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Autore: amimy    01/10/2009    5 recensioni
Edward Cullen è un membro della guardia dei Volturi, sposato con l’affascinante e imprevedibile Heidi. E’ il pupillo di Aro, il suo giocattolino, ed è completamente asservito alla famiglia. Nonostante non veda molto di buon occhio l’atteggiamento del suo clan di appartenenza nei confronti degli umani, è totalmente devoto ai suoi padroni e creatori. E, perdendo i suoi ideali iniziali, ben presto anche Edward si trasforma in una creatura devota al sangue e alla sensualità, alla sensazione di poter ottenere e possedere il mondo.
Isabella Swan è una giovane di città, perseguitata dai fantasmi del passato: quando Isabella ha solo pochi mesi di vita, i suoi genitori vengono assassinati durante un viaggio in Italia. Isabella è l'unica sopravvissuta al massacro.
Quando Isabella cresce, scoprire l'assassino dei suoi genitori diventa un'ossessione. Quando comprende che la polizia non è in grado di risalire all’omicida, Isabella fugge da Phoenix e si crea una nuova identità a Volterra, città dove sua madre e suo padre hanno perso la vita.
Cosa accadrà quando, per un fortuito caso, questi due personaggi così diversi si incontreranno? Fra piaceri inebrianti, sensuali tentazioni e brame di potere, fra le strade insidiose di Volterra si accenderà la scintilla dell’amore, fra due persone che credevano di essere perdute.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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‹‹Edward. Stai uscendo? Di nuovo?›› sussurrò Heidi, posandogli una mano dalle unghie smaltate su un braccio. Edward la guardò appena, stringendosi nelle spalle. La vestaglia di seta scivolava sensualmente sulle spalle della vampira, abbracciandone le curve generose e lasciando spazio all’immaginazione. Una volta, questo spettacolo avrebbe fatto piacere a Edward, o quantomeno ad una versione più inesperta e bramosa del vampiro. Ora, non più.
La donna scostò una sciocca di capelli dalla frante di suo marito, togliendo la mano dal suo arto. ‹‹Non vorresti rimanere ancora? Con me?››
‹‹Non oggi, Heidi.›› replicò seccamente, lanciando un’ultima occhiata alla camera da letto sfarzosa, arredata con mobili d’epoca e drappeggiata di tessuti raffinati, e uscì rapidamente in corridoio, chiudendosi alle spalle il pesante portone che si chiuse con un tonfo, lasciando una sospirante Heidi sola sulle lenzuola di velluto del letto.
Edward Cullen avanzò rapidamente attraverso i familiari corridoi della residenza, sgusciando attraverso i passaggi stretti e superando a testa bassa stanze gremite di persone.
‹‹Edward!›› lo chiamo all’improvviso una voce gioviale alle sue spalle. Il ragazzo si fermò, voltandosi lentamente. Sapeva già chi fosse il suo interlocutore, naturalmente, e per questo sapeva che era senz’altro una persona degna di essere guardata in faccia.
‹‹Come stai, figliolo?›› domandò Aro, raggiungendolo. Edward adorava ascoltare la mente distorta del suo creatore, così deliziosamente perversa, malvagia e al contempo quasi bonaria. Era stato lui a donargli una nuova vita, ad spalancare di fronte a lui le porte di una nuove e mille volte migliore esistenza.
‹‹Bene, ti ringrazio.››
Il tono formale era dovuto più alla forza dell’abitudine che ad altro, in effetti. Quel vampiro era una sorta di padre per lui, la figura più vicina ad un amico che Edward avesse mai incontrato.
‹‹Edward, mi piacerebbe molto parlarti di una cosa.›› esclamò di nuovo Aro, senza aggiungere altro. Poi spalancò i battenti della sua mente, investendo il giovane vampiro, già in ascolto,con un particolare flusso di pensieri.
‹‹Molto interessante. >> mormorò. ‹‹Sei certo che sia proprio lei?›› aggiunse, dopo una pausa.
‹‹Questi che vedi...›› replicò Aro, sicuro, concentrandosi su una serie di immagini. ‹‹Sono ricordi freschi di Alec, appena prelevati. Pensavo la cosa che avrebbe potuti interessarti.››
‹‹Ed è così, infatti. Grazie, Aro.›› ribattè Edward, con un’espressione pensierosa che gli increscpava i lineamente idilliaci. Dopo qualche istante, il ragazzo si voltò e preseguì lungo il corridoio, senza rivolgere altri sguardi al suo padrone.
L’aria fresca della notte investì il suo viso di ghiaccio quando uscì dalla lussuosa abitazione, inoltrandosi nel mondo degli umani.
La mentella grigia, ormai inutile nel buio delle ore tarde, si gonfiava al vento sulla sua schiena, facendolo assomigliare a un principe delle ombre.
Immagini, ricordi, affollavano la mente e gli occhi del vampiro. Fantasmi del passato. Vedeva gli occhi di una donna, color cioccolato, spalancarsi di fronte a lui, colmi di terrore. Vedeva il volto già solcato da qualche ruga di un uomo pallido contrarsi un una smorfia di terrore, mentre capiva che il fato non l’avrebbe risparmiato. Vedeva una manina paffuta sventolare in aria, mentre il volto di un neonato lo osservava, con occhi identici a quelli della donna, dilatati e vagamente consapevoli. Vedeva la sua stessa ombra, mentre fuggiva dalla casa, lasciandosi dietro una scia di sangue, amore e morte, insieme a due corpi e il pianto di una bambina che lacerava l’aria…
I vicoli della città italiana sembravano improvvisamente gelidi, come se l’angelo della morte che quella lontana sera dei suoi ricordi aveva vegliato su di lui fosse improvvisamente ritornato ad accompagnalo, ghiacciando la città con il suo respiro.
Edward passava attraversò gli ultimi gruppi di turisti e abitanti che si andavano disperdendo, senza essere davvero consapevole della loro presenza. Ad un tratto abbandonò la strada che stava seguendo, svoltando in o una piccola via. E lo sentì.
Un odore, un profumo, inondò le sue narici, svuotandogli la mente in un istate. Era un’essenza che sapeva di paradiso e inferno, che gli inebriava i sensi, che lo avvolgeva nella sua interezza, dandogli l’impressione di essere finito nell’occhio di un ciclone. La bocca si riempì di veleno, ed ebbe l’impressione che ogni fibra del suo corpo stesse fremendo di desiderio, di sete, di voglia.
In quel momento, l’umana entrò nella via, portando con sé l’essenza di paradiso che cantava per il vampiro.

Salve. Mentre lavoro ai seguiti delle mie altre storie, posto il prologo di una mia nuova fanfiction, nata all’mprovviso. È completamente diversa dalle mie precedenti, ed è inutile dire che spero vivamente che vi piacerà.

   
 
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