Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: keli    04/10/2009    5 recensioni
Sakura ha finalmente trovato Sasuke. Ma sapendo bene che una volta guarito dalle ferite a cui è stato costretto, se ne andrà come anni a dietro, lo uccide, levandolo alle persone che lo amavano e considerandolo solo suo. Avara di amore, un amore che leva a se stessa e a gli altri per cui è condannata a soffrire anche all’inferno.
[Partecipante al contest "Sui peccati capitali"indetto da itachi_love]
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per sempre Mio





Quanti giorni erano passati? Nemmeno lo ricordava più e forse, forse, nemmeno voleva farlo. A che pro ricordare se stare così era così bello, anche se in fin dei conti era solo una situazione di stallo che l’avrebbe dovuta preoccupare anzi far disperare con tutte le sue forze. Ma poi, a conti fatti, lei non faceva più questi ragionamenti da quattro anni a questa parte perché non era più una mocciosa. E nemmeno piangeva più a ben pensarci, quindi quelle stille salate che le scendevano, capricciose, lungo il viso, andando a perdersi nella curva delle labbra non potevano essere lacrime, no nemmeno un po’. A che pro piangere poi? Lui le avrebbe di sicuro detto che era solo noiosa ancora e ancora, come mille volte addietro, come aveva sentito per anni. Alla fine si era stufata di sentirselo dire, sia chiaro, ma solo per sentire di nuovo la sua voce l’avrebbe accettata di buon grado, non era una sciocca, sapeva che oltre quello non sarebbe mai andata. Ma nessun “Sei noiosa, tremendamente noiosa e petulante” sarebbe uscito dalle sue labbra, sta volta, o almeno, non ancora. Oh lo sapeva bene, non faceva sogni inutili, mere utopie di un futuro che non le sarebbe mai appartenuto, ma stava bene così, davanti a quel letto bianco in una stanza assurdamente B I A N C A. Nemmeno la sentiva più la stanchezza, davvero, si era abituata. E comunque non avrebbe permesso a nessun altro di sedersi al suo capezzale, nemmeno a Naruto che l’aveva riportato indietro, perché quel posto era suo, suo suo suo e di nessun altro. Era un diritto che giustamente si era concessa, visto che aveva aspettato tutti quegli anni solo per poterlo vedere una volta ancora, solo una. E come un animale ferito che protegge i suoi piccoli, lei non aveva permesso a nessuno di entrare in quella stanza, né di prendersi cura di lui

[aveva aspettato così tanto che se lo meritava, no?]


Lo guardava dormire silenziosa come se ne dipendesse della sua vita. Era convinta che se solo non lo avesse tenuto d’occhio per qualche secondo lui sarebbe svanito, puff, sfumato come da un sogno di cui si è bruscamente risvegliati. Si beava del suo viso che non aveva serenità neppure nel riposo, contratto in una smorfia contro se stesso, i capelli corvini scompigliati sul cuscino, il corpo coperto di bende che si occupava lei stessa di cambiare regolarmente. Dopo tutto lei era la migliore, no? La miglior medic ninja dei cinque paesi, dottoressa ammirata e rispettata, aveva salvato molte vite così come ne aveva tolte portando alla vittoria nelle battaglie che c’erano state. E Sasuke-kun, beh Sasuke-kun l’avrebbe capito, l’avrebbe finalmente ammirata e considerata una sua pari. Le bastava solo questo. Vedere nei suoi occhi neri come la notte più oscura, come un incubo costante, che la riteneva degna di stare al suo fianco. Era stanca di vederlo sempre di spalle, correre per raggiungerlo e non riuscendo ad afferrare nient’altro che l’aria che li separava. Perché c’era sempre qualcosa che li teneva distanti, volenti o nolenti, e lei non riusciva a capire perché, semplicemente, non voleva. Erano destinati no? Aveva aspettato tutta la vita che lui si fermasse a guardarla, ma questo non era mai successo. E allora aveva preso in mano la situazione, decidendosi a voltarlo lei stessa, sfidandolo. Niente li avrebbe separati oramai, il peggio era passato.

<< Andrà tutto bene ora, vero Sas’ke? Staremo sempre insieme, sempre te lo prometto. Non ti lascerò mai mai mai. Perché tu sei mio, ne Sasuke? Lo sarai per sempre… >>

Sussurrò chinandosi su di lui e sfiorandogli quelle labbra esangui che aveva tanto bramato. Una lama scintillò per un solo istante nell’accecante candore di quella stanza, tranciando di netto i fili che lo collegavano ancora alla vita. I tubi dell’ossigeno dondolarono, spezzati, nel vuoto e un fastidioso rumore d’aria risucchiata le perforò i timpani, così come il suono del macchinario che segnava i battiti del cuore, i cui “bip, bip” andavano via via diminuendo, e la linea zizagata diventava sempre più sottile, fino a ridursi a una linea continua. Alzò lo sguardo stringendogli la mano, vedendo la disperata ricerca d’aria di quel corpo immoto, e il petto che piano piano, cessò di alzarsi e abbassarsi, facendosi immobile. Sorrise, accarezzandogli il volto pallido di una vita che non possedeva più. Ora era suo, solo suo per sempre. Nessuno gli e l’avrebbe più potuto togliere. Non se ne sarebbe più andato da Konoha, non l’avrebbe più abbandonata. Ora era al suo livello. Era stata avara è vero, l’aveva tolto a quelli che lo chiamavano ancora “amico”, ma aveva ragione a esserlo, no? Se lo poteva permettere… dopo tutto Sasuke era sempre stato di qualcuno che non era lei: di Itachi prima, di Madara, di Naruto poi. Ma mai veramente suo. Ora era arrivata la sua ora, il suo momento. Nessuno gli e l’avrebbe più potuto togliere.

<< Sakura! Sakura facci entrare! Ti prego Sakura! >>

La voce di Naruto le era sempre parsa fastidiosamente trillante. La ignorò, così come aveva fatto per una vita intera, concentrandosi sul suo A M O R E. Si… finalmente l’avrebbe raggiunto. Finalmente sarebbe stata al suo fianco, così come avrebbe dovuto essere dal principio. Ignorò l’odore pungente del suo stesso sangue che macchiava il candore del lenzuolo in cui si era lasciata andare, agognando un paradiso che non avrebbe mai avuto, non con lui. Perché Sakura era stata destinata all’inferno, e lo sapeva bene, ma aveva sempre voluto mentire a tutti, anche a se stessa. Era sempre stata brava a farlo, no?

<< Sakura-chan! >>

[Nell’inferno che l’aspettava non ci sarebbe stato nessun Sasuke-kun. I peccatori come lei sarebbero stati condannati a pene degne di questo nome. Neppure la avrebbe potuto godere di lui perché se pur al suo fianco gli era negata la sua vista. Era quello che aspettava a chi aveva peccato di avarizia in vita. E lei ne era consapevole]




Angolino di Keli

Kukukù questa fic è arrivata quarta a pari merito, e non ne potrei essere più orgogliosa. Pensavo fosse un emerita c*****a come penso siano tutte le Saku/Sasu che scrivo u.u … <.< ok è vero xD Detti questo, ringrazio la collega giudicessa** e un brava alle podesti et partecipanti vari xD
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: keli