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Autore: alex di gemini    07/10/2009    1 recensioni
Ecco la traduzione di una breve ma intensissima storia che ho trovato in rete e ho tradotto dall'inglese RAcconta i rimorsi di Ritsuko dopo aver compiuto un atto orribile verso tutti i personaggi a lei più vicini Da non perdere Intro di warriorsong, autore originale IL caso della Dottoressa Ritsuko Akagi LA paziente presenta segni di conflitto materno, insano attaccamento al lavoro, incapacità di relazionarsi con gli altri IN passato ha avuto intensi problemi emotivi e tendenze violente
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ritsuko Akagi, Ryoji Kaji
Note: Traduzione, AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, ecco di nuovo il vostro Alex di Gemini, grande tempio

 IN questi mesi non mi sono certo dimenticato di scrivere, anzi, è che ho avuto bisogno di tempo per riordinare le idee, pensare a nuove storie e a quelle in corso Per cominciare tradurrò due brevi FF trovate in rete che mi sono piaciute tanto e che hanno Ritsuko come protagonista

Stay on tune!

 

Ho trovato questa affascinante one shot su un grande sito americano e, alla fine, ho deciso di tradurla  E’ breve ed intensa, drammatica  Si pone l’interrogativo, o forse sarebbe più giusto dire certezza, che a sparare a Kaji sia stata Ritsuko   Una  tragedia che solo quei due tragici personaggi avrebbero potuto vivere

 

 

 

The Case Of

Doctor Ritsuko Akagi

A Neon Genesis Evangelion Fan Fiction

By Nicholas Paul Clark (Warriorsong)

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The Case of Doctor Ritsuko Akagi

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Sappiamo tutti che sei stata tu

 

La voce uscì fuori da sola, echeggiando nell’immenso biancore dell’irrealtà   Lei riconosceva la voce e, in questa vastità di anime perdute sapeva cosa essa intendesse dire

 

“Sappiamo tutti che sei stata tu”

 

Si, era stata decisamente la sua più grande impresa, ma non era neanche stata la sua più nera disperazione  Un impresa giunta alla sua conclusione, entrambi l’avevano raggiunta

 

“Sappiamo tutti che sei stata tu”

 

La consapevolezza di sé stessa fluttuava dentro di lei, uno spazio indefinito in un vuoto di coscienza, ma lentamente riuscì a percepire i propri confini, la sua logica tornò e, con essa, i confini di una poltrona di cuoio  Si sentì pronta  rispondere

 

“Chi siete voi?”  Conosceva la risposta, conosceva la voce, ma voleva vedere se tutto questo fosse reale. Avrebbe potuto essere il suo senso di colpa, la manifestazione del suo rimorso. O avrebbe potuto essere l’inizio della grande fine a cui ella aveva solo in parte creduto

 

“Tutti noi” replicò Shinji, la cui forma si stava addensando come una spessa nebbia ma ancora difficile da distinguere, se non fosse stato per la convinzione della dottoressa che si trattasse proprio di lui

 

Ritsuko scosse la testa  Solo due persone sapevano ciò che aveva fatto e non l’avrebbero certo rimproverata Essi sapevano quanto lavorasse, lui le aveva anche fatto i complimenti, il tutto anche senza essere certi che sapesse ciò che stava per accadere

L’altra persona non l’avrebbe raggiunta in quel posto, l’avrebbe cercata fuori. La ragione per cui tutto ciò era capitato era, in primo luogo….

 

“Naturalmente lui lo sapeva” disse una seconda voce, differente dalla prima. Lei conosceva anche questa

 

“E lui se l’aspettava.  Ha accolto bene la situazione, avrebbe potuto nascondersi, scappare, fuggire. Ma non l’ha fatto.  Io non ho colpa”

 

Asuka si materializzò innanzi a lei, delle bende rosse coprivano una faccia evidentemente piena di lacrime. “Era tuo amico, non avresti dovuto”

 

“Tu non hai idea di quello che devo o non devo fare”  La sua voce risuonò sorprendentemente calma, persino per lei.  Loro non la stavano accusando, indicavano semplicemente fatti inconfutabili Avrebbe dovuto innervosirsi, ma sembrava invece tranquilla, come se la nebbia l’avesse alleggerita dal peso. “Non avevo scelta”

 

La terza voce, quella che temeva maggiormente, ora parlò, calma e comprensiva, a dispetto del fatto che avrebbe dovuto urlare e insultarla, nella furia cieca dell’ira di un’amante

 

“Certo che avevi scelta, ma hai scelto di ignorarla.  Avresti potuto rifiutarti, mettere giù la pistola e lasciarlo andare, ma non l’hai fatto. Hai ucciso un amico.  Lui ti ha permesso di ucciderlo  Ha fatto la sua scelta; ha deciso che ci avrebbe serviti meglio rendendoci consapevoli del gioco che stavamo giocando, dell’alto valore della posta nascosta dietro una nobile causa.  Non era nobile il fatto che finisse col morire o che tu premessi il grilletto, ma era nobile il fatto che sia morto per ciò in cui credeva. Tu credi solo alla tua gratificazione e sei in competizione con un fantasma contro cui non puoi sperare di vincere”

 

Era davvero una lotta inutile? Lei aveva sempre fatto tutto ciò che Ikari aveva voluto  Senza porre né obiezioni né domande Non vi era dubbio che lui avesse il carisma del comandante, la passione  eil fuoco di un leader, ma lei era semplicemente li, ad eseguire gli ordini Era amore o no?

 

“Non essere ridicola”  Una quarta voce “Lui non ti ha mai amata. Non ha mai amato me. Dubito che abbia mai amato lei o che abbia la capacità di amare. Non eri che uno strumento con cui lui avrebbe potuto completare un compito, poco importa che fosse realizzare l’Armageddon o rilassare le sue tensioni  Eravamo solo gingilli da tradire e buttar via nella spazzatura.  Anche suo figlio non era altro che un mezzo per realizzare i suoi desideri”

 

“Lui voleva vedere ancora mia madre”

 

“E per quale motivo?  Odiavi il fatto che Misato avesse trovato l’amore e tu ne avevi solo una vuota approssimazione?”

 

“O era il fatto che io potevo dividermi in parti differenti: amante, donna, madre, guerriera mentre tu non avevi altro che i suoi ordini da eseguire?”

 

“O cercavi una via per fuggire la mia ombra, superarmi prendendo il mio ex prima ancora che il mio corpo avesse iniziato a decomporsi? O pensavi che fosse un modo per proseguire il mio lavoro, da brava figlioletta?”

 

“Non dovrebbe contare il fatto che lui l’abbia accolto bene”

 

Poteva finalmente vedere Misato che parlava, insanguinata e pallida, con le lacrime che scendevano copiose  Uno spettro di dolore e sofferenza

 

“L’ha accolto bene, ma non importa. Ha fatto una scelta e quella scelta ci ha permesso di prepararci

Ci ha reso consapevoli di quanto i lupi fossero vicini al pollaio. Che non ci si potesse fidare di nessuno, che ciò che ci aveva lasciato aveva più importanza del fatto che sia morto”

 

“Era un fratello maggiore, quella figura paterna che non ho mai avuto”

 

“Era un mito, un esempio di ciò che un uomo può diventare”

 

“Era un amante, un uomo cui io stessa avevo dato il mio cuore”

 

“Era Ryouji Kaji e tu l’hai ucciso”

 

 

Qual’era stata la sua motivazione? Non lo sapeva Lui l’aveva detta, al momento di fornirle la pistola e di spiegarle dove l’avrebbe incontrato.  E kaji l’aveva accolta come una vecchia amica, ma aspettandoselo anche prima di vedere la pistola nella sua mano.  Il suo volto era così pieno di pace, neanche sorpreso.  Era rassegnato al suo destino e risoluto

 

E con quella stessa pistola aveva cercato di distruggere la cosa che era stata più importante per lei, il suo suddetto amante, il suo padrone e la di lui bambola

 

Ma stranamente si accorse di essere lei stessa una bambola

 

Avrebbe dovuto capirlo prima

 

Le nebbie si dissolsero così come i ricordi sulla cima delle onde nel mare del progetto di perfezionamento, rotte solo dai mezzi sogni e dagli inafferrabili incubi che galleggiano sotto

 

Scritta il 3 luglio 2008 Conclusa il 3 luglio 2008  da Nicholas Paul Clark (Warriorsong).  Un’altra storia post third impact. Ho desiderato comporla da molto tempo, dalla prima volta che ho visto eva  Per me era ovvio che sia stata Ritsuko a sparare Era una scena così tragica che non avrebbe potuto essere altrimenti Lei lo aveva anche avvertito  Ma l’ho capito veramente solo quando ho visto la release di Eva 2.0  e il theatrical screening di EVA 1.0 che sono realmente stato in grado di scriverla   Grazie per la lettura.

 

The Case Of

Doctor Ritsuko Akagi

A Neon Genesis Evangelion Fan Fiction

By Nicholas Paul Clark (Warriorsong)

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The Case of Doctor Ritsuko Akagi

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“We all know it was you.”

The voice came from without her, echoing across the expanse white of unreality. She knew the voice and in this wasteland of souls she knew what it meant.

“We all know it was you.”

Yes it was hardly her greatest achievement but nor was it her darkest despair. That had come at the end, both of them had.

“We all know it was you.”

The sense of herself flooded into her, an undefined space in a void of consciousness but slowly she felt her limits and her logic return and the faint outline of a leather couch. She felt the inclination to respond.

“Who is we?” She knew the answer, knew the voice but wanted to see if this was real. It could be her guilt, her own manifestation of remorse. Or it could be the beginnings of the grand end she had only half believed.

“All of us”, replied Shinji, his form coalescing like a thick fog, spurred to existence but the recognition she had given it.

Ritsuko shook her head. Only two people knew and they wouldn’t bother her with it. They knew how it worked, he had even greeted her, unassuming even though he must have known what was to happen. The other would not come here; he would be searching her out. His other. The reason all this happened in the first place…

“Of course he knew,” a second voice announced, different to the first. She knew this voice as well.

“And he expected it. He welcomed it, he could have hidden, ran, escaped. He didn’t. I bear no fault.”

Asuka materialised before her, red bangs covering a face obviously tear stained. “He was your friend. You didn’t have to do it.”

“You have no idea what I do or don’t have to do.” Her voice was surprisingly calm in her own ears. They weren’t accusing her, they were merely stating facts. She should be losing her temper but it’s seemed leaden, weighed down by the fog. “I had no choice.”

The third voice, the one she feared most spoke now, calm and understanding despite the fact it should be screaming and railing at her in the blind fury of a lover’s rage.

“Oh course you had a choice, but you chose to ignore it. You could have refused, laid down your gun and let him go but you didn’t. You killed a friend. He let you kill him. He made his choice; decided that he could serve the rest of us better by making us aware of the game we were playing, the high stakes that hid behind a noble cause. It wasn’t noble that he died or that you pulled the trigger but that he died for what he believed in. You believe in nothing besides you own gratification and competing against a ghost you can never hope to overthrow.”

Was it a useless struggle? She had always done as Ikari had wished. Without question. There was no doubt he had the charisma to command, the passion and fire to lead but she was simply there, following his mandate. Out of love?

“Don’t be ridiculous.” A fourth voice. “He never loved you. He never loved me. I doubt he loved her or that he had the capacity to love. You were a tool, an item with which he could complete a task, and whether that was to create his Armageddon or release his tensions, he didn’t care. We were all tiles to be traded and discarded. Even his son was nothing more than a commodity to achieve his one desire.”

“He wanted to see my Mother again.”

“And what was your motivation? Did you hate that Misato found love and you had the empty approximation?”

“Or was it that I could separate myself into different parts, lover, mother, woman, warrior where all you had was his instruction?”

“Or did you seek some way to escape my shadow, surpass me by taking my leftovers before my body had even started to decompose? Or did you see it as carrying on my work, the dutiful daughter?”

“It shouldn’t matter if he welcomed it.”

She could finally see Misato now as she spoke, bloodied and pale, tears streaked with eyeliner down her face. A spectre of sorrow and pain.

“He welcomed it but it shouldn’t matter. He made a choice and that choice allowed us to prepare. It made us aware of how close the wolves had come to the hen house door. That no one could be trusted, that what he left us had more meaning than the way he died.”

“He was a big brother, a father figure I never had.”

“He was a crush, an example of what a man could be.”

“He was a lover, a man who I gave my heart too.”

“He was Ryouji Kaji, and you killed him.”

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What was her motivation? She didn’t know. He had told her too, given her the gun, and instructed her where to meet him. And Kaji had greeted her as an old friend, expecting it even before he saw the gun in her hand. His face so peaceful, not even surprised. Resigned to his fate. Resolute.

And with that same gun she has tried to destroy the one thing she had held above all else, her so called lover, her overseer and his puppet doll.

When strangely she had been a puppet herself.

She should have realised sooner.

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The mists swirled and churned as the memories dissolved on the crest of waves in the sea of Instrumentality, broken only by half dreams and the insubstantial nightmares that swam beneath.

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Disclaimers

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Standard disclaimers apply

Neon Genesis Evangelion, Ritsuko Akagi and related characters were created by Yoshiyuki Sadamoto, Hideaki Anno and are copyright Project EVA, Gainax, NAS, Tokyo TV and ADV Films. If any of this information is incorrect or absent, I offer my most humble apologies. No copyright infringement is intended, this is merely a work of fan fiction. I am in no way affiliated to any of these organizations, companies or individuals. Thank you for reading.

Written 3rd July 2008. Finished 3rd July 2008. By Nicholas Paul Clark (Warriorsong). Another post Third Impact Story. I’ve wanted to do this for a long time, since I first saw Eva. To me it was just obvious that Ritsuko had done the deed. It was just so tragic that it couldn’t not be the case. She even warned him. It only came to me as I contemplated the upcoming release of EVA 2.0 and the theatrical screening of EVA 1.0 her in NZ that I had better write this before they actually get around to telling us who did it. Thanks for reading.

 

 

Ciao a tutti, ecco di nuovo il vostro Alex di Gemini, grande tempio

 IN questi mesi non mi sono certo dimenticato di scrivere, anzi, è che ho avuto bisogno di tempo per riordinare le idee, pensare a nuove storie e a quelle in corso Per cominciare tradurrò due brevi FF trovate in rete che mi sono piaciute tanto e che hanno Ritsuko come protagonista

Stay on tune!

 

Ho trovato questa affascinante one shot su un grande sito americano e, alla fine, ho deciso di tradurla  E’ breve ed intensa, drammatica  Si pone l’interrogativo, o forse sarebbe più giusto dire certezza, che a sparare a Kaji sia stata Ritsuko   Una  tragedia che solo quei due tragici personaggi avrebbero potuto vivere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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