The Winner
- Salti
- Quel pomeriggio, a casa, riponi la coppa smaltata d'argento
sullo scaffale colmo di premi e coccarde di equitazione.
- Ti svesti, sfilando la giacca nera, gli stivali alti e lucidi. Butti i pantaloni e la camicia nel cesto della biancheria sporca e ti guardi allo specchio. Passi una mano distratta nei capelli lunghi.
- Hanno bisogno di una bella maschera ricostituente, li senti sfibrati e deboli. Ma il resto...
- Il resto è perfetto. La pancia piatta, le gambe magre ed eleganti. Ti senti bene.
- La dieta dell'ultimo mese è stata un vero toccasana.
- Vai sotto la doccia e lasci che l'acqua calda ti sciolga i muscoli.
- Ti svesti, sfilando la giacca nera, gli stivali alti e lucidi. Butti i pantaloni e la camicia nel cesto della biancheria sporca e ti guardi allo specchio. Passi una mano distratta nei capelli lunghi.
- Quando esci dalla tua stanza, avvolta in una morbida tuta di
pile, i tuoi genitori sono seduti in cucina.
- -Chiara, vieni qui. Abbiamo le foto del concorso.- Ti dice tua madre.
- Ti porge un mucchietto di foto su carta patinata.
- Ci sei tu, intenta a saltare gli ostacoli di stamattina. Ti vedi concentrata, determinata, e soprattutto bella. La giacca ti fascia a pennello.
- Le gambe, sottili come giunchi, si sposano perfettamente con il mantello grigio chiaro di Luke: sono gambe raffinate, da principessa, infilate in un paio di stivali costosi e lucidi che sono i tuoi.
- La foto con la coppa -l'ennesima. Tua madre sorride.
- -Brava tesoro. Queste le mettiamo insieme alle altre nell'album.-
- -Posso tenere questa?- Chiedi. Sei tu in sella a Luke mentre affrontate un piccolo ostacolo verde e arancione. E' perfetta.
- Si vede il tuo stomaco vestito di stoffa nera che contrasta con il cielo plumbeo di metà novembre. Non sei mai sembrata così magra e leggiadra come in questa foto.
- -Certo. Tienila pure, amore.-
- -Va bene, allora vado nella mia stanza. Ho ancora una versione di greco da terminare, ma ci metto poco, solo qualche riga.-
- -Io e la mamma pensavamo di andare a prendere un caffè da zia Elsa. Non vuoi venire?-
- Alzi le spalle. Zia Elsa non ti piace: è grassa, fasciata sempre da vestiti griffati troppo stretti. Ha il viso sfatto, segnato dalle rughe, non è leggiadra e supponi che mai, in vita sua, sia sembrata una principessa come lo sembri tu.
- Quando siedi accanto a Elsa, sul suo divano color cappuccino, cominci a sentirti grassa e vecchia anche tu. La sua presenza ti inquina, ti rovina. Che schifo.
- -Forse è meglio se resti qui, amore. Così finisci i compiti con calma e poi ti riposi. Stamattina hai faticato tanto.- Suggerisce tua madre.
- -Sì, forse è meglio.- Conviene tuo padre.
- -D'accordo, ci vediamo allora.-
- -Chiara, vieni qui. Abbiamo le foto del concorso.- Ti dice tua madre.
- Ma non sei stanca. Non devi esserlo.
- Tua madre non capisce.
- E' sempre lì a dirti che dovresti fare un riposino, che dovresti diminuire gli allenamenti di equitazione, che potresti prenderti un pomeriggio di vacanza dallo studio, ogni tanto.
- Tu non ne hai bisogno.
- Finisci la versione di greco in dieci minuti e poi fai anche tutti gli altri compiti per la settimana.
- Sono le sei e non hai più niente da fare. Allora accendi lo stereo -I Police, ti rilassano- e leggi un libro. E' i Promessi Sposi. Lo studierai solo l'anno prossimo a scuola, ma vuoi partire avvantaggiata.
- La tua prof di italiano ti ammira per come scrivi, per le brillanti interrogazioni su Odisseo ed Enea. Non vuoi deluderla. Sarai la migliore anche su Manzoni, ne sei sicura.
- Dopo qualche capitolo senti un gorgoglio. E' il tuo stomaco.
- A pranzo hai mandato giù solo un tramezzino, perchè dovevi scappare in scuderia a preparare Luke in vista della gara.
- Cerchi di ignorare i morsi della fame. Vai in bagno e sali sulla bilancia.
- Sorridi al tuo riflesso nello specchio e ti complimenti con te stessa. Sei scesa ancora.
- Non hai bisogno di fare merenda. Riprendi in mano i Promessi Sposi.
- Tu sei e saria sempre una vincente.
- Tu e i tuoi quaranticinque chili di peso farete strada nella vita.
- Tua madre non capisce.
NdA: Non sono mai stata (per fortuna) anoressica. Ho solo studiato il fenomeno per una ricerca scolastica. Quando ho deciso di partecipare al concorso di RoyxEd 4 Ever e ho dovuto scegliere l'immagine da utilizzare per la mia storia, quella che vedete nel banner ha catturato subito la mia attenzione. Allora ho deciso di cimentarmi nella scrittura di questa piccola shot. Mi scuso per eventuali errori nella produzione, e ancora di più mi scuso se in qualche modo ho trattato l'argomento dell'anoressia in maniera sbagliata. Tutto ciò che trovate qui è frutto di ricerche (pura teoria, dunque), colloqui con una psicologa di mia conoscenza e esperienza diretta con alcune conoscenti che soffrivano della malattia. Ovvio che, per quanto io possa essermi informata, non sarò mai del tutto a conoscenza di cosa passa nella testa di una ragazza anoressica, perchè prova tutto in prima persona. Spero, dunque, che in questo goffo tentativo di dipingere il mio personaggio non sia troppo patetico. Alla prossima, XOXO Deerockt
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