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Autore: Daisy    04/06/2005    12 recensioni
-Now that I've lost everything to you... You say you wanna start something new... And it's breakin' my heart you're leavin'... Baby, I'm grievin'- Una serata dove si scontrano più sentimenti, e ne prevale inesorabilmente uno. due ragazzi che devono combattere con qualcosa di più grande di loro quando meriterebbero solo di vivere la loro vita
Genere: Romantico, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei di spalle

(col testo della canzone 'Wild World' di MrBIG)

By Daisy

Oh baby, baby, it’s a wild word

Sei di spalle.

E’ quasi sera, ma c’è una luce bianca, il riflesso di tutta quella neve là fuori, che mi permette di vedere parte del tuo viso, riflesso nella finestra davanti a te.

Non piangerai. Lo so.

Sei pallida. Le tue lentiggini risaltano più del solito, e hai uno sguardo fisso su qualcosa che non vedi.

Mi hai sentito entrare?

Il tuo volto è rimasto impassibile ma credo di sì. Sì, per un attimo le spalle si sono irrigidite ancora di più, e le braccia hanno tremato appena.

Cosa diavolo ti dico adesso?

Dal piano di sotto non proviene nessun rumore. Li immagino tutti lì, a guardarsi negli occhi. Neanche troppo sorpresi. Sapevano tutti che sarebbe arrivato questo momento, ci conoscono bene.

Certo è stato improvviso. Poi in questa atmosfera delicata e innaturalmente calma… è da quando abbiamo saputo quella data, quella maledetta data, una data su cui ci giochiamo tutto, che il quartiere generale è caratterizzato da un opprimente senso d’ansia, di aspettativa, e di finte serate allegre, parlando delle ormai lontane partite di quiddich e con la mente altrove, con la mente su quel campo che diventerà di battaglia, con la testa che cerca di non calcolare, di non realizzare.

Quelle urla sincere, sono arrivate talmente violente in quel clima protettivo che ci eravamo creati, che ha violato tutte le nostre difese.

Abbiamo infranto tutte le regole non scritte, stasera, Ginevra.

Ne abbiamo parlato davanti a tua madre, che avevamo sempre cercato di proteggere, non abbiamo usato frasi fatte… abbiamo lasciato perdere tutto.

C’eravamo solo io e te. E quella fottuta paura.

Per un attimo i tuoi occhi riflessi nel vetro si focalizzano direttamente sul vetro ghiacciato, sul riflesso della stanza, sulla mia persona, ancora così incerta, sulla soglia. Sostengo quello sguardo confuso solo per pochi istanti.

Non è il modo migliore per incominciare un discorso maturo e sensato.

Che cazzo c’è di sensato in tutto questo? Cosa c’è di pacato e controllato che non sia ipocrita?

Cosa ci guadagniamo se prendo tempo? Se ordino le idee, se penso a come affrontarti?

Discutendone più tardi davanti a una tazza di tè non cambierà la realtà. Non cambierà il pericolo. Non cambierà quel giorno, quel piano, quella strategia. Il fatto che partiremo per affrontarlo. E che alla fine dovrò essere io ad affrontarlo.

Ti volti, finalmente. E’ come pensavo, non hai pianto. Aspetto solo. E poi lo dici.

-io vengo con voi-

Per l’effetto che ha quella frase, è come se avessi urlato.

Now that I've lost everything to you
You say you wanna start something new
And it's breakin' my heart you're leavin'
Baby, I'm grievin'

Le braccia ancora saldamente incrociate sull’addome, gli occhi che mi guardano fisso, tutto vuole farmi credere che tu sia totalmente invulnerabile. Solo le spalle che tieni leggermente curve, come per proteggerti ti tradiscono.

La decisione nella tua voce però c’è, la sento. L’hanno sentita tutti.

-Ginevra…-

-Ginevra cosa?-

C’è una determinazione tagliente in ogni frase. Mia e tua. C’è qualcosa che ci impedisce di rimetterci a urlare. E paradossalmente credo proprio che questa cosa sia il silenzio. Il silenzio che sembra più forte del suono delle nostre voci, è il silenzio della sala da pranzo creato che ci raggiunge attonito ogni istante, che testimonia la consapevolezza che ha raggiunto tutti.

-nessuno qui è d’accordo con te-

-nessuno qui, ha più il diritto di dirmi cosa, e cosa non devo fare. Sono maggiorenne-

Qualcosa si risveglia nella mia memoria. Quella pretesa decisa dei gemelli, qualche anno fa. Sembra passata una vita, ma il tono, e quello che sta dietro a quella frase sono le stesse.

-Ci sono in mezzo. Da quando ero piccola-

Sembri inarrestabile. So che stai pensando al primo anno a Hogwarts. Non ti ha mai abbandonato, quell’anno.

-Ha colpito me, ha colpito la mia famiglia, ha colpito quelli a cui voglio bene….-

Nel dire questa frase gli occhi hanno espresso più delle parole. Mi hai di nuovo guardato in quel modo.

Oh, baby, baby, it's a wild world
It's hard to get by just upon a smile
Oh, baby, baby, it's a wild world
I'll always remember you like a child, girl

Lo so. Lo so cosa si prova quando ti senti oppresso da tutto quello che si è dovuto sopportare.

So cosa significa soffrire, e so cos’è la rabbia, a volte così fredda e calcolatrice, a volte così bruciante e incontrollabile, che ti spinge a voler fare qualcosa. Qualsiasi cosa, perché nel tuo cuore, sai che non ti meriti quello che ti sta capitando.

Ma è un sentimento che può portare a commettere degli errori. Tanti errori. Che possono fare ancora più male. Te lo dico, ma non ne sei minimamente toccata. Non ti importa cosa ti spinge a fare quello che vuoi fare. Intendi seguire il tuo istinto e basta.

You know I've seen a lot of what the world can do
And it's breakin' my heart in two
Because I never wanna see you a sad, girl

-non è rischiando la vita che cancellerai tutto quello che hai passato, il tuo atteggiamento è assurdo, cazzo…-

C’è un lampo di collera nei tuoi occhi. Per un attimo aspetto solo che tu ricominci ad urlare.

-ti rendi conto di cosa dici? Tutti qui rischiamo la vita da anni… non mi sono mai illusa di essere al sicuro!-

-sai cosa intendo. Sarà una battaglia in piena regola, lo capisci?-

C’è una nota di panico nella mia voce. Non riesco a vederti in quell’inferno. Non sappiamo con precisione di quanti siano i mangiamorte, ma abbiamo un’idea precisa su quello che possono fare.

-non ho fatto l’addestramento per poi tirarmi indietro!-

L’addestramento. Quell’addestramento… hai insistito così tanto per aderire all’iniziativa di Tonks e Remus…

Quella di trasformare l’ES in qualcosa di ben più serio, per dare la possibilità a tutti di imparare a difendersi… sei anche diventata brava. Molto brava.

-non sei un auror, Ginevra!-

Nel dire questo faccio un altro passo a venti e chiudo violentemente la porta alle mie spalle. Nel quadro vicino alla finestra Nigellus, sibila infastidito e se ne esce dal quadro.

-solo perché non ho l’età per cominciare i test attitudinali! Non sarei l’unica che si fa avanti… al diavolo la burocrazia, Harry. Al diavolo il fatto che non esiste un pezzo di carta che certifichi il fatto che sono in gamba. Lo sono e basta-

-questo non cambia il fatto che semplicemente non puoi… non puoi…-

Sembro annaspare in cerca delle parole giuste. Per dirti che il senso di colpa mi ucciderebbe se tu saresti in pericolo. Per dirti che ho bisogno di una certezza, di qualcosa a cui possa aggrapparmi in qualsiasi momento. Per dirti che quella certezza potresti essere tu. Qui, al sicuro.

-non posso cosa? Qui tutti siete tanto impegnati ad impedirmi di partire… che non riuscite a capire che l’unica cosa che importa adesso è vincere! È superare le sue difese e coprirti le spalle quando andrai da lui, e vincere! Non per noi, ma per l’intera comunità magica e babbana. Quindi ti prego, piantala di credere che se qui ce la caviamo tutti andrà tutto a posto, perché non è così-

-non m’importa di sembrare egoista se questo ti salverà la vita –

L’ho pensato e l’ho detto. Non c’è più autocontrollo. Non a questo punto.

Lasci cadere le braccia lungo i fianchi. I pugni chiusi, un’espressione furibonda

-posso combattere, voglio combattere, non intendo stare qui ad aspettare che qualcuno mi dica chi stia morendo!-

Taccio. Non posso fare altro. Hai evocato un’immagine che fa male. Dei figli, raccolti attorno a un tavolo, muti ad aspettare, non sapendo se riusciranno mai a rivedere il proprio padre.

-Io. Vengo. Con. Voi-

Di quelle parole. E da come le hai pronunciate è chiaro… è la tua ultima parola.

Non riuscirò a farti cambiare idea. D’altra parte, dentro di me, so che al tuo posto sarei irremovibile. E questo non mi aiuta.

Chiudo un attimo gli occhi. Un attimo per illudermi che non hai ragione. Perché è questo il problema cruciale. Tu hai ragione. E io devo accettare che tutto si ripeta, se ti amo veramente. E so che devo rispettare quello che vuoi. Accettare che succeda ancora.

Metterti in pericolo. Così. Di nuovo.

Mi stai chiedendo di essere d’accordo sul fatto di mettere in gioco la tua vita.

But if you wanna leave, take good care

Ti sento venire verso di me. Continuo a tenere gli occhi chiusi, una mano sul viso. Non voglio vederti mentre esci e mi lasci qui come un idiota.

But then a lot of nice things turn bad out there

E dopo un istante non riesco a credere che è tua la mano che mi accarezza piano i capelli, che sei tu che nascondi il viso nel mio collo.

Non so perché mi stupisci così. È sempre stata una tua caratteristica non negare l’evidenza.

E l’evidenza in questo caso è che tutto questo casino è nato dal fatto che ci amiamo.

Senza tante stronzate.

Non so quanto restiamo così.

Non me ne frega niente.

Sono perfettamente consapevole di qualcosa che mi fa sentire un perfetto imbecille.

Non ti amerei così se tu non avessi avuto tanta forza… non ti amerei così se avessi accolto con sollievo l’ipotesi di chiuderti qui al sicuro.

E allo stesso tempo non riesco a dirti come sia inestimabile il fatto che tu mi voglia stare vicino fino in fondo.

Lo so che è incoerente, e completamente irrazionale, il fatto che ti stia baciando in questo modo, adesso.

Non ho mai capito come funziona il tempo, quando stiamo così.

-mi dai una mano a convincere anche gli altri?-

Mi sussurri quando da sotto, si incominciano a sentire i rumori tipici di chi sta preparando la cena. Sembrano così lontani.

Non ti rispondo. Non ancora. Tento solo di immaginare come sarà difficile.

Oh, baby, baby, it's a wild world
It's hard to get by just upon a smile
Oh, baby, baby, it's a wild world

-non voglio partire litigando con tutti. Per favore. Se capiscono che tu sei d’accordo sarà più facile-

Giusto. In fondo insieme è tutto più facile. È sempre stato bello, da pensare.

Se io sono d’accordo…

-Va bene-

Dico. E so che non finirò mai di stupirmi di quanto una semplice frase possa cambiare tutto. Così all’improvviso.

-grazie-

C’è tutto in quel grazie. Un grazie che tu ti meriteresti mille volte di quanto lo meriti io.

A malavoglia mi sciolgo dall’abbraccio.

So che è la cosa giusta, ma se non la faccio ora non faccio più.

-andiamo di sotto, e affrontiamo la cosa, adesso, subito, d’accordo?-

Mormorò velocemente

Fai scivolare le tue dita tra le mie, e metti la mano libera sulla maniglia.

-d’accordo-

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sono sincera, non so se questa one-shot vi sia piaciuta… ma so per certo che mi piacerebbe moltissimo sentire i vostri pareri, non posto su questo sito da moltissimo tempo (scusate!) e sento di aver perso un po’ la mano… in questo contesto i vostri commenti sono doppiamente preziosi!

  
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