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Autore: alex150588    08/10/2009    2 recensioni
Questa è la storia di Derek e Agnese.
Derek è il futuro sposo della sorella di Agnese, lei invece ha otto anni ed è la piccola di casa. Agnese e Derek passano molto tempo insieme e una sera di dicembre escono a fare spese.
Qui vengono attaccati da una donna bellissima e terrificante che vuole rapire Agnese. .. Ciò che resiste al tempo... alla morte... può resistere... al destino? La storia di Derek e Agnese. La storia di un amore... indimenticabile e imperdonabile.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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remind me to miss you
REMIND ME TO MISS YOU


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È strano quanto alcuni ricordi possiedano la capacità di imprimersi nella mente.
Alcune volte fatichi persino a ricordare cosa è successo il giorno prima, altre invece hai l’impressione che ogni tassello del tuo passato vada al suo posto e, a quel punto, ti ritrovi sommerso dalla memoria, naufrago, nei tuoi stessi ricordi.
Ed è di una di queste cicatrici, lasciate dal tempo, che sto per parlarvi.


1
 Sorpresi dalla morte


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22 dicembre 1994


“Grazie per avermi accompagnata Derek”
“Lo sai che adoro passare del tempo con te piccolina!”
Sorrisi soddisfatta, stringendomi a lui in cerca di un po’ di riparo dall’aria gelida.
Appena se ne accorse, si fermò e si inginocchiò per porsi al mio livello.
“Cosa c’è, hai freddo?” domandò, calandomi il berretto di lana fin sotto gli occhi, per poi sghignazzare vivamente.
“Ora va meglio no?” Aggiunse, ironico.
A tastoni cercai di ritirarmi su il cappello.
“Si molto meglio! Adesso sono cieca ma in compenso sono al caldo!”
Mi sfilai il berretto completamente e rivolsi a Derek una linguaccia.
“Come fa una bimba di otto anni ad avere il sarcasmo di una nonnetta?”
Per tutta risposta gli lanciai in faccia il mio cappello e velocemente mi appropriai del suo, per poi scappare via.
Seppi mantenere il vantaggio per un po’, o forse fu lui a lasciarmelo, come al solito.
Sfrecciammo lungo le strade innevate, a fianco a vetrine e portoni adorni di luci e decorazioni natalizie, urtai qualche passante e sentii la voce di Derek, rotta dal fiatone, scusarsi mortificato.
Corsi ancora un po’ e poi girai nel primo vicolo che scovai e ne approfittai per riposarmi un momento.
Chiusi gli occhi e restai immobile ad ascoltare il mio cuore che batteva.
Li riaprii all’improvviso, mossa dalla sensazione inquietante di non essere sola.
Mi guardai intorno preoccupata, il vicolo era deserto e buio.
Non ero mai stata una fifona, mai creduto nell’uomo nero e simili, mai avuto paura del buio o dei mostri sotto il letto ma, sola in quel vicolo, il terrore bloccava ogni mio movimento.
Delle mani possenti mi afferrarono saldamente dai fianchi e mi tirarono a se.
Il mio blocco muscolare mi abbandonò e io presi a dimenarmi e a urlare come un’ossessa.
Solo dopo un bel po’ iniziai a realizzare di chi fosse quella voce che cercava invano di tranquillizzarmi.
Alzai lo sguardo verso gli occhi verdi di Derek e mi aggrappai al suo collo soffocando un singhiozzo.
Immediatamente lui mi prese tra le braccia, cullandomi dolcemente.
“Ehi nanerottola cosa è successo?”
Mi staccai dal suo abbraccio e scesi agilmente dalle sue gambe.
“La devi finire di chiamarmi in quel modo, il mio nome è Agnese, d’accordo? Ag- ne- se!”
“Hai sbagliato a sillabarlo, asina!”
“L’asino sei tu! Anzi guarda è la prima cosa che riferirò a mia sorella quando arriveremo a casa, devo informarla che sta per sposare un asino fatto e finito!”Replicai di rimando.
Levò gli occhi al cielo per poi raccogliere i regali caduti per terra.
“Noto con piacere che ti sei ripresa dallo spavento! A proposito perché te ne stavi qui tutta tremante?”
Valutai la sua espressione, non vi era nessuna traccia di scherno questa volta, decisi che potevo fidarmi, alla fine lo facevo sempre.
Poggiai le spalle contro il muro freddo e sospirai.
“Derek io non sono mai stata una fifona vero?”
“E questa come ti è venuta?”
“Puoi rispondere con un si o con un no per cortesia?”
Sbuffò sonoramente, prima di porsi nella mia medesima posizione.
“Cosa intendi per fifona?”
“Stai con mia sorella da quando avevo due anni, quindi saprai se ho mai avuto paura del buio o se mi sono mai immaginata qualcosa di brutto vero?”
Soffocò una risatina.
“Chi tu? Quella che si nascondeva dietro le scale mentre guardavamo i film di paura? Quella che ha tirato un calcio negli stinchi a Erik perché si era mascherato da Dracula e spaventava le tue cugine? Stiamo parlando della stessa Agnese?”
“Allora mi credi se ti dico che c’era qualcuno qui?”
“Piccola nella strada parallela ci sono milioni di persone.”
“Non parlo della strada, parlo di qui, di questo vicolo!”
Scostò le spalle dal muro e mi scrutò improvvisamente più attento alle mie parole.
“Stai dicendo che hai visto qualcuno che ti spiava? Che aspetto aveva? Ti ha infastidito? Da che parte è andato?”
“Non lo so, non lo so, non lo so! E smettila di scuotermi! Non ho detto che l’ho visto, l’ho solo  sentito ok?!”
Allargò le braccia sconfitto.
“Va bene tesoro, chiunque ci fosse ora se ne è andato e dovremmo farlo anche noi, non credi?”
Sospirai afflitta, scoccai un occhiata incerta intorno a noi e poi mi avviai al fianco di Derek.
“Non così in fretta ragazzi”


La voce femminile rimbombò nelle mie orecchie più e più volte prima di scomparire.
Entrambi ci voltammo e scorgemmo una  figura snella sfilare nell’oscurità.
Avvertii la mano di Derek posarsi sulla mia spalla e spingermi dietro di lui.
Istintivamente mi lasciai guidare, ma tenni lo sguardo fisso sulla persona che si stava avvicinando a noi.
“Chi diavolo sei?”domandò, Derek con voce ferma.
L’oscurità ci avvolgeva e mi impediva di vedere a più di dieci centimetri.
“Tu non mi interessi giovane uomo, vogliamo la bambina!”replicò.
Un singhiozzo mi sfuggi dalle labbra e sentii il corpo di Derek irrigidirsi.
“Va al diavolo!”sibilò Derek, mentre con un braccio stringeva la mia spalla fino a farmi male.
Dalle labbra della donna uscì un ringhio disumano, il terreno vibrò sotto i nostri piedi.
Cinsi con le braccia la vita di Derek e nascosi il viso nel suo cappotto.
L’intero mio corpo era scosso da brividi tremendi, non volevo più guardare quella donna, non volevo più sentire ciò che aveva da dire, volevo solo tornare a casa da mamma e papà.
Avrei dato qualunque cosa per sentire Clarissa rimproverarmi per aver tenuto lontano Derek così a lungo.


“Vuoi sposarlo tu per caso?”Avrebbe detto.
E io e Derek ci saremmo guardati, complici di chissà quale avventura, a lei sconosciuta.


Il dolore alla schiena fu terribile e inaspettato.
Mi ritrovai a strisciare addosso al muro, contro il quale ero stata scaraventata.
In un lampo la donna mi fu addosso.
Non avevo mai visto nulla di simile prima di allora.
I suoi occhi erano splendidi, ma in maniera terrificante: le iridi avevano il colore dei ghiacciai, ma le pupille erano lunghe e sottili, ricordavano quelle di un gatto.
Lunghi capelli neri le ricadevano lungo le spalle e incorniciavano un viso sottile, quasi di porcellana.
Mi incantai a contemplarla così a lungo che mi accorsi solo in ritardo dei lamenti di Derek.
Volsi lo sguardo verso di lui e cacciai un urlo.
All’improvviso riuscii a vedere solo sangue, attorno a me, sul suo corpo, attorno al suo collo.
Strinsi le palpebre violentemente e quando le riaprii cercai di concentrarmi sul suo viso.
Le sue labbra mimavano qualcosa che non riuscivo a comprendere, le orecchie mi fischiavano talmente forte, da farmi quasi perdere i sensi.
Portai l’attenzione sui suoi occhi e questa volta esclusi tutto il resto. Le mani della creatura che mi stringevano, il sangue addosso a Derek, il terrore, non esisteva più nulla, a parte loro.
Il fischio alle orecchie si attenuò e così giunsero le parole di Derek.
“La croce che hai al collo!”
Cosa centrava la mia croce della prima comunione?
Istintivamente la afferrai e la portai allo scoperto, la reazione della creatura fu immediata.
Con un salto si portò dall’altra parte del vicolo, lontano da me.
Mi osservò sprezzante, prima di fare nuovamente un  passo nella mia direzione.
Trattenni il fiato terrorizzata, ma la donna deviò invece verso il corpo di Derek, rapidamente lo prese per le spalle e saettò via.
In meno di un secondo mi ritrovai sola, nell’oscurità.















  
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