09/10/2009
0 recensioniQuel giorno mi svegliai a causa della luce che penetrava nella stanza dalle tendine. Assonnata, guardai l'orologio: le 8.00!! Oh no!! La sveglia non aveva suonato, ed ora ero in perfetto ritardo!
Mi buttai giù dal letto,sfilai la camicia da notte che lanciai con noncuranza in aria, spalancai le ante dell'armadio e indossai velocemente un paio di jeans, una T-shirt e una felpa, e ,ovviamente, le mie snakers.
Mi precipitai giù per le scale, afferrando lo zaino al volo, passai velocemente davanti allo specchio e con la spazzola mi diedi una sistemata,entrai di volata in cucina e arraffai una brioche, mentre mia madre mi guardava divertita.
"In ritardo, eh? Di nuovo!" commentò, sbattendosi una mano sulla fronte e alzando gli occhi al cielo.
Non ci feci troppo caso:"Ciao,mà!"urlai uscendo di casa. Percorsi il viottolo del mio giardino prima di raggiungere il cancello e feci tutta la strada che conduceva a scuola di corsa, rischiando anche di farmi investire. Quando arrivai, avevo il fiatone. Salii rapidamente le scale e spalancai la porta della mia classe:"Buongiorno..." feci, con una vocina flebile, ansimando.
"Signorina Martini! Un'altra volta in ritardo! Questo va a discapito dei suoi voti!" Ignorai il prof e andai a sedermi al mio posto.
Eva mi osservò per un po', poi disse:"Che è successo questa volta?" "La sveglia. Non ha suonato." "Oh-oh. Non è che ti sei dimenticata tu di inserire l'allarme? E' già successo,no? Magari per pensare a qualcuno..." Le diedi una gomitata:"Oh piantala. Piuttosto, che state facendo?" "Filosofia" rispose cinica. "Comunque" sussurrò "Io rimango della mia idea." Sbuffai. Era cocciuta, fin troppo. Ma era la migliore amica che potesse esistere.
*
All'uscita da scuola, io, Eva e Andrea ci dirigemmo verso Marco e Francesca, che uscivano dalla loro classe. Marco mi abbracciò e mi schioccò un bacio sulla fronte, e finalmente mi sentii protetta.
"Eilà! Come è andata?" esclamò Andrea. "Una palla. Sul serio. Stavo per addormentarmi. Odio il greco." Sbuffò Francesca. Sciolsi l'abbraccio con Marco:"Shopping, questo pomeriggio?" proposi,conoscendo già la risposta. Francy annuì energicamente :"Sì, certo. Eva?" "Puoi contarci" rispose lei.
"E voi ragazzi, che fate?" chiesi. Marco fece spallucce:"Mah... io potrei anche venire con voi..." "E piantala! Avevi detto che ci facevamo una bella partita a pallone,no?" si intromise Andrea. "Ah, già.Ok" "Come sei moscio. Da quando stai con Beatrice..." "Cosa vorresti dire?!?" strillai. Andrea indietreggiò:"Nulla,nulla"
"Andiamo a mangiare al bar di fronte" propose Francesca. Annuimmo. "Ok". Ci andammo a sedere ai tavolini all'aperto, e ordinammo 5 panini e 5 coca-cole. "Allora Fra?" chiesi,addentando il mio panino. "Giorgio?" lei fece spallucce:"Non mi guarda nemmeno" "Sono gli uomini!" esclamò Eva "Sono tutti così" "Non è vero" ribattei,e io e Marco ci scambiammo uno sguardo complice. "La maggior parte,comunque." fece Eva. "Hai mai pensato a corteggiarlo tu?" si intromise Andrea. "Ma sei pazzo??" esclamò Francesca. "Magari indirettamente" "In che senso?" "Che so.. magari attraverso di noi!"
"L'idea è buona" fece Marco "Ti diamo una mano noi."
Francesca sospirò:"Inutile" "Che ne sai?" feci "Magari funziona" "Già" anche Eva annuì. "Poi vedremo ok?"
Francesca evitava sempre gli argomenti quando non le andava di fare qualcosa o quando la facevano stare male. Sospirai. Quel Giorgio! Tutta colpa sua. Ma saremmo riusciti a risolvere questa questione, oh sì.
*
Mi guardai allo specchio. Quel vestitino blu mi stava a pennello. Scostai la tenda del camerino. "Che ne dite, ragazze?" "Wow!" esclamò Eva. "Sei uno schianto!" fece Francesca. Sorrisi e tornai ad osservare la mia immagine riflessa. Alta, magra, lunghi capelli biondi, occhi verde mare,pelle abbastanza chiara.
"Lo prendo!" annunciai,richiudendo la tenda. "Ed è il sesto!" commento Francesa da fuori. "Finiscila Fra. Le altre sono tutte magliette" la zittii. "Rimane il fatto che a te sta bene tutto e a me niente!" "Se è una battuta non fa ridere. Tu sei molto più carina di me,e lo sai."
Non lo dicevo per fare la modesta,lo pensavo davvero. Francesca era davvero molto bella: alta,magra,capelli marroni leggermente mossi, occhi azzurro cielo e pelle di porcellana.
"Ah.Ah. Guarda come rido" fece lei,sarcastica. Spuntai fuori dal camerino e le feci la linguaccia. Poi mi diressi alla cassa e pagai.
"Allora?" chiese Eva, mentre uscivamo dal negozio "Prossima meta?" trotterellava da una parte all'altra, con quei suoi vispi occhi verdi e i lunghissimi capelli color nocciola che svolazzavano di qua e di là.
Indicai un altro negozio,proprio qualche metro più avanti. "Lì" annunciai "Troveremo qualcosa che stia bene a Francy" Lei mi fulminò con lo sguardo. Io feci spallucce. "L'hai detto tu che non ti sta bene niente" Eva ridacchiò.
Alla fine, costrinsi Francesca a comprare 2 magliette e un paio di shorts, che le stavano davvero da sballo. "Così farai colpo su Giorgio" commentò Eva. "Figuriamoci." rispose lei. "Ehi" le dissi,prendendole le spalle per costringerla a guardarmi:"Non arrenderti mai,non smettere mai di sognare Francy. Sarebbe come smettere di vivere." Lei sfuggì dalla mia presa. "Forza torniamo a casa" Sospirai, ma mi accorsi che nei suoi occhi c'era una piccola speranza.
My Space
Allora?? Che ve ne pare?? Premetto che questa storia l'avevo scritta qualche me se fa, Oggi l'ho riletta e ho pensato di pubblicarla qui su EFP. Spero che vi piaccia, in caso lasciatemi una recensione così pubblicherò al più presto il prossimo capitolo. Un bacione!!!