So now, let mercy come

Per prima c'è la vendetta.
E poi, c'è lui.
Hiyori si ricorderà per tutta la vita (anche se la sua vita ora si è notevolmente accorciata, e ammonta nel migliore dei casi a pochi minuti) di quei pochi, pochissimi istanti in cui quei pensieri si sono accavallati come due ombre a formarne una infinitamente più profonda e più scura, e lei non era più riuscita a distinguerli.

[C'è la vendetta.
E poi c'è lui.]

C'è la vendetta.
E la vendetta l'aveva cullata ogni notte, nella sua nuova vita, aveva dato un senso a quella voce terribile che da quel giorno le appestava la mente come un cancro, aveva dato un senso al sudore, all'odio, così tanto odio, aveva avuto paura di affogare, aveva dato un senso al sangue.
Ma Hiyori non aveva mai pianto, perché la vendetta non aveva mai dato un senso alle lacrime.

Ma adesso Hiyori giace nella polvere, e vede l'altra metà di se stessa sulle rocce più giù, e i suoi pensieri sono così tanti, e vorticano così forte, [sangue- no- cosa ne sarà di...- mostro- sangue sangue- noi cosa siamo- perché- dio- il bambino dai capelli di argento- lui è...-no- cosa abbiamo vissuto a fare se... se...-] Hiyori non riesce a pensare e riesce solo a sentire quella voce che urla il suo nome e, inspiegabilmente, di quella tempesta scura di immagini, ricordi, sangue e suoni che è diventata la sua mente, inspiegabilmente rimane solo un pensiero, fragile come carta bagnata, che fa tacere, per un secondo, tutto il resto.

Hiyori ha voglia di piangere.

E si rende conto che non è la vendetta che la guida questa volta.
<< HIYORI! >>
Non è la vendetta.
<< HIYORI! >>
È in quel momento che Hiyori capisce. [E lui l'aveva cullata ogni notte, nella sua nuova vita, aveva fatto tacere quella voce terribile che da quel giorno le appestava la mente come un cancro, aveva dato un senso al sudore, all'odio, così tanto odio, aveva avuto paura di affogare, era lui che le aveva impedito di affogare, lui che aveva dato un senso al sangue.]
Lui.
<< Mi... dispiace... Shinji... >>
E le dispiace, le dispiace davvero, e fa male.
Hiyori non riesce nemmeno più a sentire il calore delle sue mani che la sostengono, riesce solo a guardare i suoi occhi sbarrati, a sentire il suo odore così familiare mischiato al sangue.
E si chiede se anche lui ha la sua stessa voglia di piangere.
<< Sono... stata... impaziente. >>

[C'è la vendetta.
E poi, c'è lui.]

Alla fine, anche se ormai è troppo tardi, Hiyori se ne rende conto;
lui è sempre stato più importante.