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Autore: alessandraxxx81    09/10/2009    2 recensioni
ispirato alle prime pagine di New moon. se Bella non l'avesse presa per nulla bene
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inspirato alle prime pagine di new moon. Se Bella non l'avesse presa poi tanto bene?

 

 

 

 

Il vento si è alzato.

Sul mio viso per l'ultima volta sento il tuo odore divino.

Sbatto gli ochhi e tu non ci sei più.

Mi guardo intorno smarrita,

ti cerco ma tu non ci sei più.

Urlo il tuo nome.

Lo urlo per ore.

Lo urlerei per giorni se fosse necessario.

Ma tu non torneraì da me.

Ed è come se tu non fossi mai esistito.

Ed è come sei fossi morta.

Poi  la paura prende piede nel mio cuore.

Mai esistito,

mai esistito,

mai esistito.

Ti ho immaginato?

sei solo il frutto della mia fervida immaginazione?

Rido

Rido come un folle.

Sono impazzita.

Torno a casa ridendo.

I miei occhi non riflettono più quella che sono.

Mio padre mi guarda smarrito e mi chiede cosa c'è che non va.

Non rispondo e salgo in camera mia.

Chiudo la porta a chiave.

Mai esistito.

Rido sguaiata.

Comincio a sbattere le mie cose il giro.

Sbatto il pc al muro e mi diletto nel vederlo aldare in pezzi.

Io come lui sono a pezzi.

Mio padre urla dall'altra parte della porta, ma io non capisco cosa vuole.

I vestiti sparsi sul pavimento.

La mia stanza dopo il mio passaggio somiglia ad un cumulo di macerie.

Rido guardando la finestra.

La finestra dalla quale entreresti, se tu fossi davvero esistito.

La apro e con un balzo mi butto giù.

Sento le ossa del braccio sgretolarsi quando vengono a contatto con il suolo.

Ma rido, rido e non ricordo neanche più il mio nome.

Rido mentre mi portano all'ospedale.

Rido mentre mi ricoverano nel reparto psichiatrico.

Rido quando mi rinchiudono in una stanza imbottita perchè io non mi faccia male.

Rido, ma non ricordo più il perchè.

Ma continuerò a ridere per sempre, dentro questa stanza imbottita senza finestre.

 

 

 

Il vaso di cristallo cade dalle mani forti di Alice.

La sua pelle pallida lo diventa ancora di più, se possibile.

I suoi occhi si fanno vitri mentre la visione le scorre nella mente.

Senza nenache curarsi del vaso caduto va in soggiorno,

dove il suo amato fratello sta suonando la ninnananna  ispirata dal suo amore.

L'unica casa che gli è concessa, l'unico ricordo di lei nelle notti solitarie.

Apre la sua mente cosichè il fratello possa vedere la visione che le ha arrecato un immenso dolore.

Le mani di lui si spostano dai tasti alla sua testa, disperato.

" mio dio, che cosa le ho fatto?"

"no Edward,  dio non centra nulla, siamo noi che l'abbiamo ridotta così" risponde Alice in un sussurro.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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