Inspirato
alle prime pagine di new moon. Se Bella non l'avesse
presa poi tanto bene?
Il
vento si è alzato.
Sul
mio viso per l'ultima volta sento il tuo odore divino.
Sbatto
gli ochhi e tu non ci sei più.
Mi
guardo intorno smarrita,
ti
cerco ma tu non ci sei più.
Urlo
il tuo nome.
Lo
urlo per ore.
Lo
urlerei per giorni se fosse necessario.
Ma
tu non torneraì da me.
Ed
è come se tu non fossi mai esistito.
Ed
è come sei fossi morta.
Poi la paura prende
piede nel mio cuore.
Mai
esistito,
mai
esistito,
mai
esistito.
Ti
ho immaginato?
sei
solo il frutto della mia fervida immaginazione?
Rido
Rido
come un folle.
Sono
impazzita.
Torno
a casa ridendo.
I
miei occhi non riflettono più quella che sono.
Mio
padre mi guarda smarrito e mi chiede cosa c'è che non va.
Non
rispondo e salgo in camera mia.
Chiudo
la porta a chiave.
Mai
esistito.
Rido
sguaiata.
Comincio
a sbattere le mie cose il giro.
Sbatto
il pc al muro e mi diletto nel vederlo aldare in pezzi.
Io
come lui sono a pezzi.
Mio
padre urla dall'altra parte della porta, ma io non capisco
cosa vuole.
I
vestiti sparsi sul pavimento.
La
mia stanza dopo il mio passaggio somiglia ad un cumulo di
macerie.
Rido
guardando la finestra.
La
finestra dalla quale entreresti, se tu fossi davvero
esistito.
La
apro e con un balzo mi butto giù.
Sento
le ossa del braccio sgretolarsi quando vengono a contatto
con il suolo.
Ma
rido, rido e non ricordo neanche più il mio nome.
Rido
mentre mi portano all'ospedale.
Rido
mentre mi ricoverano nel reparto psichiatrico.
Rido
quando mi rinchiudono in una stanza imbottita perchè io
non mi faccia male.
Rido,
ma non ricordo più il perchè.
Ma
continuerò a ridere per sempre, dentro questa stanza
imbottita senza finestre.
Il
vaso di cristallo
cade dalle mani forti di Alice.
La
sua pelle pallida
lo diventa ancora di più, se possibile.
I
suoi occhi si fanno
vitri mentre la visione le scorre nella mente.
Senza
nenache curarsi
del vaso caduto va in soggiorno,
dove
il suo amato fratello
sta suonando la ninnananna ispirata
dal
suo amore.
L'unica
casa che gli
è concessa, l'unico ricordo di lei nelle notti solitarie.
Apre
la sua mente
cosichè il fratello possa vedere la visione che le ha
arrecato un immenso
dolore.
Le
mani di lui si
spostano dai tasti alla sua testa, disperato.
"
mio dio, che
cosa le ho fatto?"
"no
Edward, dio non
centra nulla, siamo noi che l'abbiamo
ridotta così" risponde Alice in un sussurro.