I promessi sposi
L’incontro
fra i bravi e don Abbondio
Goku gironzolava
per casa già da un bel po’ di tempo, cercando di fare il meno rumore possibile,
ma continuando a bofonchiare:« Uffa, che pizza
quest’insonnia! Sono già due notti che non dormo! Le ho provate davvero tutte
ma niente! »
Gironzolando per
casa, il sayan passò davanti allo studio di Gohan e in quel momento un’idea gli
balenò per la testa:« E perché no? In fondo quello non l’ho ancora provato… »
Cercando di
evitare il fastidioso scricchiolio della porta, Goku entrò nella stanza e
accese una piccola lampada. Ecco quello che cercava: la scrivania del figlio
maggiore completamente ricoperta di libri! Uno spettacolo abituale in camera di
Gohan, ma Goku in realtà ne cercava uno solo: quello
in rima che la volta precedente l’aveva fatto addormentare così bene… a parte
lo strano sogno che aveva causato!
Tratto in inganno
dalla copertina somigliante, Goku afferrò un volume, si adagiò comodamente su
una poltrona e iniziò a leggere:
“Quel ramo del lago di
Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti,
tutto
a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien,
quasi a un tratto,
a
restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra
e un’ampia
costiera
dall’altra parte.”
Dopo aver letto
queste righe, la bocca di Goku si allargò in un profondo sbadiglio, le palpebre
gli si fecero pesanti e l’uomo fece appena in tempo a pensare:« Non mi sembra quello dell’altra volta, però pare fare lo
stesso effetto… », che il libro gli scivolò sul pavimento e il povero Goku si
ritrovò nuovamente imbrigliato nella trama di un altro capolavoro letterario.
Goku aprì gli
occhi e si ritrovò su una stradina di campagna non asfaltata. Il panorama era mozzafiato,
ma il sayan non ci fece neanche caso. La sua attenzione fu attirata subito da
una persona vestita di nero e con un libricino in mano. Goku lo guardò un po’
stupito e disse:« Cosa ci fa conciato così Jirobai? »
Poi, avido di
spiegazioni, gli si avvicinò e lo salutò allegramente, ma lui non sembrò
neppure accorgersene.Goku gli gridò:« Jirobai, sei diventato sordo? Sono io, Goku! »
Nonostante il
grido gli fosse stato fatto direttamente nei padiglioni auricolari, Jirobai non
fece una piega. Allora, per attirare l’attenzione, Goku gli piantò una bella
manata sulla schiena, ma quando vide che essa attraversò il suo corpo gridò
spaventato:« Urka! Gli ho tirato una manata così forte
che l’ho trapassato! Chichi ha ragione, devo imparare a controllare meglio la
mia forza! Un momento: Jirobai non sembra ferito… urka,
cos’è, sono diventato un fantasma? »
Non ebbe il tempo
di pensare ad altro che Jirobai si ritrovò la strada
sbarrata da quelli che lui considerava come due loschi figuri.
Uno dei due si
rivolse all’uomo:« Buongiorno, don Abbondante! »
L’altro subito lo
rimproverò:« Si chiama don Abbondio! Possibile che tu
non riesca neppure a ricordarti un nome, Goten? »
Il bambino,
portandosi una mano dietro alla testa, rispose imbarazzato:« Scusa,
Trunks! »
Trunks scosse la
testa, poi si rivolse a Jirobai:« Ci ha mandato qui
don Rodrigo per riferirti un messaggio… almeno quello te lo ricordi, Goten? »
Il bambino annuì e
disse convinto:« Questa matricola non s’ha da fare! »
Jirobai lo guardò
perplesso,Trunks si arrabbiò:« Ma allora lo fai
apposta! Il messaggio era: “questo matrimonio non s’ha
da fare,né ora né mai!” »
A questo punto
intervenne Jirobai:« Intendete quello fra Renzo e
Lucia? E perché non dovrei celebrarlo? Cosa vogliono
fare due mocciosi come voi per impedirmelo? »
Trunks e Goten si
lanciarono uno sguardo d’intesa e si trasformarono in super sayan.
Jirobai
indietreggiò terrorizzato:« Scusa, scusate… sapete, io
sono vostro amico, farò tutto ciò che volete! » e
detto questo scappò a gambe levate.
Trunks,
osservandolo mentre fuggiva,scoppiò a ridere e disse:«
Direi che noi abbiamo finito! Abbiamo fatto un buon lavoro! »
Goten annuì:« Già, in fondo siamo o non siamo bravi? »
E, dopo essere
tornati normali, si allontanarono dalla parte opposta a quella del povero
Jirobai, discutendo di una fantomatica ricompensa a base di dolciumi e
caramelle.
Goku, seguendo un
misterioso istinto, decise di seguire Jirobai, non
sapendo che quello era solo l’inizio della sua avventura.
Ciao! Come avevo annunciato,
ecco il seguito della mia divina commedia! Vi assicuro che ho fatto del mio
meglio per renderla divertente e nel seguire quando possibile la trama
originale! Comunque non mancheranno piccole scene di pura invenzione, proprio
solo per farci due risate! Tranquilli, il povero goku
non è una semplice comparsa, anzi, avrà un ruolo fondamentale nella trama:
grazie a lui seguiremo tutta la storia meglio che con
un narratore! Questa volta non è lui il protagonista, ma ho lasciato il posto
d’onore a… lo scoprirete nel prossimo capitolo! Sennò
che gusto c’è? Vi assicuro che questa storia vi terrà compagnia per un bel po’
di tempo, quindi incoraggiatemi con tanti commenti!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata 92
p.s.
la prossima settimana non posso pubblicare il capitolo perché sono in gita,
quindi l’appuntamento è fra 2 settimane!