Fanfic su artisti musicali > KAT-TUN
Ricorda la storia  |      
Autore: Caya    09/10/2009    1 recensioni
é ambientata nel periodo in cui Jin era in America e diciamo che cerca di esprimere un pò le sue emozioni (ovviamente non reali ma inventate da me)
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
gsg

Jibun wo shinjite

Ero stato proprio io a dire quelle parole eppure ora perchè non riuscivo ad applicarle a me stesso?
Ero uno di que tipi dal pianto difficile eppure ora le lacrime stanno scendendo copiose, prepotenti lungo le mie gote.
È stata una mia decisione e sono felice di averla presa. Se non lo avessi fatto non avrei mantenuto fede alla promessa e io non sono e non voglio essere quel tipo di persona. Mi bastano già i miei tanti lati negativi che odio. Ecco il perchè del fatto che ora sono qui tutto solo in questa stanza d’albergo a piangere come uno stupido. Maledette lacrime perchè non si fermano? Continuano a scendere inperterite nonostante io gli ordini di fermarsi.
Credevo di conoscere la solitudine ed era per quello che cercavo sempre di stare in compagnia. Si fingevo indifferenza, fingevo di essere superiore, di non aver bisogno di nulla e di nessuno ma quello era solo il mio stupido orgoglio. Non potevo mica ammettere che avevo bisogno di loro, che da solo mi sentivo perso?
L’essere qui mi ha aperto gli occhi; è come se ora potessi vedere il mio mondo attuale e quello passato sotto una prospettiva diversa. Ora so che quel mio credere di sapere cos’era la solitudine era solo il presuntuoso capriccio di un adolescente che credeva di sapere tutto, che credeva di aver già provato tutti quei sentimenti di cui gli adulti tanto farneticavano. Ora invece mi rendo conto che non si smette mai d’imparare e che nell’arco della vita possono ripresentersi emozioni passate sfigurate da un diverso aspetto dovuto all’età e alla fase di vita che stai affrontando.

Chiudo gl’occhi e prendendo un profondo respiro cerco di calmarmi.

Sono passati ormai  sei mesi da quando sono arrivato qui a Los Angeles; ho fatto tante amicizie, ho visitato posti stupendi, ho studiato la lingua che tanto amo e sono stato davvero felice. Era da tanto che desideravo venire in America, era il mio piccolo sogno nel cassetto. Credevo non sarei mai riuscito a realizzarlo, credevo che non sarei mai riuscito a trascorrervi più di una breve vacanza; avevo il gruppo, la Johnny’s, la mia famiglia, gli amici, i fan... come potevo abbandonarli? Era stata una mia scelta entrare alla Johnny’s e ora avevo delle responsabilità in riguardo. Ma poi un giorno mi arriva quest’opportunità.  Cerco di nascondere il mio desiderio, di reprimerlo ma come dice Pi “sono proprio scontato nonostante faccia di tutto per non esserlo o almeno non mostrarlo”. Non ci riuscivo, non riuscivo a non pensare a quell’opportunità; se non l’avessi accolta di sicuro un giorno me ne sarei pentito anzi infondo infondo me ne stavo già pentendo però... già il lavoro. Non potevo andare ma allo stesso tempo non potevo non sentirmi male alla decisione. Ero diventato solitario e scontroso con tutti e ogni volta dopo aver risposto in modo acido a qualcuno me ne pentivo ma non ero in grado di fermarmi, quando mi accorgevo di cosa stavo dicendo o facendo era troppo tardi. Questo è uno dei miei tanti odiosi vizi. Giorno dopo giorno era sempre peggio reprimevo e cercavo di essere come sempre ma sembrava che non facessi altro che prendermi gioco di me stesso. Nella vita personale non mi dimostravo un grande attore. All’imporviso però quando meno me lo aspetto mentre ero solo in casa, intento a scrivere una canzone malinconica, ecco che arriva uno spumegiante Yamapi.

Sorrido tra me stesso. É sempre il solito. Quanto vorrei poter avere anche solo una bricciola di quella sua carica positiva. Mi si avvicina mi sorride e mi porge una busta da lettera. L’afferro poco convinto e lui mi sprona ad aprirla. É un biglietto aereo. É un biglietto per Los Angeles.
Mi sorride mentre lo guardo come paralizato e mi dice: Sbrigati va a fare le valigie. Io blaterò qualcosa di incomprensibile e lui mentre prosegue verso la mia stanza e inizia a cacciare fuori vestiti continua dicendomi che si è stancato di vedermi in quello stato e che a quel punto era meglio che me ne andavo in America perchè tanto di un Jin cosi non se ne faceva proprio nulla ne lui ne gli altri. “Và in America e quando torni riportaci il vero Jin. E poi Jin ricordi la promessa che ci facemmo quando eravamo piccoli? Non eri tu l’uomo che non infrange mai una promessa?...  Mi sa proprio che dobbiamo lasciarti andare”.  La promessa... “ Promettiamo di realizzare i nostri sogni anche se ci saranno ostacoli. Noi non ci arrenderemo mai fino al raggiungimento del nostro sogno”... come avrei potuto dimenticarla. Però... no non posso. Blaterò qualcosa sul gruppo, su Johhny ma sembra che lui abbia già organizato tutto. Johnny ha accettato a condizione che mi faccia punblicità in America e che quando torni lavori più duramente di prima e i ragazzi... beh anche loro si erano  stancati di quel me più sgorbutico e inutile del solito “ Se questo è l’unico modo affinchè tu sia felice allora vai noi sapremo cavarcela. E poi non lasci il gruppo no? È solo momentaneo quindi no probolem” Le parole di Kazu all’areoporto non le dimenticherò mai. Devo davvero ringraziare tutti, mi hanno donato qualcosa di molto più stupendo di un qualsiasi regalo.

Così alla fine ho deciso di partire.
Ora però inizio a non resistere più a questa solitudine. Ho bisogno di tornare a casa mia. Quella casa chiamata Giappone, quella casa chiamata famiglia, quella casa chiamata Kat-tun, quella casa chiamta Johnny’s.  Stare qui è stato stupendo mi ha fatto crescere e mi ha reso forse una persona leggermente migliore. Ho deciso che realizerò i miei sogni. Ancora una volta come dice Pi “ Dobbiamo dare tutti noi stessi e realizare i nostri sogni. Non è egoismo è solo felicità”. Proprio come lui ho deciso di mettercela tutta; non sarò ancora diventato l’uomo forte a cui aspiravo ma sono certo che credendoci, credendo in me stesso giorno dopo giarno, passo dopo passo ci riuscirò.  Riuscirò a diventare migliore, realizerò i miei sogni.
Non posso arrendermi... Jibun wo shinjite. Ora comincio a crederci.
Però... si ok credo nei miei sogni, li realizzarò però non resisto più. Il mio tempo qui è finito ora voglio tornare a casa.
Senza neanche essermene accorto avevo in mano il telefono e avevo già composto il numero.
- Moshi moshi -
Cavolo come mi era mancata la sua voce. Si ci eravamo sentiti via mail ma mai per telefono.
-
... Moshi moshi... ehi chi è? –
-  
Pi... –
-   Jin!... Jin sei tu? –
-  
  Pi  
-  
  Jin cos’è successo? Ma li non è notte fonda? Jin stai bene? –
-  
  Pi lo so che è egoista da parte mia ma... Pi posso tornare a casa? –
-    
 Jin ma sei scemo? Che domande sono? Certo che puoi tornare. Devi tornare! Tutti... tutti noi stiamo solo aspettando il tuo ritorno -
-     
 Grazie –
-     
 Jin ma stai bene? Mi stai facendo preoccupare –
-       
Si si sto bene –
-        
Baka guarda che ti conosco e mi basta sentire la tua voce per capire che non è cosi –
-        
No davvero Pi sta tranquillo sto bene 
-      
La smetti di fare lo sbruffone anche con me? Per una volta si sincero –
-
  Non è successo nulla davvero solo che... mi manca un pò casa –
-     
 E allora ritorna. Noi non osavamo chiedertelo perchè non volevamo importi i nostri sentimenti ma tutti noi non vediamo l’ora che tu torni –
-  
 Beh allora lo farò  ma sia chiaro che non lo faccio per mia volontà è solo perchè voi non riuscite a stare senza di me e poi il gruppo e le fan mi aspettano –
-        
Pff... – stava ridendo –  Si... si ok come dici tu. Comunque fammi sapere quando arrivi cosi ti vengo a prendere all’areoporto –
-        
Ok –
-        
Ora però va a dormire ci sentiamo –
-       
Si oyasumi Pi –
-        
Guarda che qui è giorno. Comunque oyasumi Jin.  A presto –
-        
A presto –
Le lacrime si erano placate. Mi sentivo sereno. Era ora di tornare a casa.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > KAT-TUN / Vai alla pagina dell'autore: Caya