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Autore: Shadriene    05/06/2005    10 recensioni
Lei gli aveva ridato la vita, gli aveva fornito un nuovo motivo per esistere, gli aveva insegnato cosa significasse amare ed essere amati.
Versione riveduta e corretta in data 11/02/2006
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I nomi dei personaggi sono quelli originali. Qui di seguito c’è il relativo corrispondente in italiano, per chi ha visto soltanto l’Anime.
Mamoru: Marzio
Usagi: Bunny
Motoki: Moran



*

ECCOTI
(Max Pezzali)



In un certo senso lo sapeva.
Lo sapeva fin dall’inizio che sarebbe arrivata in ritardo.
Lei era sempre in ritardo!
Perfino il giorno del suo matrimonio non riusciva ad essere puntuale.
Mamoru sospirò, arreso all’evidenza, e fissò gli invitati perplessi, poi lanciò un’occhiata a Motoki che lo guardava in cerca di una spiegazione, ma quello scosse solo le spalle facendogli capire che ormai la conoscevano e sapevano com’era fatta.
Ma poi arrivò…

Eccoti, sai, ti stavo proprio aspettando
ero qui ti aspettavo da tanto tempo
tanto che stavo per andarmene
e invece ho fatto bene


Un brusio si levò dal fondo della sala e la figura di una giovane donna si stagliò all’ingresso della chiesa. Era splendida, avvolta in un abito bianco che metteva in risalto le sue curve: un corpo perfetto che più di una volta aveva avuto la fortuna di toccare e stringere a sé.
La stava aspettando con tutto se stesso.
Per un solo dannato istante aveva creduto che lei non sarebbe mai arrivata, che avesse capito di meritare molto di più: aveva pensato di fuggire… fuggire per non dover ammettere a se stesso che la sua amata non lo voleva.
Ma non era così: Usagi era lì solo per lui

Sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco


Stava sorridendo, gli stava sorridendo.
Se non ci fosse stata un’intera navata a dividerli, e un centinaio d’invitati presenti, sarebbe corso da lei e l’avrebbe baciata, per poi finire a fare l’amore lì, in mezzo alla chiesa. Ma c’erano gli invitati e il vestito da sposa: non glielo avrebbe mai perdonato, se avesse rovinato il suo vestito da sposa di cui andava tanto fiera.
Mamoru sorrise dolcemente fissando la donna che avanzava lentamente verso di lui accompagnata da suo padre, il quale lo guardava serio, come per ricordargli di trattare bene la sua bambina. Ma lui non avrebbe mai potuto farle del male, perché lei era la sua linfa vitale e senza di lei, lui non sarebbe stato che un involucro privo di vita.
Gli piaceva svegliarsi per primo la mattina – non che fosse difficile – e osservarla mentre dormiva. Vedere il sorriso sul suo volto e sentire il suo profumo impregnato sul cuscino. Saperla accanto anche quando erano lontani: lei era sempre nei suoi pensieri, da quando apriva gli occhi la mattina fino alla sera quando, esausto, si addormentava aspettando con trepidazione il loro prossimo incontro.
Ogni giorno si domandava perché lei fosse ancora accanto a lui.
Ogni giorno si domandava perché lei avesse scelto proprio lui.
Ogni giorno si domandava cosa sarebbe stata la sua vita senza di lei, il suo raggio di sole.

Eccoti come un uragano di vita
e sei qui non so come tu sia riuscita
prendermi dal mio sonno scuotermi
e riattivarmi il cuore


Ricordava ancora il loro primo incontro… e come dimenticarlo? Come dimenticare il suo sguardo imbronciato per il brutto voto e la maestria con la quale colpì proprio la sua testa con quel pezzo di carta. Ringraziava il cielo per la sua sbadataggine e per la sua impreparazione in matematica, altrimenti non l’avrebbe incontrata né quella volta né la successiva. Perché, anche se non glielo aveva mai confessato, aspettava con trepidazione i loro incontri casuali: amava stuzzicarla per poi vederla reagire piena di energia, scuotendolo dal suo torpore.
Lei gli aveva ridato la vita, gli aveva fornito un nuovo motivo per esistere, gli aveva insegnato cosa significasse amare ed essere amati.

Sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco


Ogni mattina si voltava ad osservarla per essere certo che non fosse stato tutto solo un sogno, che lei fosse reale e parte di lui. La sera, quasi spaventato che tutto finisse, chiudeva gli occhi pensando a lei.
Erano passati parecchi anni da quando avevano scoperto di essere legati dal destino, ma lui sapeva che non l’amava solo perché lei era Serenity e lui Endimion, ma perché lei era la sua dolce testolina buffa, la ragione e lo scopo della sua esistenza.

Eccoti anche ora che non sei in casa
tu sei qui mi parlavi per ogni cosa
gli oggetti sembrano trasmettermi
l'amore nello scegliermi


Usagi continuava a sorridere, mentre procedeva verso l’altare; nonostante tutto Mamoru non riusciva ancora a credere che quel sorriso fosse solo per lui: sapeva soltanto che era il sole che illuminava le sue giornate e che senza sarebbe morto.
Ogni cosa lo riportava alla sua testolina buffa.
Ogni luogo che frequentava faceva tornare a galla i bei ricordi passati assieme.
Non c’era niente che non gli facesse ricordare lei e l’amore che provava nei suoi confronti.

Eccoti finalmente sei arrivata
e sei qui non sai quanto mi sei mancata
speravo tu esistessi però non immaginavo tanto


Si sentiva teso e parecchio. Nemmeno tutte le volte che Milord aveva combattuto accanto alle guerriere Sailor era mai stato tanto agitato; solo il dolce sorriso di Usagi, pronta a legarsi a lui in eterno, poteva renderlo così nervoso, come mai era stato in precedenza.
Eppure l’aveva desiderato fin dalla prima volta che l’aveva baciata e stretta a sé. Mai avrebbe immaginato che un angelo come lei potesse esistere, né che l’avrebbe avuto tutto per sé.

Sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco


Usagi era arrivata di fronte all’altare, mentre Mamoru, agitato, l’osservava in tutta la sua bellezza. Il padre a malincuore lasciò il braccio della figlia e solennemente lo cedette al futuro genero.
– Falla soffrire e giuro che nemmeno sulla luna sarai al sicuro.
Mamoru annuì impercettibilmente e Usagi diede un bacio a suo padre, per poi afferrare la mano del suo futuro sposo. Lui la fissò negli occhi, nei suoi splendidi occhi blu e le sorrise dolcemente.
Sapeva cosa voleva.
Voleva che lei fosse la prima persona che al mattino avrebbe visto.
Voleva che lei fosse l’ultima persona che alla sera avrebbe stretto prima di addormentarsi. Voleva che lei stesse con lui per tutta la vita.
– Testolina buffa, sei sicura di volerlo? – sussurrò.
Usagi annuì e si avvicinò al suo orecchio in modo che solo lui potesse sentirla.
– Voglio che tu sia la prima persona che vedo al mattino, voglio che tu sia l’ultima persona che la sera abbraccio prima di addormentarmi, voglio che tu stia con me, per tutta l’eternità.


**
Fine
**





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Questa ff è stata corretta da Dama Gilraen in data 11/02/2006

   
 
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