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Autore: ElynLC    09/10/2009    2 recensioni
La guerra è finita, i Mangiamorte sono stati definitivamente sconfitti ed ora è tempo di festeggiare. Come? Cosa dirà Ron se al ballo indetto da I Tre Manici di Scopa qualcuno mette gli occhi su Hermione?
Tutto è cominciato bene, anzi, benissimo, e ora… [...] Ed Hermione dopo questo non mi rivolgerà più la parola.
Inserito l'ultimo capitolo (finalmente!!)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'La sera di Natale'
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Maledetta gelosia
Eccomi qui con la mia seconda fan-fiction!
Premetto che
questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J. K. Rowling, e che questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
La fan-fiction è ambientata dopo la guerra e ora è tempo di pace.


 Maledetta gelosia

Sono coricato sul letto con la testa nascosta nel cuscino e faccio fatica a trattenere le lacrime: perché devo essere fatto così? Perché non riesco a liberarmi della mia maledetta gelosia?
Tutto è cominciato bene, anzi, benissimo, e ora…

Quest’anno il pub I Tre Manici di Scopa di Hogsmeade ha deciso di organizzare un ballo per la sera di Natale, un po’ per divertirsi e un po’ anche per festeggiare la definitiva scomparsa dei Mangiamorte (che per qualche mese si sono visti in giro anche dopo la battaglia ad Hogwarts). Io ed Harry ovviamente abbiamo le ferie per Natale, Ginny ed Hermione hanno deciso di passare le vacanze a casa, e visto che ormai anche Ginny è maggiorenne abbiamo deciso di andare tutti e quattro insieme al ballo.
Hermione era andata a pranzo dai suoi genitori, quindi io l’ho vista solo quando è arrivata nel salone dei Tre Manici ed era fantastica: il corpetto del suo abito era stretto quanto bastava per esaltare le sue forme, con una scollatura enorme (no, forse a me sembrava enorme…), le maniche e la gonna scendevano allargandosi leggermente sui polsi e sulle caviglie. Un autentico spettacolo! Per fortuna che ho ancora l’abito da cerimonia che mi avevano regalato Fred e George, altrimenti non avrei mai accettato di partecipare. Ci siamo baciati come se i quattro mesi lontani (lei a scuola e io al negozio) non fossero mai passati, il nostro amore tenuto vivo da tutte le foto e le lettere che ci siamo mandati. Abbiamo mangiato e bevuto, riso e scherzato, a volte da soli e altre con Harry, Ginny, Luna e Neville. E abbiamo ballato: io con la grazia di un Quintaped e lei come un angelo, ma non si è mai lamentata. Sembrava, no, era davvero felice di stare con me: ha riso alle mie battute, anche a quelle più patetiche, mi ha detto che le ero mancato e che era contenta di essere lì. Insomma, tutto andava bene, fino a quando…
Io ero andato a prendere da bere con Harry, mentre lei era rimasta a parlare con Ginny, quando ho sentito un ragazzo che diceva:
«Quella ragazza con il vestito blu e azzurro è proprio uno schianto! Secondo te potrei invitarla a ballare?»
Mi sono girato a guardarlo e il suo sguardo era fisso proprio su Hermione, la mia Hermione. Ho preso il primo bicchiere che ho trovato vicino alla mano e l’ho bevuto bruciandomi la gola: era whisky incendiario. Harry non si era accorto di niente perché aveva continuato a chiacchierare e ora mi incitava a seguirlo verso il nostro tavolo, al quale si erano uniti Neville e Luna, che avevano appena finito di ballare. Hermione era bella come prima, come sempre, solo che qualcun altro oltre a me (e a quel viscido di Krum che per fortuna in questo momento è lontano) le aveva messo gli occhi addosso. Ginny mi ha riscosso dai brutti pensieri chiedendomi se al negozio vendevamo ancora le Puffole Pigmee e se eravamo aperti durante le vacanze per poter venirne a prenderne una, dato che, a quanto pare, hanno un ciclo vitale breve e Arnold aveva già finito il suo. Luna ha trascinato ancora sulla pista un Neville abbastanza dubbioso, Ginny li ha seguiti con Harry e io ho chiesto ancora ad Hermione di ballare, sperando così di migliorare il mio umore, e di evitare che venisse a chiederglielo qualcun altro…
Dal nostro posto sulla pista ho visto il ragazzo di prima, con la sua stupida giacchettina di pelle di drago, che ci fissava e parlottava con il suo amico ricciuto di fianco a lui. Avrei dato tutto il mio misero stipendio (George mi sfrutta perché sono suo fratello) per avere un paio di Orecchie Oblunghe e poter ascoltare quello che si stavano dicendo quei due. Ho portato Hermione dall’altra parte della pista, dove Luna con le sue giravolte aveva creato il vuoto attorno a lei e Neville, che appena ci vide disse:
«Ehi, Luna, guarda: ci sono Ron ed Hermione, perché non andiamo a bere qualcosa con loro?»
«Anch’io sono un po’ stanca, non sono molto abituata a portare i tacchi.» ha detto Hermione, sorridendo a Neville e avviandosi verso il tavolo dove erano già seduti Harry e Ginny.
Mi dispiaceva che avesse male ai piedi, ma con quelle scarpe, con un po' di tacco e il décollète (si dice così?) che lasciava vedere appena appena le dita dei piedi, era veramente una favola. Forse ascoltando le stramberie di Luna sui Ricciocorni Schiattosi o chissà cos’altro mi sarei distratto, dovevo distrarmi. Guardare Hermione mi eccitava ma anche mi rattristava perché, guardandola, dopo un po’ vedevo tutto quello che lei aveva, anche le cose nascoste, e delle quali io invece mancavo: la generosità, la pazienza, la bellezza, il rispetto e la premura per gli altri, anche quelli a cui io non davo peso, come gli Elfi Domestici.
«Ehi, Harry, Ron, che ne dite di andare a fare un giretto fuori?» Mi è scappato un sorriso vedendo la faccia di Neville: dopo i balli con Luna aveva decisamente bisogno di prendere una boccata d’aria. E forse avrebbe fatto bene anche a me.
«Fuori?!» esclamò Ginny «ma c’è un freddo bestiale!»
«E qui invece c’è troppo caldo» replicò Harry sorridendo a lei e a Neville «Non preoccuparti, rientreremo prima di ghiacciarci il naso»
Ci siamo avviati tutti e tre fuori dalla porta: il vento gelido di dicembre mi fece bene, mi schiarì le idee.
«Allora, ragazzi, come vi vanno le cose?» ci chiese Neville. «È un sacco che non ci sentiamo. Tu fai il corso per Auror, vero Harry?»
«Sì, ho cominciato a ottobre…» così Harry parlò delle sue prove e dei corsi, io del mio lavoro ai Tiri Vispi con George, e Neville ci informò di tutte le piante che stava studiando non mi ricordo più dove.
Mia sorella aveva decisamente ragione: si ghiacciava fuori, così dopo venti minuti sono tornato nel salone. Il mio tempismo è sempre stato perfetto per trovarmi nei posti e nei momenti in cui non avrei mai dovuto o voluto essere, e forse sarebbe stato meglio se fossi rimasto fuori a congelarmi. Hermione era in fondo alla sala accanto alla finestra con un bicchiere in mano, e stava ridendo con il ricciolino. Ho allungato una mano sul tavolo lì accanto e mi sono scolato un altro bicchiere di whisky incendiario. Una mano si è appoggiata sul mio braccio:
«Ron, stanno solo parlando, non devi preoccuparti» Harry doveva essere entrato subito dopo di me e aver intercettato il mio sguardo. Aveva ragione: stavano solo parlando, magari degli addobbi della sala o delle bibite, non dovevo preoccuparmi, il ricciolino non voleva rubarmi Hermione…
Con Harry e Neville mi sono diretto verso Ginny e Luna, che stavano parlando (come facevano durante una festa?) dei compiti di Trasfigurazione che aveva dato loro la McGranitt per le vacanze. Dopo poco è arrivata anche Hermione e mi ha messo un braccio attorno ai fianchi:
«Allora, vi siete congelati per bene il naso?» il sorriso che mi ha rivolto era splendente come sempre e mi ha riscaldato il cuore.
«Sì, ho bisogno di scaldarmelo» ho risposto affondando il viso nei suoi capelli profumati e lei è scoppiata a ridere:
«Forse conosco un modo migliore per scaldarti» e mi ha trascinato sulla pista: adora ballare, meno male che avevo chiesto a Bill di darmi qualche lezione prima di venire qui, altrimenti avrei fatto la solita figura dell’imbranato, anche se in ogni caso non posso competere con lui.
Era meraviglioso guardarla danzare, lei era meravigliosa: gli occhi, le labbra, il sorriso, la… ehm… scollatura. Ho staccato una mano dal suo fianco per accarezzarle la guancia, mentre lei mi sorrideva dolce: come si fa a non amarla? Come si fa a non aver paura di perderla, soprattutto per uno come me? Avrei voluto stringerla a me per sempre, in modo che nessuno potesse portarmela via. Invece l’ho presa per mano e l’ho portata verso un tavolo libero:
«Ti vado a prendere un’acquaviola, va bene?»
Al suo cenno di assenso mi sono avviato verso il bancone chiedendo due acquaviole a Madama Rosmerta. Mi ero appena girato per tornare indietro quando mi sono immobilizzato e i bicchieri mi sono scivolati dalle mani cadendo a terra: Giacca-di-pelle-di-drago e il suo amico ricciolino stavano parlando con Hermione e lo schifoso si era pure seduto! Forse era una fortuna che avessi lasciato la bacchetta in camera, ma se mi fossi avvicinato ne avrei fatto anche a meno per stenderli. Consapevole che la cosa non avrebbe sicuramente fatto piacere ad Hermione, non mi sono avvicinato, ho preso un altro whisky incendiario e sono salito in camera.

Ed eccomi qui: ho fatto del mio meglio per rovinare quella che sarebbe potuta essere la serata più bella nel giro di mesi, di certo la più bella da molto tempo. Ed Hermione dopo questo non mi rivolgerà più la parola.
Maledetta gelosia!


*****

Spero che vi sia piaciuta! :-)
Ci sarà un secondo capitolo (ovviamente), ma non prometto di scriverlo a breve, dato che sono molto impegnata rispetto a quando ho scritto questo, e ci ho messo un mese, quindi... In ogni caso ce la metterò tutta XD
   
 
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