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Autore: The Evil Bassist    11/10/2009    2 recensioni
Fanfiction che mi è venuta di getto, dopo aver ascoltato Lost In The Supermarket dei Clash. Volevo fare una RuNami, ma non ho resistito ed è venuta fuori una ZoNami, nonostante non sia una grande fan della coppia. Non mi sembrano OOC i personaggi.. se pensate che lo siano poi modifico..
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lost in the supermarket Per i corridoi di un supermercato di una piccola cittadina, un uomo dai capelli verdi gironzolava imperterrito,
alla evidente ricerca di qualcosa.


Carciofi. Latte. Uova. Biscotti. Yogurt. Carciofi.

"No, devo aver sbagliato corridoio, forse è qua a destra.."

Pesce.

"Allora a sinistra.."

Carne.

"Ma sì, devo aver svoltato nel corridoio sbagliato, prima.."

Funghi.

"Indietro, dunque"

Carciofi.

- E LA MISERIA!- sbottò a quel punto l'uomo - Cosa deve fare un povero spadaccino per trovare una buona bottiglia di sakè?!-

Iniziò quindi a borbottare frasi senza senso contro un qualche essere vivente.

Nello stesso momento vide una ragazza - probabilmente una commessa del supermercato - che dall'alto di una lunga scala cercava di rimettere in ordine dei sacchi di zucchero che erano caduti da uno scaffale.
Senza curarsi dell'imprecazione dell'uomo, assorta nei suoi pensieri, la ragazza continuava nel suo compito.

-Ehm, mi scusi, signorina? - l'uomo le si rivolse educatamente, sfiorandole una spalla.

A quelle parole la ragazza si voltò di scatto e senza prestare la minima attenzione, la scala traballò e lei finì per
inciampare, cadendo rovinosamente a terra.

-Ehi! Ti sei fatta male?- l'uomo era un pochino impacciato, ma le tese la mano per aiutarla a rialzarsi.

In quel momento la osservò con attenzione.

Non doveva essere tanto più giovane di lui.
Aveva i capelli rossi, legati a formare due codini, il ciuffo sbarazzino e vivaci occhi color nocciola che le
donavano uno sguardo più profondo e che rendevano ancor più splendido il suo viso.

La ragazza esitò per un istante, poi non senza un briciolo di imbarazzo, prese la mano dell'uomo, che la tirò su.

-No no! Tutto apposto!- lo assicurò, con le guance imporporite per la vergogna e continuando a massaggiarsi il fondoschiena.
-Sicura?-
-Sì sì, non si preoccupi!- gli sorrise.
-Beh allora puoi farmi un favore?-
-Mi dica-
-Sto cercando l'angolo del sakè, è da un po' che lo cerco ma non riesco a trovarlo.. mi puoi indicare dov'è?-
-Le indicazioni sono sui cartelli, vi sono segnalati tutti gli oggetti per ogni corridoio - e puntò un dito in alto.

L'uomo alzò gli occhi al soffitto. Effettivamente c'erano molti cartelli, che riportavano molti nomi.
Che idiota. Perchè non c'aveva pensato prima? In ogni supermercato ci sono cartelli del genere, accidenti!

Troppo tardi. Ormai aveva fatto la figura dell'allocco.


-Ah, è vero! Non ci avevo fatto caso.. grazie comunque - parlò tanto per trovare una misera scusante.
Non ci aveva fatto caso. Ma che sciocchezza.
-Ma prego- rispose lei, sorridendogli.

Un po' scocciato si avviò verso quello che doveva essere il corridoio delle bibite.
Non passarono neanche tre secondi che si sentì chiamare.

-Ehi, lei!-
Era la voce della ragazza. Si voltò.
-Sì?-
-Guardi che quella è la direzione sbagliata!-

Beh adesso era veramente il colmo. Non riusciva nemmeno ad interpretare un cartello. O era il suo senso dell'
orientamento che aveva qualche problema?

C'è da dire che però, grazie al suo pessimo orientamento, si ritrovò a passare qualche secondo in più insieme a quella bella ragazza. Infatti questa volta fu lei ad accompagnarlo direttamente sul luogo.

-Ecco, qua ci sono tutti i tipi di sakè che vuole. Ha un'ampia scelta- sorrise, divertita.
Quel sorriso fece pensare all'uomo che ormai la ragazza lo considerava alla stregua  di un cretino o di un ritardato mentale.

Finalmente però, aveva trovato il sakè. E alla sua vista, dimenticò la vergogna.

-Proverò questo- annunciò tenendo in mano una bottiglia che riportava un nome straniero.
-Non è molto buono, quello. Personalmente le consiglio il Berrish.- la ragazza gli indicò un'altra bottiglia.
-Ti intendi di sakè?- chiese un po' sorpreso l'uomo.
Una ragazza che si intende di vini? Impossibile.
-Diciamo che sono un'appassionata di alcolici - la ragazza sfoderò un sorrisino malizioso e sfacciato.
L'uomo restò interdetto.
Che tipo.

-Allora mi consigli questo Berrish? Mi fido?-
-Ti assicuro che è il miglior sakè che abbia mai bevuto- rispose lei, abbandonando quel tono formale che aveva usato pochi minuti prima.
Erano più o meno coetanei e anche se lui sembrava più maturo, poteva anche permettersi di dargli del "tu".

Improvvisamente una voce all'altoparlante annunciò:
RICHIESTA PULIZIA AL SETTORE 4. MOBILITARSI, PREGO. MOBILITARSI.

-Scusami, il lavoro mi chiama!- la ragazza scappò via.

L'uomo restò a fissare assorto l'etichetta che riportava il nome del sakè. Trovandosi, stranamente, a sorridere.

Si decise a prendere quella bottiglia e si incamminò per il corridoio che - secondo lui - conduceva alle casse.

Inutile dire che.. si ritrovò nel reparto sbagliato.

Camminava, camminava, ma gli sembrava di stare sempre girando a vuoto. Rivedeva gli stessi corridoi, gli stessi scaffali, le stesse persone.
Ad un certo punto gli sorse il dubbio: -Ma non è che mi sono perso?-

Con un borbottio di rassegnazione, alzò gli occhi al cielo, sperando che esistesse un qualche cartello che indicasse
anche dove si trovavano le casse. Ma sfortunatamente, nulla.

Riprovò, continuando a camminare e a camminare.. senza risultati. Finiva sempre nel medesimo posto.

Era possibile perdersi in un supermercato?

E dire che dal di fuori gli era sembrato piccolo.. mentre da dentro si era rivelato - almeno per lui- un vero inferno.

Inutile provare a descrivere le emozioni che provava in quel momento.
Mentre camminava all'infinito, seguendo un percorso casuale; e mentre dallo stupido altoparlante suonava una odiosa  musichetta, che si ripromise non avrebbe mai più ascoltato.


I'm all lost in the supermarket
I can no longer shop happily
I came in her for that special offer
A guaranteed personality



Stranamente quella dannata canzoncina descriveva perfettamente la sua situazione. Adirittura sembrava scritta apposta per lui.
Un caso, forse?
No. Per lui, quella era pura sfiga.


I'm all lost in the supermarket
I can no longer shop happily
I came in her for that special offer
A guaranteed personality



E mentre continuavano a crescergli dentro la rabbia e l'irritazione, e mentre quella canzoncina non accennava a smettere, sentì un suono.
Un suono, familiare. Rassicurante. Quel suono stupendo che gli donò una sorta di beatitudine terrena.
Il tipico suono della macchinetta che legge il codice a barre di un oggetto, alla cassa.
Perchè sì. Ce l'aveva fatta. E non riusciva ancora a crederci. Ma c'era.

Davanti alla lui, la distesa di casse schierate una dopo l'altra.
Finalmente, adesso doveva solamente pagare e sarebbe tornato a casa a godersi il suo amato sakè.

Attese in coda alla cassa per qualche minuto, ostentando una falsa pazienza.
Arrivato il suo turno, la cassiera battè il codice della bottiglia e annunciò il prezzo.

-5.000 yen, grazie-
-Come, scusi?-
-5.000- ripetè la cassiera.
-5.000? Ne è sicura? Non è che sbaglia? Non sarà 500?-
-No, 5000- disse, un po' spazientita.
-Ma lo sa lei quante sono 5000 yen?!?! Ma è un prezzo esagerato!-
-Signore, ce li ha i soldi per pagare?-
-Ma siete dei ladri!- sbottò.
-Signore, le ripeto, ce li ha i soldi per pagare? O mi vedo costretta a chiamare la sicurezza..- rispose impassibile la donna.

-Calma, calma! Pago io per lui.-

L'uomo si voltò. Era la ragazza dai capelli rossi. Era stata lei a parlare. Sorrideva.

-Eh?- l'uomo non capì.

Lei tirò fuori le 5000 yen e le porse alla cassiera:- Va bene, è un mio amico, l'ho convinto io a prendere quel sakè e sono
decisa ad offrirglielo per dimostrargli che è il migliore..- disse la ragazza, allegra.
-In compenso, però..-disse, stavolta rivolgendosi a l'uomo - se ti piace prometti che tornerai a comprarlo. E la prossima volta mi restituirai i soldi con gli interessi, ci stai?-

-Ma non posso accettare..-
-Su, ti prego! Prendilo come un favore - gli disse, sorridendogli.

L'uomo era un po' indeciso, poi spronato dal sorriso convincente della rossa, e anche dalla curiosità di provare quel sakè, finì per accettare quel dono – se così si può definire- così inatteso.

E mentre tornava a casa sorseggiando quel vino, gli tornò alla mente quella ragazza, il suo bel viso e la sua gentilezza.

E quel sakè, gli parve il più dolce che avesse mai assaggiato.
  
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