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Autore: cucciolotta92    11/10/2009    0 recensioni
Ciò che sembra un semplice stacco dalla monotona vita di tutti i giorni è spesso un inganno del maligno. "Se solo ci fossimo comportate da adulte, se non avessimo creduto ancora in queste cose..."
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Prologo


"Salve, sono Dorian Sims, inviata del Supernatural Lifes in Our World. Lei è Orlando Maria?"
Fissavo come impietrita il sorriso smagliante chiaramente falso, da predatore, della giovane ragazza che mi si era presentata davanti alla porta di casa alle sette del mattino. Giovane che altro non era che una
delle tante giornaliste di scandali, solo che questo riguardava l'occulto, pertanto venivano chiamate Assaltatrici del Maligno. Credo che anche Lucifero avrebbe timore di loro nel vedere quanto sanno essere
sadiche e implacabili. Dopotuto era riuscita a trovarmi, quando, più di quattro mesi fa mi resi conto che per ciò che era successo i giornalisti del paranormale mi sarebbero stati addosso ho chiesto alla polizia
di aiutarmi a nascondermi, ma, evidentemente, non aveva funzionato.

Aspettai che mi fosse passata la tremarella alle gambe poi mi feci da parte per farla entrare, non avevo intenzione di sbatterle la parta in faccia, non sono una cafona.
Inoltre.. sono stanca di sfuggire gli sguardi della gente per paura che scoprano ciò che è successo è arrivato il momento di liberarsi di questo peso.

" Prego si sieda pure, desidera una tazza di the?" Le chiesi cordialmente, in realtà ne avevo bisogno io. Lei accettò volentieri lieta che avessi accettato subito la sua richiesta.
Mi seguì in cucina e io la lasciai fare, sembrò impressionata che una persona potesse vivere senza nemmeno un mezzo tecnologico, si chiese come facevo per cucinare.
" Ehehe. Solo perchè no ho televiosione o radio non significa che non tengo frigo e fornelli signorina Sims. Ora la prego di calmarsi anche se capisco che possa essere la sua prima intervista."
"Come lo ha..?"
" Solo le giornaliste in prova hanno il terroe di mettere a disagio gli intervistati e alla fine ci riescono."
"A fare una splendida intervista?"
"No, a farsi chiudere la porta in faccia. Spero le sia chiaro che le racconterò tutto solamente perchè ho sempre voluto dirlo a qualcuno, ma non ci sono mai riuscita."
"Oh, nemmeno la polizia volle sapere nulla?"
"No, nemmeno loro. Dopo che mi trovarono decisero che non valeva la pena sapere nulla e mi spedirono qui in Texas."
 La giovane giornalista tornò in salotto, il suo corpo mi diceva che stava cambiando idea, che forse non mi avrebbe chiesto nulla. La sua camminata si era fatta lenta, pensierosa e più volte si picchiettò le rosee
labbra con la penna. Mentre toglievo il bollitore dal fuoco notai che si stava riassettando i capelli con aria spenta, persa nei suoi pensieri e questo mi incupì, perchè mi ricordò Angela.
-Forse farei meglio a convincerla ad andarsene- pensai e ce la misi tutta, lo giuro, ma non ci riuscii.
Quella ragazza era troppo presa dalla carriera e dal rendere suo padre fiero di lei per pensare alla sua salute.
Così, con un sospiro e dopo un sorso del caldo the alla menta, mi accinsi ad iniziare il mio racconto.

" Ogni volta che mi capita di buttare l'occhio su uno specchio mi osservo e mi chiedo se sono davvero stata fortunata , se non avessi potuto fare qualcosa per evitare l'accaduto. Se davvero esiste il fato, e non
so darmi una risposta. Più e più volte ho provato in questo breve tempo a mettere la parola fine al mio tormento, ma senza successo. Appena trovo il modo migliore per concludere la mia vita ripenso ai
momenti belli che ho vissuto fino ad un anno fa, al solletico dell'aria primaverile sul volto e alla calma che infonde il cielo sereno. Ripenso alla bellezza della natura e delle persone, a come ho vissuto bene e a
quello che la vita può ancora darmi." feci una buona pausa, tornando indietro a quel giorno. La ragazza mi guardava attenta lasciando che il piccolo registratore ricordasse per lei i più piccoli dettagli...
è così giovane... " Era una normale giornata tra amici, non stavamo facendo nulla di speciale, ma il solito pic nique sulla collina del paese di Angela. Improvvisamente sentimmo dei rombi ed iniziò a venir giù
 un temporale come non ne avevo mai visti, frettolosamente raccogliemmo tutto e tornammo indietro, verso le macchine. Dopo una breve corsa arrivammo all'asciutto senza che il tempaccio rovinasse la
nostra gioia di stare insieme....
" Cavoli, proprio la pioggia doveva venire?"
"Tranquilla Sofi! Siamo in macchina di Simone e di sicuro non si arrabbierà se decidiamo di mangiare qui la crostata fatta dalle tue manine dorate."
Tutti guardammo Simone che a stento accettò, ma in fin dei conti la crostata era l'unica cosa rimasta commestibile e nessuno, lui compreso, aveva mangiato.
Ricordo bene quante risate ci facemmo nel mangiare tutti pigiati quella crostata ai mirtilli, anche se eravamo scomodi, affamati e bagnati tutti ridevamo come sempre. Angela e Simone, che da poco si erano
messi insieme, parlavano e si baciavano, come Sofia e Alberto. Noi povere anime che eravamo invece ancora single per la prima volta li lasciammo in pace limitandoci a scherzare tra di noi.
Erano tutti in gamba, non che lo mostrassero pienamente a scuola, ma erano grandi persone.
Finì la pioggia e uscimmo tutti per sgranchirci le gambe, Angela mi chamò senza farsi notare e ci allontanammo un po'.
"Dani ho scoperto una cosa che di sicuro ti farà felice, credimi."
"Cosa?" Glielo chiesi un po' timorosa, noi due avevamo gusti molto diversi e non sempre le cose che era sicura piacermi avevano un effetto benefico su di me.
Lei decise di fare la misteriosa  con il suo sorriso enigmatico che ci ha fatte conoscere e mi fece segno di seguirla, non avrebbe detto nulla. Lo avrei scoperto da sola.
Bene, questa cosa mi piaceva, ho sempre adorato i misteri, era partita con il piede giusto, così mi fidai.
Arrivammo all'altro lato della collina, quello leggermente nascosto da una bassa ma incredibilmente fitta vegetazione. Angie tirò fuori un paio di torce che prima non avevo notato e me e diede una.
Avanzò su di un varco che si vedeva esser stato fatto da pochi giorni, sembrava molto eccitata, all'improvviso si bloccò e mi lasciò passare, davanti a me vidi una piccola apertura sulla roccia, accesi la torcia e
la indirizzai verso il buco quello che credevo essere un piccolo pertugio in realtà era una vero e proprio varco seminascosto dalla vegetazione. Mi girai perplessa e lei mi disse
"Visto l'ho scoperto l'altro giorno, sapevo che saresti stata curiosa, a te piace esplorare tunnel e roba del genere, no?"
"Si, ma questa non è altro che una grotta seminascosta dalla vegetaione. Non ha nulla di misterioso o chessò io."
"No, ti sbagli. Ascolta. Chiudi gli occhi e ascolta attentamente."
Non trovandoci nulla di pericoloso feci come mi aveva suggerito, abbandonai le braccia ai fianchi, come se non mi appartenessero e con la mente isolai i rumori degli uccellini e del mio cuore.
E lo sentii... era un battito sordo, evete presente Jumanji? Più o meno così, solo... era diverso, più travolgente mi ricordò un documentario sulle tribù durante i riti di evocazione degli stregoni.
Ma la cosa più sorprendente è che più lo ascoltavo più cresceva di volume e di ritmo, sentivo le carni in fiamme ed iniziai a vedere immagni di boschi e praterie e subito dopo diverse città Parigi, Vienna..
iniziai a sentire la voce di uomini e donne in un canto subito coperte dal suono dei battiti.
Aprii gli occhi colpita di essere riuscita a sentirlo e improvvisamente i rumori della natura mi tramortirono le orecchie. Osservai la mia amica ad occhi spalancati e con fiato corto.
"Come lo hai scoperto?" Ero perplessa e notai che ero bollente.
"Forte vero? Ero venuta finquì dopo una litigata con il mio fratello scemo. Poi mi addormento e nel bel mezzo del mio bellissimo sogno, ovviamente sai di cosa parlo.." io annuii Angela di solito sognava che
Marco, il più bel ragazzo della nostra scuola, arrivasse a casa sua e la invitasse ad una festa, poi ovviamente arriva la sera della festa e lui la bacia. "..prima del bacio da favola sento questo rumore che mi
fa uscire dal sogno, mi distraggo e vedo la figura di Marco che si rimpicciolisce allora furibonda cerco di capire chi diavolo mi ha svegliata e sento il rumore ancora più forte e finisce di farmi male alle orecchie.
Allora mi sveglio sul serio e scopro di essere sotto un temporale come questo con al collo una cosa"
"Una cosa? Che cosa?" Angela me lo mostrò era una collana di rame perfettamente conservata di popolazioni antiche come i Maya o loro contemporanei. Era incredibilmente bella ed il rame divenne caldo appena lo strinsi tra le dita.
"Si scalda ogni volta che mi avvicino a questo posto e lo chiudo tra le mani, come se riprendesse vita."

Il suo sguardo, la sua voce erano così splendenti ed eccitati, non vedeva l'ora di fare il prossimo passo, me lo sentivo così le dissi

"Beh Angie, questo si che è curioso."
Guardai la collana e poi mi avvicinai all'ingresso della grotta un po' instabile ma convinta; avevo avvertito nell'aria e nella voce di angela una cosa che dentro di me definii paranormale.
Improvvisamente mi si accesero gli occhi e feci un ghigno. Mi girai con negli occhi una domanda ben chiara.
"Eccome se ci entriamo!" Mi rispose lei e come se volesse incentivarci il temporale tornò sulle nostre teste.
A quel punto non c'erano più dubbi, niente al mondo mi avrebbe fermato, sentivo ancora nelle vene quel battito e avrei scoperto da dove veniva costasse quello che costasse."


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Piaciuta? Spero, anche se è parecchio leggero come racconto.
Alla prossima! ^_^
 cucciolotta92

  
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