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Autore: uchiha_girl e bloodnyar    12/10/2009    1 recensioni
Non si era mai definito una persona forte – non si era mai definito una persona, non si era mai definito nulla.
Lui era il detective, il giocatore d’azzardo ancora in cerca della perfetta combinazione di situazioni le quali, oltre a mettere a repentaglio il prezioso gruzzolo conquistato velocemente, avrebbero reso la partita molto più interessante.

[Prompt: 084. Lui. - BDT di Fanfic100_ita - Serie generale]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Giada – caraaa, come sono orgogliosa! XD
Altre menzioni: Elisa (Awww), Francesca (Tu sei KIRA!), Francesca (Tu invece sei Raito [?]).


Giusto per caso ho riscoperto la cartellina in Musica dedicata ai Sonata Arctica... Inutile dire che mi sono innamorata nuovamente dei testi XD: le citazioni all’inizio e alla fine, insieme con il titolo, sono infatti estratti tradotti dal testo di «Kingdom of a heart».
Non ho molto da dire *sasa*, potrebbe risultare assai poco originale però ci tenevo a scrivere qualcosa per L, trovandomi votata al Matt/Mello .___.

Ho una conoscenza piuttosto frammentaria dei giochi di carte – so qualcosina della briscola e di tressette, conosco ramino e scala quaranta, conosco le regole generali del poker, ma nulla più di questo XD, quindi le citazioni sono piuttosto leggere e da cogliere. Non sono comunque indispensabili *sasa*
Penso sia piuttosto Nonsense, spero possa risultare IC, anche se ne dubito XD.
Ho inserito l’avvertimento AU, però non è proprio corretto: si tratta di una similitudine con la situazione dei personaggi.

Va be’ XD, melius abundare quam deficere.
Buona lettura ^^.





Kingdom of a heart.

«C’è un buco dove dovrebbe esserci il mio cuore, sono fatto di legno, sono caduto lontano;
vorrei dare via il regno per un giorno ancora».



Non si era mai definito una persona forte – non si era mai definito una persona, non si era mai definito nulla.

Lui era il detective, il giocatore d’azzardo ancora in cerca della perfetta combinazione di situazioni le quali, oltre a mettere a repentaglio il prezioso gruzzolo conquistato velocemente, avrebbero reso la partita molto più interessante.


 – Ma L. non giocava a soldi: la posta era decisamente più alta, terribilmente meno umana.


Lawliet era  [rimane?]  uno scommettitore maturato quanto capriccioso.
Lawliet era  [rimane]  un attento osservatore.

L’ha visto!
Quel ragazzino sta barando: è bravo, certo, e affascina i giocatori con la sua destrezza.

Prima di segnalarlo, quindi, perché non sfidare la sorte?


Sorride mentre si avvicina al banco.

Un’esclamazione delusa dai tavoli da Blackjack attira la sua attenzione.
È stato chiamato Mello? Un fatto insolito, è lo stesso soprannome del ragazzo che ha visto buttar fuori la settimana scorsa.  [Per barare bisogna conoscere le regole del gioco – solo la roulette russa merita di essere vissuta.]

Manifesta sicurezza mentre si accoccola sullo sgabello sua meta.
Il Dealer si volta con un sorriso frettoloso e gli fa cenno di voler attendere ancora un paio di minuti.
«Altrimenti dove sta la competizione?» parla mentre sistema il colletto, interrompendosi per ringraziare del bicchiere d’acqua limpida una donna bionda.

Il terzo arrivato dimostra a malapena l’età per giocare, le gambe che ciondolano nel vuoto; rivolge uno sguardo silenzioso ai giocatori suoi compagni e rivali, un nome di quattro lettere rotola dalle labbra socchiuse.
Ha la faccia di chi potrebbe andare a terra con una carta del mazzo e il bugiardino del Prozac, L. non ha cura di lui.  [Non è difficile ostentare fiducia nelle proprie capacità; il problema sta poi nel non rivelarsi un fallito.]


 – Non staccherà gli occhi dalle mani del Croupier, neanche un istante.


Non risponderà alle richieste di quel giovane  [Si è presentato come Kira: un nome pittoresco.]  , non s’interesserà ai movimenti continui del signor Matsui sul sedile imbottito e ricoperto di lucida plastica, noterà a malapena le mosse rapide e studiate di «Near».

Non si permetterà una distrazione.
Non quando è così vicino alla risposta definitiva, non quando è così vicino alla vittoria...

«Hai sballato, il banco vince».


«Io sono il re della terra, sono il comandante del mare,
avrei dato via tutto in un momento – se avessi avuto un momento».

  
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