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Autore: DiKey    13/10/2009    2 recensioni
Quando tutto sembrava finito, nuovi nemici fanno la loro comparsa. Tra segreti e cose taciute troppo a lungo, i nostri eroi avranno davanti nuove sfide... Per favore, siate clementi ma onesti, è la mia prima fanfic
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il leone,l'angelo, il drago'
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Final Fantasy VIII Irvine stava ancora cercando di evitare i panini che Zell continuava a lanciargli contro, quando la sua attenzione venne richiamata da Selphie che saltellando indicava il balcone.

“Guarda, guarda lì!” cinguettava Selphie continuando ad indicare il balcone.

 Irvine puntò la telecamera e vide Rinoa. Ma non era sola, c’era anche…Squall! Squall la prese…e la telecamera si spense, le batterie scariche.

“No!!!”gemette il cowboy con voce un po’ troppo alta. Su tre ore di filmato quella dannata telecamera doveva spegnersi proprio adesso? Selphie gli si avvicinò chiedendogli cosa fosse successo e Irvine si limitò ad agitare la telecamera con aria infastidita.

“E’ scarica…”

“Scarica? No! Peccato! Erano così cariiiniii…”

Il cariiiniii aveva raggiunto un livello di infrasuoni tale da poter essere sentito solo dai pipistrelli. Ciò nonostante Irvine sentì un chiodo conficcarsi nel timpano. Ripresosi si girò verso la sala urlando “una telecamera! Il mio regno per una telecamera! ”

“A che ti serve un’altra telecamera?” chiese Zell probabilmente richiamato dai gridolini di Selphie. O dall’odore dei panini posati sul tavolo lì vicino. Irvine gli prese la testa e la girò puntandola verso il balcone

“Che diavolo fai…però!!! Non ci credo, è Squall quello?”chiese Zell

“Siii!!!!” fu la risposta di Selphie. Che continuò ”Tu non hai una telecamera,vero?”

“No…però forse Quistis ha una macchina fotografica da qualche parte…aspettate, vado a cercarla!”

“Si, però sbrigati Gallinaccio! Quei due non resteranno ancora così a lungo! Anche se devo fare i miei complimenti a Squall…sembra un formichiere! Ed ha anche un ottimo tempo di AHIA!!” si interruppe quando il gomito di Selphie venne a contatto col suo stomaco

“Stavo solo dando un parere prettamente professionale!”

“Professionale? Cosa vorrebbe dire?” gli occhi di Selphie erano ridotti a due fessure

“E…oh…vedi….oh, guarda è arrivata Quistis!” che fortuna! Quistis era arrivata appena in tempo, scortata da Zell e da almeno un’altra mezza dozzina di persone incuriosite e desiderose di sapere che cosa stesse succedendo.

“A che vi serve la macchina fotografica?”chiese Quistis sospettosa. Irvine si limitò ad indicare verso il balcone alle sue spalle senza voltarsi. Improvvisamente sentì che l’aria intorno a lui diventare improvvisamente fredda,glaciale. I volti delle persone lì vicino si pietrificarono, e quelli più lontani optarono per una silenziosa ritirata strategica. Irvine prese fiato e si girò con aria allegra

“Ehilà Squall! Come va, ti stai divertendo?”

Lo sguardo negli occhi del comandante lo fece raggelare. Per un attimo ebbe la sensazione che il sangue avesse smesso di scorrere. “Ma Squall non colpirebbe mai un amico…o potrebbe? Non ha il Gunblade con sé, vero?” pensava. Con Squall non c’era niente di cui essere sicuri..

“A cosa ti serve la macchina fotografica?” chiese Squall.

Irvine vide Zell scomparire tra la folla, Selphie andarsene adducendo la scusa di aver qualcosa d’importante da dire alla Madre, mentre Quistis semplicemente diede loro le spalle ed andò via. Improvvisamente era solo. L’unica faccia amica era Rinoa, che ridacchiava, in parte per nascondere l’imbarazzo che provava, ed in parte perché la situazione era divertente. Anche se lei non avrebbe voluto essere al posto di Irvine in quel momento per nulla al mondo.

“A cosa ti serve la macchina fotografica?”chiese Squall per la seconda volta, col tono che sottintendeva una non troppo velata minaccia di morte qualora la risposta fosse stata a lui sgradita.
“Beh…questa è scarica…e c’è ancora tanto da riprendere, da immortalare, di questa festa!”

“La festa si svolge in sala…non sul balcone.”il tono di Squall era diversi gradi sotto lo zero. Irvine iniziò a pregare dentro di sé che l’amico non avesse portato il Gunblade.

“Corretto..ma…il bancone, cioè il balcone è parte della sala, quindi…”

“Kinneas! Irvine Kinneas!” Era la provvidenziale voce del preside Cid.

“Oh, devo andare, mi dispiace perché era una bella conversazione…ma sono stato richiamato, insomma, ci vediamo, eh?” E sì defilò veloce come un lampo. Era stata Selphie a chiedere aiuto al preside ed alla Madre, che dopo l’iniziale ilarità avevano deciso di aiutare il povero ragazzo ad evitare l’ira del comandante. Cid comunque si lanciò in una ramanzina lunga un quarto d’ora sul significato dei termini discrezione e privacy. Ma Irvine, pur di passare indenne la serata, era disposto ad fare qualunque cosa.

***
(Grande Hyne…l’ho fatto…)

Squall aveva preso Rinoa e l’aveva tirata verso di sé per poi..

(non ci ho pensato, l’ho fatto e basta)

Per un attimo, un solo terribile attimo, pensò che Rinoa avrebbe potuto tirarsi indietro, rifiutarlo in qualche modo…poi tutte le sue sparirono insieme al mondo intorno a loro. C’erano solo la strega ed il suo cavaliere. Finchè il suono di risatine e voci allegre non era giunto alle orecchie di Squall, piacevole come il gracchiare di una cornacchia al mattino presto.

(No…)

Guardò la scena che si teneva di fronte a loro. Irvine cercava disperatamente una telecamera. Rinoa ridacchiava,nascondendo il viso fra le mani

(Perché, Irvine?)

(Un attimo, un solo attimo…non potevi lasciarmi in pace? Voltarti da un’altra parte? Far finta di niente?)

(E’ così strano che bisognava segnalarlo a tutto il garden?)

Prima che se ne accorgesse, stava già camminando verso il gruppo lì di fronte. Quando lo videro allontanare. Molti si allontanarono, segno palese di coscienza sporca. Parlò con Irvine, dieci minuti dopo era nella stanza di Rinoa.

Stava seduto sul letto con la schiena china, ancora infastidito da questo fatto. D’altronde, lui non faceva caso quando Irvine e Selphie erano in atteggiamenti poco adatti ad un pubblico di minori. Non andava in giro a chiedere una telecamera per riprenderli. Si faceva i fatti suoi. Una volta tanto non potevano ricambiare il favore?

“Hey, sei ancora arrabbiato per Irvine?”gli chiese Rinoa,stringendosi dolcemente al suo braccio

(No…lo voglio solo uccidere. Lentamente se possibile.)

“Sai com’è fatto…e poi non capita spesso di vederti sorridere. Val bene correre qualche rischio per immortalarti sorridente. E poi, eri così carino in quel momento..”

(….)

“….”

Rinoa ricominciò a ridere vedendo l’imbarazzo prendere il posto della normale espressione vacua di Squall.

(sono così divertente?)

Squall rivolse la sua attenzione alle mattonelle della stanza di Rinoa. Nessuno dei due parlò per un po’.

“Sai, anche io sono arrabbiata con Irvine” disse Rinoa.

(Non sembrava proprio.)

“Ehy, guarda che è vero. Ripensandoci, sono davvero arrabbiata.”

Dato che Squall continuava a guardare le mattonelle, Rinoa gli si gettò in braccio, sbilanciandolo e facendolo cadere sul letto.

“siamo stati interrotti.” Gli sussurrò prima di spegnere la luce.

CAPITOLO 2
Il rumore dell’acciaio squarciava il silenzio della notte di Balamb. Seifer combatteva ormai da diversi minuti lì, nello spiazzo che precedeva la caverna di fuoco, un luogo che aveva assunto per lui un significato simbolico. Era lì che era iniziato tutto…lo scontro con Squall, quella cicatrice..un regalo che si erano scambiati. Poi Galbadia, la strega e tutto…sembrava un sogno, eppure era passato così poco tempo. Gli piaceva tornare alla Caverna di fuoco, o almeno, gli dava una sensazione piacevole. Soprattutto la notte o la mattina presto…in genere era rimaneva da solo, mentre Rajin e Fujin stavano a diversi passi da lui. Come guardie.

Ma non quella notte.

Erano stati attaccati. Erano in tre, nascosti dietro le divise nere con placche d’acciaio, molto simili a quelle usate in guerra dai Galbadiani. Seifer non aveva avvertito la loro presenza finchè Fujin non aveva urlato. Allora aveva sguainato l’Hyperion e si era preparato allo scontro. Di fronte a lui si stagliava l’immagine d’un tizio armato con due lucenti spade, una per mano.

Mai Seifer aveva affrontato una tale sfida. Solo Squall poteva reggere il confronto con questo nuovo avversario. Seifer studiava questa nuova minaccia:Ogni suo movimento, ogni suo gesto, veniva anticipato,deviato, parato. Ed immancabile arrivava la risposta, con l’altra spada. Seifer però dirigeva l’offensiva, vibrando una serie di fendenti che facevano indietreggiare lo sconosciuto assalitore. Sembrava che fosse lui a dirigere il gioco. Poi arrivò il contrattacco. Da destra, da sinistra, attento alla spalla, difendi gli organi vitali. Seifer si ritrovò improvvisamente spiazzato da quella tempesta di attacchi. Poi quello fece una finta, la spada ruotò a pochi centimetri dal naso di Seifer, che si tirò indietro solo per venir colpito da un potente calcio sotto la mascella.

Seifer cadde a terra, sentì il sapore del sangue in bocca, e dopo essersi pulito quel rivolo di sangue che gli colava dal labbro, sorrise. Era un avversario al suo livello. Questo era il SUO scontro. Mentre Seifer era a terra, l’altro faceva roteare le spade…prima di calarle sulla sua testa. Ma Seifer parò il colpo utilizzando il suo Hyperion con entrambe le mani, e poi scagliò una magia Fire sulle gambe dell’avversario.
Era una magia di livello base, non doveva ucciderlo:doveva distrarlo. Adesso toccava a lui. Roteò la spada più e più volte finchè non prese abbastanza energia…e poi il colpo partì. Quello stesso colpo che aveva quasi ucciso Squall. Stavolta non ci sarebbero stati “quasi”.
Ma il colpo di fermò sulla lama di quello. Non si scompose. Rimase fermo, come se avesse parato il colpo d’un qualsiasi pivellino invece che il suo, invece che la manovra che Seifer considerava definitiva. E poi scattò in avanti, la sua lama squarciò il cappotto di Seifer e lo ferì al braccio.

Seifer poteva sentire il sangue uscire dalla ferita ma “è solo un graffio”si disse. E continuò a lottare. Premendo il grilletto del Gunblade i colpi acquistavano una forza ben maggiore, ma il suo avversario si chinò evitando il mortale fendente che lo avrebbe tagliato a metà e poi colpì ancora una volta, un affondo. La lama si penetrò nella gamba di Seifer e si ritrasse svelta com’era entrata. Seifer si diede dello stupido. Aveva dimenticato il vantaggio che la spada aveva nei confronti del Gunblade. La spada può affondare, il Gunblade no. Le ferita non era profonda, ma era fastidiosa e minava la sua stabilità. Seifer dovette allora cercare di mantenere la posizione contro un avversario che aveva una mobilità decisamente superiore. Resistette, ma per poco. Quello sfruttò le due spade, e stavolta la spada lo prese alla spalla.

“Non riesci a fare niente di meglio che graffiarmi e rovinarmi il cappotto?”sbraitò Seifer

Quello non reagì, il volto nascosto dietro la maschera che portava. Seifer capì che non poteva rimanere fermo, ma non poteva neanche muoversi come voleva. Doveva ignorare il dolore. Strinse i denti ed attacco. Dall’alto, dal basso, serie di colpi, quello combatteva ormai solo sulla difensiva. Ma proprio quando sembrava che avesse in mano lo scontro, Seifer cadde sulle ginocchia. Non riusciva quasi più ad alzare l’Hyperion…poi venne colpito, ancora una volta da un calcio dato in rotazione. Stavolta però in faccia. Seifer era ancora una volta a terrà. Capì finalmente. Quei colpi non erano graffi, colpi mancati o di striscio. No, ogni colpo aveva raggiunto il bersaglio. E lui, stupido, aveva continuato a muoversi, a combattere, sforzandosi e perdendo sangue finchè non riusciva più a stare in piedi.
Lo voleva vivo.
Seifer tentò un timido attacco quando quello si avvicinò, ma l’Hyperion gli fu tolto di mano con un calcio. Poi il piede si posò sulla sua gola.

“stai fermo, Cavaliere della Strega.”

Fece segno dietro di sé, ed un altro tizio in nero gli si avvicinò, tenendo in mano una siringa.

“Questo sangue è contaminato dalla scena” fece “devo prenderlo dalla fonte”e la siringa affondò nel collo di Seifer. L’ex-cavaliere si sentì ancora più debole, prossimo allo svenire..poi vide la spada avvicinarsi all’altra cicatrice…alzarsi…e calare. Chiuse gli occhi.

“Perfetto, un campione puro.”sentì la voce di uno dei due, non sapeva dire quale, e poi dei passi sicuri allontanarsi da lui. Era stanco, troppo stanco. E la notte era tornata silenziosa…no.
Non silenziosa.
C’era un rumore, sgradevole, un suono che Seifer non aveva mai sentitò…Fujin…FUJIN PIANGEVA! No..non è possibile! Fujin non piange mai…doveva vedere, doveva controllare. Afferrò il suo Hyperion, e lo usò come bastone, per reggersi in piedi…doveva vedere, non poteva essere. Ogni passo era pesante, ma lui non ci badava. Non adesso. Strinse i denti ed arrivò all’ingresso della strada che conduceva alla caverna. Vedendo ciò che aveva di fronte cadde ancora una volta in ginocchio.
Rajin era a terra, respirava a fatica ed i suoi occhi spalancati vagano senza riposo. Fujin piangeva, si era lasciata cadere sull’amico e lo teneva stretto come se non volesse farlo andare via.

“Fujin…cosa?” non aveva la forza di chiedere altro. Come non mai Seifer si sentiva impotente.

Fujin non alzò nemmeno lo sguardo e rispose tra i singhiozzi “RAJIN, FERITO. LANCIA, STOMACO.”

Per un attimo, odiò Fujin e quel suo dannato modo di parlare. Aveva voglia di colpirla, di schiaffeggiarla,ma si trattenne. Seifer si avvicinò e vide che Fujin era ricoperta di sangue. Il sangue di Rajin. Rajin cerco con lo sguardo gli occhi di Seifer, il respiro sempre più faticoso e difficile.

“Fujin, tu sei ferita?” La ragazza fece di no con la testa. “Bene, allora corri! Vai a Balamb! Vai al Garden! Vai dove diavolo ti pare! Ovunque, ma chiama…”era una parola così difficile da pronunciare per lui ”chiama…chiama aiuto Fujin. CORRI!!”

Fujin si alzò ed iniziò a correre. Poi si fermò di botto e voltandosi disse “MOSTRI?”

“Se vengono, li arrostisco. Posso badare a quelli. Ma tu corri Fujin!”

Non erano le parole da dire, ma non poteva fare altro. Nient’altro, se non sperare che qualcuno aiutasse Rajin. Cercò di chiamare una magia di cura, ma la ferita era troppo profonda. Aveva visto i suoi sogni distrutti. Più e più volte. Aveva ingoiato amaro ed era andato avanti. Ma questi erano i suoi…i suoi amici. Erano sempre stati al suo fianco. Sempre. Non poteva permettere che anche uno di loro…no, semplicemente non poteva.

“Tu, vedi di non crepare. Non far fare a Fujin una corsa a vuoto, sono stato chiaro?”ordinò Seifer a Rajin.

Seifer cercò di non guardare la ferita di Rajin. Voleva credere che lui ce l’avrebbe fatta. Si guardò intorno…la notte era finita, stava albeggiando.

CAPITOLO 3

Squall si sveglio tardi quella mattina, grazie alla sveglia che intonava la famosa canzone di Julia Heartilly, Eyes on me. La spense com’era solito fare, ovvero senza aprire gli occhi andando alla cieca finchè quel maledetto ti-ti-ti-ti-ti-ti-ti non si spegneva.

(un momento.)

La sua sveglia aveva un normale allarme, non una canzone. Tantomeno una roba sdolcinata come Eyes on Me. Aprì gli occhi e si guardò intorno. C’erano diverse, tantissime foto. Rinoa con Angelo, Rinoa con Selphie e Quistis, Rinoa mentre libera Zell che sta soffocando per via di un panino, Rinoa con lui all’orfanotrofio della madre, ed una foto di gruppo scattata durante la festa tenutasi ad Esthnar dopo la caduta di Artemisia. Decisamente quella non era la sua stanza. Le foto che invece erano sparse qua e là in camera sua (scattate ovviamente da Selphie a cui qualcuno aveva avuto la straordinaria idea di regalare una videocamera che potesse funzionare anche da macchina fotografica) erano invece molto meno allegre: Squall che conta le mattonelle del pavimento, Squall che analizza il suo colletto di pelo, Squall in infermeria ad Esthnar dopo la compressione temporale. Più una decina di foto che lo ritraevano con Rinoa.
Fece due più due ed arrivò alla conclusione che quella non era la sua stanza. Improvvisamente tutto gli ritornò in mente. Tutto.

(Grande Hyne…forse era tutto un sogno?)

Si girò. Vide Rinoa distesa accanto a lui, avvolta dalle coperte. Sorrideva ed aveva la testa poggiata sulla sua spalla. Era bellissima.

(quindi…stanotte…non era un sogno?)

Non sapeva se esserne felice o allarmato. Forse un misto di entrambe le cose.

(va bene…l’abbiamo voluto no?)

(e se lo si vuole entrambi, è tutto a posto, giusto?)

Sperava ardentemente che nessuno lo scoprisse mai. Non tanto per timore d’essere espulso o degradato(in fondo non credeva certo che lui e Rinoa fossero gli unici al Garden, anche se era abbastanza sicuro che quello che avevano fatto poteva essere etichettato come comportamento “disdicevole”)ma gli dava fastidio l’idea di diventare il principale argomento di discussione del Garden. Ed era sicuro che se la voce si forse sparsa lo sarebbe diventato. Non poteva permetterlo. Per sé, per Rinoa e soprattutto per la sua sanità mentale. Si alzò e si rivestì.

… ….

Mentre si rivestiva perse l’equilibrio per mettersi le scarpe e cadde rumorosamente per terra, col risultato di svegliare Rinoa

“Ehy…che ore sono?”chiese sbadigliando Rinoa

Squall guardò la sveglia che segnalava le 6:30. Poteva lasciarla riposare ancora un po’. Le passò una mano fra i capelli facendola quella che( a modo suo)poteva essere definita una carezza.

(adesso, in teoria dovrei…)

Con molta fatica, riuscì a congedarsi da Rinoa con un piccolo bacetto sulla guancia. Non sapeva ancora come muoversi in questo campo per lui sconosciuto e visto che l’alternativa era chiedere consigli ad Irvine, sperò ardentemente che Rinoa avesse molta pazienza. Dopo aver dato un’ultima occhiata alla sua…ragazza, uscì.

(che strano…)

Che strano pensare a Rinoa in questi termini.
Chiuse la porta cercando di fare meno rumore possibile. Si girò..e si trovò davanti Irvine e Selphie. Irvine lo guardava con un sorriso compiaciuto mentre Selphie spostava rapidamente lo sguardo dalla porta della stanza di Rinoa a lui, e poi di nuovo verso la porta. Iniziò a saltellare sul posto ed a squittire come solo lei sapeva fare.

“Ma allora voi…”

Altri suoni indistinti nella gamma degli infrasuoni.

“Allora è ufficiale! State insieme! Come sono contentaaaa!!!”continuò Selphie saltellando, e poi prima che chiunque potesse fare qualsiasi cosa, scattò via dicendo di “dover dare la buona notizia anche agli altri!”

(Perfetto. Ecco quello che si dice discrezione.)

Irvine guardò Squall e notandone lo sguardo disperato si mosse a pietà

“Tranquillo Comandante. Selphie non andrà certo a dire in giro COME tu e Rinoa avete passato la nottata! Anche se tutti quelli che ti hanno visto uscire dalla camera di Rinoa si saranno fatti una loro idea…”

Si toccò la punta del cappello e sorridendo gli fece l’occhiolino. Squall odiavo questo gesto, perché non capiva quando Irvine scherzava e quando invece parlava seriamente.
Effettivamente c’era parecchia gente intorno per essere le sei e mezza del mattino. Squall sentì l’avvicinarsi d’un mal di testa.

“Come mai sono tutti già in piedi alle 6:30? La sveglia di norma è alle sette, l’appello non prima delle otto…”

Irvine aprì gli occhi, forse confuso.

“Squall..ti sei proprio dato da fare, vero?”

(Irvine, non mi provocare.)

Forse notando lo sguardo poco gentile, Irvine rettificò “intendo…sei stanco, parecchio stanco. Tanto d’avere il cervello un’ora indietro. Sono le sette e trenta passate ormai. Per questo eravamo andati a svegliare Rinoa. Zell o Nida in questo momento staranno bussando alla porta della tua camera.”

Squall ricordò che il giorno dopo la festa ad Esthar Selphie aveva insistito per passare al Garden di Trabia, e ci si era fermati lì per la notte. Ed il fuso orario di quella regione era di un’ora indietro…

(Quindi Rinoa ha dimenticato di regolare la sveglia.)

Squall si mise a braccia conserte e studiò le irregolarità del pavimento.

“Perfetto. Tra venti minuti la notizia arriverà fino ad Esthar.”

“Dieci” lo corresse Irvine “se non è già arrivata.”

Era inutile pensarci. E poi Squall era del parere che pensare troppo possa solo far male. Squall passò per il suo appartamento dove, come detto da Irvine, c’era Zell che bussava incessantemente alla porta.

“Smetti di bussare gallinaccio” disse Irvine “l’ho trovato io per primo!”

“Non mi chiamare così!”fece Zell mettendosi in posizione da scontro “E tu Squall dov’eri?”

Irvine fece una rapida inversione a 180 gradi facendo finta di niente, e Squall fece altrettanto. Zell chiese spiegazioni, ma i due lo ignorarono fino all’arrivo in mensa. Qui si sedettero ad un tavolo dove Quistis e Selphie li aspettavano. Selphie era ancora eccitatissima e Quistis guardò Squall con aria seria

“Selphie mi ha raccontato dove hai passato la notte…” fece con un tono sottintendeva molte cose

“Perché dove l’ha passata?”chiese Zell, forse l’unico al garden a non aver capito

(Ed allora? Non sono forse affari miei e di Rinoa?)

Squall stava per esternare questo pensiero ma l’altoparlante lo anticipò

“Squall Leonhart in infermeria. Ripeto, il comandante Squall Leonhart in infermeria. Squall, c’è qualcosa che devi vedere..presto..”

La voce di Nida all’altoparlante era spaventata, supplichevole. Squall guardò i suoi amici, che si alzarono con lui. Qualunque cosa fosse, aveva la precedenza sui gossip riguardo le attività della coppia Squall-Rinoa. Andarono in silenzio fino in infermeria, ma non prima di una sosta al dormitorio per permettere a Squall di recuperare il Gunblade. Si sentiva sicuro quando stringeva fra le mani quell’arma dalla lama azzurra, e poi una delle regole principali dei SeeD è: sempre pronto, pronto a tutto. Fu la dottoressa Kadowaki ad aprir loro la porta dell’infermeria. Senza dir niente li fece entrare. Squall notò subito la presenza di Cid ed Edea. Ma non era la loro presenza ad inquietarlo. Sdraiato su uno dei tre lettini che adesso occupavano anche la sala d’attesa c’era Seifer.
Aveva la fronte fasciata, numerose ferite in tutto il corpo e doveva aver perso parecchio sangue. Probabilmente era stato sedato perché dormiva. Cid guardò Squall e lo prese da parte

“Sono stati attaccati.”

(attaccati? Quindi c’erano anche…)

“Rajin e Fujin.” Cid gli lesse nel pensiero “Fujin ha solo qualche ammaccatura, ma è in stato di shock. Non che sia stata mai particolarmente loquace..” Cid si passò una mano sulla nuca “ma non ha detto altro dopo AIUTO, SOCCORSO e RAJIN FERITO. Quando li abbiamo raggiunto Seifer e Rajin abbiamo trovato segni di combattimento.”

(non mi sorprende che siano stati attaccati. Si sono fatti ancora più nemici di me..)

Fece un rapido calcolo: chiunque a Trabia, Balamb o Esthar sarebbe stato più che lieto di uccidere Seifer. Ed anche molti galbadiani non avrebbero certo detto di no ad una simile occasione. L’ultima guerra aveva portato sangue e morte in tutto il pianeta e, eliminata Artemisia, Seifer era diventato il capro espiatorio. L’unico motivo per cui viveva a Balamb era perché i SeeD gli avevano garantito un salvacondotto.

“Seifer è svenuto quasi subito, ed ora gli stiamo facendo delle trasfusioni. Ha perso tanto sangue. I nostri esperti hanno analizzato la scena. Lo scontro si è tenuto di fronte la Caverna di Fuoco. Molto sangue, ma neanche una goccia che non provenga da Seifer, Fujin..o Raijin.”

Il preside chinò il capo e Squall capì.

(Hyne…)

“Come?”domandò

Il preside si schiarì la voce “Non lo sappiamo…forse una lancia”

(Una lancia?)

La lancia era nota come un’arma difficile da usare correttamente, e con un potere d’attacco e difensivo modesto. Tuttavia, in mano a degli specialisti diventava un’arma temibile, per via della sua portata e per via della sua forza di penetrazione, in grado di trapassare agevolmente un’armatura. Ma non c’erano specialisti di quell’arma. Cid si schiarì ulteriormente la voce ed aprì la bocca, senza emettere alcun suono. Sembrava che avesse qualcosa da dire.

“Vorrei che tu parlassi con Seifer quando si sveglierà.”disse infine”ma non dirgli di Raijin. Cerca solo di capire chi ha potuto ridurlo in questo stato. Se è ancora a Balamb, è una minaccia per tutti noi.”

Squall annuì, ed il preside gli mise una mano sulla spalla prima di andare. In pochi minuti rimanevano solo lui è la dottoressa Kadowaki, che però non era di gran compagnia perché impegnata a compilare un rapporto. Squall ne scorse un pezzo

Nome: Raijin Kihirj
Età: 19
Arrivo: 6:32 Codice Rosso
Condizioni all’arrivo: Numerose ferite superficiali sulla parte superiore del corpo. Tendini del polso destro recisi da taglio netto. Ferita profonda(15 cm) all’addome
.

(15 cm…ad un SeeD insegnano che 6 cm nel punto giusto sono più che sufficienti)

Trattamento: Trasfusioni, immediato trattamento ferita all’addome con supporto di para-magie.

L’ultima riga..

Ora del decesso: 06:57

Squall guardò oltre Seifer e Fujin, dentro la stanza, e vide una barella con un lenzuolo bianco tirato sopra, a coprire uno strano rigonfiamento. Ma il lenzuolo era troppo piccolo per chi bisognava coprire e lasciava sporgere due piedi bruni. La dottoressa Kadowaki se ne accorse, e chiuse rapidamente la porta.

(Perché? Sono abituato alla morte, ormai.)

Certo, non era un pensiero allegro, ma era veritiero. Quante persone aveva ucciso nell’ultima guerra? Tante, ma non ci aveva fatto caso. Era un SeeD, era stato addestrato per anni con l’unico scopo di diventare un guerriero mercenario,ed imparare ad affrontare la morte era il primo passo. Era quasi offeso da questo gesto della Kadowaki

Voleva chiedere alla Kadowaki il perché di quel gesto, ma lei gli indicò Seifer. Si stava svegliando.

CAPITOLO 4

Il preside Cid e la Madre avevano riunito il resto della squadra in presidenza. Avevano comunicato la notizia, e ognuno aveva reagito a modo suo. Selphie singhiozzava con il viso nascosto nella giacca di Irvine, che si era calato il cappello sopra gli occhi e stava,stranamente,zitto. Quistis aveva lo sguardo perso nel vuoto, pesa nei ricordi di quanto Raijin era un suo studente. Rinoa era ancora in camera sua o in mensa. Avevano deciso che non era il caso di diffondere la notizia, gliel’avrebbero comunicata in privato. Solo Zell parlò

“in fondo era un bravo ragazzo…era uno di noi..voglio dire…ha attaccato Balamb, ma poi ha liberato Ellione..lo sapete?”

Zell aveva involontariamente usato quello che era un vizio di Raijin ovvero mettere un “lo sai, lo sapete” alla fine di ogni frase. Cid sorrise solo un attimo, poi assunse un’espressione grave.

“chiunque li abbia aggrediti..sapeva il fatto suo. Erano tre guerrieri esperti, e sono stati sopraffatti con relativa facilità.”

Zell spalancò gli occhi ”Seifer battuto con facilità? Non è possibile! Per quanti odi ammetterlo è un Gunblader esperto, il migliore dopo Squall, e per atterrarlo avrebbero avuto bisogno di una squadra di SeeD di livello medio-alto!”

“Non è detto” disse Irvine “basta un solo tiratore scelto ed un buon fucile.”

Cid sospirò e prese un documento sulla sua scrivania “Questo è il rapporto di Shu sulla scena. Niente bossoli, che comunque non combacerebbero con le ferite. E gli aggressori, a giudicare dalle tracce erano tre, forse quattro. Non di più.”

“Però! Dovevano essere tosti!” gli altri guardarono Zell infastiditi da questa sua ammirazione per gli aggressori del vecchio “Comitato Disciplinare”.

“Ragazzi miei..c’è una cosa che dovete sapere…”iniziò la madre, ma venne interrotta da Nida che era entrato nella stanza senza bussare. Nida sembrava a disagio, ma il preside lo invitò a parlare

“Ehm…signore qualcuno è entrato dal garage.”

Sai che novità. Da sempre dal garage si entrava e si usciva. Irvine sbuffò mettendo ancor più a disagio Nida. Il preside lo invitò a continuare e Nida completò

“usando un codice di terzo livello.”

Questo cambiava le carte in tavola. Si potevano contare sulle dita di una mano quelli che avevano un codice di terzo livello. Squall, in quanto comandante, Shu, Karl perché SeeD di rango A…e naturalmente lui, il preside Cid.

“Quale?”
“Il suo, signore.”

Qualcuno era entrato dal garage utilizzando il codice del preside. E nessuno aveva quel codice,senza contare il fatto che lo stesso Cid non usava più il garage da tempo immemorabile.

“Ci sono stati tentativi multipli?”

“No signore…corretto al primo inserimento. Nessun tentativo di Bypassare il sistema. Semplicemente inserito ed accettato.”

“Nida, per favore comunica ai SeeD di entrare nel protocollo di allarme giallo e dì a Shu di portare le matricole al sicuro. Quistis, Zell, Selphie, prendete qualcuno con voi ed andate a controllare. Irvine, chiama Squall.”

Tutti si alzarono per eseguire gli ordini. Cid ed Edea li guardarono uscire. Poi Cid si diresse verso la scrivania e ne aprì uno scompartimento nascosto.

“Caro..non avrai intenzione di…?”

Cid prese un oggetto e se lo legò al fianco. Poi si alzò, prese le mani di Edea fra le sue e guardandola negli occhi disse

“E’ compito di ogni cavaliere proteggere la sua dama. E non temere…certe cose non si dimenticano mai. Resta qui, per favore.”

Detto questo prese l’ascensore e scese al primo piano

***
Seifer si svegliò poco per volta…e non fu certo felice che la prima cosa che avesse davanti agli occhi fosse Squall.

“Devo proprio essere sul punto di tirare le cuoia se il grande comandante Leonhart in persona viene a farmi visita..” disse col suo solito tono e con quel suo ghigno ironico stampato in viso

(Sta bene.)

“Raccontami quello che è successo.”

“Uh, ma quanto sei crudele Squall! Sono stato ferito, non provi nemmeno un po’ di pietà per me?”

(Non ho voglia di scherzare…)

“Seifer, non è uno scherzo”

“Dannazione, lo so che non è uno scherzo!” Il sorriso sparì dalla faccia di Seifer lasciando il posto alla frustrazione che provava “Sono qui, in questo dannato Garden, in compagnia dell’ultimo uomo sulla faccia della terra che vorrei vedere, fasciato e sanguinante con una serie di aghi piantati nel braccio!!” si fermò prese fiato “lo so che non è uno scherzo”

Forse sarebbe servito qualcuno in grado di ascoltare, di consolare e di dare nuova forza a Seifer. Sfortunatamente Squall non era bravo in nessuna di queste cose, e sebbene lui stesso riconoscesse che dopo l’entrata di Rinoa nella sua vita era parecchio migliorato nelle relazioni sociali(nonostante cercasse ancora di ridurle al minimo)non era ancora in grado di poter affrontare questo tipo di discorsi. Però aveva ricevuto un ordine e gli ordini si eseguono. Meglio cercare di introdurre il discorso in maniera più delicata.

“Te la senti di raccontare quello che è successo?” Era abbastanza sicuro che Rinoa avrebbe posto la domanda in questo modo. Seifer rise, ma senza allegria.

“Squall, questo non sei tu, ma una brutta copia di Rinoa. Finiamola con questa farsa, il tuo cinismo è più vero!”

(ci ho provato)
“Allora vuoi dirmi cosa è successo o no?”

“Risponderò alle tue domande dopo che tu risponderai alla mie.”

Squall sospirò, ma fece un cenno d’assenso con la mano. Voleva solo sbrigarsi.

“Dov’è Fujin? Come sta?”

Questa era facile. Con un cenno del capo indicò il letto improvvisato dietro quello di Seifer, che si puntellò sulle braccia per poter vedere di persona. Fujin dormiva quello che pareva essere un sonno tranquillo. E non poteva essere altrimenti, visti i sedativi adoperati. Guardandola Seifer sembrò tranquillizzarsi.

“E Raijin?”

Questa era la risposta più difficile. Come bisognava presentare la risposta? Forse il metodo migliore era dirlo direttamente, in fondo Seifer era un guerriero. Avrebbe saputo affrontare la notizia.

”La ferita era troppo profonda. Non hanno potuto fare niente.” Forse avrebbe dovuto aggiungere un "mi dispiace" alla fine della frase, ma non ne era sicuro. Guardò Seifer che si chiuse gli occhi mentre si mordeva con forza il labbro inferiore. Squall non capì, ma Seifer per la prima volta provava cos’era il senso di colpa. Quello che era successo era colpa sua, e non solo aveva provocato il danno, ma non era neanche riuscito a ripararlo. Ed ora una delle due persone alle quali teneva, una delle due persone che l’avevano sempre seguito, supportato era morta.
Gli aveva mai detto grazie?
Gli aveva mai detto che si divertiva e che ammirava la sua abilità di pescatore? No…ed adesso era troppo tardi. Ma poteva offrigli ancora qualcosa..vendetta. E Squall era il modo più rapido per poterla portare a compimento.

“Un tizio in uniforme nera ed argento…simile a quella dei soldati di Galbadia, ma anche all’uniforme SeeD, mi ha attaccato. Mi ha messo al tappeto e poi un suo compare mi ha piantato un ago nel collo e si è preso un campione di sangue. Oh, e mi ha lasciato anche questo ricordino...”

Si indicò la benda che aveva legata intorno al capo. Poi continuò

“Sai qual è stata la cosa più strana?”

(Cosa?)

“Mi voleva vivo. Gli servivo vivo. Ed allora, perché uccidere Raijin se tutto quello che volevano era un po’ del mio sangue?”

(non so risponderti, Seifer)

(Probabilmente Raijin ha provocato il suo assassino in maniera eccessiva.)

“Un’ultima cosa comandante…mi ha chiamato Cavaliere della Strega”

Squall perse la sua espressione vacua

(Cavaliere della Strega? Quindi staranno cercando anche me…e se cercano me…)

“Rinoa!” disse infine

In quel momento la porta si aprì ed entrò Irvine.

“Squall, ci sono…anormalità nel garage. E’ meglio che tu venga con noi a dare un’occhiata.”

Squall guardò Irvine e poi lo sguardo gli cadde sul cercapersone che portava in vita. C’era una piccola, ma ben visibile luce gialla accesa. Il protocollo per il codice giallo, probabile violazione della sicurezza interna. Squall si alzò e si avviò. Irvine lo seguì, ma venne fermato dal suo comandante.

“No..Irvine c’è una porta semi-nascosta dietro l’ufficio della Kadowaki. Porta a delle scale di emergenza per il secondo piano. Finirai nell’armeria dietro l’aula 14, prendi un fucile di precisione,e posizionati ovunque ritieni più opportuno.”

Irvine era confuso “Ma perché?”

“Fallo e basta, ok?” non era il momento di dare spiegazioni.

I due se ne andarono, ognuno per la propria strada, lasciando solo Seifer. Il Gunblader si tolse gli aghi della flebo dal braccio e rimosse le bende nei punti in cui ne limitavano il movimento. Trovò il suo Hyperion abbandonato in un angolo e lo controllò: aveva munizioni sufficienti. Poi vide il suo riflesso in uno specchio e lentamente si tolse la benda che aveva in fronte. Una cicatrice. Non quella inflittagli da Squall. Un’altra, ecco cos’era il regalo degli assassini di Raijin. Questa nuova cicatrice si incrociava con quella inflittagli da Squall, formando una X sul suo volto.
Aveva un motivo in più per vendicarsi.

CAPITOLO 5

Squall correva per i corridoi del Garden destando l’attenzione di quei pochi studenti ancora in giro. Il codice giallo veniva comunicati solo ai SeeD, per non spargere il panico. Improvvisamente sentì delle grida provenire dalla mensa. Diversi studenti stavano scappando urlando. L’altoparlante parlò

“ATTENZIONE: Codice Arancione. Tutti i SeeD con ID pari si dirigano alla Mensa. Tutti i SeeD con ID dispari si occupino di attuare il protocollo di protezione.”

A Squall non importava quale fosse il suo numero ID, l’istinto gli diceva di correre in mensa. Sguainò il Gunblade, la lama blu scintillava. Tre o quattro SeeD comparvero al suo fianco, ed in breve raggiunsero la zona antistante la mensa. Vide Zell, Selphie e Quistis raggiungerlo

”Squall!” fece Selphie “Qualcuno ha usato il codice di Cid per entrare nel garage..ma non c’era nessuno!”

(volevano depistarci..sapevano che qualcuno sarebbe andato a controllare…)

Non erano nemici da sottovalutare. Squall divise i SeeD presenti in squadre ed entrarono.

“BLIZZAGA!!!” era la voce di Rinoa che evocava una magia di ghiaccio. Squall arrivò in tempo per vedere un nemico, i cui vestiti corrispondevano alla descrizione data da Seifer, venir preso in pieno petto dal raggio glaciale di Rinoa e crollare gemendo a terra. Contando quello a terra, erano cinque in tutto. Due stavano girando intorno a Rinoa, e Squall vide che uno di loro usava due spade, mentre l’altro portava dei guanti molto simili a quelli di Zell..questo schivò una magia con una capriola di lato prima di gettarsi contro Rinoa che fece in tempo ed evocare un protect su sé stessa, respingendo in gran parte l’effetto di quella carica. Angelo, l’inseparabile cagnolina di Rinoa, approfittò della distrazione per mordere l’aggressore alla caviglia, ma quello la spedì via con un calcio. Ma la distrazione era stata sufficiente perché Rinoa potesse evocare un meteor sul gruppo. Ma non ottenne i risultati sperati, dato che tutti i nemici erano ancora in piedi

(devono avere un qualche schermo)

I SeeD caricarono, ed ad eccezione di quello che usava le due spade, gli altri si voltarono per affrontare questa nuova minaccia. Squall venne attaccato da uno che doveva superare abbondantemente i due metri, ma doveva essere molto potente. Usava una lancia con singolare maestria, alternando colpi con la punta a colpi di coda, o addirittura usandola come un bastone o come una lunga spada. Tenendo l’arma per la coda la fece roteare; Squall si abbassò ma il SeeD che lo supportava non fu altrettanto rapido e venne colpito violentemente alla spalla. La lancia continuò a roteare atterrando altri SeeD, finchè Squall non si gettò alla carica. Quello parò il colpo e ruotò su sé stesso colpendo Squall dietro il ginocchio facendolo cadere per terra. Squall evitò l’affondo della lancia ruotando di lato. Zell era impegnato in uno scontro senz’armi con l’aggressore che era stato morso da Angelo. I due si scambiavano, pugni, calci in rotazione, finchè Zell non riuscì a bloccare un braccio dell’avversario in una presa. Ma quello fece una capriola all’indietro, vanificando il tentativo di Zell e poi colpendolo con un calcio in rotazione. I due si guardarono, le mani di Zell iniziarono ad emanare fiamme…era pronto ad uno dei suoi colpi finali. Guardò l’avversario con aria di sfida, e la sua sorpresa fu grande quando vide che quello stava preparando un simile attacco, solo con fiamme blu.

“Va bene, fermi così di grazia!” qualcuno parlò.

Squall si guardò intorno, era il guerriero con le due spade. Teneva un braccio stretto intorno al collo di Rinoa e con l’altro puntava una delle spade contro i SeeD. Squall ordinò a tutti di stare fermi.

“Ma perché dovete rendere tutto così difficile?”continuò “non era nostra intenzione venir qui a combattervi, ma voi SeeD avete l’abitudine di interpretare male le cose.”

Nessuno capiva se parlasse sul serio o scherzasse.

“Cosa vuoi?”chiese Squall, cercando di reprimere la rabbia

“Oh, tu sei Squall Leonhart vero? L’eroe che col suo Gunblade ha eliminato la strega Artemisia..si, eri su tutti i giornali. Che onore parlare con te…Cavaliere!”

L’essere chiamato con questo appellativo lo sconvolse. Pochi sapevano che Rinoa era una strega, ed ancor meno erano a conoscenza del fatto che lui fosse il suo cavaliere. Certo, ad Esthar si sapeva, ma il presidente Laguna aveva fatto in modo di non far trapelare la notizia ed aveva imposto ai suoi il segreto, sotto richiesta di Squall. Squall era abbastanza certo che al mondo meno di venti persone sapessero che Rinoa era l’ultima strega.

“Oh! Sembra che abbia indovinato! E sono sicuro che questa è Rinoa Heartilly…l’ultima e la più potente strega sul pianeta! Ops..era un segreto?”

(Come fa a saperlo?)

I SeeD e gli studenti del Garden guardarono Rinoa, e Squall dentro di sé maledisse quell’uomo che aveva rivelato qualcosa che avrebbe dovuto rimanere segreta. Rinoa sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.

(Non toccarla…)

“Cosa vuoi allora? Lasciala andare e ne discuteremo!”

“Mi prendi per fesso? Lei viene con me finchè non saremo fuori di qui. E’ il nostro salvacondotto. Ma non gli faremo del male..vogliamo solo una cosa…anzi due.”

Quello che aveva lottato contro Zell si allontanò e prese un astuccio. Lo aprì e ne tirò fuori una siringa. Scoprì il braccio di Rinoa…e fece entrare l’ago. Squall riprese posizione da scontro e caricò in avanti, riuscendo col suo movimento improvviso a schivare l’energumeno armato di lancia, ma si fermò quando il suo interlocutore puntò la lama sul collo di Rinoa.

“Perché dovete complicare tutto? Pochi cl di sangue, che sarà mai per dei guerrieri temprati come voi! E tu hai fatto?” l’ultima frase era rivolta al suo compagno che annuì e poi lasciò cadere una piccola quantità di sangue su un vetrino che poi venne inserito in quello che sembrava un piccolo computer portatile.

“Perfetto..oh, guarda!”ridendo fece vedere al suo capo i risultati, indicando una linea sullo schermo.

(Cosa avete da ridere maledetti?)

Squall strinse i pugni..non poteva fare niente. Per ora. Non avrebbe permesso loro di passarla liscia…doveva solo farli uscire dalla mensa, Irvine era sicuramente già appostato..un colpo dalla distanza, ed eliminato il capo, gli altri sarebbero stati soprafatti.

“Però…vedo che vi siete dati da fare…le congratulazioni sono d’obbligo!”disse ridendo quello che teneva la lama sul collo di Rinoa ”Però forse è meglio confermare…vai a prendere un campione di sangue dal grande eroe.”

Vedendo quello prendere una nuova siringa ed avvicinarsi Squall si mise in posizione di guardia

“Perché non vieni a prendertelo?” gli disse in tono di sfida

“Uh…sfidare il grande eroe…sarebbe bello” si leccò le labbra con la lingua ”Ma non posso perdere tempo…ho preso già degli impegni per la serata. E poi” appoggio la lama sul collo di Rinoa “non credo tu sia nella posizione per dare ordini in questo momento”

Squall non aveva scelta. Bestemmiando Hyne si scoprì il braccio e lasciò che quello prelevasse il campione. Esaminarono come avevano fatto con quello di Rinoa ed il gregario disse “Conferma. Perfetto.”

“Perfetto.”confermò il capo “ed adesso, se permettete noi andiamo.”

Squall fece un cenno col capo ai SeeD che si aprirono per lasciarli passare. Andarono in corridoio, e da lì si diressero verso il giardino

(Irvine, dove sei? Che aspetti?)
***
Irvine aveva visto la confusione che veniva dal piano di sotto, ed aveva capito perché Squall l’aveva piazzato lì. Scelta saggia. Attese, poi vide Rinoa venir tirata a viva forza da un individuo vestito di nero..da lontano era sembrato un SeeD. Puntò il fucile, il bersaglio era inquadrato…posò l’indice sul grilletto…

Clic . L’inconfondibile rumore di una P38. Puntata contro la sua tempia. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi era.

“Non sapevo ci fossi anche tu qui”

“Io invece ti aspettavo. Sei prevedibile, Irvine. Ah, nel caso sia chiaro, non provare a premere il grilletto.”

“tanto mi ammazzerai comunque…”

“Mi conosci così poco? Io non uccido per divertimento. Che tu viva o muoia non m’interessa.”

“Neanche a me..” fece il cowboy con tono di sfida.

“Sicuro..ma se dopo di te mirassi, che so, alla ragazza col vestito giallo?”

Irvine posò il fucile, tolse il caricatore e lo gettò via. I due aspettarono che il singolare corteo sparisse dalla loro vista infilandosi verso una delle uscite. Poi quello smise di puntare la pistola alla tempia del Cowboy.

“Hai fatto la scelta migliore. Oh, niente di personale” e gli sparò due volte alle gambe. Irvine urlò per il dolore, ma era solo in quel piano e nessuno poteva sentirlo. Dannato protocollo di sicurezza…quello salutò e sparì, mentre il cowboy imprecava..
***

Ogni passo i SeeD gli stavano dietro, a distanza di sicurezza. Rinoa cercava Squall con lo sguardo, ed il SeeD ricambiò cercando di infonderle fiducia.

(Tranquilla…non permetterò che ti facciano del male.)

Giunsero fino al Quad, dove diverse Skymotor erano parcheggiate. Ma davanti a queste moto stava ritto il preside Cid. Con un Gunblade in mano. Il capo degli aggressori passò Rinoa al suo secondo ed andò faccia a faccia con Cid.

(Cid..che ci fa con un Gunblade?)

“Salve..Padre.”

(Padre..?)

“Sai che non posso lasciarvi passare.”fece Cid puntando il Gunblade.

“Sai che comunque passerò” rispose quello sguainando le spade

“Come sapevi il mio codice?”

“Suvvia Padre…MA23LU…Martedì 23 Luglio…è il tuo anniversario di matrimonio.” Lo disse come fosse la cosa più facile al mondo.

I due erano in posizione di guardia, Cid attaccò per primo utilizzando quel suo insolito tipo di Gunblade..più leggero e meno potente, ma molto più rapido. Quello però parò senza troppi problemi e contrattaccò, ma Cid resse bene i primi colpi, finchè dopo aver bloccato entrambe le spade del suo avversario, quello lo colpì con una testata, stordendolo e facendolo cadere su un ginocchio. Ma Cid non si diede per vinto: impugnò saldamente l’elsa del Gunblade e caricò un colpo dal basso verso l’alto, con la lama che sfiorava il terreno..il Colpo Imperiale. Ma l’uomo in nero lo parò con una spada sola, prima di colpire Cid allo stomaco con un pugno. Cid lasciò cadere il Gunblade e rapidissimo l’uomo rinfoderò la spada prendendo una strana siringa e facendola penetrare nel collo del Preside. La estrasse dopo pochi attimi. Poi si chinò e guardò il preside negli occhi.

“Non volevo essere così violento Padre. Ma è così che sono stato addestrato. Voi!” si rivolse agli altri “tutti sugli Skymotor!” Gli altri eseguirono in fretta, ed anche lui saltò su una di quelle moto volanti rosse..lasciò andare Rinoa e poi assunse nuovamente quell’aria arrogante e spavalda. Guardò i SeeD, vide Rinoa correre tra le braccia di Squall e rise

“Auguri e figli maschi, bella gente!”

Si accesero i motori e volarono via, sparpagliandosi e sparendo dalla vista dei SeeD in pochi minuti.

Squall li guardò allontanarsi, mentre stringeva a sé Rinoa

(Non è finita)
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