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Autore: LemonKing    14/10/2009    0 recensioni
[Crowley+Tyki+Road] Cosa sarebbe successo se Crowley non avesse incontrato Tyki sul treno, ma in altra circostanza?
-Sai, quest’oggetto su cui siedi è in grado di portare le persone in un posto bellissimo-
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio , Road Kamelot, Tyki Mikk
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Premetto che a scrivere questa fan fiction mi sono divertita, nonostante Crowlino sia la mia musa ispiratrice da venerare.
Dopo averla finita, l'ho riletta e mi sono sentita in colpa.
Crowley ai shiteru<3

.Vampire Heart.

Dov'era e dove stava andando non lo sapeva.
Non importava la mèta, nè ciò che intorno stava accadendo.

Eliade.

Pensava a lei sempre, ogni momento, tutti i giorni.
Lei era la donna che amava. Anche se non c’era più, il suo cuore le apparteneva.
Stava facendo una passeggiata e pensava a quella donna, la sua donna.
Tornato da una missione con Lavi e Allen, questi gli avevano consigliato di fare una passeggiata: si erano fermati per un po’, Crowley piangeva.
Avevano appena vinto, battuto un’Akuma e non aveva potuto non pensare a lei: alla sua bellezza, ai suoi capelli, al modo in cui lo chiamava.
Ora si ritrovava a camminare lungo una strada ricca di persone che parlavano e ridevano, facevano delle cose che lui non conosceva.
Si allontanò così, perché non si sentiva a suo agio, benché incuriosito.
Arrivò in una foresta e si accucciò a terra, accanto ad un grande sasso.
Chi era più fermo dei due era difficile da dire.
L’unica cosa che tradiva Aleister erano le lacrime che lo facevano più somigliare ad un essere umano.

Tirò su col naso e stette buono lì, finchè sentì un rumore.
Ruote strusciavano sul terreno in modo lento, alzando della polvere.
Un uomo dai folti capelli neri spettinati e due grandi occhiali posati sul naso, passava dinnanzi all’esorcista. Si trascinava dietro un carro vuoto, ma che sembrava pesare.
Crowley alzò il volto e lo osservò interessato.
- Yo! – salutò quello, fermandosi un momento.
- Potresti darmi una mano? – un sorriso stolto si aprì sul volto, la sigaretta tenuta stretta tra i denti.
- Oh – Il vampiro si alzò in piedi e si indicò con l’indice.
- I-Io? –
- Per caso vedi qualcun altro? –
- No, no – Sorrise felice di poter aiutare qualcuno.
Il vagabondo disse lui di sedersi dietro, sul carro.
- Dietro? Ma così non pesa di più, invero? -
- Fidati. Tu mettiti lì dove ti ho indicato. Questo è un carro magico! –
- Oh..- Crowley ne rimase affascinato.
E non capì che era una trappola. Era troppo ingenuo, inesperto, non conosceva il mondo esterno, questi erano i primi contatti con esso.
Così seguì le indicazioni dell’uomo.
- Comunque, il mio nome è Tyki – si presentò portando con disinvoltura il calesse.
- Io sono Crowley. Aleister Crowley, invero – fece il vampiro con un sorriso tenue, arrossendo appena.
- Sai, quest’oggetto su cui siedi è in grado di portare le persone in un posto bellissimo –
- E quale? Dove mi porti, invero? – era curioso l’esorcista.
- Lo vedrai quando ci giungeremo –
All’inferno” ghignò tra sé il moro.
- Perché mi ci hai fatto sedere però, invero? -
- Per farti stare comodo –
Aleister sorrise grato e guardò sereno il cielo.

Una farfalla nera svolazzò dinnanzi a lui, che allungò la mano per farla posare su un dito.
Quella si posò e ne arrivarono altre, un’enorme quantità di insetti scuri che gli andarono incontro.
Il vento smosse il ciuffo bianco e gli occhi scuri si spalancarono rivelando preoccupazione sul volto pallido.
Quelle non erano normali farfalle: avevano una testa dorata che mostrava fauci.
Ricoprendo per gran parte il corpo del vampiro, lo morsero, ma solo per tenerlo fermo.
Il carro dei condannati a morte
- Che sciocco che sei, esorcista. Un credulone di prima categoria -
Crowley udì quelle parole e fece per alzarsi dal carro, ma non vi riuscì.
Tyki si fermò e si voltò verso il vampiro che si dimenava.
- Questo calesse porta con sé tutti i dannati, gente come voi esorcisti che avete ciò che chiamate innocence. Questo calesse è una trappola -        
Ma a Crowley non ferivano quelle parole, quanto i sensi di colpa.

“Sono uno sciocco, Eliade.
Non riesco nemmeno a capire quando mi si dicono le bugie..”

Sapeva però che doveva fare qualcosa, che non doveva mollare.
Per i suoi amici e per la donna che amava, per la promessa a sé stesso, lui non poteva farsi portare alla Morte.
Ringhiando forzò più che poteva, mentre l’uomo si mostrò per il Noah che era:
- Hanno fame..e presto le sazierai a dovere con il tuo Cuore..-
Tyki si avvicinò ancor di più al vampiro, aprendo la mano per rivelare una farfalla nera, identica a quelle che tenevano l’esorcista.
Quello che aveva davanti era un Noah.
I Noah lavoravano per il Conte del Millenio.
Il Conte del Millenio costruiva gli Akuma.
- E..Eliade..- Lacrime solcarono il volto scarno e macchiarono le labbra scure.
- Cosa? Se vuoi pregare prima di morire, fa pure – fece noncurante l’altro.
- Eliade, invero. ELIADE! – lo urlò e una forza sovrumana si impossessò del suo corpo.
Non poteva mordere il Noah, lo sapeva: non ne avrebbe tratto benefici.
Riuscì a staccarsi di dosso le farfalle,che lacerarono il mantello.
- Ma cosa?!..Ehi..- Una nuvola di fumo uscì dalle labbra scure, mentre il vento la allontanava.
- A quanto pare  questa Eliade era un Akuma..o sbaglio? –
- E-Eliade..-
- Ah, come sei noioso. Ripeti sempre le stesse cose – fece annoiato il moro.
Crowley si lanciò su di lui, ma Tyki fu più veloce e si scansò appena in tempo.
- Allora..perchè non la raggiungi? La vuoi rivedere? -
Aleister aveva perso il controllo.
La rabbia si era impossessato di lui, che poteva fare ben poco, ma qualcosa doveva fare.

Voleva raggiungere Eliade?
.
Poteva amarla da morto?
Chissà.

Ma pensarla, dedicarle ogni gesto, ogni scelta, ogni lacrima, la sua stessa vita, era doloroso, anche bellissimo.
E poi..adesso aveva degli amici per cui vivere.
- L..avi..Allen..- col fiatone, mentre lottava contro il Noah chiamava i loro nomi.

Una bambina arrivò con un grande lecca-lecca rosso.
Aveva la pelle candida e i capelli scuri, un ombrello sottobraccio.
La gonnellina era corta e le dava un tocco più sensuale, più maturo.
Crowley la notò:
- Vai via, invero! O quest’uomo ti ferirà! -
- Mh? – la ragazzina lo fissò con sufficienza.
- Scappa..scappa, invero! –
- Ho paura – fece lei, il tono era indifferente.
Le scarpette nere fecero anzi un passo avanti.
Crowley andò verso di lei, prima che il Noah potesse raggiungerla. Ma il Noah non mirava lei.
Tyki scomparve sotto il pavimento, l’esorcista lo perse di vista.
Fece per toccare quella figura immobile ma con le mani tremante esitò, forse non fece in tempo.
- Yo Tyki – solo allora la bambina parlò salutando con un cenno della mano il nero, che teneva una mano nel petto del vampiro.
Crowley urlò di dolore mentre la farfalla gli mangiava il cuore.
Dinnanzi a quella scena Road rise di gusto, con cattiveria.
La sua pelle assunse un colorito bronzeo e gli occhi erano dorati; sulla fronte stigmate segnavano il suo essere.
Aleister inorridito, pianse per la sua ingenuità, sorrise leggermente per ironia.

“Eliade, Lavi, Allen, Linalee..perdonatemi..”

Si accasciò a terra, con gli occhi che perdevano la loro lucentezza.
Tyki si sistemò il cappello:
- Lo lasciamo qui? -
- Mh sì! –
- Da dove tutto questo entusiasmo, Road? –
- Così almeno qui verrà Allen prima o poi! –
- Ah, lo dovevo immaginare..- sbuffò quello gettando la sigaretta a terra.
La spense con la scarpa, poi si frugò le tasche per cercare il pacchetto.
- Per cosa credi che io sia venuta, Tyki? -
- Per aiutarmi a battere questo esorcista, no? – accese una nuova sigaretta e se la portò alle labbra.
- Ti sbagli. Io stavo cercando Allen, non te! – protestò la bambina.
Il moro fissò la figura a terra, senza vita.
- Allora era proprio destino..- fece indifferente, un poco canzonatorio.
Intanto Lero blaterava, senza che nessuno dei due lo ascoltasse.
- Ehi, Tyki, mettilo sul carro, sarà più divertente! -
Fece sadica Road, sedendosi lei stessa sul calesse di legno.
Il Noah si tenne la sigaretta tra i denti e portò il corpo del vampiro dove quella aveva detto.
Notò qualcosa a terra e lo raccolse: doveva essere di Crowley.

Sistemò la rosa rossa tra le mani giunte e fredde.


.END.

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