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Autore: Schwarzfreiheit    16/10/2009    4 recensioni
Nata da una vecchia canzone sentita per caso... " ...L’ attesa mi stra schiacciando. Attesa che è sempre la stessa e che da sempre non ha motivo di essere perché ciò che attendo non mi ha mai chiesto di farlo, perché ciò che attendo non ha orario né giorno... "
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fino a Quando Lo Vorrai E' un'incognita ogni sera mia... 
Un'attesa, pari a un'agonia.


Il piccolo appartamento dove vivo si sta ripiegando su di me.
Mi sento così claustrofobica qui … Sorrido amara … Ironia.
L’ attesa mi stra schiacciando.
Attesa che è sempre la stessa e che da sempre non ha motivo di essere perché ciò che attendo non mi ha mai chiesto di farlo, perché ciò che attendo non ha orario né giorno.
Un lieve bussare alla mia porta mi fa sobbalzare, ma è un riflesso incondizionato, poiché non sono stupita di sentirlo, né spaventata all’’ idea di chi vi si possa celare al di là.

Semplicemente non potevo sapere che sarebbe venuto.

Ha le chiavi, gliele ho date io stessa.
Nella sua situazione credo sia bene che non rimanga fuori ad aspettare, credo sia meglio che possa entrare in casa seppure io non ci sia.
Ha accettato le chiavi, non so dove le abbia nascoste agli occhi di chi non le deve vedere.
So solo che non le usa.
Mai.
Pensa che potrebbe disturbarmi in momenti disdicevoli.
Sa che non è possibile.
Ma la sua coscienza non propriamente candida non gli permette di credervi.
O di credermi.
Ma a questo non voglio pensare, fa male sapere che ancora, nonostante tutto, non si fida di me.

Mi alzo veloce, temo che occhi indiscreti possano vederlo.
Apro la porta con poco entusiasmo, celando dietro l’ infinito ripetersi di gesti automatici, lo sfarfallio dello stomaco, lo scintillio degli occhi, i battiti frenetici del cuore.
Quello che ho dentro e ciò che mostro fuori sono così differenti da chiedermi se io non stia vivendo nella menzogna anche con me stessa.
Devo mentire.
Devo … Per Lui e per la mia felicità.
Ma con me stessa sono sempre stata sincera.
Crudelmente sincera, fino a sanguinare nell’ ineluttabilità della verità.

Mi uccide, la bramo … Questa è la mia felicità.

La mia felicità adesso mi guarda dalla porta aperta, ancora incerta di poter entrare.
Lancia uno sguardo all’ interno dell’ appartamento come a cercare quei segni che potrebbero ferirlo a morte.
Una giacca estranea appesa all’ appendiabiti, un profumo che non sia il suo, una di quelle ventiquattro ore che appartenga ad uno di quegli uomini che, a volte, mi dice dovrebbe prendersi cura di me per davvero.
Bastardo.
Sa che non troverà mai nulla di tutto questo.
Ma è il mio bastardo.
E gli sorrido stancamente.

Entra.
Nell’ aria ancora il suo profumo …
Sebbene siano passati infiniti giorni dall’ ultima volta che ci siamo visti, io lo percepisco ancora, so che c’è.
Sul mio corpo una sua maglietta, quella da cui mi separo solo il tempo di lavarla ed asciugarla.
Faccio in fretta.
Non posso stare troppo a lungo lontana da Lui, sebbene quella stoffa sottile non riesce a scaldarmi quanto le sue braccia, quanto uno solo dei suoi sorrisi.

Chiudo la porta alle sue spalle, mi volto lo fisso negli occhi.
Bentornata felicità, sono pronta a farmi male con te … Tu sei pronto?
Lo è.
O forse No.
Ma è qui e non ho tempo per domande filosofiche sulla mia felicità o sul mio dolore.
Né sul suo.
Voglio solo cancellare quell’ espressione colpevole dai suoi occhi, quella stanchezza che gli segna il viso, quella sconfitta che getta un ombra crudele nel suo sguardo.

L’ uomo che mi sta di fronte, che mi fissa come se cercasse, come ogni volta, di mettermi a fuoco da  distanze che apparentemente non ci separano, ma che dentro di noi fanno male, mi sta torturando.
Lo sfioro incerta.
Sono qui, mi vedi?
Ci sono, da sempre, come sempre, per sempre …

Un uomo adulto, eppure il ragazzo di sempre, che lo stesso non riconosco o fatico a farlo, se non altro.
Un uomo che ha un’ altra vita, una vita in cui io ho un ruolo che non ha nome, ne forma, né un posto ben definito.
Ma ci sono, nella sua vita.
Non oso chiedere di più, troppo spaventata dall’ idea di perderlo.
Non posso permettermelo.

Troppe volte vorrei dirti: no! 
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho! 
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no! 
Le mani tue, strumenti su di me, 
che dirigi da maestro esperto quale sei... 

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai, 
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. 
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai 
tutta me, se ti andrà per una notte... 
... E cresce sempre più la solitudine, 
nei grandi vuoti che mi lasci tu!



Ma vorrei, vorrei a volte dirgli basta, dirgli “ Lasciami, lasciami vivere, lasciami respirare, lasciami volare … “.
Ma poi mi rendo conto di sapere che le mie ali hanno i suoi occhi e la sua bocca ed il suo sorriso …
Anche quando non è per me …

Rinnegare una passione no, 
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così 
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te. 
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità. 
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore... 


Quel tuo sorriso …
Lo mendico come un reietto abbandonato nel buio …
Ho bisogno di quella luce …
E so che anche Tu ne hai bisogno.

L’ uomo che mi sta di fronte è spento, il suo viso, le sue mani, la sua bocca ed i suoi occhi  sono vuoti ed il suo vuoto mi fa immediatamente dimenticare il mio …
L’ unica cosa che voglio è rendergli ciò che era, ciò che per me è sempre stato, ciò che sarà sempre, non importa dove andremo …
E so che non andremo lontani noi due.
Dove potremmo andare assieme quando a dividerci c’è tutta una vita, milioni di scelte in cui io non ero prevista e che hanno avuto conseguenze che ora non mi comprendono.
“ Sei stata un raggio di Luna improvviso ed inaspettato nelle mie notti nere … “
Odio che mi paragoni alla luna, a qualcosa che non ha una luce che svela ma che nasconde …
E allo stesso tempo amo questa sua frase, che ancora a volte mi sussurra, poiché mi fa sentire solo sua …
E per quanto possa essere doloroso, è un dolore a cui non so rinunciare.

Mi guarda e nei suoi occhi vedo ancora lei, la sua vita, la famiglia che ha creduto fosse quella che desiderava …
Era così giovane …
Ma è anche un uomo, non vuole abbandonare quello che ha costruito, sa che è una sua responsabilità …
Ed anche per questo io Lo amo.

Ma è anche un bambino, non riesce ad abbandonare la follia dell’ essere felice …
Ed anche per questo io Lo amo.

Sono io la sua felicità, così come Lui lo è per me?
Non mi è concessa una risposta chiara dalla sua voce, ma so che l’ avrò dalle sue labbra, quando finalmente si saranno spogliate da ciò che appare e sarà tornato ciò che è …

L’ immagine della sua donna, la donna che lo attende a casa, con un anello al dito ed un bambino  in una graziosa cameretta, aleggia tra noi.
Mi sento male.
Sono diventata ciò che non avrei pensato mai.
E non riesco a rinunciarvi.
Sono ancora una bambina.
Ma non so chiedergli di rinunciare a tutto per me.
Forse sono anche una donna.
Non lo so e non voglio saperlo.
Voglio solo Lui.
Adesso.
Per sempre.
Per un solo istante.

Lui si avvicina, ancora il suo sguardo non è il mio, ma sembra vedermi, se non altro, sembra aver capito che qui ci siamo solo io e Lui, che nessun’ altro ha mai varcato la soglia della mia camera da letto, né quella del mio cuore.
Si avvicina ancora un po’ titubante ma posso scorgere l’ avanzare del desiderio nei suoi occhi e lo posso sentire nel suo corpo che adesso preme contro il mio, un po’ più esigente ad ogni istante …
E, per un solo infinitesimale istante che mi fa sentire colpevole e meschina, provo  qualcosa che definire mi farebbe troppo male …
Perché io Lo amo e sapere di desiderare, anche se per un solo momento di allontanarlo da me, mi fa sanguinare …
Per fortuna non ne ho la forza, per fortuna il cuore prende il sopravvento …
La ragione mi sussurra infida che non è una fortuna …
Mi sussurra che la mia felicità è solo il breve illusorio volo di una farfalla che, ignara, si crede eterna nello sfavillio delle sue ali delicatamente variopinte e bellissime …
Mi sussurra che Lui se ne andrà, che riposerà nel mio letto, sul mio seno ancora ansante per qualche ora, forse, e poi tornerà da lei, che non sarà mai mio …
Bugiarda.
Lui lo è.
Volerà con me, anche solo per il breve volo di una farfalla.

Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai, 
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. 
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai 
tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua... 
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua... 


Un’ altra notte d’ Amore rubata scivola su di noi, mentre le tue mani si muovono su di me, mentre il tuo respiro si fonde al mio, mentre il tuo corpo prende  possesso del mio che ti si offre senza reticenze e senza pretesa alcuna ...
Ti ritrovo …
Ed il piacere non è più solo meramente fisico.
E’ il cuore che canta e gioisce e scoppia per questa felicità.
L’ uomo schiacciato dalla vita è lontano adesso, svanisce tra le mie braccia per lasciare posto al ragazzino che sei stato, a quel ragazzo che credeva nei sogni, che li inseguiva e li realizzava ad uno ad uno con la forte caparbietà della fiducia e dei suoi ancora pochi anni …
Il ragazzo che mordeva la vita assaporandone le mille sfumature di sapore e colore.
Il ragazzo di cui mi sono innamorata e che non posso lasciare andare, non riesco a permettere alla vita di rubarti al mio cuore.
Ho troppo bisogno di Te, di questo sorriso che ora mi stai donando, ancora e ancora e ancora …
Mio.
Di questi occhi che di nuovo riflettono il sorriso delle tue labbra illuminando tutto ciò che sfiorano con una forza lieve ed inevitabile.
Niente di ciò su cui questo tuo sorriso, questi tuoi occhi si posano, può esimersi dal brillare, dal sentirsi benedetto e prescelto da Te.
E sono io.
So che tutto questo è solo per me.

Fra poche ore tu sarai lontano, nella anonima stanza di un albergo, in attesa dell’ aereo che ti riporterà da lei, alla tua vita che ancora sfavilla di luci che non raggiungono più il fondo della tua anima illuminandola.
Anche il sole più luminoso può arrivare a non avere più senso …
Forse sono fortunata ad essere la Luna, per Te …
Ad essere quell’ effimera luce che solo di tanto in tanto illumina i nostri corpi ed i nostri cuori, segretamente …
Forse.

Adesso,  con il ricordo della tua pelle e colma della tua assenza, mi rigiro nelle lenzuola che hanno il tuo profumo, ascolto il silenzio che mi rimanda come la risacca sulla spiaggia, il suono dei tuoi sospiri e delle tue parole calde di passione e … Amore.
Questo calore lo devo conservare per le gelide notti che mi attendono.
Non so quante saranno, ma so che l’ attesa è ricominciata.
Come sempre.
Ad occhi chiusi, nell’ ennesimo tentativo che so fallito, di apparire addormentata ai tuoi occhi, ti ho sentito scivolare piano fuori dal mio letto, il fruscio dei tuoi vestiti che si posavano su quel corpo che sentivo ancora sotto le dita.
Così come ho sentito ancora una volta i tuoi occhi fissi su di me.
Sulla soglia aperta su di un mondo che non ci appartiene ed a cui noi non apparteniamo, mi fissi come a volerti riempire gli occhi di me, per i giorni e le notti che ci separeranno.
Forse anche Tu ricomincerai ad aspettare.

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai 
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu, 
il resto di una gioventù che ormai non ho più...

Una lacrima mi solca il viso, si perde tra i miei capelli brevi, sparsi sul cuscino.
Non è solo il tuo ennesimo arrivederci che profuma lieve di un addio che so non sarà mai reale, è il sapere che la sconfitta è nuovamente dipinta sul tuo volto, è sapere che da qualche parte, in quella sconfitta ci sono anche io …
Smettila, maledizione, di sentirti in colpa …
Se una colpa c’è va divisa equamente in due, anche se forse è solo la mia …

E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia, 
ora ammetto che la colpa forse è solo mia, 
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.

... E continuerò a cercarti, fino a quando Tu mi vorrai io ci sarò ...
E non sarà solo per Te, lo farò per me stessa ...
Un giorno forse vorrò ferirti ed allora ti dirò che non mi hai amata mai ...
Un giorno forse, sulla mia porta scriverò qualcosa che ti ferirà e ti farà voltare le spalle curve sotto il peso di una colpa che getterò su di te solo per essere libera ...

Poi mi giro nel letto, trovo un tuo biglietto ed una rosa ...
Dove la nascondevi, mio dolce amore?
Ero davvero troppo rapita da Te ieri da non accorgermene?
Non importa.
Sfioro quei delicati petali neri, come piacciono a me, e il piccolo bigliettino che l' accompagna e che accompagnerà i miei giorni.
" Ti Amo ".

Sorrido.

" Ti Amo anche io, Bill "

E so che Mai desidererò ferirti ...

Il sonno finalmente cala su di me, abbracciata al tuo cuscino, raccolta nelle lenzuola e nella mia dolorosa felicità ...

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai. 
Io non so l'amore vero che sorriso ha... 
Pensieri vanno e vengono, la vita è così...



Nata questa mattina, ancora avvolta dal tepore delle lenzuola, parole che prendevano forma e a cui dovevo dare sostanza ... una vecchia canzone di Mia Martini ...
Non c'è scopo di lucro nelle mie parole, solo il desiderio di fermare una sensazione ...

   
 
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