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Autore: Tsukino Chan    16/10/2009    3 recensioni
Il viaggio verso la conquista dell'Antartide brevemente raccontato da un insolito narratore. Partecipante alla 8^ Edizione del Contest "2Weeks" indetto da Kurenai88
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Autore SillyHatter (nick sul forum di efp)
- Titolo: A bloody one-horned reindeer
- Personaggi/Pairing : Clarice (è l'unicorno d'inghilterra) + Nominati in ordine: Belgio, Norvegia, Svezia, Germania,Inghilterra, Scozia, Francia,Giappone, Australia.
- Genere: Generale, introspettivo,Storico
- Rating: Giallo
- Avvertimenti: one shot (546 parole)
- Prompt: Ghiaccio
- NdA :1. Il rating è dovuto principalmente ad un paio di coloriti impropreri presenti all'interno della fic. Gli improperi sono tradotti dagli originali in inglese: con stramaledetti-dannati indico il bloody, con 'Per l'inferno' 'What the Hell?' ( so che sta meglio 'cosa diavolo..?' ma ho preferito lasciare la parola Inferno.); li ho tradotti piochè la fic è scritta senza battute, tranne una, ed ho preferito non inserire termini in un'altra lingua che provocassero una discordanza all'interno del discorso.
Il titolo è traducibile con " Una stramaledetta renna monocorno."
2. Genere Storico in quanto si tratta, seppur brevemente, della storia della scoperta dell'Antartide.
Allego qui il link per maggiori informazioni sui fatti storici a cui si fa riferimento http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27Antartide


A bloody one-horned reindeer



Una stramaledetta renna monocorno, ecco cosa sembrava.
Incolpare di tutti i mali del mondo il cosiddetto progresso scientifico era un'azione comune, a volte quasi dovuta, ad ogni essere fantastico, di cui era un influente rappresentante. Incolpare il progresso a ragion veduta, ben sapendo che l'assomigliare ad una renna bislacca fosse causato da una decisione di fantomatici luminari, nonostante tutto recava un certo senso di sollievo.
Tali esseri viventi, conosciuti tra la sua specie come Homini sapiens al cubo, un bel giorno decisero che entro la fine di un secolo non ci sarebbe stato alcun continente inesplorato: dalle loro comode poltrone decretarono la necessità di una spedizione esplorativa.
Il tutto nel suo territorio, sorseggiando il tè da lui consigliato.
Potessero i loro sederi congelarsi per l'eternità.
Varie nazioni si cimentarono nella scientifica impresa, ma la più fruttuosa per la popolazione dell'immaginario fu senz'ombra di dubbio la prima.
La deliziosa ragazza belga, nel rimanere per quel lungo periodo attorniata da curiosi personaggi che leziosamente discutevano sulle avvisaglie del congelamento, un po' la bussola l'aveva persa; le pettegole fatine di tanto in tanto volavano a tenerle compagnia.
Seguirono il seguace del barbuto e l'algido Oxenstierna, l'uomo Kartoffen, l'impero britannico per un paio di tentativi, il fratellone Scozia ed il pervertito al di là della Manica.
Anche l'uomo dei ciliegi aveva tentato, per poi dirottare verso il carcerato.
Ora toccava a loro, di nuovo.
Nessuno più di lui adorava il piccolo Arthur, con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma a volte la testardaggine inglese andava ad incrinarla l'adorazione incondizionata.
Soprattutto se l'ostinazione della fantasiosa nazione lo portava a ridursi a strati di pellicce e aculei ghiacciati.
Lontani erano i tempi in cui il piccolo Kirkland osservava le nuvole attraverso il fondo di un bicchiere ed il vento dopo la pioggia asciugava il bianco manto.
Chissà poi se l'avrebbe avuto più indietro il soffice pelame: il freddo lo aveva reso setoloso, ancora un paio di giorni e da renna monocorno si sarebbe trasformato in un istrice di ghiaccio con corno.
Prima del progresso scientifico, lui era l'incatturabile essere fantastico, in quei tempi stava cambiando in un essere impossibile.
Dopo mesi di navigazione l'approdo su un'infinita lastra bianca.
Gli zoccoli non erano sicuramente le estremità migliori per procedere sull'acqua allo stato solido.
Eppure la faccia arrossata dal vento gelido e quel sorriso impertinente dell’inglese un poco ripagava la dannata marcia sul suolo dell'Antartide.
Pochissimo però, forse un'oncia o due su chilogrammi d'imprecazioni non consone ad un gentiluomo o, nel suo caso, raffinato animale fantastico da compagnia.
"Per l'inferno!"
Clarice spostò il muso, pardon, la testa dalla posizione di marcia, ossia portò lo sguardo dal terreno completamente coperto di ghiaccio verso il paesaggio circostante, anche questo molto tendente al bianco niveo, se non per un piccolo, svolazzante particolare color rosso con croce blu.
Il maledetto troll biondo platino ed il suo accompagnatore erano arrivati prima dell'impero britannico e del suo fedele, ma ghiacciato, unicorno.
Si era trasformato in una stramaledetta renna monocorno, aveva sfoderato per mesi un linguaggio poco appropriato ed il dannato essere barbuto arrivava prima di loro e non si degnava di avvisarli.
Ritornando sui suoi passi, Clarice decise che gli spiriti norvegesi non si sarebbero salvati da un'amichevole zoccolata in piena fronte.
Parola d’unicorno dai peli di ghiaccio.



Note finali: 
 I "curiosi personaggi" sono  Romania,Polonia,Norvegia, USA, ossia le nazionalità dei membri dell'equipaggio della nave belga vengono intese come le Nazioni stesse.
Storia classificatasi terza alla 8^ Edizione del Contest "2Weeks" indetto da Kurenai88, e vincitrice del premio giuria.
Dedicata a tutti  gli animali fatastici da compagnia in viaggio per l'Antartide e al cuginetto per il suo terzo compleanno, trattori power mio caro.

Kiss from Caos
Tsukino Chan

  
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