Titolo: Tè e rame
Fandom: Ayashi no Ceres
Rating: per tutti
Tipologia: flashfiction.
Lunghezza: 321 parole (Criticoni)
Avvertimenti: … diabete?
Genere: fluff, romantico
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e
tutti gli elementi che questa storia contiene sono una creazione di Yuu
Watase.
Prompt: A casa, mentre piove, odore di
tè per il “Meme d'Autunno”
Note dell'Autore:
Il “Meme d'Autunno” è cosa buona e
giusta, ma lo è anche il “Pigiama
Party” per cui, grazie a questa storia, ho completato una
tabella
praticamente monocromatica.
Introduzione alla Storia: Piove e Aya
guarda i suoi uomini
La
voce di una idol riempiva la stanza mentre l'odore dell'aria, satura di
pioggia, le entrava dolce nei polmoni. In cucina il suo ultimo
tentativo di cucinare una torta riposava sul ripiano della credenza e
fra pochi minuti sarebbe stata l'ora della merenda per Hachirou che,
immancabilmente, avrebbe preferito un dolce confezionato a quello semi
carbonizzato della madre. O quelli dello zio Yuhi, se fosse stato
lì.
La
pioggia batteva leggera sul vetro mentre nella casa si spegnevano le
ultime note e calava il silenzio e Aya recuperò la propria
tazza di tè.
L'isola di Hachijou era silenziosa e rassicurante durante quelle prime
piogge autunnali, quando i turisti lasciavano le coste sui piccoli
traghetti e solo qualche maniaco della pesca osava avventurarsi fuori.
Stava
giusto osservando uno di questi scendere dal costone del monte,
probabilmente diretto verso la secca, studiando il dondolio della canna
sulla spalla, quando un borbottio dietro di lei la costrinse a
voltarsi. Toya era sdraiato sul pavimento, poco lontano dai suoi piedi
e apparentemente addormentato. Sul suo addome riposava il piccolo
Hachirou, stremato dalla giornata di giochi.
Aya fissò suo marito
agitarsi nel sonno. Ormai erano sempre più frequenti i
momenti in cui
lo sorprendeva appisolato e il suo colorito diventava ogni giorno
più
pallido... eppure questo non gli impedisce di cingere la vita del
figlio con un braccio per evitargli una caduta, pensò,
guardando i suoi
due uomini tranquillizzarsi, lasciando che le ciocche ramate si
mescolassero. In fondo non era tanto brutto che Hachirou avesse i
capelli del padre.
“C'è qualcosa che non va?”
Gli occhi azzurri
di Toya la fissavano, mentre la mano sinistra andava a scompigliare i
capelli del figlio. Il braccio destro cingeva ancora quella piccola
vita, non tanto stretto da disturbarlo, ma abbastanza per sostenerlo.
La
tazza tra le sue dita si stava ormai raffreddando e l'odore del
tè era
sempre meno intenso. Forse avrebbe dovuto prepararne dell'altro.
“Nulla, pensavo solo che stasera dovrò lavare di
nuovo quella camicia.”