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Autore: Melany    07/06/2005    16 recensioni
Potter, Malfoy, passerete entrambi un mese in una casa babbana. Senza bacchette, ne la possibilità di usare la magia. Dovrete frequentare una scuola normale. E tutte le sere prepararci una relazione sulla vostra giornata…-
-Trenta relazioni?- chiese sbalordito il biondino.
-..a testa- concluse con un ghigno il professore di pozioni.

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ATTENZIONE: Questa ff è interamente dedicata a Dedanah e alla sue recensioni bellissime!!! Besitos Bella!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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##= pensieri Draco.

§§= pensieri Harry.

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Ora di Pozioni. Gryffindor+Slytherin. Il Prof si è assentato dall’aula.
Inutile dire che nella classe regna il caos.
Come è inutile dire che quelli che lo generano sono sempre gli stessi…
Harry James Potter e Draco Lucius Malfoy.

Era sempre così. Ogni volta che si presentava l’occasione ( ogni volta) i due si picchiavano di santa ragione per finire, come ogni sacrosanto giorno nell’ufficio di Silente, dove li aspettava una lunga ramanzina che ormai conoscevano a memoria

Ma ora ritorniamo alla storia.
Quando Severus Piton entrò nell’aula la trovò disposta più o meno in questo modo: Zabini e Granger appostati in un angolo, lontano dal gruppone, Weasley incitava Potter che insieme a Malfoy era al centro della sala che le dava di brutto all’altro, Parkinson che lanciava delle occhiate al Rosso Grifone, che non la cagava pari, Brown e Patil stavano comodamente sedute sui banchi a confabulare, Nott incitava Draco mentre Goyle e Tiger guardavano la scena inebetiti, come al solito.

-Zabini, Granger, finitela, per le effusioni esistono le camere da letto. Weasley, non lo sa che è vietato urlare così in aula, specialmente parole come quelle? Brown, Patil, scendete immediatamente dai banchi, sono stati fatti per poggiarvici sopra i libri, non i vostri didietro. Malfoy, Potter… sempre i soliti… non mi meraviglio affatto- disse Piton guardando la classe.

-Seguitemi.- disse in tono gelido facendo segno ai due ragazzi di seguirlo, ovviamente da Silente.

I due si scambiarono un’occhiata omicida, e poi, riallacciandosi le camicie tutte stropicciate per la rissa seguirono di malavoglia il professore che stava borbottando qualcosa a proposito dell’educazione e responsabilità al settimo anno.
Le solite cose noiose che dicono i professori dei loro alunni.

Appena entrarono nel ufficio di Silente al professore comparve uno strano ghigno sul viso. Era evidente che conosceva già la punizione da un pezzo ma era stato tanto gentile e simpatico da non rivelargliela.

-Cosa che invece avrebbe dovuto fare!- gli disse Silente quando ormai erano già ad un buon punto della discussione.

Ovviamente i due ragazzi erano stati abbandonati in un angolo della sala, ed entrambi si chiedevano se avessero potuto picchiare l’altro. Così, giusto per passare il tempo, dato che si stavano rompendo a morte.

-Ha ragione professore…- Draco ed Harry credevano di non aver sentito bene. Piton che dava ragione a qualcuno? –Avrei dovuto dirgliela. Mi scusi… ma ora se vogliamo procedere…-

-Benissimo, Professor Piton. Harry, Draco, venite avanti, vi prego. Ho chiesto a Minerva di raggiungerci il prima possibile, e dovrebbe arrivare a momenti -

-Sono qui Silente…- la voce della professoressa di Trasfigurazione li fece sobbalzare tutti quanti.

-Bene, Minerva, sai ciò che dobbiamo fare…- disse Silente con voce calma.

Lei annuì.

-Ma credo che prima una piccola spiegazione sia d’obbligo. Gliela dobbiamo. Quindi, se il Professor Piton ci vuole illustrare la sua magnifica idea, prego professore -

-Molto bene. Potter, Malfoy, passerete entrambi un mese in una casa babbana. Senza bacchette, ne la possibilità di usare la magia. Dovrete frequentare una scuola normale. E tutte le sere prepararci una relazione sulla vostra giornata…-

-Trenta relazioni?- chiese sbalordito il biondino.

-..a testa- concluse con un ghigno il professore di pozioni.

-Cazzo, Potter, è solo colpa tua!- mormorò Draco.

-Taci Malfoy, è anche colpa tua!- gli disse di rimando Harry.

-Con l’aiuto del vostro professore assumerete una pozione che vi farà apprendere in pochi minuti tutti gli anni di scuola Babbana che avete perso- spiegò Silente.

-Grandioso! Almeno questo…-

-Fai silenzio Potter!- lo sgridò la McGranitt. - Dovrete collaborare, ovviamente. E se questo non avverrà, la vostra punizione verrà prolungata!-

-Ma Professoressa! Quest’anno abbiamo i M.A.G.O, come faremo a studiare anche per quelli?!?-

-Mai sentito parlare di ore piccole, Potter?-

-Sì, professoressa…- si arrese infine il moretto.

-Benissimo. Partirete domani, dopo la fine delle lezioni! Consideratevi fortunati che ve le facciamo saltare, potrete prepararvi per il viaggio.- concluse la professoressa.

***

Giorno dopo. Ore 17:30. I due ragazzi sono sul Espresso per Hogwarts, diretti a Londra. Nel loro scompartimento il silenzio regna sovrano.

Harry osservava la pioggia cadere lenta e bagnare il freddo vetro del finestrino. Indossava semplici abiti babbani, un paio di jeans e una maglietta rossa marchiata ‘Nike’ e delle comode scarpe da ginnastica. Malfoy davanti a lui stava giocando ad un solitario con delle carte comprate sul treno. Quel giorno, stranamente non aveva messo il gel. Harry sorrise al pensiero che almeno lui aveva avuto la fortuna di conoscere almeno un po’ il mondo Babbano. Draco non aveva neanche la più pallida e lontana idea di che cosa fosse, non nel vero senso della parola, ma sicuramente non ci aveva mai vissuto.

§ Accarezzò il bianco piumaggio di Edvige che lo guardò con quei bellissimi occhi ambrati. Decise che avrebbe scritto a Ron ed Hermione al più presto. Appena arrivato.
Non voleva perdersi un microscopico dettaglio della loro storia che era iniziata solo due settimane prima, e che sembrava filare alla grande. §

-Bhe… sei felice?- gli chiese Draco.

-Eh?-

-Sei felice di tornare nel tuo amato mondo?-

-Ma ti sei bevuto il cervello per sparare una cazzata così idiota?-

-Ma che ne so io che a te non piace! Cosa vuoi che ne sappia!-

-Pirla!- mormorò il Gryffindor.

-Oh scusa!-

-Malfoy?-

-Cosa?-

-Taci che è meglio!-

Questa fu forse la conversazione più lunga che ebbero. Nessuno dei due aveva voglia di fare rissa, e il tempo non contribuiva certo a rendere più allegro quel momento.

***

Arrivarono alla stazione il giorno seguente alle nove di mattina.

-Bene… ci siamo…- sospirò Harry.

-Se lo sapesse mio padre!! Mi diserederebbe!!!-

-Oh, povero piccolo Malfoy!- lo prese in giro Harry.

-Taci Potter!-

-Perché? Io qui gioco in casa Malfoy caro!-

-Senti. Ci tengono sotto controllo. Se ci mettiamo a picchiarci in mezzo alla strada non è che ci fanno tornare a casa!-

§ Ok.. forse era vero. Draco aveva ragione. Draco?? DRACO??? Da quando era diventato Draco???? Era sempre stato Malfoy! Il Bastardo, Lo Stronzo, Il Figlio di Puttana Malfoy! §

#Cazzo. Ma cosa gli era passato per la testa? Da quando sparava cazzate del genere? #

-Forza Potter. Dove dobbiamo andare?- gli chiese.

-E’ una strada di campagna… ci toccherà camminare!-

-Cosa? Stai scherzando, vero, Potter?-

-Perché dovrei? Tu hai dei soldi per pagare un taxi?-

-Che?-

-Lascia stare e cammina!-

-Cristo Santo Potter, ma perché così lontana? Non c’era posto più vicino?-

-Prova a ragionare… l’hanno fatto apposta, no? E adesso cammina, dobbiamo arrivare per mezzogiorno!-

-Perché?-

-Perché è a mezzogiorno che si pranza. Ed io ho fame!-

-Mi fai schifo!-

-Anche tu -

***

Arrivarono due ore e mezza dopo. La casa era in buono stato. A due piani. Modello Hansel e Gretel. Dentro trovarono anche dei soldi e del cibo. Poi, ovviamente degli orribili libri scolastici e tutte le indicazioni per raggiungere la scuola, il supermarket e gli orari degli autobus.
Ora c’era solo un piccolo problema. Il letto era matrimoniale.

-Io sto a destra!- proclamò Draco.

-Non se ne parla. Io non sto dalla parte della finestra -

-Cioè a sinistra -

-Perspicace Malfoy!-

-Potter?-

-Cazzo vuoi?-

Draco si buttò sul letto ed iniziò a dormire pacificamente. In treno non avevano dormito, era logico che fosse così stanco.

A quell’immagine Harry non poté non sorridere.
Draco era lì. Addormentato con la testa leggermente chinata da un lato. Le braccia dietro la nuca, ancora vestito.

§ Doveva essere molto stanco §

§Era bellissimo. Sembrava un dolce angelo § quando si accorse de suoi pensieri decise che era meglio provarsi la febbre prima di mangiare qualcosa.

  
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