Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: laolga    17/10/2009    2 recensioni
Fiaba da non sottovalutare e da non prendere con superficialità. Si parla dell'amicizia nata fra una statua ed una bambina, entrambe legate tra di loro ed entrambe gelose del loro legame. Ringrazio chi vorrà lasciare un ricordo del suo passaggioXD
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


LA STATUA DEL GIARDINO



Era una statua bianca, marmorea, una dama.

Vestiva una tunica di veli pietrificati nel momento in cui un vento particolarmente forte li aveva spiegazzati, mostrandone la finezza che ne sottolineava le curve delicate.

Fra le braccia reggeva una brocca vuota, leggermente scheggiata ai bordi.

Sembrava che quest'ultima fosse particolarmente preziosa, ma ora, dopo anni passati sotto il sole cocente e la pioggia battente, la sua particolarità sembrava invisibile.

Ma tempi prima la brocca era stata piena di un succo dall'aroma così delizioso che tutti, vecchi e bambini, si avvicinavano per assaggiarne un sorso.

Ora la statua, leggermente rovinata dal passare del tempo, sembrava stata crudelmente dimenticata nel suo giardino selvaggio, con solo qualche vespa che aveva pensato bene di fare il nido nella sua brocca tanto accogliente e persino zuccherata.

E non solo: la dama di roccia non poteva vedere, alle sue spalle, la grande villa che oramai al posto delle finestre vi erano rimasti vetri gialli e rotti, le cui decorazioni erano coperte dall'edera che, con gli anni, aveva divorato l'intero edificio.


La statua, se avesse potuto, sarebbe scesa dal suo piedistallo e, fra lacrime e grida, avrebbe cercato qualcuno da amare e da cui sentirsi amata.

Ma chi poteva amare la bianca roccia?

Chi poteva voler bene ad un'imitazione della realtà, ad una donna che altro non era che una statua, fredda, dura, incolore?


Fu quando la bambina sopraggiunse che le cose, fortunatamente, cambiarono, sia per la nostra statua, che per la sua brocca ed il suo giardino col laghetto, ridotto ad una pozza melmosa e puzzolente.

Questa bambina venne un giorno, colpita dalla bellezza arcaica che trasmetteva l'elegante statua, ed avventurandosi come per gioco nel misterioso giardino.

Man mano che la bambina si affezionava al giardino ed alla statua, cominciò a frequentare il luogo anche per occuparsi di sistemare le piante e le erbacce che crescevano fra i rovi, per togliere le foglie marce che impregnavano lo stagno e per strappare l'edera che copriva la porta della grande villa alle spalle della dama di roccia.

Divertendosi a far queste pulizie, la bambina promise solennemente di trasformare quel posto abbandonato in una sontuosa reggia ghermita di fiori d'ogni genere.

E così fu.

Chiamò esperti giardinieri e fece far loro i mestieri più duri; piantò gigli, iris, giaggioli, rose, violette e papaveri, e quando anche quest'ultimi fiorirono la statua credette di aver incontrato la bambina più brava del mondo, e questo perchè non vedeva i lavori ancora più pesanti dei muratori alle sue spalle, che rendevano la villa più magnifica della reggia di Versailles.


Anche la bambina si sentiva al settimo cielo.

Aveva gli occhi scintillanti e le gote rosse, correva nell'erbetta verdeggiante e rideva sempre.

Solo una cosa la turbava: quell'antica statua che dapprima le appariva bellissima ora in quel lusso sembrava scarna, inutile ed antiquata.

Così decise di trasformare la statua nella scultura più bella del mondo: chiamò un muratore per levigare ed aggiustare crepe e bordi scheggiati, ed un pittore per dipingerla come una persona vera.

La dama di marmo divenne così bellissima: aveva occhi blu come il mare in tempesta, capelli chiari come il fieno assolato, la pelle chiara e labbra rosso fuoco.

La bambina l'adorò ancora di più e le disse che era diventata la statua più bella che avesse mai visto.

Questa, però, seppur sentendosi al colmo della felicità per essere diventata tanto bella, non poteva vedersi.

Così decise che quella notte, quando nessuno poteva vederla, sarebbe scesa dal suo piedistallo e sarebbe andata a specchiarsi allo stagnetto.

Quella notte, quando il buio inghiottì le ombre più nere, la dama di roccia si fece coraggio e scese con un balzo dal suo duro piedistallo, atterrando sull'erba soffice che aveva fatto piantare la sua amica.

Corse allo stagnetto e, approfittando della luna che, sbucata casualmente dalle nuvole, illuminava il giardino, si specchiò.

Quello che vide fu il volto più bello del mondo: al chiaro di luna, i suoi occhi brillavano di una luce intensa, profonda, le sue gote sembravano ancora più delicate, e i suoi capelli ancora più lucenti e fini.

“Voglio conoscere il mondo, la città e le persone che lo abitano. Sono sicura che mi scambierebbero per una donna e solo dopo un attento approfondimento capirebbero che in realtà sono di marmo...”si disse la statua.

Poi prese la sua brocca e la riempì d'acqua cristallina, che i un batter d'occhi tornò ad essere lo squisito succo di un tempo.

Allegra, se ne tornò sul suo piedistallo, decisa a salutare, l'indomani, la sua amica prima di partire per il suo fantastico viaggio.


L'alba sorse e colorò il cielo, svegliando la bimba, che , come suo solito, corse in giardino per salutare la statua.

Essa l'attendeva con ansia, e vedendola così arzilla e sincera, non esitò ancora per esporre i suoi progetti sfornati da quella notte chiara.

Parlò alla bambina con voce sottile e soffice, ripetendo più volte che sarebbe tornata a trovarla moltissime volte per non dimenticare il suo bel faccino.

Ma la bambina, anziché rallegrarsi per la dama di roccia, s'infuriò terribilmente: le strappò di mano la brocca col succo, e con un urlo di rabbia lo svuotò sui contorni del volto dell'amica.

Questi, una volta ben dipinto ed estremamente delicato, si sbavò mescolando i colori usati dal pittore, trasformandosi in una maschera impenetrabile e terribile.

Senza la sua brocca,la statua fece giusto in tempo a portarsi le mani sulla faccia che si pietrificò completamente, perdendo il cuore che le aveva fatto provare sentimenti...

Un cuore di roccia eppure meno duro di quello degli esseri umani.


THE END

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: laolga