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Autore: araya    17/10/2009    5 recensioni
Da qualche tempo il Tenente Hawkeye si comporta in modo strano... Il Colonnello Mustang decide di indagare...
"Non sarai mica gelosa?" "Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!"
Tanti auguri Barbara!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sarai mica gelosa? Tanti auguri Barbara! ^__^

Come avrete certamente notato, questa fic la dedico a Barbara, alias riza_4ever, che si ostina a non volere nulla per il suo compleanno ( e dopo questa fic direi che ha anche ragione XD ) così le dedico questa piccola Royai ^.^
Grazie in anticipo a chi legge, recensisce o semplicemente passa di qua! ^^
Buona lettura…

Non sarai mica gelosa?



Dalla grande finestra del suo ufficio si vedeva chiaramente il sole rosso tramontare dietro gli alti palazzi di Central City, inondando tutta la città col suo colore vermiglio; uno spettacolo molto romantico si sarebbe potuto dire. Ma per la testa dell’uomo dai capelli neri, che osservava la scena come ogni sera, passavano ben altri pensieri.
Un’altra giornata di scartoffie era giunta al termine, un’altra giornata persa senza fare nulla… insomma, non era propriamente esatto, si corresse mentalmente Mustang.
Una cosa l’aveva fatta, come del resto faceva da anni, ormai era diventata un’abitudine. Come ogni giorno, aveva osservato con attenzione il suo Tenente; ogni piccolo particolare che gli potesse essere sfuggito i giorni precedenti, ogni minimo cambiamento sul suo viso severo, ogni variazione della sua espressione durante tutto l’orario massacrante del turno. Nulla sfuggiva all’occhio vigile ed attento del Colonnello.
E quel giorno aveva notato una cosa.
La sempre attenta e diligente Riza Hawkeye quel giorno non aveva sbrigato tutte le pratiche assegnatele; come se non bastasse questo a far insospettire l’alchimista, la giovane donna aveva tentato, peraltro inutilmente, di mascherare una profonda tristezza sotto la sua maschera di candido granito.
“Colonnello Mustang, ha finito o no di lavorare?”
La voce di Havoc spezza il silenzio che si era venuto a creare appena pochi minuti prima, con mia somma stizza rispondo di si; ma per chi mi hanno preso? I miei sottoposti si affrettano a riordinare le proprie cose e, dopo un breve colloquio, decidono di andarsene tutti a farsi una birra. L’unica ancora seduta al proprio posto è Riza, che resasi conto del lavoro arretrato si è affrettata a prendere in mano alcune pratiche governative tanto inutili quanto noiose; lentamente mi infilo il cappotto nero e mi dirigo verso la porta, ormai l’ufficio è immerso nella penombra, ma il mio Tenente è troppo impegnato a scrivere il suo rapporto per andare ad accendere la luce.
Se continua così dovrà portare gli occhiali, mi scopro a pensare, e provo ad immaginare i suoi grandi occhi nocciola dietro le lenti di un bel paio di occhiali mentre accendo la luce per facilitarle il lavoro. Rimango ad osservarla ancora per qualche istante, ma dirigo subito il mio sguardo verso la porta di noce che ancora non ho varcato, quando alza gli occhi verso di me come per ringraziarmi.
“La ringrazio, Colonnello Mustang. Le auguro una buona serata.” Il tono con cui ha pronunciato l’ultima frase mi porta a rialzare lo sguardo verso di lei; bellissima come sempre, sotto le luci artificiali noto che la sua pelle è diafana, ha occhiaie poco visibili ma comunque profonde, anche il suo ciuffo biondo sembrava aver perso vitalità.
In sostanza, Riza non sta bene.
Mi do dello stupido per non averlo capito prima e mi avvicino alla sua scrivania con l’intenzione di mandarla a casa a riposare, ma appena mi sentì accanto a lei, subito si premurò di andare a recuperare alcuni importanti documenti al capo opposto della stanza.
“Non deve attardarsi Colonnello, finirò il lavoro arretrato e poi chiuderò io a chiave il suo ufficio. Buona serata.”
Ovviamente il tutto coronato da una bella voltata di spalle, assolutamente il massimo per la mia autostima e per la mia parte nobile e sensibile, sono pur sempre l’Alchimista di Fuoco e alcuni piccoli scatti di impulsività contribuiscono all’effetto.
“Si può sapere cosa c’è che non va, Riza?”
Le chiedo mentre mi avvicino a passo di marcia verso la sua schiena, ancora insistentemente voltata.
“Tenente Hawkeye, prego Signore.”
 A quel punto mi fermo con la mano ancora tesa verso la sua spalla. Dire che sono scioccato è riduttivo. Cosa posso averle fatto di così terribile per ridurci a questo punto?  Sempre pietrificato cerco di fare mente locale, ma purtroppo non riesco a trovare un nesso logico tra il mio comportamento in questi giorni e il suo di poco fa.
“La prego Colonnello, vada a divertirsi e mi lasci lavorare.”
Vada a divertirsi? Ma di che dia…
Oh.
Oh oh.
Capisco.
La fioraia.
Ma non può aver pensato che... insomma, l’ho invitata a cena fuori solamente due volte, e giusto per essere cortese, non c’è nulla di serio!
Mi viene quasi da ridere del fatto che lei sia…
No, la cosa è troppo assurda anche solo da pensare… Riza… gelosa di una fioraia? Non è possibile.
Purtroppo per me, mi lascio scappare uno sghignazzo inudibile a qualunque essere umano, ma non a lei. Di certo non al Tenente Hawkeye, la donna più tosta e sexy in circolazione.
Con uno scatto si gira e mi punta alla gola una delle sue fidate calibro 9, lo sguardo più truce e assassino degli ultimi dieci anni e gelosia che sprizza da ogni singolo poro; decisamente mi ritengo un Alchimista Fritto.
“Riza… non sarai mica gelosa?”
Sgrana i suoi grandi occhi nocciola da cerbiatta (armata) e mi guarda, arrossisce vistosamente e mi guarda. Le sorrido, sperando che dopo questo tentativo di omicidio possa tornare tutto come prima; ma ovviamente mi sbagliavo, come al solito. Assottiglia gli occhi e mi fissa minacciosa.
“Ma come le salta in mente? Ritiri quello che ha detto, Colonnello!”
Preferisco non contraddirla, dato che mi punta ancora la pistola alla gola, così provo la strada della ragionevolezza.
“Tenente, posso sapere cosa la turba a tal punto da non farla dormire la notte?”
La sorprendo. Ebbene si, riesco a sorprenderla. Decido di prendere la palla al balzo e di giocarmi il tutto per tutto.
“Credevi che non mi fossi accorto del tuo stato? Non pensavo che con le mie azioni ti avrei turbata a tal punto…”
Ahia. La canna della pistola si fa più vicina, direi che l’ho fatta arrabbiare ancor di più, se possibile.
“Turbata a tal punto? Hai idea di come mi sia sentita? Credevo che…”
Abbassa lo sguardo, non piange anche se so che vorrebbe farlo, ma non può; un soldato non piange.
Le prendo il viso tra le mani, anche se si ribella non mollo la presa, devo farle capire in un modo o nell’altro quanto è importante per me, quanto possa fregarmene di tutte le altre donne del mondo, se avessi lei io…
Confesso che avrei preferito dichiararmi in un altro modo e soprattutto avrei preferito che il tutto fosse molto più romantico, non nel mio ufficio, sotto una squallida luce al neon e con una calibro nove puntata alla gola. Decisamente non è stato il bacio più romantico di tutti i baci che io abbia mai dato.
Ma chissenefrega! È stato IL bacio, anzi il Nostro bacio!
E diavolo se non è stato fantastico, quella donna riuscirà sempre a sorprendermi, inutile dirlo.
Costretti a riprendere fiato, la guardo abbassare la sua fidata arma e fissare imbarazzata il pavimento, sorridendo le alzo il bel viso e le soffio in un orecchio:
“Non sarai ancora gelosa?”
Quanto la amo, riesce a farmi passare l’inferno anche mentre, con un bacio, mi manda in paradiso.


Fine…



Aaaaallora…. Rifaccio gli auguri a Barbaramiabella e le chiedo scusa per il ritardo… ^.^”
Ringrazio chi è riuscito a finire di leggere questa shot e avviso…
Potrebbe non essere l’ultima…
E dopo questa minaccia…
Alla prossima!
   
 
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