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Autore: Meissa    19/10/2009    6 recensioni
Belle è sempre vissuta tra le pagine dei libri. Ed è lì, nel luogo per lei più importante, che la bestia la ricorda non appena lascia il castello, dopo quel ruggito di dolore e prima di sprofondare nella più totale apatia.
[Storia scritta per la Criticombola]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: Meissa
Iniziativa: Criticombola
Titolo: Living into the books
Prompt: #50 Biblioteca
Fandom: La Bella e la Bestia (Film Disney)
Genere: Malinconico, Introspettivo
Intro: Belle è sempre vissuta tra le pagine dei libri. Ed è lì, nel luogo per lei più importante, che la bestia la ricorda non appena lascia il castello, dopo quel ruggito di dolore e prima di sprofondare nella più totale apatia.
Beta Reader: Nì. Non propriamente, ma ringrazio tutti i giacobini di Fastidious che mi hanno aiutata a fugare il dubbio esistenziale: "Ma parlando della Bestia, uso il maschile o il femminile? Perché la Bestia, come nome è femminile, ma la Bestia è un maschio."
Grazie mille, se questa storia è qui, è anche per il vostro aiuto e per non avermi mandato a fare una passeggiata XD



Living into the books






La Bestia ha il passo grave e pesante mentre sotto gli occhi di Lumiere, Tockins e Mrs Brick si trascina per le scale. Vede la disperazione dei suoi servitori, perché sa che ci hanno creduto, fino a un attimo prima. La Bestia è stato un principe altezzoso, e mai prima avrebbe tollerato di mostrare la sua debolezza a qualcuno. Ma ora non importa. Non importa farsi vedere distrutto, perché lo è. E sa anche che i loro sguardi tetri han poco a che vedere con la sua sofferenza, non è mai importato loro che si innamorasse, con la sola eccezione di Mrs Brick. Per loro Belle era principalmente l’occasione.
Ha bisogno di restare solo, di pensare.
Apre senza fatica le porte alte della biblioteca, situata nell’ala Ovest del castello. Non ha bisogno di luce per vedere, ma accende ugualmente la torcia; in quel breve periodo in cui Belle è stata sua ospite –gli piace definirla così, piuttosto che prigioniera- il castello da cupo e spaventoso è diventato più allegro e luminoso, e lo preferisce.
Si avvicina di qualche passo a uno degli scaffali, tenendosi a distanza sufficiente perché la torcia non bruci i tesori custoditi tra quelle mura. Sorride tristemente, tenendo in alto e la torcia e sfiorando con la mano libera il dorso rugoso di un libro dalla copertina scura. Quel libro è stato il primo che Belle ha preso, entusiasta, e l’ha portato nel salone, dove si è messa a leggerlo davanti alle fiamme scoppiettanti del camino.
Quel giorno, quando l’ha portata in biblioteca, è stata la prima volta che Belle gli ha sorriso, e si è scoperto perdutamente e irrimediabilmente innamorato di lei.
Custodisce gelosamente il ricordo della curiosità che la ragazza trattiene a stento nel non sapere dove la stia portando, e la meraviglia negli occhi quando lui spalanca le tende, la luce inonda l’ampia sala, e solo allora le dà il permesso di guardare. Davanti a loro si stagliano scaffali su scaffali stracolmi di libri, e la luce si diverte a creare riflessi con le dorature dei titoli. Belle sembra quasi mancare il fiato, sorride entusiasta girando su se stessa, preda di una gioia tanto intensa da annegarci, e la voce le trema incontrollata quando, ancora guardandosi intorno, gli manifesta la propria incredulità, perché i libri sono più di quanti lei ne abbia mai visto.
La Bestia ricorda il proprio timore, vuole che comprenda che l’ha fatto per lei, e quando Belle ha parlato, un attimo prima, la voce le tremava e lui non capisce bene cosa significhi, perché è vissuto solo troppo a lungo per cogliere le differenze, e forse non le avrebbe viste nemmeno prima, perso nella propria vanità.
E gli sembra di vederla anche in quest'istante, mentre si avvicina esitante agli scaffali, sfiora le copertine, ne osserva i titoli, gli occhi luminosi come mai li ha visti, e poi ne sceglie finalmente uno, stringendoselo al petto, le lacrime che le offuscano la vista dall'emozione, perché a lei i libri e la possibilità di immergersi nelle pagine fanno questo effetto, quello di un’insana quanto inspiegabile felicità.
La Bestia ha capito il significato di quelle parole quando si sono seduti a leggere davanti al camino e quando hanno giocato con la neve in giardino e dato da mangiare agli uccellini. È Belle a regalargli quella stessa sensazione. Ma adesso Belle non c’è più, e con lei sparisce anche la ventata di vitalità che ha portato.
Chiude le tende della biblioteca, anche se fuori è buio, si chiude la porta alle spalle e spegne la torcia.
Belle se ne è andata, e il castello può sprofondare nel buio cui si è sempre trovato.





[Ringrazio Aika e Harriet, per i complimenti e avermi lasciato la loro opinione, e Rowena, in aggiunta a questo, per avermi fatto notare gli errori. Facendo le oneste... dubbi sui tempi, qualcuno me ne è venuto, su "muta" al posto di "mura" non me ne ero accorta assolutamente, tant'è che ho dovuto cercare diverse volte quando me l'hai fatto notare perché leggevo "mura" in automatico. Ho riguardato un attimo per tappezzare il disastro dell'ultimo paragrafo, ma non escludo, una volta la mia beta mi dia una risposta, di ricontrollarla ulteriormente. Sì, torno a torturare quella povera donna. Ringraziamo tutti Li.]
   
 
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