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Autore: Shainareth    21/10/2009    5 recensioni
[Gundam SEED Destiny] «Non posso farvi vedere molto perché il grosso è coperto da segreto militare, ma questo lo conoscete già», proseguì Athrun, fermandosi ai piedi dell’ORB-01 Akatsuki mentre, fra gli hangars di Morgenroete, faceva quasi da cicerone a Shinn, Lunamaria e Meyrin durante la loro permanenza a Orb alla fine della guerra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Idiota




«Non posso farvi vedere molto perché il grosso è coperto da segreto militare, ma questo lo conoscete già», proseguì Athrun, fermandosi ai piedi dell’ORB-01 Akatsuki mentre, fra gli hangars di Morgenroete, faceva quasi da cicerone a Shinn, Lunamaria e Meyrin durante la loro permanenza a Orb alla fine della guerra.

   Il ragazzo più giovane abbassò il capo, lanciando uno sguardo non proprio amichevole all’unità che aveva affrontato lui stesso in battaglia qualche tempo prima. «Quella volta… lo pilotava lei, vero?»

   «Sì», rispose distrattamente il suo ex-Comandante, dando una scorsa veloce ad alcuni dati che gli stava mostrando uno dei meccanici. «Cagalli però non è molto abile.»

   «Di’ pure che fa pena», ribatté l’altro, senza mezzi termini. Lunamaria gli diede una gomitata.

   «Cagalli non ha certo la nostra esperienza», lo rimproverò bonariamente Athrun, approvando e riconsegnando il palmare che gli avevano portato. «Per questa ragione abbiamo dovuto trovare un altro pilota.» Alzò gli occhi verso l’abitacolo del mezzo. «Vero, Maggiore?» Mwu si affacciò da lì e levò un braccio in aria nella loro direzione. «Come procede?»

   «Nel migliore dei modi», sorrise lui, battendo affettuosamente il palmo di una mano sulla superficie dorata del Mobile Suit. «Visto che bel gioiellino, la mia unità?»

   «È ancora mia, cerca di non dimenticarlo. Tu sei solo un accessorio», intervenne a quel punto il Delegato Athha, giungendo inaspettata ed affiancandosi ad Athrun.

   «Cagalli», fu lieto di vederla lui. «E la riunione?»

   «Finita poco fa», gli comunicò lei, mentre ricambiava i saluti delle sorelle Hawke. «Kira e Lacus? Credevo fossero con voi.»

   «No, sono andati a casa», le fu spiegato.

   Gli occhi ambrati di Cagalli finalmente si posarono su quelli scarlatti di Shinn, che subito assunse un’espressione accigliata. Non avrebbe dovuto avercela ancora con lei, non dopo tutti i discorsi che Athrun e Kira gli avevano fatto a proposito della guerra e della vera forza. Tuttavia, non riusciva a non sentirsi a disagio in sua presenza, forse più per una questione di difetto nei suoi confronti che per rancore: dopo averla ingiuriata ingiustamente ed averla persino sfidata a duello con l’intento di ucciderla, lei gli aveva comunque accordato il permesso di rimettere piede a Orb, di pregare davanti alla lapide che commemorava le loro famiglie e quelli che avevano perso la vita durante la Prima Guerra e, oltretutto, gli aveva anche concesso di penetrare all’interno degli insediamenti militari, dimostrando così di volergli dare fiducia.

   «Ah, c’eri anche tu», si sentì dire, rimanendo senza parole per la sorpresa. Cagalli si volse di nuovo verso Athrun. «Se avessi saputo che te lo portavi dietro, col cavolo che ti avrei dato il via libera per condurlo qui.»

   Lunamaria rise, e subito Shinn scattò in avanti, pronto ad urlarle contro. Ci pensò Mwu a sedare la lite prima ancora che potesse nascere. «Dovresti esserne contenta, invece», cominciò, allegro, mentre scendeva dall’Akatsuki e poggiava i piedi a terra. «O preferivi forse che Athrun si facesse bello sfoggiando la propria autorità soltanto davanti alle sue graziose amiche?»

   Cagalli strinse le labbra per evitare che una parola poco fine le sfuggisse di bocca. «Maggiore… per cortesia», cercò di mettere le mani avanti il povero Coordinator dai capelli blu.

   Lui alzò le spalle. «Scusa, ma che vuoi? Come accessorio non sono ancora stato programmato per tenere a freno la lingua.»

   «Allora provvederò affinché ti facciano anche una bella modifica al deretano», concluse la ragazza.

   «Delegato!», esclamò Lunamaria, allibita, mentre sua sorella arrossiva con fare scandalizzato.

   Mwu non se la prese e passò sfacciatamente un braccio attorno alla nuca della bionda, costringendola a guardare il Mobile Suit. «Frattanto che perdo le speranze di vederti parlare come una vera principessa, dimmi che te ne pare della nostra creatura: le abbiamo fatto persino installare l’autoradio.»

   Davanti a quell’idiozia, Cagalli alzò gli occhi al cielo. «Giuro che se non fossi bravo come pilota…»

   «Perché? Non sei contenta della nostra comproprietà? Dovresti fare come me e commuoverti, esattamente come se fossimo due sposini davanti alla nostra nuova casa», insistette il Maggiore, mentre Athrun aggrottava un sopracciglio, contrariato per l’esempio fatto.

   «Anche se sono in età da marito, ricordati che sei già impegnato. E che hai dodici anni più di me, pedofilo», gli segò le gambe il Delegato, liberandosi pazientemente dalla sua presa. Sospirò. «Però… devo dartene atto: sei uno dei migliori.»

   Compiaciuto, Mwu si impettì e appoggiò i pugni sulle anche. «Quindi me la merito anch’io una promozione? Dopotutto mi avete già degradato da Colonnello a Maggiore.»

   «Ci penserò», gli concesse l’altra.

   «Ohi, ohi, e cosa devo fare per averne una immediata?», si lagnò lui. Il suo sguardo si fermò su Athrun che subito sussultò, allarmato da quanto avrebbe potuto partorire l’imprevedibile mente dell’uomo. Che gli puntò un dito contro. «Noi due poi dobbiamo fare un discorsetto come si deve, perché sono sicuro che la carica di Ammiraglio non te la sei guadagnata in modo onesto.» E, nel dirlo, fece cenno col capo in direzione di Cagalli.

   «Chiudi quella fogna o ti declasso a mozzo dell’Archangel», lo mise in guardia lei, fingendo di guardare il lavoro dello staff tecnico e dando la schiena a tutti per nascondere il rossore che le abbelliva il viso imbronciato.

   Non aveva però fatto i conti con la morbosa invadenza di Lunamaria. «Perché? Come te lo saresti guadagnato quel posto?»

   Athrun sudò freddo. «No… Non dargli retta, sta scherzando…»

   «Addirittura Ammiraglio?», stentava intanto a crederci Meyrin. «Quindi sopra di lui c’è solo il Generale, cioè lo stesso Delegato, giusto?», domandò a Shinn.

   «Suppongo di sì», rispose svogliatamente quest’ultimo.

   «Sì, sopra di lui c’è solo la nostra gattina», confermò il Maggiore, dando una pacca pregna di cameratismo sulla schiena dell’Ufficiale Zala. «D’altra parte, un uomo permetterebbe una cosa del genere soltanto alla propria…»

   «MAGGIORE!» La voce di Athrun rimbombò fra le pareti dell’hangar, e lui avvampò almeno quanto la Principessa, ora impegnata a saltare sulle spalle del biondo nel vano tentativo di staccargli la testa dal collo, così che potesse tacere una volta per tutte.

   «Wow!», esclamò invece Lunamaria, assai divertita da quella faccenda. «Spiegatemi bene cos’è questa storia, per favore!»

   «Onee-chan!», tentò di dissuaderla Meyrin, sicura di non voler conoscere dettagli che le avrebbero tolto l’appetito, per quella sera. E forse anche il sonno.

   «Ma sono curiosa!»

   Dimenticato in un cantuccio, Shinn infilò le mani in tasca e sbuffò. «Poi sarei io, l’idiota.»













Storia veramente idiota, come da titolo, ma avevo bisogno di spezzare un po' dalla serietà della long, scusate. ^^;
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire le mie storie.
Shainareth





  
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