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Autore: Happy_Pumpkin    22/10/2009    3 recensioni
[Dr. Horrible's Sing-Along Blog]
Penny e Billy hanno qualcosa in comune, oltre al fatto che i nomi di entrambi terminano con la y. Qualcosa che trascende l'umana concezione, qualcosa di incredibilmente romantico e misticamente fatato.
La lavanderia.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laundry Affairs




La lavanderia è un posto unico al mondo: profuma sempre di pulito, grazie all'odore di detersivo in polvere che si espande leggero per tutta la stanza; è luogo di incontri e chiacchiere a portata di mano, grazie alle comode sedie in plastica ergonomiche presso cui sostare e conoscere altra gente intenta a guardare, amorevolmente, i propri sudici calzini vorticare in un cestello; e infine, è anche una timida occasione per conoscere la propria metà, i petali che completano il fiore dell'amore, l'altra parte della mela... insomma, ci si innamora.
Esatto, si cade vittime dell'innamoramento proprio in un posto simile, proprio mentre si guardano  i già citati sudici calzini vorticare; si spostano gli occhi un istante e lei è lì, simile ad un angelo disceso tra i panni sporchi, le mutande rosa e il maglioncino, una volta rosso ed extra-large, ormai ristretto a taglia neonato nonché di un color lillà raccapricciante.
Bellissima e leggiadra, la vedi cospargere ammorbidente tra i panni come se fosse zucchero filato; si porta indietro i capelli per non pinzarli nel mucchio di roba da lavare e separa i capi colorati da quelli bianchi, proprio per evitare di trovarsi le mutande rosa – esattamente quello che è successo a te, scemo, che non prestavi attenzione a questi dettagli.
Beh, certo, eri intento a guardare i calzini.
Fu lì, in lavanderia, che Billy, al secolo Doctor Horrible, si innamorò di Penny; la dolce, idealista, amorevole Penny.
La osservò, rapito, e ne rimase incantato: solo lei sapeva smistare i capi violetti da quelli indaco in una maniera talmente abile, solo lei riusciva ad essere così seducente nell'infilare i vestiti nel cestello e... solo lei profumava di detersivo al cedro. Che creatura meravigliosa!
L'unico problema era che Billy, ahimè, non aveva mai avuto occasione di rivolgerle la parola: non voleva deconcentrarla dai suoi compiti, in fondo. O meglio, non aveva proprio il coraggio di intavolare una conversazione che fosse anche solo un semplice: “Ciao, oggi abbiamo tutti e due una montagna di capi da lavare!” oppure “Ehi, che ammorbidente usi? Il mio non funziona, tutte le cravatte che ho sono talmente rigide da sfidare la forza di gravità!”
Niente, tutto quello che gli veniva in mente era una massa indefinita di parole, la quale finiva inevitabilmente per mischiarsi in un frullato confuso che lo avrebbe portato a seppellirsi sotto le piastrelle smaltate della lavanderia, per riemergerne solo quando avrebbero pubblicizzato un detersivo all'odore di rigurgito di neonato, cioè mai.
Poi, all'improvviso, un giorno accadde l'inenarrabile.
Penny, la dolce Penny, dopo aver ritirato i propri vestiti, averli riposti nella cesta ed essersi allontanata dall'asciugatrice, perse un fazzoletto: bianco, lindo, profumato di qualche profumo indefinibile; era lì, a terra, e rischiava di essere ignobilmente calpestato da piedi profani.
Dopo un istante di incertezza, Billy si chinò a raccoglierlo e per un secondo netto, forse di più, stette a guardarlo, a contemplarne il candore, incredulo che proprio a lui fosse capitata una simile occasione; alzò la testa e vide che la donna della sua vita stava per uscire, dimentica di quel frammento fondamentale di sé.
“E se glielo do, che succede? Può pensare che lo abbia rubato di proposito per costringerla a fermarsi, oppure credere che... - scrollò le spalle e accennò ad una risatina nervosa – no, impossibile: smettila di pensare alla stregua di un malvagio qualsiasi. Forza, fatti coraggio. Chi ha scoperto gli incredibili effetti della Forzanite e l'ha rubata ai servizi segreti nonostante la sorveglianza di Captain Hammer? Io. Quindi che vuoi che sia consegnare un fazzoletto alla donna più bella, unica, meravigliosa del mondo?”
Si perse in uno sguardo innamorato e contemplò l'armonia incarnata di Penny nel chiudere la porta e andarsene. Andarsene, appunto.
“Oh, no.” mormorò.
Ma non si arrese. Con fierezza, tenendo stretto tra le dita il fazzoletto, oltrepassò la porta della lavanderia in un salto fiero quanto indomito, lasciando dentro quel tempio del profumo e del pulito la roba sporca di una settimana; infine seguì Penny che nel frattempo aveva svoltato l'angolo.
Stava per attraversare la strada: ormai il suo tempo era agli sgoccioli, doveva agire prima che fosse troppo tardi. Dopo aver preso un profondo respiro, facendosi coraggio Billy la chiamò a gran voce, senza far nemmeno uso del Moltiplicatore Vocale creato giusto il giorno prima:
“Penny! Mi scusi!”
Come se avesse pronunciato una parola magica, la giovane si voltò, scuotendo la chioma di comuni capelli castani e sbattendo le ciglia prive di mascara un paio di volte.
“Sì?” fece lei, una volta che il ragazzo le fu di fronte.
“Ecco, dunque...” esordì, incerto sulla maniera in cui continuare il discorso. Avrebbe voluto dirle quanto la trovava splendida, quanto amava ogni suo gesto compiuto alla lavanderia, il sorriso gentile che riservava sempre a tutti, la disponibilità affettuosa verso chi non aveva i centesimi mancanti da inserire nella lavatrice.
Si bloccò, senza salivazione in gola e con il fazzoletto in mano.
“Tutto a posto?” chiese lei preoccupata, vedendo l'uomo pallido come un cencio e gli occhi fissi.
Billy si umettò le labbra e si ritrovò semplicemente a dire, nonostante tutto il meraviglioso monologo che si era preparato: “Credo abbia perso questo.”
Nonostante tutto, però, era un vittorioso. Aveva tra le mani il fazzoletto di Penny, glielo aveva restituito e lei sarebbe stata contenta di questo gesto così amorevole. E poi, fatto non meno importante, aveva finalmente avuto occasione di parlarle.
La ragazza, un po' sorpresa, guardò un istante l'oggetto e dopo aver sorriso in maniera delicata, leggermente dispiaciuta ammise:
“Oh, grazie, è stato davvero gentilissimo da parte sua preoccuparsene ma... non è mio.”
Un colpo dritto al cuore. Quell'istante fu per il diabolico scienziato doloroso come essere centrato in pieno da uno dei Pugni Martello Qualcosa dell'odiato Captain Hammer; certo, l'impatto era sicuramente meno violento, in particolar modo per la cassa toracica, eppure il male era esattamente lo stesso.
Billy corrugò la fronte perplesso, infine girò e rigirò il fazzoletto tra le mani, realizzando di aver fallito miseramente la sua missione. Come aveva potuto credere che, per mano del destino, Penny avesse perso qualcosa di suo proprio nel preciso istante in cui lui si era voltato a guardarla?
No, queste cose accadevano solo nei telefilm, nella fantasia: quello era il tremendo mondo reale, dove Bad Horse gestiva le fila della Lega Cattiva dei Cattivi presso cui lui aspirava con ardore ad entrare.
Ritrasse il tessuto e scrollò le spalle, piuttosto imbarazzato dal fraintendimento:
“Scusi, è che... beh, a quanto pare a perdere il fazzoletto è stato qualcun altro – fece una pausa, constatando amaramente – che non è lei.”
La donna scosse appena la testa, sorridendo dolcemente: “Ha compiuto davvero uno splendido gesto, mi creda.”
Si fissarono un istante, con l'aria un po' stupida e tra le nuvole di chi è stordito dalla febbre, o abusi di sostanze stupefacenti, oppure più semplicemente provi qualcosa nei confronti dell'altro.
Penny si riscosse e, accennando ad una risata pacata, osservò:
“Anche lei ha l'abitudine di frequentare la lavanderia, vero?”
Billy impiegò diversi secondi per accumulare e collegare le informazioni ricevute, in particolar modo per realizzare che quella splendida creatura divina stava intrattenendo un dialogo proprio con lui. In questo modo il suo cervello sopraffino, ideatore di molteplici strategie per portare il male nel mondo, non ebbe né il tempo materiale né la prontezza psicologica per elaborare una risposta all'altezza di tali illuminati piani:
“Sì, certo, tutti i giorni.” annuì convinto.
Un po' imbarazzata, Penny si portò una ciocca di capelli dietro le orecchie e annuì a sua volta, come se si trattasse di un qualcosa di grandioso: “Capisco. Anch'io ci vado spesso – confermò, aggiungendo dopo un leggero sospiro – mi distrae parecchio, a dire il vero. A volte credo serva a tutti staccare un po' la spina e uscire dal proprio mondo.”
“Non sa quanto – mormorò, incantato – uscire, compiere le azioni quotidiane, anche le più insignificanti, ti fa rendere conto di cosa c'è fuori e di ciò che ci perdiamo chiusi dentro noi stessi.” sbatté appena le ciglia, perso nella contemplazione della donna più bella dell'intero iperuranio.
Penny, sorpresa, si lasciò andare ad un luminoso sorriso:
“Lo sa... è quello che penso sempre anch'io! - si portò una mano al petto, afferrando più saldamente il proprio cestello – il mondo è così grande, così pieno di persone, cose, amore, che è un peccato isolarsi e lasciare fuori tutto questo.”
“Esatto!” asserì semplicemente, commosso e stupefatto.
Avrebbero potuto avvicinarsi ancora, scambiare altre parole, scoprirsi un po' di più, con la stessa emozione di quando alla lavanderia propongono presso il distributore un nuovo tipo di entusiasmante detersivo.
Certo, questo sarebbe accaduto se non fosse passato un tizio di corsa, con in braccio una pila di vestiti stropicciati e indosso pantaloni sdruciti, barba non fatta da giorni, senza contare le unghie che da sole avrebbero potuto raccogliere il sudiciume di un intero quartiere.
“Grazie dei vestiti!” esclamò prima di scoppiare in un ghigno e correre a velocità maggiore.
Billy alzò le spalle scuotendo appena la testa, poi fissò Penny con gli occhi sgranati e dopo essersi voltato un istante in direzione del fuggitivo mormorò:
“Quello...”
Penny gli appoggiò una mano sulla spalla, preoccupata: “Signore, tutto a posto? Conosce quell'uomo?” chiese dopo un istante di riflessione.
Il malvagio dottore per diversi istanti non rispose, sconvolto, infine accennò:
“No, non conosco lui ma conosco quei vestiti – una pausa sconvolta – quelli sono i miei vestiti!” si scoprì ad esclamare, mordendosi poi un dito.
“Oh!” mormorò Penny, visibilmente mortificata. Quanto era cara nella sua infinita, amorevole, misericordia!
“Ecco, credo di dover andare, sa com'è...” ridacchiò Billy, allargando le braccia.
“Sì, capisco, vada.” lo incoraggiò, dispensandogli un accenno di sorriso.
“Scappo – fece una corsetta per poi voltarsi verso la donna della sua vita e dire – allora... ci vediamo... qui attorno. In lavanderia, insomma.”
“Assolutamente, io ci sono, sempre.” asserì e il dottore la salutò con un cenno della mano, per poi correre senza attivare la Forzanite: d'altronde doveva semplicemente inseguire un poveraccio qualsiasi che gli aveva rubato nulla più di tutti i vestiti in suo possesso, senza contare il portafogli, il codice d'attivazione della bomba SH2+2=4, nonché la tessera fedeltà del supermercato. Bazzecole, insomma.
Meno male che il camice lo faceva lavare a Moist, un nome una garanzia, con l'apposito detersivo Spazzabontà o avrebbe dovuto girare per casa in mutande.
Così, suo malgrado, si mise ad inseguire il responsabile del furto, lasciando la dolce Penny sola; lei lo salutò, perplessa e amorevole, prima di attraversare finalmente la strada per tornare a casa. Nel frattempo il Doctor Horrible avrebbe recuperato i suoi vestiti, certo che così sarebbe potuto tornare ancora in lavanderia e incontrare nuovamente la sua dolce metà.
“Accidenti – pensò nel mezzo della corsa – non mi sono presentato!”
Alzò le spalle, ritenendo ottimisticamente che in fondo aveva davanti a sé tante altre occasioni per conoscere la tenera ragazza della lavanderia; rise soddisfatto, mentre il ladro davanti a lui correva e i calzini si involavano poeticamente nell'aria simili a leggiadre libellule.
Beh, più o meno.


Sproloqui di una zucca

Altra storia, scritta con divertita ispirazione realmente per caso. La lavanderia ha un certo fascino, questo è indubbio *-* Povero Billy, lo rendo sempre troppo scemo ç___ç La verità è che io lo trovo semplicemente adorabile, forse per questo istintivamente tendo a sfogare la mia malvagità contro di lui e fargli capitare tutte le sfighe di questo mondo!

Grazie a chiunque legga ^^
   
 
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