Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    22/10/2009    1 recensioni
"Corro, senza pensare ad altro che al movimento fluido e veloce delle mie gambe, coperte in parte dalla ruvida stoffa dell’hakama, i sandali sbattono sull’acciottolato del cortile dell’Accademia. Se mi scoprono fuori dal dormitorio sono guai, ma non ce la faccio più, ho bisogno di respirare. Senza quasi più fiato, mi lascio cadere sul prato: guardo malinconicamente Rokungai oltre le mura, scorgo in lontananza anche Inuzuri, illuminata da piccole lanterne; minacciose nubi si avvicinano sempre più, sembra che stia per arrivare un temporale." Renji Centric ambientata dopo l'adozione di Rukia da parte del Casato Kuchiki.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renji Abarai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chiamami Col Mio Nome

 

Corro, senza pensare ad altro che al movimento fluido e veloce delle mie gambe, coperte in parte dalla ruvida stoffa dell’hakama, i sandali sbattono sull’acciottolato del cortile dell’Accademia.

 

Se mi scoprono fuori dal dormitorio sono guai, ma non ce la faccio più, ho bisogno di respirare.

 

Senza quasi più fiato, mi lascio cadere sul prato: guardo malinconicamente Rokungai oltre le mura, scorgo in lontananza anche Inuzuri, illuminata da piccole lanterne; minacciose nubi si avvicinano sempre più, sembra che stia per arrivare un temporale.

 

Ormai, sono passati due giorni da quando Rukia è stata adottata dai Kuchiki; mi guardo le mani, quel Reiatsu era davvero spaventoso, mi sembra di sentirlo ancora affondare sin nelle ossa; che razza di mostro ha portato via la mia amica?

 

Forse, avrei dovuto dirle qualcosa, fermarla...

 

Ma qualcosa dentro di me dice che è giusto così, che devo abbandonare questo pensiero egoistico.

Una come lei ha diritto di vivere una vita diversa da quella cui era stata condannata.

 

Che pensieri sdolcinati.

Quasi mi vergogno di me stesso.

 

Ma quello sguardo non me lo scorderò tanto facilmente, non mi ha mai guardato in quel modo.

Sembrava quasi… ferita.

Si, ferita è la parola esatta.

 

Ma da cosa?

Forse… Si aspettava che mi opponessi?

Che non me ne stessi così in silenzio, come un deficiente?

 

Un sorriso idiota mi affiora alle labbra.

Sono patetico.

 

Un patetico cane randagio che si è affezionato alle gonne di una donna che gli ha donato cibo.

 

Non mi sono mai sentito così strano.

 

Lascio vagare lo sguardo sino al luogo in cui si trovano i quartieri Kuchiki, mi sembra quasi di sentire il reiatsu di Rukia vibrare debole da qualche parte all’intero della bassa cerchia di mura che delimitano i territori della famiglia mentre un senso di inquietudine si fa strada in me.

 

Mi sembrano ancora più imponenti e spaventosi da qui.

 

Mi alzo in piedi, rabbrividisco quando un filo di vento gelido s’insinua sotto l’hakama.

 

Ha ancora senso perseguire il mio obiettivo? Avrò le capacità per entrare nel corpo degli shinigami? Sono sicuro che Byakuya Kuchiki farà entrare la mia amica nel Gotei senza battere ciglio.

 

“Se avrai bisogno, chiamami con il mio nome…”

 

Una voce profonda si fa strada in me, erutta dal profondo del mio cuore invadendomi di un tenue calore: alzò gli occhi stupefatto, emozioni contrastanti esplodono con violenza, incertezza, paura, forza e sicurezza... Tutto questo.

 

Un ciuffo rosso smosso dal vento mi ricade sulla fronte imperlata di sudore, un tremito convulso prende le mie mani e le mie gambe, costringendomi seduto per evitare di cadere rovinosamente; “Cosa sei?” mormoro, tenendomi la testa, tutto sembra fermarsi nel silenzi oche segue la mia domanda appena sussurrata.

 

“Se avrai bisogno, chiamami con il mio nome…” ripete la voce.

Prima di sparire.

 

Sento il mio animo acquietarsi, le mani smettere improvvisamente di tremare convulsamente e il respiro regolarizzarsi.

Mi guardo attorno.

L’Accademia è tranquilla come non mai.

 

Cosa diavolo era?

 

Socchiudo gli occhi, concentrandomi sul battito del mio cuore quando percepisco chiaramente un reiatsu avvicinarsi a me.

Mai prima d’ora avevo sentito un aura spirituale così nitidamente.

 

Mi alzo in piedi, qualcuno si sta avvicinando piuttosto velocemente a me.

Faccio per correre a nascondermi quando una voce familiare mi chiama: “Renji, cosa cazzo ci fai qui fuori?? mentre dal buio scorgo la sagoma robusta di uno dei miei compagni di dormitorio; tiro un sospiro di sollievo, “Maledizione Hachi, mi hai fatto prendere un colpo!” esclamò ridacchiando, alzandomi in piedi.

 

Il mio amico sbuffa seccato: “Razza di idiota, muoviti e torniamo in camerata!” mi sprona, spingendomi verso i dormitori.

 

Sorridendo, volgo lo sguardo, il cielo si sta tingendo di rosa acceso, tra poco sarà l’alba.

 

“Rukia, ti prometto che ci rincontreremo come shinigami.” sussurro tra me e me, “è una promessa!” aggiungo.

 

“Muoviti Renji!” mi richiama Hachi, è già lontano sul sentiero.

“Arrivo, arrivo!” esclamò, correndo verso di lui.

 

Dietro di me, il Sole comincia a fare capolino dietro le colline di Rokungai.

 

 

 

 

 

 

 

“ULULA, ZABIMARU!!”

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA