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Autore: Sherry    23/10/2009    2 recensioni
“E’ ancora valida quella proposta?” chiese lei, tutto d’un fiato.
Probabilmente sarebbe morta per l’imbarazzo, ma decise che non gliene importava nulla. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per qualche ora di sonno in santa pace.
“Quale proposta?” domandò lui, con la mente annebbiata dal sonno.
“Quella di dormire con te”

Scritta per il compleanno del Mugiwara no Usagi! Spero vi piaccia :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Eccomi qui con una nuova fic senza pretese, in tema per Halloween.

Non è troppo lunga, durerà credo 3 capitoli.

Fatemi sapere se vi piace!

Buona Lettura!

 

 

 

 

Witch

 

 

Dedicato al forum Mugiwara no Usagi,

e a tutti i suoi frequentatori.

 

 

 

 “Mescolare con cura per qualche secondo, poi aggiungere l’assenzio”

Nami lesse a voce alta nell’oscurità della cucina, le uniche luci erano date dal fornello e da una candela posta sul tavolo.

La nave dondolava cupa e tetra, provocando suoni inquietanti che non facilitavano il sonno.

La porta scricchiolò improvvisamente, facendole cadere di mano il cucchiaio da cucina.

“Lo dicevo io che eri una strega!” La accusò lui, evidentemente sorpreso di trovare lì la compagna a quell’ora della notte.

Deficente” rispose lei, riprendendo fiato “mi hai fatto venire un accidente”

Zoro la guardò scettico, sedendosi su uno dei divanetti di cui la cucina era dotata.

Fece anche attenzione a mettersi in un punto in cui avrebbe potuto tenerla d’occhio, vuoi mai che quella pazza gli lanciasse un incantesimo.

“Sei tu che l’hai fatto venire a me” rispose lo spadaccino, dopo averla guardata trafficare ancora con la pentola. “Stai preparando una pozione? O qualche altro intruglio da strega?”

La guardò con il sopracciglio alzato.

“Nel caso” ci tenne a precisare “sappi che non ingerirò mai nulla che provenga dalla tua cucina”, concluse, continuando a guardarla.

Ma lo sai che sei veramente cretino?” rispose lei per le rime. Come si permetteva quel buzzurro di insultarla così?

“Ah sì?” constatò lui, scettico “e allora che stavi combinando?”

Nami tirò un sospiro, poi si avvicinò a lui e gli porse il libro che stava accuratamente aperto sul tavolo affianco alla candela.

“Non riesco a dormire” disse lei, scrollando le spalle “ho pensato di farmi una tisana”.

Zoro sfogliò il libro senza esserne veramente interessato.

“Niente filtri magici?”

“Non ti facevo così superstizioso, sai?” lo provocò lei.

“Mia nonna faceva il malocchio” concluse lo spadaccino, scrollando le spalle.

Dopo un istante, la cucina era invasa dalle risate allegre di entrambi.

Presero tempo per riprendere fiato, e Zoro la guardò.

Gli occhi le brillavano d’allegria e malizia, il maglione di lana grigia la abbracciava con tutta la sua morbidezza.

In un certo senso, Zoro si stupì di trovarla sensuale.

Beh, era un uomo dopotutto.

“Come mai non riesci a dormire?” le chiese a un certo punto, per spezzare il silenzio.

Il modo in cui glielo chiese era così calmo e tranquillo che lasciò trapelare tutta la sua curiosità.

Non lo domandava per sfotterla, ma perché era sinceramente interessato alle sue preoccupazioni.

Nami arrossì appena, nel buio della stanza, e si sedette accanto a lui con la tazza fumante tra le mani.

“E’ colpa del mare” rispose a bassa voce “è strano qui. Così silenzioso…”

Zoro annuì.

“Sì, capisco quello che vuoi dire. E’ inquietante…”

Rimasero immersi nel silenzio per un attimo, mentre Nami beveva qualche sorso.

“Sarà questo periodo dell’anno che mette angoscia” ammise lei, e ricacciò il viso nella tazza.

Zoro la guardò, non capendo a cosa si riferisse.

Che succedeva in quel periodo dell’anno?

“Tra un paio di notti è Halloween” spiegò lei, come fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Non ci credo” Zoro capì tutto al volo “hai paura di una stupida festa”

Scoppiò a ridere, tenendosi una mano sulla pancia e asciugandosi una lacrima con un dito.

Che ti ridi imbecille” gli diede un pugno in testa, scaraventandolo per terra e facendogli smettere di ridere immediatamente.

“E comunque la paura mi è venuta dopo Thriller Bark” concluse lei, emettendo un sospiro.

“Giusto” rispose lui, rimettendosi seduto “gran brutta avventura quella”.

Zoro pensò bene di concludere lì il discorso, e dopo qualche minuto in solitudine si alzò.

“Dove vai?” chiese la navigatrice con una nota d’isteria nella voce

“A letto, no?”

“Certo” non glielo fece vedere, ma tremò per un attimo dalla paura alla prospettiva di rimanere sola.

“Vuoi unirti a me?” le ammiccò lui, non troppo seriamente.

“Cretino!” Nami, per tutta risposta, gli lanciò il libro contro, ma Zoro veloce si chiuse la porta alle spalle evitando l’impatto.

Sbuffò, sonoramente, finendo anche l’ultimo sorso della bevanda, rivolgendo un ultimo sguardo alla porta.

Peccato, si disse la rossa, mi sarebbe piaciuto stare in sua compagnia ancora per un po’.

 

 

  
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