Era davanti allo specchio e si guardava con una strana intensità.

Aveva le sopracciglia inarcate ma non criticare le sue forme riflesse, non quella volta.

Se non avesse avuto altri pensieri, nella sua testa ci sarebbero stati sempre gli stessi. Aveva i fianchi troppo larghi, le doppie punte ai capelli e le unghie rovinate dagli allenamenti.

 Non si accorgeva di essere bellissima.

Correva, correva senza fiato.

Correva come non aveva mai fatto prima, sperando di non dover rincorrere anche quello stramaledettissimo treno.

In lontananza scorse la stazione e dopo aver tirato un sospiro riprese a correre più veloce.

La voce meccanica annunciava qualche arrivo.

Sapeva di poterlo trovare ovunque, scese le scale che portavano ai binari.

Lo vide.

Con quella solita espressione annoiata, rovinata da una strana ansia che non gli donava.

Guardarlo le strinse lo stomaco e le fece rimbalzare il fiato in gola.

Riprese a respirare.

Gli corse incontro senza avere la decenza di dirgli niente e lo trascinò dietro una delle colonne rosse mattone della stazione.

- Ino. Che ci fai qui?

- Stavi partendo senza dirmi niente… Come hai potuto??

Sentiva arrivare le lacrime, ma voleva essere forte. Lei era sempre stata quella forte.

Shikamaru era il suo migliore amico. La sua colonna portante. Non doveva saperlo nessuno ma era necessario per lei.

Aveva paura di mettersi a piangere se avesse continuato a guardarla negli occhi.

Era lo sguardo che aveva sempre avuto solo per lei. Quegli occhi neri e penetranti tagliavano la sua pelle, arrivavano sino all’anima e la osservavano sorridendo.

La paura di essere osservata così affondo la immobilizzava.

- Scusami. – sussurrò al suo orecchio, abbassandosi per far arrivare le parole direttamente al cuore.

Erano così vicini. Sentiva il suo respiro e non poté pensare che sarebbe stato bellissimo e perfetto baciare quelle labbra. Assaggiare quel respiro fresco che gli sfiorava la pelle del viso.

Ma lei voleva dare il suo primo bacio a Sasuke, giusto?

Era lui il ragazzo perfetto. L’aveva sognato così a lungo, aveva lottato per averlo.

Invece adesso voleva solo appoggiare le labbra ricoperte di lucidalabbra su quelle sottili del suo amico d’infanzia.

Ma non c’era tempo di pensare, perché quel treno stava per partire. Per doverlo portare lontano.

Non c’era bisogno di riflettere.

Si mosse in avanti e le loro bocche si incastrarono.

Non era assolutamente il bacio perfetto che aveva sempre sognato ma le emozioni che la scombussolavano fecero cadere quelle maledette lacrime dagli occhi.

Lui le continuava a posare piccoli baci.

Si prendeva sempre così cura di lei, Shikamaru.

- Sai di banana, Ino.

- È la mia nuova dieta…

- Non ne hai bisogno. Sei bellissima.

Lui ridacchiava. Lei stava arrossendo…