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Autore: Sara Izzie    25/10/2009    2 recensioni
E se, dopo aver confessato ad Harry i suoi timori sul figlio, Remus Lupin fosse scomparso nel nulla? E se Tonks decidesse di non svelare al figlio l'identità del padre? E se i due si rincontrassero qualche anno più tardi, e Lupin scoprisse che Tonks è fidanzata? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma! Mamma!”.
I capelli scarmigliati, lo sguardo preoccupato e la voce tremante.

Tonks si liberò delle coperte che l’avvolgevano e scese dal letto, catapultandosi fuori dalla propria stanza e correndo lungo il corridoio. Il cuore le batteva troppo forte. Troppo. Sarebbe dovuta rimanere a letto, senza preoccupazioni, ma qualcosa si era abbattuto nei suoi sogni quel pomeriggio. Qualcosa la opprimeva come un macigno, una terribile sensazione.
Sul primo gradino delle scale si inciampò, e per non finire a gambe all’aria si appoggiò al muro, sospirando e riprendendo a scendere le scale, questa volta più lentamente. Entrò in cucina e trovò sua madre Andromeda seduta al tavolo, tra le braccia il piccolo Ted Lupin, che osservava beatamente una Cioccorana che saltellava sul tavolo. Era tutto sua madre: i capelli che cambiavano colore ogni secondo, dal giallo fino ad un viola acceso, l’allegria e la spensieratezza visibili sul suo piccolo volto. Ma c’era una cosa che Ted Lupin aveva del padre: gli occhi. Gli stessi occhi che avevano fatto innamorare Tonks, che le avevano permesso di costruirsi una famiglia, gli stessi occhi che erano apparsi nel sonno alla moglie e che le erano sembrati spenti, diversi. Gli stessi occhi che l’avevano fatta svegliare all’improvviso, con una brutta, pessima sensazione.

“Dora cara, dovresti essere a letto”. Andromeda accarezzò con un sorriso il volto del nipote.
“Mamma, dov’è Remus?”. Tonks guardò l’orologio. “Dovrebbe essere già qui..”
Andromeda sospirò, e quel sospiro non piacque alla figlia. Tonks si voltò verso di lei. Lei la guardò, incerta, poi alzò la bacchetta, e la Cioccorana si bloccò.
“Non è venuto Dora”.
“Ma.. è tardi.. è uscito da quasi ventiquattro ore ormai..”
Andromeda sospirò di nuovo.
“Mando un gufo ad Arthur.. forse lui sa spiegarmi..”
“Non è necessario Dora” la interruppe la madre, e il suo sguardo si fece all’improvviso più cupo.
“Come sarebbe a dire non è necessario..?”
“Ho sentito Arthur stamattina” rispose lei. “Ha detto..”. Indugiò per un attimo davanti allo sguardo preoccupato della figlia.
“Ha detto?”
Andromeda scosse la testa. “Nessuno ha sue notizie da ieri. Doveva incontrare urgentemente Arthur e Molly, ma non si è presentato”.

A Tonks sembrò di avere un pugnale conficcato nello stomaco. Indietreggiò e si lasciò cadere sulla sedia, la testa fra le mani. Andromeda capì subito cosa stava pensando, tutti avevano lo stesso pensiero, e speravano ardentemente di non ricevere una conferma.
“Lo hanno preso mamma.. non c’è altra spiegazione..”. Il pianto silenzioso di Ninfadora Tonks fece calare il silenzio nella stanza, fino a quel momento rotto dal rumore delle mani di Ted che battevano insistenti sul tavolo, facendo saltare la Cioccorana.
“Non dobbiamo pensare al peggio Dora” mormorò lei, e appoggiò Ted sul divano, avvicinandosi alla figlia e accarezzandole i capelli, pregando che, in qualunque remoto angolo del pianeta, Remus Lupin stesse bene.

                                                                                                               - - - - -

Tonks tentò con tutte le sue forze di non guardare il calendario appeso al muro. Erano passati due anni, due anni da quel maledetto giorno in cui suo marito, l’uomo che amava, se n’era andato, scomparso misteriosamente, lasciando Ted Lupin a osservare il cielo stellato tra le braccia della madre, senza sapere di avere un padre. Ninfadora scosse la testa. Si era rifatta una vita. Non aveva senso rimuginare sul passato, anche se questo significava mentire al proprio figlio.                                                                      

 

 

  
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