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Autore: frida_E    25/10/2009    11 recensioni
C'era una sola cosa che interessava allo stoico Uchiha.Quella cosa, aveva capelli biondi e occhi di un'impossibile blù....Ciò che probabilmente non tutti sapevano, ma molti sospettavano, era che tale interesse era insito nel loro DNA. Ma questo l'avrebbero scoperto con gli anni. Beh, eccomi qua con una nuova storia di soli 3 capitoli. Spudoratamente intuitiva. Semplicemente Sasu-Naru.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Yondaime
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Agli Uchiha piacciono i biondi

C'era una sola cosa che interessava allo stoico Uchiha.
Quella cosa, aveva capelli biondi e occhi di un'impossibile blù.
O, almeno questo è ciò che i più credevano, no che lui lo avesse mai negato
o confermato, sia chiaro.
Ciò che probabilmente non tutti sapevano, ma forse qualcuno sospettava,  era che
tale interesse era un qualcosa di insito, radicato nel loro DNA,
ma questo avrebbe trovato conferma qualche anno dopo.

Agli  Uchiha piacciono  i biondi.



Parte I: Gli inizi.


Konoha.
24 anni prima.

Quel giorno di luglio,  il cortile della facoltà di Konoha, era ricolmo di studenti, in quanto molti professori, avevano deciso sadicamente di incentrare le date dell'ultima sessione d'esami.
Così, molti ragazzi si ritrovarono a dover sostenere più appelli. Molti erano nervosi, altri indifferenti, pochi tranquilli.
Il bel biondino seduto sotto un'albero era sicuramente tra i "nervosi". Esasperato e isterico, reggeva sulle gambe un enorme libro di chimica, una mano reggeva la matita che i suoi denti continuavano a tormentare, mentre l'altra scompigliava i suoi capelli. Da lì ad un'ora, avrebbe dovuto sostenere, per l'ennesima volta, l'esame di chimica I, ed ora, a causa della sua ben consapevole impreparazione, era in piena crisi pre-esame.
<< Dannazione!!! Non ce la farò MAI!!>>
<< Tzè. Se avessi studiato, come ti dicevo...>>
<< Umf! Se tu non avessi fatto il solito hentai, fra un'ora sarei stato in grado di superare l'ultimo esame! Mentre....sing, non riuscirò a laurearmi MAI>>
Sul volto dell'affascinante moro che lo aveva raggiunto, si creò un malizioso ghigno. Certo, che si ricordava i loro pomeriggi di studio...mhm, adorava il modo lascivo in cui il suo ragazzo cedeva alle sue carezze. Solo che dopo, mentre cadeva in un sonno profondo, e Kami gli è testimone, pienamente giustificato, lui riprendeva lo studio da dove lo avevano interrotto, col conseguente avanzamento di studio. Gli porse la lattina di tè freddo che gli aveva comprato e ruotando gli occhi in aria, con aria scocciata, prese posto al suo fianco.
<< Uff. Da quà. Ascolta bene, il prof chiede sempre le stesse quattro formule. Ecco, memorizza queste. >>
Gli occhi blù del biondino si illuminarono e un esplosivo sorriso adornò il suo volto. Era sempre così, ogni volta che si trovava in difficoltà, arrivava il suo angelo e lo salvava.
<< Uchiha, ti ho già detto che ti amo?>>
<< Tzè, Ruffiano! E poi...cosa ti fà pensare che io non abbia un mio tornaconto....Stasera, Namikaze, mi aspetto di essere ampiamente ripagato>>.
L'iniziale sbigottimento, venne ben presto sostituito da un'intenso rossore e una serie di colorite imprecazioni, a cui il moro rispose con un sorriso spontaneo e divertito per cui il primo, si sentì inondare di amore.


* * * Minato e Fugaku * * * Minato e Fugaku * * *  Minato e Fugaku * * *
flash-back
Minato Namikaze, era un ragazzo di una splendente bellezza. Era alto, aveva una bella pelle ambrata e un fisico atletico. Stranamente, per un giapponese, aveva occhi blù e capelli biondi. La sua famiglia apparteneva all'elitè del paese, aveva frequentato i migliori istituti e partecipato alle feste più esclusive. Proprio durante una di queste, alla tenera età di 8 anni,  conobbe il figlio di un socio d'affari di suo padre: Fugaku Uchiha. Non ci volle molto perchè i due, alimentati dai loro genitori, che già li vedevano proiettati nel futuro come soci, divennero inseparabili.

Fugaku Uchiha era uno splendido ragazzo, i lineamenti marcati del volto esprimevano la sua innata eleganza e sensualità. Di poco più alto del biondo, aveva anch'egli un fisico possente e mascolino, per cui la maggior parte delle ragazze avrebbe ucciso. Se da soli erano bellissimi, insieme lasciavano senza fiato. Uno rappresentava la notte, con tutto il suo mistero e calma, l'altro il giorno, solare e frizzante. Insomma un connubio perfetto.

Se il destino volle farli conoscere come amici durante una maestosa festa di gala, per farli scoprire innamorati si servì di una rumorosa e scatenata festa di liceo.
Tra fiumi di alcool e sudore, Fugako decise di decretare SUO il biondo amico, dopo averlo visto, e salvato, dalle grinfie di una maliziosa ragazza. Ovviamente, a ciò Minato non ebbe mai nulla da ridire se non sul fatto che ci avesse messo troppo tempo.
fine flash-back.
* * * Minato e Fugaku * * * Minato e Fugaku * * *  Minato e Fugaku * * *

Quella sera, Minato ringraziò più volte Fugaku. Ah, se non si fosse capito, superò l'esame.
Dopo la laurea, i due presero posto come leader delle società di famiglia. Ciò ridusse considerevolmente il tempo da passare insieme  e la paura che questo potesse essere dannoso al loro rapporto, Fugaku, da buon Uchiha, decise di porre fine alla situazione.

Nel suo ufficio, il biondino stava sclerando: 4 ore di consiglio, 2 di interviste, l'intera mattinata passata a visionare i conti. Praticamente non aveva avuto neanche il tempo di pranzare. Come se ciò non bastasse, stava per incontrare un possibile socio, e quel gran bastardo del suo ragazzo era irrangiungibile da ieri. Se lo sentiva, a breve sarebbe scoppiato. Come d'abitudine si passò una mano tra i capelli, rendendoli più sbarazzini. Con un sospiro, sciolse il nodo della cravatta e sbottonò i primi bottoni. Al diavolo il bon ton, se il nuovo candidato, che già immaginava vecchio e snob, non avesse gradito lo avrebbe gentilmente sbattuto fuori il suo ufficio. E poi mica era colpa sua, se il condizionatore aveva deciso, proprio quel giorno, di rompersi.
Ruotò la sedia girevole verso l'ampia vetrata e si concesse di osservare il panorama esterno. Sul serio, perchè creare delle vetrate che occupavano due intere pareti, se poi erano fisse, impossibili da aprire......si sentiva intrappolato.

Un rude aprirsi di porta lo ridestò dai suoi pensieri, imprecando si volse con l'intento di uccidere l'irruento imbucato.
<< Tsè, ero certo che ti avrei trovato a perdere tempo>>. Ovviamente, ogni intento assassino morì nella splendida visione di Fugako in un completo blu.
<< cos- che diavolo ci fai qui? E' tutto il giorno che cerco di contattarti. Uff comunque, ora ho da fare, devi andartene, ho un appuntamento >>.
Con una vena pulsante sulla tempia, il moro si avvicinò. Con sguardo a metà tra il sorpreso e l'irritato, si fermò davanti la grande scrivania di ciliegio, perfettamenete lucida, e poggiò le mani sull'immenso caos di fogli e buste di snack?
<< E sentiamo, Namikaze, tu ti presenti sempre così agli appuntameti con possibili soci? >>
Il biondo solo in quel momento, parve accorgersi dello stato disordinato in cui si presentava, ma dal comportamento del suo ragazzo, non dubitò che lui lo trovasse indecente e, sicuramente, provocante. Tuttavia finse di non accorgersene intuendo il modo in cui sarebbero finiti.
<< Se non te ne fossi accorto, Uchiha, nel mio ufficio ci saranno almeno 30 gradi. E sì, in queste circostanze mi presenterò così al so- >> La parola gli si bloccò. Come faceva a sapere che doveva incontrarsi con un potenziale socio...Il dubbio si palesò sulla sua faccia.
<< Dobe, sono io il tuo appuntamento >>. Poi, approfittando della sorpresa, lo afferrò per il colletto della camicia e lo avvicinò a pochi centimetri dal suo viso. Senza interrompere il contatto visivo gli soffiò sulle labbra,
<< Per stavolta ti perdono. Ma solo perchè dovevi effettivamente incontrarti con me...>> Accorciò ancora la distanza, Minato sentiva l'impazienza di poter toccare quelle labbra sottili, quasi socchiuse gli occhi. L'Uchiha si sentì soddisfatto. Abbastanza da staccarsi velocemente per accomodarsi sulla comoda poltrona di pelle, lasciando il suo ragazzo sconcertato e insoddisfatto.
<< Allora, Namikaze. Vogliamo parlare d'affari? >> . Il biondinò grugnì, incrociò le braccia e mise su un adorabile broncio. A Fugaku ci volle tutto il suo autocontrollo, per non balzargli addosso e saltare i convenevoli. Oh, ma avrebbe saputo fargliela pagare. Seriamente, con che diritto mostrava al pubblico ciò che era SUO. Come osava  essere così fottutamente sexy, senza di lui.
L'osservò ancora una volta. Kami, sexy era riduttivo. I biondi capelli scompigliati e umidi dal sudore, quella maledetta camicia bianca che lo fasciava come seconda pelle, addirittura sbottonata. La pelle dorata lucida...persino gli occhi sembravano liquidi.
Cazzo. NO. Quella strettezza al cavallo dei pantaloni non era per niente opportuna. Con studiata disinvoltura accavallò le gambe, per non farsi scoprire. Improvvisa rabbia lo assalì al pensiero che chiunque, chiunque fosse entrato al suo posto avrebbe provato le stesse sensazioni. Lo avrebbe desiderato, lo avrebbe immaginato in pose che solo con Lui poteva assumere, perchè, malgrado la sua apparente freddezza, il suo modo di punzecchiarlo, il suo modo di provocarlo, malgrado tutto,  il baka biondo era SUO.

Minato, nel frattempo, aveva potuto godersi lo spettacolo di vedere un combattuto Uchiha. Sapeva cosa voleva, così come sapeva che voleva fargli pagare il suo abbigliamento. Ok, se voleva punirlo.. Kami-sama, l'avrebbe accontentato! Mhm, adorava le sue punizioni.

<< Bene, bene, Uchiha. Lo vuoi davvero? ...Intendo, diventare mio...socio >> . Incrociò le mani sotto il mento e sfoggiò il più sensuale sguardo.
Dannazione. Per Fugaku, le cose si complicavano, se prima era riuscito a bloccare i suoi istinti, bèh, ora sentiva solo un forte desiderio di fottere quel maledetto sfrontato sulla scrivania.
Onde evitare di emettere suoni compromettenti, il moro si limitò ad un cenno del capo, mentre dalla sua ventiquattrore, estraeva il contratto. Con poca gentilezza lo lanciò al ragazzo, che lo prese e osservò frettolosamente. Aveva altro in mente.
<< Mhm, questo punto non mi è chiaro, Fugaku. >> Sapeva che era una trappola, per tre motivi: 1, era un Uchiha e non sbagliava mai; 2, per il primo punto, il contratto era perfetto e chiaro; 3...aveva sussurrato lascivamente il suo nome.
Tuttavia, si avvicinò. Un attimo di stasi, in cui le loro guance quasi si sfioravano, entrambi si inebriarono del loro profumo, poi...Poi fù solo passione e desiderio.

* * Minato e Fugaku * * * Minato e Fugaku * * *  Minato e Fugaku * * *

Dopo un bacio che rasentava l'osceno, l'Uchiha decise di fargli sentire in che stato lo aveva ridotto. Con un gesto fluido, gli aprì completamente la camicia facendo saltare tutti i bottoni. Una rapida e soddisfacente occhiata a quel torace muscoloso, prima di ricoprirlo con violenti morsi attutiti dalla lingua impertinente. I gemiti di Minato erano quanto di più erotico avesse sentito, e lo spingevano a dare di più. Ma il biondo non era passivo, voleva dare tanto quanto ricevere, così riservò al bel completo del moro lo stesso trattamento che aveva subito la sua camicia. Questi ringhiò, ma solo per l'incremento del desiderio.
<< ...ah..ah..Fugahhhku...ah... >>
<< SHHH, zitto e lasciati punire ...ahahh ..doveree >>.
Velocemente, ma con dolcezza, il moro lo voltò. Erano ormai al limite, davvero non poteva aspettare. Realizzò uno dei suoi sogni erotici, quando lo fece poggiare con le braccia alla scrivania, e lo iniziò a penetrare con movimenti possenti. Alzando gli occhi, poi si sentì impazzire nell'osservare il loro riflesso nel vetro. Non ci volle molto che vennero contemporaneamente.

Minato si stava rivestendo con la camicia di riserva che teneva in un piccolo armadio nel muro. Ad un tratto un pensiero gli balenò nella mente, facendogli corrugare la fronte. Ora, quella non era proprio l'espressione che vorresti vedere sul tuo amante dopo aver fatto sesso selvaggio.
<< A che stai pensando?>>
<< mhm..è strano. Insomma il telefono, di solito, squilla continuamente, per non parlare del fatto che la mia segretaria mi stressa ogni secondo. Invece, stranamente, da quando sei entrato sembra calata la pace >>.
<< Baka, saranno coincidenze. >>

Già, proprio una serie di fortunate coincidenze.
Oh, ad esclusione della esplicita minaccia di morte a tutto il suo staff, che aveva ammonito, appena arrivato, sul cercarli. E all'aver staccato il centralino, e all'aver chiuso a chiave la porta, e......Ghignò. Si, si trattava solo di coincidenze. Coincidenze dal marchio Uchiha.


* * Minato e Fugaku * * * Minato e Fugaku * * *  Minato e Fugaku * * *

In breve, con la scusa di essere soci, andarono a vivere insieme. Era più comodo. In tutti i sensi.
Le cose procedevano a meraviglia, se non fosse per il fatto che le loro famiglie scoprirono, che la loro relazione andava ben al di là dei rapporti di lavoro. La rivelazione, venne tenuta all'interno dei loro clan, onde evitare scandali. Da quel momento, per i due ragazzi iniziò una vera e propria guerra contro le famiglie e le regole. Si amavano profondamente, erano felici e già realizzati, lavorativamente parlando, quindi le minacce scivolarono addosso come olio. Alla fine i loro genitori dovettero accettare, ma imposero loro delle regole. La prima, era, ovviamente basata sul segreto, nessuno avrebbe dovuto scoprirlo, la seconda riguardava il dover garantire l'ereditarietà per via di sangue. Praticamente avrebbero dovuto inscenare una farsa, con tanto di moglie e figli. Devo dirvi come la presero?
 
<< Dannazione, Fugaku! Sapevi che i miei avevano combinato l'appuntamento, e per il mio equilibrio mentale, non potevo rifiutarmi di andare. Merda, ci avrebbero torturato fino all'estremo! >> Il biondo era avvilito e irritato. Davvero credeva che i suoi sentimenti fossero così superficiali? Insomma, faceva parte del patto, e poi, quando ne avevano discusso, dopo una violenta lite finita con un notevole orgasmo, lui sembrava averlo accettato. Ok, non era stato che un ringhio, ma ...era un modo di dire sì.
<< Tsè, e com'è che io ho rifiutato l'incontro che avevano combinato i miei? >>. Oh, quanto odiava quando il suo ragazzo faceva il saccente-superiore-bastardo.
Con rabbia crescente, gli afferrò il colletto della camicia e lo strattonò, sotto il ghigno di vittoria dell'altro. Già, perchè sapeva di aver vinto. Infatti, Minato, alla millimetrica vicinanza del moro, non potè far altro che sciogliere la rabbia e tramutarla in desiderio. Sinceramente, come poteva resistere a quegli occhi pece, che gli trasmettevano tutta quella possessività e desiderio?
<< Sei un bastardo! >>. L'unica frase che riuscì a sussurrare, prima di dar vita ad un passionale bacio.
Una risata cristallina li portò alla realtà.

<< ahahaa, scusatemi è che siete così carini! >>.
A parlare era stato l'appuntamento di Minato.
Kushina Uzumachi, così si chiamava, era una bella ragazza dai capelli carminii e brillanti occhi verdi. Neanche a dirlo, per Fugaku la sua figura fù un pugno allo stomaco. Ovviamente non temeva la competizione, era un Uchiha, dopotutto. Inoltre per quanto bella potesse apparire, era certo di non essere inferiore....e poi, Kami-sama, non ci voleva di certo una laurea in anatomia per capire che non poteva dargli ciò che gli dava lui!
No, ad infastidirlo era ciò che potenzialmente sarebbe diventata. La moglie del suo ragazzo. La madre dei suoi figli. Conosceva abbastanza Minato per sapere che si sarebbe sentito legato a lei...Avrebbe finito con discorsi sconclusionati sulla fedeltà coniugale e altre cagate simili e lo avrebbe lasciato. No, doveva intervenire subito e chiarire la situazione. Assottigliò lo sguardo e definì i loro ruoli, presenti e, soprattutto, futuri.

<< Il dobe è mio. >> Oh, vabbè, anche definirne uno poteva bastare.
<< Ehi, teme guarda che Io sono qua! >> . Minato s'innervosi, insomma parlava di lui come se fosse assente o privo di volontà propria.
La ragazza sostenne il suo sguardo ma non smise di sorridere.
<< Si, lo so. Ma... >> Venne bruscamente interrotta dal moro, che al "ma", si sentì più determinato a chiarire e, stringendo forte a se il biondo, continuò.
<< Non ti infilerai nel suo letto, nè in nessuna altra parte. A dire il vero, non lo toccherai mai >>
<< TEMEEE >> Il Namikaze s'imbarazzo terribilmente. Diamine, doveva per forza fare il volgare? in presenza di una ragazza, oltretutto! Spostò il suo sguardo sulla sua figura, poi di nuovo sul suo ragazzo....Con sgomento si accorse che i due continuavano a parlare come se lui fosse davvero assente. E poi perchè Kushina non gli spiegava la situazione?  Torna ad osservarla: è bella e fiera, lo notava da come alza leggermente il naso nel rispondere al suo teme e....
<< Stupido ragazzino! Non ti hanno insegnato a non interrompere una signora!! >> ...kami, era completamente pazza! Si era alzata in piedi e aveva continuato a colpire con il suo indice il petto di Fugako, per tutta la durata del richiamo.  Minato potè percepire l'ira del suo ragazzo toccare picchi stratosferici. Preoccupato gli strinse la mano ottenendo l'effetto sperato, lo vide rilassare la mascella che aveva contratto. Poi si rivolse all'uragano rosso e la invitò a calmarsi.

Il provvidenziale squillo del cellulare di Fugako interruppe l'astiosità creatasi.
<< Mhm! ....Si......mhm....arrivo.-click->>.  Che non fosse loquace si era capito? Guardò il compagno e quasi scoppiò a ridere alla sua espressione scettica e ironica.
<< Però! >> Disse la ragazza, osservandolo con un sopracciglio alzato e un sorriso sarcastico.
<< Oh, questo non è niente! Di solito il bastardo non aggiunge parole ai suoi monosillabi, che poi osa chiamare "discorsi". >>
<< Tzè, dobbiamo andare. Hanno bisogno di me in ufficio. >>
<< E io che c'entro? >> Fugaku lo guardò con la sua solita aria saccente-scocciata. Ma quanto era scemo il dobe??? Davvero credeva che l'avrebbe lasciato lì con quella pazza?
Kushina sbuffò, roteò platealmente gli occhi in aria e tornò a sedersi, attirando la loro attenzione. Peccato, pensò. Aveva seriamente pensato di torturarlo ancora un pò. Ma avrebbe seriamente rischiato la vita e, soprattutto, avrebbe perso l'opportunità di sistemarsi, in un certo senso.

<< Ti conviene richiamare il tuo ufficio e spostare il tuo impegno. Ho qualcosa di interessante da dirti, Uchiha. E per la tua già instabile sanità mentale, faresti davvero bene ad ascoltare. >>. Minato annuì e tornò a sedersi, facendo segno al ragazzo di fare lo stesso. Si, pensò quest'ultimo, poteva farlo, almeno prima di ucciderla.
Dopo che ebbe ottenuto la loro attenzione, la ragazza spiegò la versione non-ufficiale del loro "futuro". Praticamente, lei sapeva della loro relazione e non aveva la minima intezione di intromettersi, anche perchè gli uomini non rientravano nei suoi gusti. Anche lei era gay, felicemente fidanzata peraltro. Da qui la sua idea.
<< Allora Uchiha, per quanto io trovi allettante l'idea di torturarti psicologicamente, trovo sia ingiusto rendere un'inferno la vita di Minato, quindi ecco la mia proposta. Io e la mia ragazza abbiamo il vostro stesso problema...beh, più o meno, in fondo siamo state abbastanza intelligenti da non farlo scoprire alle nostre famiglie.. >>
Minato aveva osservato l'impercettibile contrarsi della mascella del suo ragazzo così come lo sgranarsi veloce delle pupille. Ne era certo. Se Kushina avesse continuato a parlargi in quel modo l'avrebbe uccisa.
<< Ehm, Kushina, dovresti arrivare al punto >>.
La ragazza sbuffò visibilmente scocciata. << Ok-ok. In pratica la situazione è questa: le nostre famiglie ci fanno pressioni per farci sposare, le vostre altrettanto. Ergo io sposerò Minato e tu Mikoto, la mia ragazza. Salveremo le apparenze, avremo dei figli con la fecondazione artificiale, e vivremo tranquillamente con le nostre metà! Anche se mi chiedo se tu sia proprio la metà di Minato.. >>.
Fugaku, che all'inizio del discorso si era quasi rilassato, ora era furioso sopra ogni cosa. Il povero biondino si lasciò ad una risata forzata, afferrò il braccio del suo amore e con una scusa di impellenti impegni scappò, trascinandoselo, con la promessa di richiamarla.

Tempo un mese da quell'incontro, i quattro convolarono a nozze. Ovviamente il tutto seguito da i principali quotidiani, con tanto di foto in prima pagina.


Alla foto in primapagina del maggior quotidiano del paese,
qualcuno si domandò se i due ragazzi avessero uno speciale legame.
Probabilmente non sembrò normale vedere un Fugaku Uchiha, splendido nel suo smoking nero,
osservare con occhi adoranti non la sua sposa, bellissima in una nuvola bianca,
ma il suo amico, Minato Namikaze fasciato da uno smoking bianco.
E vedere quest'ultimo ricambiare tale adorante sguardo, con uno di pari intensità.

Nessuno, però aveva visto che, dietro a vaporose spose, i due avevano la dita intrecciate.
Alquanto dubbiosa, seppur felicissima, fù pure la reazione del gioiellere,
che si era visto commissionare quattro costosissime fedi.
Per giorni si chiese come, una sposa esile come Mikoto, potesse avere le misure del dito
 pari a quelle di un uomo. E viceversa per Kushina.
Solo il comodino, dall'intimità della camera da letto, sapeva che la fede di Fugaku
aveva all'interno il simbolo dei Namikaze,
così, come quella di Minato riportava il ventaglio degli Uchiha.
Ah, l'ho detto che il comodino era lo stesso?







Ciao a tutti. Beh, che dire l'ispirazione sembra essere tornata. Mi auguro che questa storia in 3 capitoli, vi piaccia. L'avevo in mente da prima dell'estate, e ora, tra un'imprevisto e un'altro eccola qui. Tutta per voi. Fatemi sapere com'è. Ah, immagino che gli altri 2 capitoli siano spudoratamente espliciti sui personaggi che tratteranno, voi comunque datemi qualche parere. Kiss kiss Frida.
  
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