Parli,
ridi, e io con te..
Parli,
sorridi; ed io con te,
guardandoti..
Stai
zitto.. e piangi
E io, di
fronte a te non so che fare, se
non abbassare lo sguardo.
Stai
zitto.. ma parli con gli occhi; ed
io vorrei saper fare altrettanto.
Mi
guardi, ed il fiato si mozza per
quegli occhi così –troppo- profondi.
La musica
si spande nella stanza,
inebriando come il più dolce dei profumi,
mentre tu
mi inviti a cantare; ma io
sono senza parole.
A volte,
quando guardo dentro ciò che
siamo, le ritrovo,
nascoste
dietro quelle altre pensate e
mai dette;
ma solo
per brevi istanti dell’infinito
le posso pronunciare.
Sono
troppo pesanti, ancora
troppo
importanti per poterle
pronunciare in momenti di leggerezza.
E gli
unici momenti in cui so che potrei
dirtele
Senza
inutili distrazioni, ho paura.
Paura dei
tuoi pensieri , e dei miei
–che non dovrei avere.
Paura del
tuo silenzio dopo ogni mia
parola,
del tuo
sguardo che, troppo dolce, penso
ancora possa ferirmi.
Così,
confondiamo i nostri occhi.
Non
importa dove,
non importa quando.
È sempre così
Tu mi
guardi, in silenzio, ed aspetti;
attendi
sempre Qualcosa, ma io
ho paura
di non essere all’altezza del
tuo Desiderio.
In una
stanza tu attendi, come io non so
fare, la Verità
E mi
guardi, in silenzio.
In quei
momenti trabocco di pensieri ,
ma non mi
è concesso parlare.
Rimango
chiusa nel mio bocciolo, come
fosse Notte,
mentre
Tu, senza parole, mi guardi
Mi chiami.
Ed io,
senza parole, spero di imparare
come te
ad
aspettare il Sole, prima dell’ultimo
tramonto.
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Dedicata
a S.
E
più in generale a coloro
i quali riescono a capirne il significato
non so se si possa dire “poesia” giusto per il
fatto che è divisa in strofe (di
diversa lunghezza per giunta), però mi piace definirla
così.
Quindi,
questa “poesia”
inizia una raccolta di scritti che non so nemmeno io quanto
durerà, ma sono
certa comprenderà Flash-fic, One-shot e, occasionalmente
Drabble.
Un grazie
a chi ha
letto e (si spera) apprezzato.
Simona.