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Autore: giuliabaron    28/10/2009    4 recensioni
Cosa succederebbe se Draco Malfoy venisse in possesso della Giratempo? Quando un oggetto magico, nelle mani sbagliate, può diventare molto pericoloso...
Genere: Demenziale, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NELLE MANI SBAGLIATE…

Nelle mani sbagliate…

 

 

 

 

 

“… e così questa è la Giratempo della Mezzosangue Zannuta… i miei complimenti Theodore, senza di te non ce l’avrei mai fatta! Purtroppo sai meglio di me che di Tiger e di Goyle in quanto ad astuzia non ci si può fidare… ecco i tuoi soldi!

 

Draco Malfoy porse a Nott junior i cento Galeoni promessi e, dopo averlo congedato, guardò soddisfatto il suo premio.

 

Erano mesi che provava a rubargliela, ma niente da fare. Quell’odiosa So-tutto-io la teneva addosso anche quando andava al cesso e solo grazie alle capacità seduttive ed allo spirito di sacrificio di Theodore Nott – al quale tra l’altro, mancava solo la Granger per poter affermare di essersi fatto tutte le studentesse di Hogwarts dal Quinto anno in su – era riuscito a raggiungere l’obiettivo.

 

Steso a pancia in giù sul suo letto verde-argento, nella Camera Privata da Caposcuola, rimirava e si rigirava tra le mani quello che a prima vista e per qualsiasi occhio non magico somigliava ad un ciondolo a forma di clessidra.

 

“Ah, quanto mi sei costata… ma almeno ora potrò finalmente coronare il mio sogno… chissà come funzioni… probabilmente dovrò girarti in senso antiorario per tornare indietro nel tempo ed in senso orario per vedere il futuro…

 

Pensieroso ed incuriosito, studiava l’oggetto prima di utilizzarlo per realizzare la sua massima aspirazione: andare a Liverpool a conoscere i Beatles prima maniera, quelli che suonavano nello storico locale Cavern Club per intenderci.

 

Dopo alcuni piccoli esperimenti – uno o due giri indietro di qualche ora – ed una lettura accurata al libro Viaggio nel tempo – i mezzi scovato nel Reparto Proibito, si sentiva pronto per partire. Aveva apportato le giuste modifiche e adesso la Giratempo andava indietro non più di ore, bensì di anni.

 

“Bene, Draco. Ora fai un bel respiro… vediamo… 1960… sono 38 anni fa… trentotto giri indietro, ora penso a Liverpool… uhm vediamo… Liverpool… rosso, sì come i colori della squadra di Quidditch… eh eh però i diavoli non li batte nessuno… il caro Manchester United vi ha fatto neri anche la settimana scorsa… il loro battitore è un diavolo, vi ha fatto il culo a strisce… rosso-nere… ah ah ah… mi ricordo ancora quella volta che eravamo da zia Bella e si discuteva sulla vittoria del Manchester 980 a 0… dalla rabbia zio Rodolphus ha incenerito il quadro di quel babbano… Giovanni Bellini… Giambellino, che soprannome idiota… Liverpool… rosso… Manchester… diavolo… rosso-nero… Giambellino… ”

 

Un fascio di luce investì il ragazzo che dopo pochi attimi iniziò a viaggiare alla velocità della luce, talmente veloce da non riuscire a scorgere nulla, talmente rapido da sembrare immobile.

 

Dopo quelli che parvero secondi, si trovò catapultato su un letto nella stessa posizione in cui prima si trovava nella sua camera di Hogwarts.

 

“Ma dove diavolo…”

 

Si alzò da quel giaciglio e si guardò intorno: la stanza – se così si poteva definire quello spazio che era grande quanto il ripostiglio delle scope di Malfoy Manor – oltre al letto posto su un muro scrostato, aveva un tavolino da due posti con una sola sedia; su un angolo appoggiato ad un mobiletto stava quella strana scatola nera col vetro che aveva visto anche a Babbanologia, gli pareva si chiamasse veletisore o una roba del genere… poi all’altro lato c’era uno strano aggeggio bianco con due porte, che dopo avere aperto scoprì contenere del cibo freddo. Di fianco a quello strano armadio-gelante vi era una finestra, alla quale si affacciò.

 

Era una mattina nuvolosa, il sole pallido era coperto da un gregge di nuvole grigie e sotto di sé vi erano due strade che si incontravano proprio all’angolo dove c’era il palazzo. Lesse attentamente i due cartelli posti lateralmente lungo ciascuna via.

 

“Uhm… vediamo… quella a destra è Via Lorenteggio… a sinistra, Via… oh no! Via Giambellino! Maledetto a me ed ai miei voli pindarici… ed ora dove caspita sono???!!!”

 

Scese di corsa le scale del palazzo e si ritrovò in strada. Scoprì che al piano terra vi era un bar e si fermò a chiedere informazioni ad un gruppo di amici seduti fuori.

 

“Scusate… sapreste dirmi dove mi trovo?”

 

Welà, ragazzi questo parla strano… che sia straniero? Qui ci vuole il Giorgio, dai parlagli te a questo, che sai le lingue…

 

Il suddetto Giorgio si rivolse a Draco che con una faccia sconvolta non aveva capito nulla.

 

“Scusi, è inglese?”

 

“Che domande, certo! Perché lei di dov’è?”

 

“Se stiamo a Milano, sono di Milano. Ma si sente ben? Come si chiama?”

 

“Milano?! Milano, in Italia??? Ah sì, sto benissimo, scherzavo… sa l’umorismo inglese… certo che so che sono a Milano! Comunque mi chiamo Draco e sono un mago.”

 

“Draco? E che nome è?! Un mago? Lavora come prestigiatore allora?”

 

“Ehm… mi scusi volevo dire gli amici mi chiamano Draco, è un soprannome. In realtà mi chiamo… - si guardò intorno e notò un negozio di abiti da uomo, dove in vetrina stavano delle giacche di un certo Gino CerruttiCerrutti. Gino Cerrutti. E sì, siccome non ho molti soldi, per vivere faccio il mago.

 

“Ah, capisco. Gino Cerrutti, come lo stilista?”

 

“Ehm…no. Gino Cerruti.”

 

“Piacere signor Gino, io mi chiamo Giorgio, Giorgio Gab

 

“Sì, sì ok. Ora devo andare, mi scusi ancora. Arrivederci.”

 

Il biondo si guardò intorno e notò una lambretta azzurra.

 

“Beh, se è come un manico di scopa non dovrebbe essere difficile…

 

Salì sul motorino e sfrecciò via alla velocità della luce, sotto gli sguardi attoniti del gruppetto del bar. Arrivato in un vicolo cieco, estrasse la Giratempo, diede trentotto giri in senso orario e pensò con tutto se stesso alla sua cara camera di Hogwarts.

 

“Maledetto aggeggio infernale, io…”

 

“Signor Malfoy.”

 

La voce di Severus Piton l’informò del suo ritorno a scuola.

 

“Tre ore fa mi è stato riferito che l’hanno vista nel Campo da Quidditch ad imbrattare lo spogliatoio Grifondoro con Caccabombe

 

“Professore, è impossibile tre ore fa ero alla sua lezione di Pozioni e…

 

Appunto. Nel mio ufficio, subito. Così imparerà ad utilizzare oggetti magici che vanno oltre le sue capacità.

 

Il povero Malfoy si avviò mesto nell’ufficio di Piton, pensando a come il suo sogno fosse andato in frantumi.

 

 

 

 

 

Nel frattempo…

 

“Allora Giorgio, chi era quel tipo? Strano forte eh… di sicuro un delinquente… un balordo, ha anche rubato la lambretta del Gianmaria…

 

“Mah si chiamava Gino Cerutti, ma ha detto che gli amici lo chiamano Draco. Diceva che era un mago, faceva il prestigiatore. Mah… a me pare che l’unica cosa che abbia fatto sparire sia la lambretta del Gianma! Ah che storia quel Cerutti…”

 

“Giorgio, aspetta! Mi è venuta un’idea per una nuova canzone…

 

“Dimmi Umberto, sono tutto orecchie!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pochi mesi più tardi in tutte le radio italiane un certo Giorgio Gaber spopolava con la canzone La ballata del Cerutti scritta a quattro mani con l’amico Umberto Simonetta.

 

 

 

Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiarimenti

 

Sebbene sappia che la Giratempo rimane in possesso di Hermione soltanto durante il terzo anno, ho deciso che in realtà la tenesse durante tutta la sua permanenza a scuola.

Come avrete ben capito, i nostri amici sono al settimo anno – Draco è Caposcuola – e Piton è insegnante di Pozioni perché non lo posso immaginare diversamente.

Le squadre di Quidditch che menziono sono in realtà squadre babbane di football; Giovanni Bellini è un pittore veneto del Rinascimento, detto Giambellino.

 

 

 

Ed ora a noi…

 

 

 

Spazio Autore

 

Ciao a tutti!

Eccomi qui con uno sclero dell’una di notte! Mi è venuta in mente ascoltando il mitico Gaber con questa simpatica canzone. So che è una scemenza, ma spero di strapparvi un sorriso. Per chi fosse interessato la canzone è La ballata del Cerruti ed è del 1960. Mi scuso per eventuali errori di ortografia!

 

A presto

 

Giulia J

 

  
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