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Autore: Pochka    28/10/2009    0 recensioni
Una raccolta di fiabe a sfondo Reborn!, per festeggiare l'arrivo di Halloween e celebrare la presenza di... coppie etero.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo  primo: Il Bosco delle Fantasie Perdute.
Coppia: Colonnello/Lal Mirch


I
n un luogo che non conosco, in un tempo che non vi dico...
Esisteva un bosco millenario, una volta abitato da tante e tanta creature incantate.
Era il Bosco delle Fantasie Perdute.
I suoi abitanti nascevano dai sogni, dalle speranze e dai desideri degli esseri umani, e di essi si nutrivano.
Una sola degli abitanti non dipendeva dall'uomo. Una sola degli abitanti aveva il diritto di governare su tutto il Bosco. La Regina.
Una ninfa eterea, dotata di immensa saggezza e eterna bellezza. Il suo nome era Lal, e difendeva la sue gente con grande abilità e amore.
Questa magnifica creatura fu colpita da un incantesimo: non avrebbe mai potuto abbandonare il Bosco e avrebbe per sempre protetto i suoi confini e le sue genti.
Purtroppo, un giorno, questa creature sparirono, una dopo l'altra.
I sogni degli umani si affievolirono, le le loro speranze svanirono e i loro desideri mutarono.
I sogni divennero incubi dal quale è difficile svegliarsi, le speranze andavano perdute nelle numerose guerre e i desideri divennero desideri di morte e vendetta.
Le creature del Bosco non potevano nutrirsi di questo. Per loro era come veleno.
Qualcuno venne vinto dalla fame e tentò di mangiare ciò che gli veniva offerto: questi svanirono all'istante.
Altri tentarono di resistere, di cercare pensieri buoni: questi morirono di fame.
Ma colei che soffrì di più fu la Regina.
Lal rimase completamente sola. Vagava tra le piante ormai appassite senza meta, cercando qualcuno che le facesse compagnia.
 Intanto l'odio che provava per gli umani e per sé stessa cresceva, cresceva, cresceva.
Odiava gli umani perché non erano più capaci di vivere.
Odiava sé stessa perché non era riuscita a impedire tutti ciò.
La Regina, un tempo amorevole e allegra, iniziò pian piano a diventare scontrosa e feroce: voleva proteggere almeno quello che rimaneva del suo regno, e per farlo iniziò ad attaccare gli esseri umani che si avvicinavano troppo al Bosco.
Questi non potevano entrare, non avrebbero mai potuto. Ma la ninfa ben presto lo scordò.
Le ore, i giorni, i mesi trascorsi da sola la fecero cadere nell'oblio più completo.
Ben presto dimenticò ad amare. Ben presto dimenticò come sorridere.

Gli anni passarono e gli umani non cambiavano. Anzi, peggiorarono. Divennero gli esseri più orribili che Lal avesse mai visto, divennero simili a demoni.
Ci furono tre grandi guerre che devastarono completamente il pianeta. Questi conflitti non risparmiarono nessuno: bambini, donne, uomini, animali, piante. Il luogo dove un tempo vivevano tantissime persone, ora era diventato un deserto, proprio a causa dei suoi abitanti. Un deserto dove le anime dei morti vagavano senza meta, condannati a non trovare mai la pace.
“Che sciocchi esseri!” pensava la regina, mentre allontanava dal suo Bosco questi spiriti. “Prima distruggono il mio regno, poi distruggono il loro ed ora cercano persino di entrare nel mio territorio! Stolti! Dovrò forse spendere l'eternità a odiare gli umani? Era questo il mio destino?”
Ogni giorno vedeva anime diverse, quella pentita di non essere stata ricca, quell'altra pentita di non aver ottenuto il potere, quell'altra ancora era pentita di non essersi vendicata.
Poi c'erano le anime degli innocenti, piene d'ira nei confronti di chi le aveva ridotte in quello stato.
«Non dovete odiare la singola persona che vi ha fatto questo, ma dovete odiare tutta l'umanità, voi compresi! Nascere umani è una vera maledizione, gli umani sono una maledizione!»
Era questo che Lal gridava contro le anime innocenti che le chiedevano aiuto. Un giorno, però, sentì una voce che le diceva “Non dovresti essere così scontrosa!”.
La ninfa si voltò piano, cercando con lo sguardo lo spirito che aveva parlato.
Scorse un ragazzo sorridente che le si avvicinava. “Indossa un abito dall'aria molto solenne,” pensò la Regina “Deve essere stato un militare o qualcosa del genere.”
Disse poi: «Non parlarmi con quel tono, umano. Io sono la Regina del Bosco delle Fantasie Perdute.»
Il ragazzo arrestò il passo e le rivolse un formale inchino.
«Perdonatemi, altezza, da lontano mi sembravate solo un'anima sola e triste.»
«Come osi rivolgerti così alla ninfa Lal? È dalla notte dei tempi che vago per questo luogo, cercando di proteggere la mia gente! Ma a causa vostra, a causa di voi umani, io ho fallito miseramente! Sarò sola, ma non triste! L'unico sentimento che provo per colpa degli umani, è l'odio!»
Il ragazzo aspettò che la Regina finisse di parlare. La ninfa sembrava davvero arrabbiata con tutto e tutti, quindi pensò che distrarla un pochino fosse l'idea migliore.
«Vi chiamate Lal? Tenetevi stretto questo nome, è la prova della vostra esistenza. Io non ricordo il mio. Però ricordo, purtroppo, la mia vita. Mio padre mi costrinse ad entrare nell'esercito da giovane.
A soli sedici anni avevo già ucciso molte persone, senza motivo. Con questi delitti mi sono guadagnato il grado di colonnello che ero poco più di un ragazzino... Cercai di oppormi, ma avete ragione voi, nascere umani è una maledizione. Non riuscii a fare altro che uccidere, uccidere, uccidere ancora. Ogni giorno mi ordinavano di giustiziare degli innocenti. Ho tolto la vita a molti bambini, a molte donne, a molti vecchi.
«Una mattina presi una decisione. Forse, dire che fu una mia scelta è sbagliato. Era come se la voglia di vendetta delle mie vittime stesse entrando sempre più nella mia anima. Volevano vendetta, volevano giustizia. Mi suicidai quel giorno stesso. Credo di aver fatto una fine migliore rispetto a tutti questi spiriti.»
Lal fissava il giovane. Chi era? Come mai le diceva questo? Come mai voleva parlare con lei?
«Tutto questo non mi interessa, giovane spirito.» mentì.
«Oh, potete chiamarmi solo Colonnello! Certo, non è il massimo, ma non voglio ricordare il mio nome. Voglio dimenticare la mia esistenza.» esclamò lui, rivolgendo alla Regina uno dei suoi migliori sorrisi.
La ninfa non capiva. Lui doveva solamente essere un dannato come gli altri, doveva essere un umano come gli altri. Doveva temere un essere come lei, un essere immortale.
E invece no. Il Colonnello si era seduto al suo fianco e continuava a parlare, a farle domande.
Lal ormai rispondeva senza rendersene conto, raccontava com'era cambiata la sua vita durante i secoli, ascoltava i discorsi profondi del ragazzo.
Il tempo passava e lei non si occupava più di tenere lontano dal Bosco le anime degli umani.
Queste, esplorato il territorio della Regina e vedendola tutta presa a parlare con il giovane Colonnello, decisero di aiutare quell'essere che gli aveva fatto capire quali orribili azioni avevano compiuto.
Iniziarono a voler rendere il Bosco rigoglioso come un tempo, a voler vivere insieme in perfetta armonia, iniziarono a riavere sogni, speranze e desideri puri come un tempo.
Quando la Regina se ne accorse, tutte le anime del pianeta erano ormai entrate a far parte della comunità del Bosco, che era tornato al suo antico splendore.
La ninfa prese a vagare per quei luoghi così famigliari assieme al Colonnello.
«Com'è possibile?» chiese. «Come hanno potuto gli spiriti degli umani fare tutto questo?»
«Vedete, Regina» rispose il compagno. «Gli esseri umani sono di sicuro degli esseri spregevoli, ma a volte riescono a fare cose magnifiche per il bene di una singola persona. Pensate: se avessero fatto tutto questo per sé stessi, il Bosco sarebbe ancora secco e vuoto, no? Invece guardate ora.»
La Regina era commossa da tale bellezza. Girò per tutto il Bosco, ringraziando ogni suo singolo abitante per quello che aveva fatto per lei e per il suo regno.
Decise inoltre di fare re colui che era riuscito a farla uscire dal suo oblio.
Nessuno sa cosa successe in seguito nel Bosco delle Fantasie Perdute, perché all'improvviso sparì, lasciando al suo posto tanti germogli freschi e forti.
Si dice che gli abitanti e i due sovrani hanno trovato finalmente la pace e l'armonia. Credrci o meno spetta solo a voi.




Spazio autrice
Buon salve a tutti! Che dire, ce n'è voluto di tempo per decidermi a postare qualcosa...  Come avrete notato sono alle primissime armi.
Accetto volentieri recensioni e consigli di chi è decisamente più bravo di me!  Riconosco il fatto di essere un po' niubba.
Infatti ho messo il tag OOC perché non sono sicura di riuscire a rispettare il carattere di tutti... Mi dispiace.
Questa raccolta è nata dall'idea di fare qualcosa di... speciale per Halloween, ma ovviamente ci metterò di più a completarla.
Questa raccolta vuole rimanere un po' sul fiabesco e sull'AU, oblligatorie le coppie etero xD Non disprezzo lo shonen ai, ma secondo me in Reborn a volte si esagera.
Mi piace far notare alla gente che c'è dell'altro! Per questo ho scelto Colonnello e Lal come prima coppia. Coming next: Tsuna/Kyoko.

See ya! Yuff
  
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