Un’impalpabile ora di confine; [alziamoci].
Ed eravamo forti,
di nuove realtà,
-prospettive indigeste per i troppi sapori mischiati,-
di sangue e di bile;
[ma c’è un profumo di rose e vaniglia di fondo].
In
– distinzione in -
consapevole.
Lei mi fissava, immobile, attraverso la superficie traslucida.
Immersa nell’assenza delle cose,
decise d’essermi amica, [almeno per prova],
mi tese una mano tremante.
Ed era conscia di poter sbagliare, nel suo sguardo la rabbia celata;
nutriva vorace il segreto pubblico;
perché troppe voci avrebbero udito e troppi sguardi raccontato
[agli spaventapasseri ignoti di passaggio].
Lei rimase in disparte, sensazione di riverbero, e mille luci ad offuscare il tramonto dei sensi;
il pensiero ci tradiva irriverente;
Ed allora non rimase più nulla;
chiudemmo gli occhi in sincrono nella nebbia.
Non rimase nulla.
Nulla.
Nulla.
Nulla.
Se non l’abbandonarsi al vacuo silenzio della cenere che cade,
soltanto un filo di fumo ad innalzarsi;
quasi un’innata preghiera allo svolgersi del destino in - cauto.
In
– consapevole.
[chiudiamo gli occhi – ora
– domani sicuramente, sorgerà un giorno migliore].
Domani
– Domani –
Domani.
[Ricorda:
-
“Non potrà
piovere per sempre”.]