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Autore: hunterd    29/10/2009    14 recensioni
Hermione Granger ha bisogno di un fidanzato che l'accompagni ad una festa. Ginny pensa bene di pubblicare un annuncio anonimo, all'insaputa dell'amica, per trovarlo. Fred Weasley all'insaputa di entrambe, legge quell'annuncio e decide di prenderlo in considerazione.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Innanzitutto un saluto a tutti!
Ben arrivato a chi non ha mai letto nulla di mio, un caro saluto a chi già mi conosce!
Eccomi nuovamente a cimentarmi con un pairing che mi ispira divertimento e dolcezza. La premessa su questo pairing, per me, è sempre la stessa: sono una dramione convinta, ma dopo Draco, è solo con Fred che "coniugo" Hermione. Questo perchè amo molto le coppie dove gli opposti si attraggono.
Quindi la irrepresenbile e razionale Hermione Granger, può tranquillamente dirsi l'opposto dell'indisciplinato e irrazionale Fred Wasley.
Detto questo, va anche detto che sono in un periodo dove mi sento incapace di cimentarmi in una ff che non porti con sè allegria e divertimento. Quindi in questa ff troverete, appunto, tanto divertimento, allegria e romanticismo.
Perciò, non abbiate altre pretese, se non quella di ritrovare gli ingredienti per una bella lettura spensierata (e che magari vi farà battere un pò il cuoricino perchè il romanticismo ci sarà, eccome!).
Concludo dicendo che non sarà composta da infiniti capitoli, ma anzi si aggireranno intorno alla decina o giù di lì.
Fatte queste premesse, non mi rimane altro da fare che augurarvi buona lettura e sperare che la possiate trovare piacevole.
Besos.
Laura.
 





Il giornale era piombato sul libro di Pozioni che stava consultando. Gentilmente lanciato da Ginny, che con un lampo di soddisfazione negli occhi, aveva anche esclamato "Fatto!"
Hermione era tornata a guardare il giornale, come se potesse animarsi di vita propria da un momento all'altro.
Ma quello giaceva immobile sul suo libro, con quel breve trafiletto ben evidenziato dai caratteri rossi, che spiccavano come fari in una notte. Le era bastato leggere la prima riga, per sentirsi subito male.
- Come hai potuto Ginny?!
- Ho fatto quello che avresti dovuto fare tu! E poi, non dire che non sono una vera amica.
Hermione continuava a fissare quei caratteri rossi. Gli unici, in una pagina di soli caratteri neri. Quell'annuncio spiccava violento. Sembrava voler balzare fuori dalla pagina!
- Non ti avrei mai fatto andare, a quella festa, da sola. E lasciare che quella Emily, di cui mi hai parlato, potesse ancora umiliarti!
Le mani di Hermione erano finite a sostenersi il capo. Non poteva essere, Ginny non poteva averlo fatto davvero!
Perchè le aveva parlato di Emily e della sua festa!


- Ehi, Mione, che faccia?! Brutte notizie?
In biblioteca, a quell'ora, c'erano solo le due ragazze.
- Peggio. Ho ricevuto un invito ad una festa! E non posso non andarci. Una vera perdita di tempo!
Ginny l'aveva guardata come solo lei sapeva fare: esterefatta/scandalizzata.
Hermione poteva capire: per Ginny, non sarebbe mai stata una brutta notizia ricevere un invito ad una festa. Di qualsiasi festa si trattasse.
- Hermione, io capisco tutto: lo studio, il CREPA, le ricerche per la McGranitt e gli altri mille impegni che hai sempre... ma addirittura trovare una festa, una perdita di tempo, è troppo! Anche per te!
Ginny era partita in quarta. Come suo solito. Poi le aveva strappato di mano l'invito e si era messa a leggere ad alta voce.
"Carissima Hermione,
sono felice di invitarti alla mia festa di diploma che si terrà il giorno 13 Giugno presso Villa Bloyd - Londra. Il party avrà inizio alle ore 18.00 e proseguirà per tutta la notte.
Perciò ti aspetto, accompagnata dal tuo fidanzato!
Con affetto, Emily.
PS: sono molto curiosa di conoscere questo ragazzo fantastico di cui mi hai parlato!"
Ovviamente Ginny la stava fissando. Hermione poteva sentire tutte le rotelle in movimento in quella testolina rossa. E sapeva che sarebbe stata sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio.
- Prima di tutto chi è questa Emily?
- La figlia maggiore di una coppia di carissimi amici dei miei. Praticamente io e lei siamo cresciute insieme, fino a che non sono venuta ad Hogwarts. E anche durante la mia permanenza qui, ogni volta che ho fatto ritorno a casa, l'ho sempre frequentata.
Ma Ginny, non per niente, era la sua più cara amica. A cui, però, non aveva proprio rivelato tutto su Emily, diciamo solo qualcosina. Raccontare tutto, anche se a Ginny, sarebbe stato troppo imbarazzante..
- E' lei quella che ti fa tornare sempre di pessimo umore? La gallina che non puoi soffrire?!
- Già... forse ho trascurato solo di dirti che si chiama Emily... e che si è diplomata quest'anno. E' più grande di me di un anno!
- Appurato che Emily è quella gallina che ti fa saltare regolarmente i nervi... perchè dice che aspetta "anche il tuo fidanzato"?
Hermione era diventata del colore dei capelli di Ginny: rossa con sfumature arancioni.
- L'ultima volta che sono andata a casa... ehm... mi ha presentato il suo, di fidanzato! Un bel ragazzo, laureato ad Oxford. Modi impeccabili, istruitissimo e pure nobile. Poi, ovviamente, mi ha dato il tormento tutto il giorno: perchè io non ero ancora fidanzata? Non avevo proprio nessuno? O meglio...non avevo "ancora" nessuno?
GInny aveva annuito. Non era certo quel tipo di ragazza, a cui bisognasse dire troppe cose per arrivarci da sola.
- Così, ti sei inventata che eri fidanzata!
Hermione ancora si stava maledicendo per questo! Ma quel giorno, Emily, l'aveva fatta proprio impazzire! E così aveva fatto delle velate allusioni, circa un ragazzo che c'era... non poi così velate, visto che Emily ora si aspettava che lei arrivasse con quel fidanzato misterioso!
- Ma le hai raccontato di lui per filo e per segno?
- Ginny, sai benissimo che non c'è nessun ragazzo!
O meglio c'era stato due anni fa ed era stato l'unico. E si dava il caso che fosse proprio il fratello di Ginny: Ron. Il quale era tornato ad essere il suo migliore amico, insieme ad Harry. Sarà stata forse l'amicizia profonda con questi due ragazzi speciali, ma Hermione non aveva più sentito il bisogno di avere un ragazzo.
Però, adesso, c'era il problema di Emily!
- Lo so che non c'è nessun ragazzo! TI stavo chiedendo se tu hai dato delle descrizioni particolari di lui!
- No, ovviamente ho solo buttato qua e là qualche frase. Giusto per far credere ad Emily che ci fosse qualcuno e fare sì che mi lasciasse in pace... ma non credevo che si sarebbe fissata così!
Si sentiva quasi sull'orlo delle lacrime! Già si vedeva arrivare da sola... e vedeva i sorrisetti di Emily e delle sue amiche, a quella vista. Ancora una volta, Hermione Granger, arrivava sola!
- Non ci vado. Me ne frego se i miei genitori ci rimarranno malissimo! Questa volta non mi faccio umiliare così! Al diavolo anche Emily Bloyd!
E scusandosi con l'amica, aveva raccolto i suoi libri e come una furia era uscita dalla biblioteca.



Il giornale era sempre lì.
Con la sua data, 5 giugno e quell'annuncio in rosso.

AAA. Cercasi fidanzato per un giorno.

Con il presente annuncio si invitano ragazzi di bella presenza - età compresa tra i 18-25 anni - a presentarsi presso la locanda Testa di Porco - Hogsmeade, il giorno 7 giugno, alle ore 16.00
Il fine della selezione sarà quello di ricercare un ragazzo che dovrà accompagnare ad una festa, una gentile donzella, interpretando il suo fidanzato.
Il compenso per la prestazione è stabilito in 100 galeoni non trattabili.
IMPORTANTE: astenersi maniaci sessuali, perditempo, non di bella presenza, minorenni.
All'interno della locanda, chiedere di Andromeda

Ginny aveva dato il massimo di sè con quell'annuncio. O forse il peggio di sè, visto il guaio che aveva combinato!
- Ginny come ti è saltato in mente!
- E' la soluzione perfetta Hermione! Uno sconosciuto che dovrai sopportare solo un giorno. Niente complicazioni. Ti accompagna alla festa, fai il tuo figurone con Emily - magari ti diverti pure - e poi lo saluti. Fine della storia.
Detto così sembrava la cosa più normale del mondo!
Peccato che lei, Hermione, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere! Trovare un fidanzato così! Anche se per un giorno solo!
- A parte, Ginny, che dove li trovo cento galeoni... e poi, lo sai che non sono il tipo che farebbe una cosa simile... trovarsi un fidanzato a pagamento!
Ginny aveva sbuffato, segno che stava per dare sfogo a tutta la sua esuberanza.
- A parte che i cento galeoni -più altri 5, dato che l'annuncio esce oggi e domani - li ho chiesti ad Harry!
- Cosa hai fatto?
- Lo sai che Harry non si tira mai indietro se deve fare un favore ad un amica...
- Mi stai dicendo che gli hai detto a cosa ti servivano?!
Ginny si era messa a ridere.
- Ma no! Gli ho fatto credere che ne avevo bisogno io! Ti pare che dico una cosa del genere ad Harry? Come minimo gli viene un colpo!
Era tornata a respirare.
- Dicevo... perchè non dovresti essere il tipo capace di fare una cosa del genere? Sei una ragazza sveglia, moderna, indipendente... e ti cerchi un accompagnatore su misura per lo scopo che ti sei prefissa!
- Cioè, per una volta, far rimanere a bocca asciutta Emily e le sue amiche?
Ginny le aveva fatto l'occhiolino.
- Giusto. Magari si presenta uno schianto di ragazzo... sai che rivincita su Emily?
L'aveva quasi convinta. L'idea di non avere tutto il giorno Emily alle costole, a chiedergli perchè non era venuto il suo misterioso "fidanzato". Sino a quando non le avrebbe strappato la verità: che non c'era nessun fidanzato!
Forse, Ginny, aveva ragione: chiedere di fingere, ad uno sconosciuto, di essere il suo fidanzato per un giorno... bè non era poi così difficile! O meglio, sarebbe stato più facile che affrontare il mastino Emily e le sue amiche!
- Però, non me la sento di affrontare da sola la "selezione"... non escludo che si possa presentare lo stesso qualche maniaco...
Ginny l'aveva abbracciata contenta.
- Tranquilla. Ci sarò anch'io. Sceglieremo insieme, il tuo "fidanzato" misterioso!
Hermione, però, non riusciva a scacciare un pensiero: non aveva mai accettato niente di così insensato prima d'ora e non era sicura che fosse una buona idea iniziare proprio con questo annuncio. Un fidanzato a pagamento...
Però, d'altro canto... l'idea di azzittire Emily, era un'idea troppo allettante.
E poi, non era detto che non potesse decidere all'ultimo di non farne più niente!



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- Ginny, è il decimo Oblivion che compio. E il nono, giusto per sottolineare la situazione, l'ho fatto su Mclaggen! Si sono presentati solo studenti dell'ultimo anno! Direi che possiamo anche metterci una pietra sopra! E' destino che vada a quella festa da sola!
Hermione era davvero giunta al limite. Forse un pò lo era anche Ginny, a giudicare dall'espressione meno battegliera che aveva ora, rispetto a due ore prima. Si erano presentati finora, appunto, dieci ragazzi. Nessuno sarebbe stato quello giusto. Oltretutto, tutti e dieci erano rimasti sorpresi di trovarsi davanti la Caposcuola Hermione Granger che cercava un accompagnatore a pagamento! Si era quindi, così, reso necessario cancellare il loro ricordo di essersi presentati a quella particolare selezione.
- Non è ancora detta l'ultima parola! Sono le sei, la locanda chiude tra un'ora. Potrebbe ancora presentarsi quello giusto! Lo sconosciuto perfetto!
Hermione aveva rivolto uno sguardo scettico - e spazientito - all'amica.
- Ginny, ti prego... un altro che mi guarda come se fossi impazzita e potrei morire. Davvero, mi arrendo. Preferisco, forse, affrontare Emily, che non un altro colloquio imbarazzante...  
- Va bene, per oggi potremmo anche finirla qui. Però, domani, è un altro giorno. Vale la pena riprovarci!
Hermione non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione. Se solo Ginny avesse cambiato idea, le sarebbe toccato stare lì un'altra ora. Era proverbiale la testardaggine dei Weasley.
- Okay. Ci sto. Senti, prima di andare, vado un attimo in bagno...
- Oh, tranquilla. Ti spiace, però, se io inizio ad andare? Forse faccio ancora in tempo a beccare Dean. Mi sono decisa a parlargli...
- Certo fai pure. Ci vediamo dopo, a cena.
Era rimasta un attimo a guardare la rossa avviarsi. Come avrebbe voluto possedere la sua sicurezza. Ginny sapeva sempre cosa fare e quando farlo. Sopratutto in fatto di ragazzi.
Non come lei, sempre insicura e cervellotica! Anche in quello, doveva avere tutto sotto controllo!
Si era alzata per andare in bagno e nel farlo, aveva urtato il tavolo. Con il risultato di rovesciare per terra bottiglia e bicchieri, mandandoli in frantumi.
Si era chinata per raccogliere i vetri ed era stato da sotto il tavolo che le era giunta una voce nota. Molto, molto nota. Troppo nota!
- Mi scusi, cerco una ragazza di nome Andromeda.
Aveva sentito l'orso dietro al banco, che poi altri non era che il gestore del locale, rispondere per l'undicesima volta "il tavolo là in fondo".
E da sotto il tavolo aveva visto avvicinarsi un paio di jeans ed un paio di scarpe da tennis. Le aveva viste fermarsi a mezzo metro da dove era lei e aveva risentito quella voce.
- Ciao, sono qui per l'annuncio.
Hermione avrebbe voluto morire. Ma non come prima, durante gli altri dieci colloqui, no. Adesso avrebbe proprio voluto rimanerci secca, piuttosto che uscire da sotto quel tavolo!
- Ehi, tutto bene lì sotto?
Aveva bofonchiato un sì. Nella speranza di prendere altro tempo e trovare una via di fuga. Ma come? Correre via a quattro zampe, forse, avrebbe solo peggiorato la situazione.
Questa volta Ginny l'aveva messa in un bel guaio! E più stupida, lei, che alla fine si era fatta convincere!
- Scusa, sei sicura che... Hermione! E tu cosa ci fai qui!?
Era rovinata. Perchè il ragazzo, si era alla fine chinato, per vedere che cosa stava combinando lì sotto.
- Ciao... Fred? George?
- Fred... ma tu cosa ci fai qui?
- Ehm...
Poteva forse azzardarsi a dirgli che lei accompagnava Andromeda! Magari ci avrebbe creduto. Era un pò traballante come situazione, perchè Fred la conosceva abbastanza bene da sapere che non aveva un amica di nome Andromeda, però...
- Ehi, scusa, deve venire ancora molta gente? Saresti rimasta l'unica cliente... adesso insieme a lui, per oggi. Vorrei andarmene a casa...
Hermione avrebbe cruciato volentieri l'orso che li aveva raggiunti, togliendole così ogni speranza di propinare una balla a Fred.
Fred era sempre accucciato con lei sotto al tavolo. Ed ora si capiva chiaramente che stava cercando di non ridere.
Hermione si era rialzata di scatto. E aveva fissato il gestore.
- Stavo giusto per andarmene. Lui è un mio amico...
Anche Fred si era rialzato.
- Ehm... sì certo! Andiamo, Andromeda?
Si era infilata al volo il giubbino. Aveva salutato educatamente l'orso, anche se la voglia di cruciarlo era sempre lì e a passo di marcia, aveva infilato l'uscita.
Fuori non aveva smesso di piovere. Ma la pioggia era l'ultimo dei suoi problemi, ora.
- Hermione, capisco il tuo imbarazzo...
Fred l'aveva ovviamente raggiunta in meno di un secondo. Ed ora le stava camminando vicino.
- Non credo tu possa comprenderlo fino in fondo, Fred.
- Guarda, davvero, vorrei non essere venuto. Sappi che non ne farò parola con nessuno.
Ecco, ora stava completando l'opera. Se si era sentita una perfetta cretina quando l'aveva scoperta, ora si sentiva anche peggio.
- A parte che, se lo hai fatto, avrai avuto i tuoi buoni motivi...
Oddio! Se solo si azzardava a chiedergli quali fossero... avrebbe scavato da sola una buca profonda e ci si sarebbe buttata dentro.
E poi, il pensiero che uno dei motivi che l'avevano spinta lì, era parente stretta proprio di Fred, l'avevano indotta ad accellerare il passo.
Doveva assolutamente dire a Ginny che l'indomani non se ne sarebbe fatto assolutamente nulla. Lei aveva chiuso con fidanzati a pagamento, dopo questa figuraccia!
Una mano però aveva fermato il suo passo di marcia, trattenendola per un braccio.
- Ehi, Herm. Siamo amici da una vita. Non c'è bisogno di fare così. Guarda che non è mica successa la fine del mondo. Hai solo messo un annuncio per trovare un accompagnatore!
Ecco, poteva iniziare a scavare. Era anche peggio che sentirsi chiedere il perchè lo avesse fatto.
- Fred, potresti semplicemente dimenticare che sei stato qui?
Forse avrebbe dovuto lanciare un oblivion anche a lui. Però c'era qualcosa in quello sguardo che non c'era nello sguardo degli altri dieci ragazzi: amicizia, affetto, simpatia.
- Certo che posso farlo. Te l'ho già detto... anche se... mi piacerebbe sapere dall'amica, non dalla ragazza dell'annuncio... come mai si è ritrovata in una situazione del genere...
Forse era, in assoluto, la domanda più seria che Fred le avesse mai posto da quando si conoscevano. Ed era anche la più imbarazzante a cui rispondere. Proprio non se la sentiva.
- Senti... lascia perdere. Cancelliamo tutto e basta. Noi, oggi, non ci siamo mai visti.
Fred l'aveva lasciata andare e le aveva dato le spalle. Si era incamminato nella direzione opposta alla sua.
Hermione era rimasta un attimo immobile a guardare la figura del ragazzo allontanarsi.
Le mani in tasca, la camminata sicura, l'ex studente più indisciplinato - anche più del suo gemello - di tutta Hogwarts, se ne stava andando per non prolungare oltre il suo imbarazzo. Per evitarle qualsiasi ulteriore spiegazione.
E lei, senza una valida ragione, si era ritrovata a rincorrerlo. Ad affiancarlo, come lui aveva fatto con lei, solo un minuto prima.
- Fred... scusami. Sono stata scortese per niente. Non è colpa tua se mi sono ritrovata in quella locanda, a fare la cosa più stupida e stramba che avessi mai potuto fare in vita mia!
Il ragazzo l'aveva fissata un attimo. Poi era scoppiato in quella risata che, a stento, era riuscito a trattenere prima.
Una risata tanto coinvolgente quanto amichevole.
Hermione si era ritrovata a ridere con lui. In un pomeriggio iniziato male, proseguito anche peggio, finalmente la tensione si stava sciogliendo in quella risata liberatoria.
La pioggia aveva ormai infradiciato entrambi.
- Senti, non che mi debba anche tu qualche spiegazione, ma tu perchè sei venuto?
Fred le aveva rivolto il classico sorrisetto made in gemelli Weasley.
- Che ne dici di andare a parlarne in un posto meno umido?
E aveva accennato alla sala da thè di Madama Piediburro.
Aveva esitato un attimo, Hermione. Era noto come quel locale fosse frequentato da coppiette che volevano ritagliarsi un pò di intimità.
Ma poi, aveva pensato che a quell'ora, quasi le sei e mezza, la maggior parte degli studenti sarebbe già stata ad Hogwarts.Visto anche il tempo fresco ed umido.
- Dico che va bene! Ho anche un bisogno urgente di andare in bagno!
Fred era nuovamente scoppiato a ridere, mentre seguiva il suo passo spedito.
Una volta dentro, lei si era davvero fiondata in bagno. Il bisogno era diventato un'urgenza. Quindi, solo al suo ritorno in sala, si era resa conto di essersi messa in un'altro casino. Il locale, non solo era pieno, ma era pieno di ragazzi e ragazze che fissavano lei, che stava raggiungendo Fred, al tavolo dove si era accomodato.
Un tavolo che si trovava quasi al centro della sala.
Qualcuna le aveva anche rivolto un saluto, ossia Calì e Padma Patil. Le "sorelle gazzettino" come le chiamavano. In compagnia dei rispettivi fidanzati.
Bene, entro un'ora, tutta Hogwarts avrebbe saputo che lei si trovava da Madama Piediburro con uno dei gemelli Weasley.
C'era ormai poco da fare, se non sedersi e fingere che non fosse preoccupata dalla cosa, assumendo un'aria tranquilla.
- Non pensavo ci sarebbe stata ancora così tanta gente... se vuoi ce ne andiamo.
- No figurati! Che problema c'è... e poi lo sanno tutti che siamo solo... amici!
Fred l'aveva guardata strano e lei si era ritrovata ad arrossire come un peperone.
- Cioè, scusa, volevo dire che... siccome è risaputo... che qui ci vengono solo... ehm...
- So che cosa vuoi dire. Venivo sempre qui con Angelina... e di solito a quest'ora non c'era tutta questa gente. Si poteva stare davvero un pò tranquilli.
- Ah...ecco...
L'imbarazzo nasceva dal pensiero che stava parlando con Fred di cose che non si sarebbe mai sognata, neppure lontamente, di parlare proprio con lui. Fidanzati a pagamento, equivoci sentimentali, ex-ragazze...
- Senti, innanzitutto stai veramente tranquilla: non farò parola con nessuno, nemmeno con George, di quello che è successo.
Hermione era nuovamente arrossita. Ma proprio Fred doveva presentarsi? Poi le era balenata l'idea di Harry... ma grazie al cielo, lui non si sarebbe mai presentato! Era forse anche più imbranato di lei... ne sapeva qualcosa Ginny. Che ancora aspettava paziente che lui, prima o poi, si accorgesse di lei. E pensando a Ginny...
- Tua sorella lo sa. Anzi, diciamo che è stata una sua idea quell'annuncio...
Fred aveva sorriso divertito.
- Che cosa vi porto ragazzi?
La cameriera si era avvicinata al loro tavolo. E senza particolare interesse aspettava.
- Io prendo un thè. Senza limone, grazie.
- Io prenderò una cioccolata. Con panna, tanta. Grazie.
Ciccolata a giugno? Anche la cameriera aveva guardato male, Fred.
- Impazzisco per la cioccolata.
Si era giusitificato con quella sua aria imperturbabile.
- Ma stavi dicendo di Ginny?
- Che è stata sua l'idea dell'annuncio... cioè lo ha fatto senza che io lo sapessi.
- Tipico di Ginny. Su di lei, non ho dubbi che sia nostra sorella!
Come se il rosso dei capelli non fosse una prova sufficiente... però, non aveva tutti i torti. Caratterialmente Ginny era la più vicina ai gemelli.
- Comunque. Rompo io il ghiaccio: perchè mi sono presentato? Perchè mi mancano giusto 90 galeoni per acquistare la nuova Nimbus. Regalo di compleanno per George. Non volevo pesare sul bilancio dei "Tiri vispi Weasley"... così mi sono arrangiato con piccoli lavoretti.
Caspita! Questo da Fred non se lo aspettava.
- Immagino che sarai rimasta sorpresa...
Era così trasparente?
- Un pò... forse.
Lui era tornato a sorridere maliziosamente.
- Bè... se devo essere sincero... io sono rimasto "molto" sorpreso, invece, di scoprire che Andromeda eri tu!
E lei era tornata rosso peperone.
- Mai quanto me! Come ho fatto ad accettare...
- Si vede, che alla fine, ti è sembrata una buona idea...
Ad Hermione erano balenati davanti Emily ed il suo fidanzato impeccabile.
- Forse "l'unica" idea!
La cameriera era arrivata con le loro ordinazioni. The per lei, una montagna di panna sopra ad una tazza, per Fred.
- Hermione Granger che rimane con un'unica idea? Quasi altrettanto sorprendente...
- Perchè non conosci Emily Bloyd.
Le era scappato detto. Davvero, quando si trattava di quella ragazza, perdeva ogni capacità logica.
- No, effettivamente non la conosco... o meglio, da come l'hai detto... forse ho rischiato di conoscerla, ma mi è andata bene!
Le era venuto da ridere. Nonostante tutto, Fred, era riuscito a farla ridere ancora di tutta la situazione paradossale in cui si trovava.
- E' una mia amica. O meglio, un'amica che sopporto per amore dei miei genitori. E' la figlia di una coppia con cui i miei genitori sono amici da tempi immemori... e si è appena diplomata...
Ma Fred l'aveva interrotta.
- Un pò come faccio io con zia Muriel. La sopporto per amore di mamma e papà...
- Eh, quasi... peccato che tua zia sia una vecchia zitella... Emily ha solo un anno più di me, ma lo spirito di un'arpia!
- E cosa ti avrebbe fatto questa arpia? Se me lo vuoi dire, ovvio...
Era andato subito al sodo. In fondo era un pò una caratteristica dei gemelli, non avere peli sulla lingua.
- E' complicato e... un pò imbarazzante, veramente.
Lui, con due bei baffi di cioccolata, era diventato serio. Per quanto lo potesse essere, appunto, con quei baffi...
- Davvero, non sentirti in obbligo. Pensavo che... dato che avevi iniziato a parlarne... insomma, se avessi bisogno di un aiuto... anche solo morale... non mi riferivo all'annuncio!
- Emily Bloyd mi ha sempre fatto sentire una buona a nulla. L'eterna sfigata che non sarebbe mai potuta essere brillante, simpatica, affascinante... insomma, la classica ragazza che non se la fila nessuno! Nè per volontà, nè per sbaglio! E anche questa volta, alla sua festa di diploma, è così che riuscirà a farmi sentire!
Ecco, lo aveva detto! Finalmente aveva confessato a qualcuno che cosa rappresentava per lei Emily Bloyd: l'umiliazione di sentirsi l'eterno brutto anatroccolo in presenza di un cigno bellissimo!
Fred era rimasto con la tazza a mezz'aria.
- Ma davvero riesce a farti sentire così? Cioè, scusa, tu mi sembri tutto tranne che sfigata!
Questa volta era arrossita e non solo di imbarazzo. Era la prima volta che Fred le faceva un complimento così diretto. Ma forse, oggi, era la prima volta per tante cose tra loro due...
- Ti ringrazio. Però...
Ma Fred, come succedeva anche a Ginny, aveva assunto quell'espressione da "fiume in piena".
- A questo punto, devo conoscerla! Una che riesce a far sentire così te, la devo vedere in faccia! Perciò, sono disposto a farti da "fidanzato" gratis!
Hermione si era guardata istintivamente intorno. Nessuno sembrava prestare particolare attenzione a loro due o alla loro conversazione. Forse le uniche che lanciavano qualche occhiata erano le sorelle gazzettino. Ma erano troppo lontane per sentire, grazie al cielo.
- Davvero, Hermione. Lo faccio volentieri. Sei sempre la prima che da una mano a tutti... se adesso posso essere io, ad esserti di aiuto... bè, sono qua.
Fred Weasley, come finto fidanzato?! Già era imbarazzante l'idea del finto fidanzato... l'idea poi che fosse lui!
- Fred... ti ringrazio... ma...
- Guarda che sono in grado di farti fare un ottima figura!
Continuava a fissarla con quei baffi di cioccolato e quell'espressione che da seria era un pò sfumata in maliziosa.
- Fred... davvero... io ti ringrazio, ma non credo che sia il caso che io... che noi... insomma...
- No, no... è deciso! Ti accompagnerò alla festa di questa Emily. E dovrà ricredersi su di te!
No, questo non doveva succedere! Lei non poteva andare ad una festa di Emily con Fred come finto fidanzato! La sola idea di tenerlo per mano, le procurava un nodo allo stomaco. Sarebbe stato non imbarazzante... di più!
- Fred, non credo che tu abbia capito qual'è il problema...
Si era interrotta perchè con la coda dell'occhio aveva visto Padma e Calì dirigersi verso di loro.
- Oh cavoli...
Fred aveva leggermente voltato la testa e seguito la direzione del suo sguardo.
- Capisco. Gazzettino in vista. Non sono mai state un problema per me e George. Lascia fare a me...
- Ciao Hermione! Ciao...
- George...
- Ciao George. Che sorpresa vederti qui... e in compagnia di Hermione!
Hermione quasi aveva ignorato la poco velata allusione, sul fatto che fossero lì insieme. Si stava domandando che cosa avesse in mente Fred.
- Ciao. Che ne dite del cartello?
Calì aveva guardato Padma un pò perplessa.
- Cartello?
Fred, sempre coi suoi baffi di cioccolato, aveva rivolto un sorriso amichevole alle due.
- Sì, quello sulla porta.
Si erano guardate ancora perplesse. Però, conoscendo i gemelli, un piccolo sospetto si era fatto strada nel loro sguardo.
- No, non credo ci fosse nessun cartello... o forse non ci abbiamo fatto caso.
Fred aveva fatto spallucce a beneficio delle due sorelle. E aveva fatto l'occhiolino a lei.
- Io andrei a vedere se fossi in voi.  E' importante. Prima di proseguire in questa nostra conversazione.
A quel punto le due sorelle erano più che perplesse. Erano indiscutibilmente incuriosite. Una caratteristica che andava a braccetto con il loro essere così pettegole.
Quindi, cedere all'impulso di andare a vedere, era stato irrefrenabile. E si erano avviate verso la porta.
Fred era stato velocissimo. Aveva estratto i soldi per il conto, lasciandoli sul tavolo. Dopodichè si era alzato, trascinando via anche lei.
Hermione aveva fatto in tempo ad afferrare al volo il suo giubbino, prima che il rosso la trascinasse sul retro del locale, dove c'era appunto il bagno.
- Fred che stai facendo...
- Metto fuori gioco le sorelle gazzettino, facendogli credere oltretutto, che sono George. Adoro complicare le situazioni!
Si era chiuso in bagno con lei! Un locale alquanto particolare dove ritrovarsi a stretto contatto con lui.
- Mi sa che hai solo peggiorato la situazione...
Fred le aveva sorriso.
- Tanto ci ricameranno su lo stesso!
Non aveva tutti i torti...
- E adesso cosa facciamo, scusa?
- Adesso ti accompagno ad Hogwarts.
- Esattamente come?
- Bè, in una maniera molto semplice.
La sensazione di essere risucchiata l'aveva già provata con la passaporta. Ma la smaterializzazione, oltre al risucchio, dava anche un senso di nausea.
Il tutto era durato qualche secondo. Erano riapparsi davanti ai cancelli di Hogwarts.
- Caspita... che sensazione! Ancora non l'avevo provata così bene.
- Vuoi dire che le tue lezioni non procedono come dovrebbero?
- No, riesco a smaterializzarmi... ma solo ancora da un cerchio all'altro! Un pò diverso...
- Già... senti, non credo sia il caso di dilungarsi proprio qui davanti...
Effettivamente lì, davanti ad Hogwarts, sarebbe stato anche peggio essere visti insieme. Sopratutto perchè Fred non aveva alcun motivo valido per essere lì con lei.
- No, infatti...
- Perciò, direi che la tesi ufficiale, per il nostro incontro, dovrebbe essere quella che ci siamo incontrati per caso ad Hogsmeade e io ti ho offerto un thè.
- Direi che può funzionare... anche se Padma e Calì ci ricameranno sopra... sopratutto perchè siamo spariti sotto i loro occhi!
- Fregatene... mi sbaglio o non ti hanno mai toccato i pettegolezzi?
Sì, peccato che non erano su di lei... la voce che lei e George erano stati beccati da Madama Piediburro per un thè... bè... sarebbe stato ghiotto!
- Ci proverò... però almeno ad Harry, Ron e Ginny posso dire che eri tu e non George? E come... ehm... hai pensato bene di andartene?
- Certo...
- Allora ti ringrazio per il thè. Sarà meglio che vada ora...
- Come rimaniamo d'accordo per quell'altra faccenda?
Non si era dimenticato. O meglio, non mollava.
- Non so... ancora...
- Senti, perchè non approfittarne? Poi sono io... tieni presente che non mi devi nemmeno istruire più di tanto... sicuramente ti conosco meglio di uno sconosciuto qualsiasi! E poi lo faccio gratis...
- No, se dovessi accettare la tua proposta... i cento galeoni te li dò lo stessi.
Le aveva rivolto uno strano sguardo.
- Ma questo è un favore fatto ad un'amica.
- Senti, hai detto che ti facevano comodo per il regalo di George...
Il rosso aveva annuito.
- Sì, l'ho detto... ma...
- Allora è deciso. Se io accetto, tu accetti i cento galeoni.
L'aveva riguardata con quell'espressione strana.
- Stai dicendo che accetti?
Stava davvero accettando di andare alla festa di Emily Bloyd, con Fred Weasley nei panni del suo fidanzato?
- Sì... dopotutto non ho voglia di affrontare quella festa da sola... a questo punto, è meglio farlo in compagnia di un'amico...
Sul viso di Fred era comparso un sorriso.
- Bene. E quando sarà questa festa?
- Fra sei giorni, a Londra.
- Okay. Direi che ci potremmo incontrare, allora, la sera prima per accordarci sui dettagli.
- Dettagli?
Lo aveva guuardato interrogativamente. Cosa c'era da stabilire?
Lui aveva ritirato fuori l'espressione maliziosa.
- Dettagli tipo: quando ci siamo conosciuti? Dove ci siamo conosciuti? Mi hai detto subito di sì o prima mi hai fatto penare un pò? Dove ci siamo dati il nostro primo bacio?
Oh mio Dio! A tutto questo non ci aveva pensato! Non sarebbe mai riuscita a dire così tante bugie tutte insieme!
- Non si può fare! Non sarò capace... mi impappino sicuro...
- Sono sicuro di no. E poi tieni presente che ci aiuterà il fatto di conoscerci veramente, sarà più semplice che con un estraneo. Vedi che l'amicizia conta?
Hermione era rimasta sorpresa da quelle parole. Fred era sempre stato solo un ragazzo giocherellone ai suoi occhi. E invece, ora, se ne usciva con una frase così ricca di significato.
Delle voci in lontananza, però, annunciavano l'arrivo di qualcuno.
- Allora, ci vediamo tra cinque giorni, alle otto. Rimane solo da stabilire dove.
Dopodomani sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze estive. Lei sarebbe tornata a casa sua, a Londra. Da sola, perchè i suoi genitori erano via entrambi per lavoro.
- A casa mia. Alle otto. Averil Street, 18.
Le voci erano sempre più vicine.
- Allora, il 12 sera alle otto, Averil street 18.
Stava per andarsene quando le era venuta in mente la cosa più importante di tutte. La cosa fondamentale!
- Ah, Fred... non dovrà sapere nessuno che... insomma che noi...
- Ho capito cosa vuoi dire. Non lo saprà nessuno. Nemmeno George.
Ma poteva davvero fidarsi di Fred Weasley? Non aveva modo di scoprirlo se non provando.
- Io non lo dirò nemmeno a Ginny. Le dirò che ho deciso di andarci da sola. Farà storie, ma poi rispetterà la mia decisione.
Fred aveva annuito.
- Okay. Vado. Ciao.
- Ciao.
Puf. Se ne era andato, proprio quando le voci erano sbucate dal bosco.
Dei ragazzi di Tassorosso, che avevano fissato Hermione sorpresi. Perchè bagnata fradicia, era praticamente impalata davanti ai cancelli di Hogwarts.
Non potevano certo immaginare che, il suo stato di trance, era legato a due sconvolgenti verità: la prima era che aveva accettato che Fred Weasley le facesse da fidanzato ufficiale, quando tra loro c'era sempre stato un rapporto, sì d'amicizia, ma non come quella che la legava ad Harry o a Ron.
La seconda era che il suddetto Fred Weasley, imprevedibile, incontrollabile, irrazionale diciannovenne, sarebbe sbarcato con tutta la sua potenzialità magica ad una festa di babbani e a portarcelo sarebbe stata lei, Hermione Granger, prevedibile, controllabile, razionale diciassettenne dalle altrettante spiccate potenzialità magiche.






Spazietto autrice:
Se vi sono piaciuti i baffi di cioccolato di Fred, fate una scappata a leggere la one-shot che ho scritto su questo pairing che si intitola "Cioccolata a mezzanotte". Anche lì, ad un certo punto, Fred ha un bel paio di baffi di cioccolato. La one-shot però non ha nulla a che fare con questa ff. E' un'idea nata dopo che avevo bevuto una cioccolata, ovviamente!
Ciao. A presto.
  
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