LA GIUSTIZIA
Light
aprì finalmente gli occhi…
Era
ancora scombussolato, ma l’insopportabile dolore alla testa di pochi istanti
prima si stava affievolendo…
Intorno
a lui c’era una fitta nebbia, così candida e pura da emanare un forte senso di
pace e piacevolezza…
A
Light servirono un paio di secondi per tornare a ragionare con chiarezza, poi
riuscì a ricordare, e con un sobbalzo si chiese:
“Io…sono
morto?”
Non
poteva essere altrimenti, era chiaro che non si trovava in un luogo appartenete
al nostro mondo.
“Si,
è così, Yagami.”
Il
ragazzo riconobbe immediatamente quella voce, la voce del suo più grande
rivale: L.
Era completamente nudo e, avvolto dalla nebbia, si
trovava in piedi con la schiena curva a pochi passi da Light, che invece era a
terra, nudo anche lui.
“L?
Ma dove ci troviamo?” Chiese.
“Non
farti illusioni” cominciò L “per te non esiste né il paradiso né l’inferno,
questo è un luogo nel mezzo, ma è provvisorio, quasi una sala d’attesa
immagino.”
In
quel momento colui che era stato Kira, e che era diventato il nuovo Dio della
Terra, si rese conto di quanto fosse impotente in realtà.
Ora
il suo destino era un mistero, ma di sicuro non sarebbe stato piacevole…e lui
non aveva il potere per fare nulla…
“Che
cosa stiamo aspettando?” Chiese dopo qualche secondo.
L
fece un sorrisino dei suo e rispose: “Io probabilmente stavo aspettando
te…forse per me era impossibile riposare in pace senza sapere che Kira non
poteva più nuocere a nessuno…”
Kira…il
Death Note…la giustizia…
Light
sentì un forte nodo alla gola ripensando a tutto ciò che aveva fatto, una
sensazione spiacevole…rimorso?
Come
poteva essere? In vita non aveva mai avuto esitazioni tranne che all’inizio,
perché adesso si sentiva così?
“Sai
cos’ho scoperto, Yagami?” Fece L “All’inizio chiunque esita ad uccidere
qualcuno, ma una volta che si è provato la prima volta, allora continuare
diventa più semplice…se un essere umano entra in possesso di un potere grande
come quello del quaderno della morte, più lo esercita e più esso altera la
personalità…per questo anche un ragazzino con tutta la vita davanti e senza
nemici, se si mette in testa di cambiare il mondo, diventa un assassino.”
“Stai
dicendo che non ero in grado di ragionare con chiarezza?” Chiese Light con voce
alterata.
“Sto
dicendo che l’essere umano è debole, e tende a lasciarsi prendere la mano…per
quanto fossi intelligente, neanche tu hai fatto eccezione”
Era
vero, non c’era modo di controbattere. Aveva vinto il Death Note.
Light
si accasciò di nuovo al suolo, che cosa avrebbe fatto ora? Fuggire era
impossibile, e non c’erano vie d’uscita…
Tuttavia,
anche se si era lasciato sopraffare dal potere del quaderno, il giovano non si
era pentito di averlo usato…pensò che probabilmente se fosse tornato indietro
avrebbe fatto la stessa cosa. Perché piangersi addosso dunque? Era lui che
aveva fatto quella scelta, e l’aveva fatta per una nobile causa…né avrebbe
pagato le conseguenze…
Fu
questo ragionamento che lo fece reagire.
L
lo guardò e disse: “Sai, ora che vedo le cosa da una nuova angolazione, anche
se non approvo ciò che hai fatto, non ti biasimo.”
Light
alzò gli occhi e guardò il suo interlocutore, aveva capito dove voleva
arrivare.
“Si,
Light, anche se da due punti di vista differenti, sia tu che io rappresentavamo
la stessa cosa…” Continuò L porgendo una mano a colui che aveva causato la sua
morte.
Il
ragazzo guardò L per qualche secondo, poi gli strinse la mano ed entrambi
pensarono la stessa cosa: “La giustizia”