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Autore: HopeToSave    29/10/2009    15 recensioni
-Tranquilla, Wanda, ho capito. Ma sai, alla fine… è divertente stuzzicarti.-
Non compresi. Non subito.

Fic senza pretese, dopo un lungo periodo di pausa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian, Viandante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Purr.
Autore: HopeToSave
Genere: Romantico, Erotico
Personaggi: Viandante/Wanda, Ian O’Shea
Rating: Arancione
Avvertimenti: One-shot

Purr.

Dio Santo.
Oh! Era davvero strano: quando succedeva qualcosa, qualsiasi cosa, che potesse scatenare una qualche emozione forte negativa –in questo caso spavento per il crollo improvviso di alcune scatole nel magazzino mentre gli altri sgobbavano e io guardavo, in quanto troppo debole- me ne uscivo sempre con qualche esclamazione riguardante la religione degli umani; che poi neanche so cos’è la religione, in quanto la mia specie –perché di specie si tratta, non mostri, non vermi- non crede nella vita dopo la morte. Dopo di essa c’è il nulla. Non avevo mai affrontato un discorso del genere con nessuno; non vi badai, in fondo nessuno ne aveva mai espresso la mancanza.
Dopo essere rimasta ferma qualche minuto a pensare, senza accorgermi di quello che accadeva intorno a me -se un’abitudine, volendola chiamare così, rimasta dai lunghi discorsi e dibattiti con Melanie o una caratteristica ereditata da Petali Aperti alla Luna o una semplice distrazione momentanea non saprei dire-, mi sentii scuotere le spalle.
Incontrai gli occhi di Ian, bello come sempre, e ne rimasi ammaliata, di conseguenza mi impalai un altro minuto.
-Wanda! Stai bene? Ti sono caduti addosso? Oh, lo ammazzo davvero, Kyle, ‘sta volta!-
Alla parola “ammazzo” mi riscossi.
-No!- strillai. Lui mi fissò un po’ sorpreso; poi sorrise malizioso, sia con le labbra che con gli occhi.
-Che… succede?- chiesi, disorientata.
-Forse questa notte ho un po’ esagerato e ti ho tenuta troppo sveglia, ma non mi pareva fosse così tardi. Hai bisogno di dormire?-
Questa notte. Questa notte? Questa notte!
Arrossivo spesso nel mio nuovo corpo ospite, ma mai –mai!- mi sentii infiammare così tanto: probabilmente se fossi andata nella stanza dei fiumi non avrei sentito minimamente il caldo delle sorgenti, o forse se mi fossi gettata nella seconda –la più calda, la più impetuosa, la più pericolosa- avrei sentito fresco. Sicuramente il mio colorito era innaturale.
Mi sentii cedere le gambe, la testa girare, e tutto divenne improvvisamente scuro. Sentiva un’eco lontana che mi chiamava.
-Wanda?! Oddio, Wanda!-
Mi dispiaceva, quella voce tanto famigliare era preoccupata, ma non riuscivo ad aprire gli occhi né a muovermi, e tutto era così confu… so…

Mi svegliai sotto le stelle. La fenditura in alto: la ricordavo, era quella dell’ambulatorio. Mi ritrovai improvvisamente lucida; una mano stringeva la mia e un flacone di Raffredda era lì affianco. Mi alzai leggermente e riconobbi la chioma di Ian: dormiva, russando leggermente, piegato sul lettino in cui ero stesa. Oddio –di nuovo-, cos’era successo?
E ricordai. Ricordai che ero svenuta. E il fuoco. E tutto girava. Ero svenuta, sì, per l’imbarazzo.
Che stupida.
Questa notte, o meglio, la scorsa notte –ormai era buio, e forse erano le due, le tre; quanto tempo era passato?-. Non mi aspettavo certo un’allusione come quella.
La scorsa notte, una finalmente da soli, dopo la missione, avevamo avuto… rapporti decisamente intimi. Arrossii al pensiero, ma fui pervasa anche da un altro tipo di calore.
In quell’istante mi sentii malissimo, i sensi di colpa mi invasero; avevo fatto preoccupare Ian per nulla e magari l’avevo anche ferito!
Si svegliò e, un po’ intontito dal sonno, mi fissò. Si riscosse.
-Wanda! Come stai? Sei svenuta, eri bollente, tu… ti ho portata in fretta qui, ma non sapevo… cioè, così all’improvviso…-
Mi vennero le lacrime agli occhi e lo abbracciai più forte che potei con le mie braccia esili e deboli.
-Scusa. Ti chiedo scusa. Io…-
-Perché ti scusi? Tu non hai nessuna co…-
-Sì, invece! Ti ho fatto preoccupare per niente.-
-Ma che dici?- mi accarezzò una guancia, affettuoso.
Doc entrò nella stanza e mi sorrise radioso, nonostante si vedesse che si era alzato a fatica per venire a controllarmi. Mi sentii in colpa anche nei suoi confronti.
-Ehi! Come ti senti?-
-Fisicamente bene, grazie, Doc.-

I minuti successivi all’arrivo di Doc passarono stranamente veloci, e in un nulla di tempo mi ritrovai nella cucina, sotto ordine del mio compagno –che parola brillante: suona così bene, sembra emanare luce propria-, a cercare qualcosa da mettere nello stomaco, in quanto non l’avevo ancora fatto dal pranzo, e lo svenimento –arrossii di vergogna, al ricordo- era avvenuto verso il tramonto. Lo facevo solo per accontentarlo, non ero poi così affamata, lo stomaco era bloccato dall’imbarazzo; non era tardi come credevo: la mezzanotte era passata da poco.
Afferrai semplicemente qualche barretta ai cereali –recuperate nella missione terminata qualche giorno prima-. Mentre sgranocchiavo il mio pasto, Ian mi guardava ansioso.
-Sicura di stare bene?-
-Sì. Io, oggi… beh…- ero imbarazzata e combattuta: non sapevo se dirgli la verità. Mentire era già di per sé fuori discussione e tacere era invece una possibilità invitante. Però Ian non disse niente, in attesa che proseguissi. Deglutii:-Oggi io sono svenuta per… l’imbarazzo.- mi sentii fumante.
Per un attimo rimase in silenzio e io lo osservai: gli occhi concentrati protetti da folte ciglia nere; gli zigomi pronunciati; la barba lieve e ispida, la fronte corrucciata, i capelli scarmigliati e spettinati, una piccola cicatrice; dettagli che, messi insieme, formavano qualcosa di bellissimo a cui non avrei potuto fare a meno, che batteva in tutto e per tutto Jared, il ricordo di un amore sofferto e lontano. Pensai molte e altre cose nel giro di quei quattro o cinque secondi mentre Ian rammentava l’accaduto e ciò che lo aveva scatenato.
Per la prima volta lo vidi rosso in volto. Cioè, non era la prima volta che lo vedevo rosso –per la rabbia, tante, troppe volte-, bensì era la prima volta che lo vedevo arrossire, e c’era una grande differenza! Studiandolo capii che lo era per un misto di rabbia con se stesso e (forse) timidezza –imbarazzato lui? Lui?-.
-Mi dispiace.- arrossì di nuovo. E lo feci anche io.
-No! Non devi dispiacerti, è colpa mia, io… sono troppo emotiva. Non vorrei che pensassi che il mio incidente equivalga a un non-apprezzamento su ieri notte, io…- dovetti riprendere il respiro, in quanto avevo parlato velocissima e senza pause. Ma non ripresi il discorso, perché Ian mi guardava. Mi guardava sorridente, sollevato e divertito.
-Tranquilla, Wanda, ho capito. Ma sai, alla fine… è divertente stuzzicarti.-
Non compresi. Non subito.
-E… lo so, che hai apprezzato.- sorrise tra l’imbarazzato il malizioso –Facevi le fusa.-
Mi sentii di nuovo svenire, le guance si colorarono di un rosso acceso, ma riuscii a controllarmi un minimo, mentre Ian scoppiava a ridere. Ripresi a mangiare, stizzita. Avevo fatto le fusa. Avevo fatto le fusa! Tzè. Ma tra me e me sorrisi, nonostante la vergogna.
-E’ divertente vedere le tue reazioni. Tranne quando svieni, ovviamente.- Ian aveva smesso di ridere e, anzi, mi fissava con studiata serietà. Ma lo vedevo: lo vedevo, il sorriso sotto i baffi –sarebbe stata ancora più realistica come constatazione se li avesse avuti davvero, i baffi-.
Si morse il labbro inferiore e poi disse, in un sussurro, dopo aver accostato la bocca al mio orecchio:-Sono così belle le tue fusa. Eccitanti, oserei dire.-
Mi pervase un brivido: per le parole –mai Ian aveva detto cose così… così!-, per il suo fiato sul collo, per la sua mani che aveva preso ad accarezzarmi un braccio, lasciando una scia infuocata. E quando la mia pelle non percepì più il suo respiro ma le sue labbra, un vulcano mi esplose dentro. Istintivamente portai una mano al suo volto, e sospirai mentre baciava e accarezzava il mio corpo.
Alzandomi la testa, mi baciò sulla gola, poi di nuovo il collo, e le spalle, scostando leggermente la maglia. Poi mi afferrò per i fianchi e mi mise a sedere su un banco e io allacciai le mie gambe alla sua vita, in un gesto istintivo che mai avrei pensato di poter fare, e finalmente le sue labbra furono mie. Sentii il bisogno di toccare la sua pelle e il suo corpo –perfetto, atletico, scattante, caldo- per rendermi conto che fosse tutto vero, che lui fosse vero e non svanisse sotto il mio tocco.
E tutto si fece più frenetico: avevo lasciato la timidezza in un angolo, ad impolverarsi per almeno quegli attimi, e, dal suo canto, Ian non era più l’uomo gentile che amavo, era molto di più, dolcezza e passione, in un amalgama esplosivo; mi sentivo morire e allo stesso tempo non ero mai stata così attaccata alla vita –dando un senso concreto ai pensieri, che scorrevano senza capo né coda nella mia mente confusa, inebriata e innamorata, la mia vita era Ian; o il bancone- e pensai fosse stato tutto un sogno quando aprii gli occhi e incrociai lo sguardo di Ian, pieno di sentimento, ma anche qualcos’altro. Gioia? O forse divertimento? I suoi occhi blu brillavano, quasi come quelli delle Anime.
Mi sfiorò il volto con le dita, delicato.
-Visto? Hai fatto le fusa.-

Note Autrice:
Wow, non mi sarei mai aspettata che il mio ritorno a scrivere dopo… beh, tanto tempo, potesse avvenire con una fic su The Host. L’ho riletto. E mi è ritornato l’amore per esso. E ho letto le tante storie che mi ero persa. E, e, e. E ho deciso che desideravo scrivere ancora su questo libro.
Stranamente non mi vengono le solite storie agnst, ma sentimentali e leggermente erotiche. Oddio, leggermente, neanche fosse chissà che.
Sono felice di essere tornata a leggere e scrivere. C:

La riflessione sulla religione è collegata alla mia precedente fic, Shy, in cui mi sono accorta che le ho fatto dire molte esclamazioni del genere senza rendermene conto. Oh, si trattava di più di un anno fa, non avevo ancora uno stile preciso. E neanche ora, però è già qualcosa di più decente. Credo.
Purr, in inglese, significa fusa.

Per questa fic sono tra il soddisfatta –in fondo, è la prima dopo lungo tempo!– e l’insoddisfatta –lo sono sempre–. Ma lascerò il giudizio a voi lettrici/ori, che come me, siete ansiosi di esprimervi con le parole, e quindi non solo lettrici/ori ma anche scrittrici/ori, fanwriters. :D

Grazie della lettura (?).
Hope.

Ps: un ringraziamento a chi ha recensito la precedente fic su questo libro (ery, giulia9_91, Urumi, _Natsuki_, Bra, Laura Chant, BellaSwan95, _BellaBlack_, grcetempest, CassandraLeben, Sheerer, Yuna Shinoda, MANDiNA, Pi3, Girasole94, OnlyAShadow, elyxyz, MidNight Down, Emily94, wanda nessie, Xellesia_Moon_Black, like a smile, __granger, ytse, emmetti e AngelOfScarletMoon) e chi l’ha messa tra i preferiti. Un grazie enorme. n.n

   
 
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