Per
Andreea, Dio, come avrei fatto senza te?
Semplicemente
grazie. Davvero.
Sei
e rimarrai la mia Ryuzaki. (LL)
»Strawberry Swing.
Prompt
.~Reach Out
(449
Words)
“Mi
resi conto d'esser chiuso in una cella.
E
per prima sopra le altre sentii la tua voce, Ryuzaki.
Non
era come le altre, spaventate, con un velo di pregiudizio. Era
neutrale. Per la prima volta dopo interi mesi.
«Yagami,
tutto bene?»
Non
seppi come rispondere. Semplicemente sorrisi, probabilmente non
ricordavo nemmeno come si facesse. Ma era così naturale con te.
Devo
ammettere che il concetto di naturalezza mi è stato estraneo per
troppo tempo.
Non
ne sentivo la mancanza, ma avendone una vaga idea, ci si sente
luminosi.
Mi
bastavano quei momenti per parlare soltanto con te, senza il caos che
veniva a crearcisi intorno.
La
perfezione e la bellezza di quei momenti passati con te, Ryuzaki, mi
faceva davvero venir voglia di piangere.
Ma
non ricordo cosa c'era prima di te.
Vorrei
ricordare, dannazione."
-Da quando sono diventato così melenso?- si schernì il bruno, mentre si passava un asciugamano fra i capelli. Si diresse verso il frigorifero e con pochi gesti meccanici prese una lattina. L'aprì, lasciando la schiuma appiccicosa sul ripiano della cucina, e se ne tornò in silenzio in camera. -Pulirò più tardi, tanto non è niente di irrimediabile.- si giustificò con sé stesso, ancora ad alta voce.
Prese
l'agenda. Aveva molto da fare per la scuola. -Ma sai cosa, diario
maledetto? Vai a farti fottere!-.
Continuò
a vagare per casa, annoiandosi.
L'orario
parlava chiaro, i genitori sarebbero rientrati cinque ore dopo. Aveva
tutto il tempo.
Tutto
il tempo che gli serviva per annoiarsi comodamente, perdere la
concezione della parola “impegno” e ritrovarsi la notte a fare
ciò per cui non aveva avuto voglia durante il giorno.
Si
accomodò sul divano e accese la radio argentata.
Cambiò
numerose stazioni radio, finché non sentì un suono familiare.
Ricordava
quella canzone. -Oh, è già un passo avanti. Ricordo qualcosa che
non sapevo di conoscere.- bevve, e rimase in attesa.
Magari
qualcos'altro gli sarebbe sovvenuto.
Il
nulla più totale.
Bevve
di nuovo, infastidendosi al momento che non scendeva più alcun
liquido dolciastro.
Light
rimase ancora assorto, sdraiato sulla dormeuse.
Si addormentò, mentre la radio trasmetteva una canzone che per la prima volta gli fece ascoltare Ryuzaki.
Sognò
delle fragole con lo zucchero.
“Ammesso
che non sia incinto e che abbia le voglie, questo è un chiaro
indizio.”
Accese
il computer. Mentre il suono vibrante si diffuse nell'aria, e il rapido
digitare di Light soffocò definitivamente quel silenzio utopico che
si era venuto a creare dopo aver arrestato la musica, il ragazzo
definì un concetto “Le
fragole sono
Ryuzaki.”
Attese
davanti allo schermo.
-Aveva
detto che si sarebbe fatto sentire.-
Rise.
La sua voce si dissolse nella tranquilla serenità della casa vuota.
-Ho voglia di fragole.-
Nota
Dell'Autrice: Finalmente
-come avevo detto- una strana
fanfic per te XD Sperando che apprezzi e che non mi uccida.
Have
a nice day. <3