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Piccolo commentino pre-lettura:

 

Questa ff è stata scritta da me(Harmony) e la mia carissima compagnuccia di banco/scuola/…ki + ne ha + ne metta Jenny Malfoy!Il primo capitolo era già stato pubblicato qualche tempo fa per meno di 18 ore,ma abbia mo preferito toglierlo e ripubblicarlo solo quando saremmo riuscite a dare un giusto sviluppo alla storia…dovremmo esserci riuscite…speriamo!

Grazie a voi che state leggendo,grazie a quelli che commenteranno….grazie alla mia Jenny!

…Per chi aspetta il ritorno di Hogwarts Cartoon:Entro settimana prossima aggiungerò un bel po’ di capitoli!

Bax Bax Bax

 

__K__

 

 

Primo Capitolo: L’ultimo scontro

 

 

 

La stanza era illuminata da una strana luce trasversale che rendeva tutto un po' freddo, ma fuori il cielo era limpido e il suo azzurro, interrotto qua e là da qualche nuvola, suggerivano l'idea della bellissima primavera sbocciata ormai da qualche tempo.Il sole si stava già apprestando ad illuminare l'altro emisfero e lasciare il nostro in una tiepida serata quasi estiva.

Seduto dalla sua poltrona poteva vedere un alberello e delle sedie da giardino...che immagine surreale!Neanche 10 ore prima il mondo aveva affront...no! Non il mondo...LUI aveva affrontato la morte, LUI aveva sconfitto quell'uomo, se così si poteva ancora chiamare, che da anni, anzi quasi da decenni, terrorizzava il mondo magico.

Tuttavia Harry sedeva ora in uno stato di quiete assoluta, niente avrebbe potuto distoglierlo da quel senso di pace che gli aveva procurato capire che non sarebbe stato costretto a commettere un omicidio per il bene del mondo.

Contro ogni previsione l'Avada che aveva scagliato contro il signore oscuro aveva si ucciso qualcosa ma non l'uomo.Bensì la sua parte malvagia.Tutto ciò Harry pensava fosse il risultato d’anni e anni passati da Voldemort a cercare di sconfiggere la morte.

Ma si poteva ancora dire che fosse vivo?

Voldemort era morto!Quello che giaceva sul letto a qualche metro dal moro era semplicemente Tom Riddle,un giovane uomo,addormentato di un sonno molto profondo. Harry non era ancora sicuro di quello che era successo nel momento in cui aveva scagliato l'anatema,ricordava solo un’esplosione di luce rossa,un urlo straziante e infine Tom,accasciato a terra dove prima si ergeva in tutta la sua malvagia bellezza Lord Voldemort.

Harry stesso aveva insistito per portarlo via e per potersi prendere cura di Tom.

-Remus lo so che Voldemort è morto!Lo sento,quello non è altro che il corpo che ospitava la sua anima oscura!Voglio prendermi cura io di lui,voglio dare a quel corpo la pace che non ha avuto prima.Devo farlo,sento che è la cosa giusta!- aveva detto il salvatore del mondo, magico e non, all'ex professore qualche istante dopo essersi reso conto di ciò che era accaduto.

E così era stato,Harry rifiutando le cure offertegli da Tonks aveva preso tra le braccia il corpo del suo acerrimo nemico e si era materializzato con lui nell'ingresso di Grimmauld Place,numero 12.

La casa era cambiata moltissimo dai primi anni dell'ordine:era stata ridipinta in colori più allegri e tutte le cianfrusaglie della vecchia casata Black erano state eliminate.

Nell'ingresso,al posto del quadro della madre di Sirius (che Lupin era riuscito a far staccare solo dopo decine d’incantesimi a rapida ripetizione) vi era ora una bellissima foto di Harry fra Sirius e Remus,che era stata scattata nel salotto della casa stessa durante le ultime vacanze di Harry con Sirius.

Una volta arrivato in casa il moro aveva adagiato il corpo di Riddle sul letto di una camera degli ospiti,una delle poche libere,e si era messo a sedere sulla poltrona dall'altro lato della stanza a vegliare quel corpo che giaceva nella stessa posizione da ormai otto ore.

Hermione era stata l'unica ad azzardarsi a salire fino all'ultimo piano,nella stanza in cui i due maghi più potenti del mondo si trovavano in quella loro strana quiete.

-         Harry hai bisogno di qualcosa?-disse la mora infilando la testa nello spiraglio della porta dopo aver bussato.

-No grazie Herm!piuttosto di agli altri che sto bene,che non si preoccupino per me!-disse Harry con voce calma e pacifica per poi aggiungere:

-Chi c'è di sotto?-

  -Io sono arrivata qua con Ron Ginny e Charlie,ma c'erano già Remus Tonks e Piton...a proposito,lui ti crede completamente ammattito!-disse Hermione spostando poi lo sguardo sulla figura addormentata e rabbrividendo.

-Oh Harry fa così impressione vederlo qua!...io ti credo e capisco anche ma vedi gli altri…beh insomma Lord Voldemort nel quartiere generale dell'Ordine....fa un po' impressione!-

continuò l'ex grifondoro fissando il pavimento con la paura di far arrabbiare Harry con quelle parole;abituata vederlo ogni giorno più nervoso e irascibile negli ultimi mesi.

Vederlo così serafico e pacifico la spaventava quasi di più che vederlo incazzato.

Era diventato il mago più potente dell'intero mondo magico e, per quanto fossero sempre rimasti amici, da qualche tempo le dava un gran senso di soggezione guardarlo negli occhi.Ormai tutti avevano notato che quegli occhi color smeraldo avevano acquisito una forza e un potere enorme.

-Dì a tutti di non preoccuparsi...e manda su qualcuno ad avvisarmi quand'è pronta   la cena-Aggiunse in fine il bel moro.

-Ok Harry,non dovrebbe volerci più di mezz'ora..anche se sta cucinando Rem!-la frase fin con un sorrisetto della bell’Auror.

Anche a Harry scappo un sorriso e un sentito -Oh no!..ma io avevo fame!-.

La mora sussurrò -Ora vado a dargli una mano!- fece un altro sorriso e usci del tutto.

Harry decise quindi di alzarsi e di sgranchirsi un po' le gambe e usci dalla porta finestra della camera che dava sulla terrazza dell'ultimo piano,era stata incantata per essere un meraviglioso giardino...passeggiò un po' sull'erba a piedi nudi!

Era una cosa che aveva sempre adorato fare anche a casa Dursley.La sensazione dell'erba sotto i piedi era la cosa che più lo rilassava,anche se al momento non ce n'era affatto bisogno!

Dopo 25 anni da quando gli era stata impressa quella saetta in fronte era la prima volta forse che non  l’aveva col mondo per quella sua predestinazione.

Era felice e non gli importava nulla di quello che sarebbe successo poi.