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Autore: esty_accientaly_in_love    31/10/2009    6 recensioni
Fiction sù delle riflessioni (un po' deliranti devo ammetterlo) di Sasuke sul suo rapporto con Naruto. Citazione testo " Ingombrante. Ingombrante, pensò Sasuke, era la migliore parola per definire Naruto. Lo era non tanto fisicamente quanto mentalmente." Come al solito ho dei dubbi sulla fic fatemi sapere che ne pensate. Come al solito è ambientata dopo un eventuale ritorno di Sasuke-pecorella-smarita all'ovile...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ingombrante

 

 

 

Ingombrante. Ingombrante, pensò Sasuke, era la migliore parola per definire Naruto.
Lo era non tanto fisicamente quanto mentalmente.

Ti si insinuava dentro e prima che potessi rendertene conto aveva già messo radici nella mente e nel cuore, a quel punto non si poteva fare nulla. Un po’ come con le piante infestanti. Magari la sua presenza era più piacevole, ma l’idea era quella: non riuscivi a liberartene in nessun modo. Così a dodici anni, la maggior parte dei quali passati in solitudine si era ritrovato a non riuscire a spostare la sua attenzione da quella petulante testa quadra per tutto il tempo che stavano assieme. A volte ripensava persino a quello che il biondo aveva combinato durante il giorno prima di addormentarsi, l’oscurità di villa Uchiha si faceva un po’ meno opprimente e a volte si dimenticava persino del suo cognome e di tutti gli spettri che si portava appresso tanto diventava ingombrante il ricordo dell’idiota.
Naruto era così catalizzava su di se gli sguardi della gente in modo naturale. Combattendo, parlando, semplicemente esistendo, col suo vociare sguaiato, i suoi modi strafottenti e plateali, i capelli color del sole e quegli incredibili, enormi occhi azzurri.
Era così ingombrante che non era riuscito a levarselo dalla testa de tutto persino nella nera parentesi del suo tradimento al villaggio.
La sua voce era ingombrante, onnipresente e orrendamente squillante ne segnalava la presenza a centinaia di metri di distanza. Ma come era possibile parlare con così poche interruzioni senza esaurire mai gli argomenti?
La sua presenza era ingombrante, se per caso decidevi di andartene (e magari con compagnie proprio raccomandabili) te lo ritrovavi ogni piè sospinto lì pronto a salvarti, anche contro la tua volontà.
Il suo affetto lo era: quell’idiota ti saltava addosso e ti abbracciava senza motivi apparenti, la cosa più assurda era che lo trovavi persino piacevole e che ogni altra dimostrazione di affetto ti sembrava falsa o sbiadita in confronto alle sue.
Ma la cosa più ingombrante in assoluto era il suo sorriso. Non lo era solo sul suo viso che coinvolgeva completamente muovendone gli zigomi, le labbra, le sopracciglia, spianando la fronte e arrivando fino agli occhi, rendendoli ancora più accesi del solito.
Il suo sorriso era così luminoso da cancellare tutto quello che gli stava attorno, non riuscivi più a vedere nient’altro. Ti si conficcava nel cuore, lo faceva battere e diventare piacevolmente tiepido; il tepore si diffondeva pian piano e ti ritrovavi improvvisamente colmo di quell’ingombrante sorriso.
Lo era anche mentre dormiva concluse Sasuke mentre osserva il biondo che occupava più di tre quarti del loro letto matrimoniale.

Forse era per il suo essere ingombrante che si era scoperto innamorato di lui, perché aveva occupato così tanto posto che il suo amore non aveva potuto raggiungere altro. Doveva essere assolutamente così, perché non capiva come altrimenti si sarebbe potuto invaghire di un pazzo decerebrato come lui. E come avrebbe potuto trovarsi sveglio alle due di notte a fare ragionamenti senza capo né coda, degni di una ragazzetta innamorata.

Sospirò. Come diceva un vecchio adagio popolare, pensare troppo fa male. Ciò ne era la prova.

Si chinò su Naruto e inizio a stuzzicarne un lobo con i denti. Ben presto il biondo si svegliò e inizio a ricambiare con effusioni altrettanto passionali. Quello sì che era un buon modo per tenere la mente occupata pensò il moro mentre l’altro stava stimolando meravigliosamente un punto sensibilissimo del suo collo. Ora come ora aveva voglia che Naruto lo ingombrasse in tutt’altro modo.

 

  
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