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Autore: Mizar    31/10/2009    8 recensioni
Sirius è sempre il solito studente svogliato e Remus lo sta aiutando a prepararsi per l'interrogazione di babbanologia. Ma chi l'ha detto che studiare è sempre una cosa buona?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

*****

Questa storia la dedico a Meissa-S e Alohomora, per la festa di Halloween.

Auguri streghette mie!!!!

Favole babbane

Remus stava aiutando Sirius nei compiti di babbanologia.

Nonostante fosse una materia secondaria, Paddy si era iscritto, per il gusto d’inorridire sua madre e suo padre, i nobilissimi coniugi Black, la crema dei purosangue del mondo magico, che già l’odiavano perché era stato smistato in Grifondoro.

Però, anche se era una materia poco impegnativa o, come diceva Remus, un’ora di cazzeggio, qualcosina doveva studiarla e Sirius, come sempre, non ne aveva voglia.

Così Remus, quando lo vedeva colare a picco, arrivava a soccorrerlo.

Quel giorno, in vista di un’interrogazione, dovevano ripassare le fiabe babbane più famose.

Dopo Cenerentola, Biancaneve e il celebre Cappuccetto Rosso, che diede adito ad una serie di battutacce sul lupo, che mandò Remus su tutte le furie, si arrivò alla piccola fiammiferaia.

Questa favola Sirius proprio non la conosceva e Remus così cominciò a narrare.

“È la notte di Capodanno, la Piccola Fiammiferaia è in strada, al freddo, a vendere fiammiferi. Non ne ha venduto ancora neppure uno; sta gelando ma non osa tornare a casa perché teme la reazione del padre”.

A queste accorate parole Sirius sgranò gli occhi e si fece attento.

Una povera bambina maltrattata.

Gli ricordava sinistramente la storia di un altro bambino, che non vendeva fiammiferi, ma che era sempre ingiustamente accusato di essere la rovina della famiglia.

Intanto, Remus, con voce dolce, continuava la narrazione.

“Cercando disperatamente di scaldarsi, la piccola inizia ad accendere un fiammifero ed ecco un’immagine bellissima appare davanti a lei: una bella stanza con una stufa, un tavolo imbandito, un albero di Natale. La bambina guarda stupita questo miracolo, ma tutto scompare quando la fiamma si spegne”.

“…Ma perché?...”

Mormorò affranto Paddy, che ormai non fiatava neppure, tanto era intento ad ascoltare.

“Non lo so perché. E’ una favola Sirius! Ascolta il resto su… Allora… Accendendo un nuovo fiammifero, la bambina vede la sua nonna, che lei amava tanto e che era morta da qualche tempo. Per prolungare quella visione, la bambina,allora, accende velocemente tutti i fiammieri, uno dopo l’altro…”

Ormai gli occhi di Sirius erano terribilmente lucidi, mentre con le mani sul viso continuava a mormorare:

“poverina…poverina”.

A quel punto, Remus non se la sentì di raccontare all’amico che la bambina moriva di freddo e così raccontò una bugia.

“La nonna allora appare davvero e prendendo per mano la bambina la porta in una casa bellissima dove un principe ed una principessa l’adottano, facendo di lei una felicissima principessina”.

Il licantropo si sentiva terribilmente in colpa, ma il sospirone di sollievo di Sirius lo fece ricredere.

In fondo era piuttosto improbabile che la prof chiedesse al suo amico proprio quella favola.

L’interrogazione del giorno dopo fruttò a Paddy un bellissimo Eccezionale e mise definitivamente in pace la coscienza di Moony.

Sirius, però, era rimasto molto affascinato da quella storia e così, una sera in cui lui e James erano riusciti a filarsela da Hogwarts, per andare a fare un giro ad Hogsmeade, ne parlò all’amico.

“ Pads, ma è una storia veramente bellissima",

sospirò estasiato Potter, che dopo la lunga fermata ai ‘Tre manici di scopa’ non era molto lucido,

“sono quasi commosso.”

“Pensa Jamie, lei era sola, di notte e al freddo, come noi adesso” pigolò Sirius.

“E anche lei aveva un papà cattivo che la chiamava ‘disgrazia’ oppure ‘rovina del nostro buon nome’ e non gli voleva bene”.

“Povera bambinella” sospirò James sempre più immedesimato nella storia.

“Scommetto che con lei, quella notte, c’era anche il suo migliore amico, un bravo e buon ragazzo che l’aiutava a vendere i fiammiferi, comperandoglieli lui” aggiunse accorato.

“E’ vero…Infatti se lei non vendeva i fiammiferi suo padre la cruciava, perciò il suo amico J.P. glieli comperò tutti e poi cominciarono ad accenderli per vedere le cose belle”.

Detto fatto i due Malandrini, ottenebrati dai fumi dell’alcol, cominciarono ad accendere fiammiferi su fiammiferi, immaginandosi visioni straordinarie ad ogni fiammella.

Qualche ora dopo, Silente, in camicione e cappello da notte, stava ricevendo una squadra di Auror piuttosto nervosi.

“Ma…non capisco… i miei studenti sono tutti al castello…”

“Questi due dicono di venire a scuola qui” disse secco il grosso ceffo, che pareva il capo.

L’uomo si spostò e da dietro lui sbucarono le facce annerite dal fumo e vergognose di James e Sirius.

“Oh cielo” disse la Mc Grannit che, in vestaglia scozzese e trecciona, affiancava il preside.

“Allora questi delinquenti piromani sono vostri?”ringhiò l’omone.

“Certamente…ma la prego mi dica cos’hanno fatto?” alitò Albus, sorreggendo discretamente una Minerva pallida come Nick Quasi Senzatesta.

“Praticamente, giocando con dei fiammiferi, hanno causato un incendio giù al paese. Un fienile e due case sono andate in fumo e si parla di migliaia di galeoni di danni…E per fortuna che non ci sono state vittime!!!”

Gli occhi dei due docenti erano così sgranati da sembrare piattini da the.

“Ma…perché?” boccheggiò Minerva.

Sirius la guardò di sottecchi.

“Prof…lei conosce la favola della bambina che vendeva i fiammiferi?”

“Certamente” rispose la professoressa.

Allora Black, sringendosi nelle spalle, mormorò:

“Così, la piccola fiammiferaia, non ha più freddo!”

Fine

   
 
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