Capitolo 1°- Il colpevole desiderio di te
Erano seduti sul letto ognuno immerso da interi minuti nel mare dei propri pensieri.
Ron giocherellava distrattamente con un modellino,fedele
all'orginale,della Firebolt, Hermione a pancia in giù era totalmente immersa
nella lettura di un enorme libro dallo spessore che Ron aveva già messo più di
una volta in discussione.
Harry,sempre più silenzioso e taciturno,sedeva sul
letto,con sguardo perso e i
pensieri che scorrevano fluidi e veloci.
Era giunto a Grimmauld Place da qualche giorno
ricevendo un'accoglienza più che
calorosa eppure,strano ma vero,quasi
preferiva restare a riflettere nel suo stanzino dai Dursley a Privet
Drive.
La casa di Sirius era rimasta la sede dell'Ordine e
questo lo irritava profondamente come se stessero profanando la memoria del suo
padrino occupando il posto dove era vissuto.
Lui stesso faticava a viverci,assillato dai sensi di
colpa e perseguitato da ogni centimetro di quella casa che lo riportava
prepotentemente nell'ufficio misteri.
Sospirò alzandosi dal letto,e sentendo gli sguardi di Ron
e Hermione dietro la sua nuca.
Non vi fece caso,proseguendo verso la finestra della sua
stanza,guardando se la sua bella civetta dal piumaggio candido stesse
ritornando dalla missione che gli aveva affidato una settimana prima.
-Ancora niente?-domandò Hermione con voce turbata.Harry
scosse la testa,poi si voltò a guardare i suoi amici comodamente seduti o
sdraiati sul suo letto.
Era rimasto alquanto stupito dal miglioramento improvviso
di Ron.Era diventato alto e slanciato con un profilo più maturo e i capelli
leggermente più lunghi che
gli donavano un'aria insolitamente affascinante.
Inoltre, da quel che dicevano Fred e George, era
migliorato notevolmente a Quidditch, merito del duro allenamento affrontato
durante l'estate con i fratelli.
Sospirò e riprese a guardare fuori dalla finestra,i raggi
lunari che illuminavano il suo viso un pò sciupato dalla sofferenza,i solchi
che aveva sotto gli occhi a causa delle notti insonni e la cicatrice che non
smetteva mai di pulsare.
-Hermione possibile che non stacchi mai gli occhi da quel
dannato libro?-
La voce di Ron risuonò per qualche istante lontana e lentamente Harry confinò i suoi pensieri
tormentati in un angolo della sua mente.
-Se tu studiassi un pò di più,invece di continuare con
quello stupido gioco....capiresti che
questo è il nostro nuovo libro di Difesa contro le arti oscure che, devo
ammettere, è estremamente
interessante...-
Harry raggiunse i suoi amici sul letto.Il volto di
Ron,contratto in una smorfia rabbiosa e infastidita,preannunciava un'imminente
lite tra i due
-Possibile che devi sempre cercare di essere migliore di
tutti?-sbottò infastidito.
Hermione staccò finalmente gli occhi dal libro,il suo
sguardo non prometteva nulla di buono.Se Harry avesse potuto li avrebbe fatti
evanescere in quell'istante
-Scusa...cos'hai detto?-chiese con voce falsamente
tranquilla ricordando all'istante la
Umbridge.
Ron parve un pò
intimorito ma non si diede per vinto e continuò -Insomma,non capisco per quale
motivo ti ostini a voler fare sempre di
più degli altri! Arriva un nuovo libro di difesa contro le arti oscure e tu
devi assolutamente leggerlo prima di tutti... anzi impararlo a memoria così
puoi sempre stare con la mano alzata e fare la saputella!-
Harry si meravigliò delle parole di Ron e dalla buona
dose di coraggio che aveva usato per affrontare Hermione che sembrò ,per
qualche attimo,sorpresa.Ma la sua esitazione non durò per molto infatti si alzò
dal letto e chiuse, con un tonfo
assordante, il libro di difesa contro le arti oscure.
-Bè sai che ti dico....?Preferisco fare la saputella che
diventare un'idiota come te.Sei uno sbruffone e ti sei montato la testa solo
perchè sai stare su una scopa senza cadere a terra come tuo solito! -.Ron stava per ribattere ma lei non glielo
permise urlando,se possibile,ancora più forte -E dimenticavo...Solo perchè
qualche ragazza finalmente ti degna di uno sguardo non sei autorizzato ad avere
questo atteggiamento con me!-
Uscì ancora urlando,sbattendo la porta talmente forte da
far vibrare la stanza,Harry e Ron che boccheggiava incredulo.
Poi dopo qualche
attimo di smarrimento il giovane domandò ,ancora stordito
-ma...ma quale atteggiamento?-
Il giovane scrollò le spalle,senza nessuna intenzione di
rispondere all'amico per non sollevare un altro polverone.
La lite furibonda tra i due gli aveva procurato un mal di
testa alquanto fastidioso e anche se non sembrava troppo interessato ai
problemi dei suoi amici,si chiese per quale motivo i due si fossero tanto
accaniti l'uno sull'altro per un motivo
tanto stupido.
Per molti giorni,Hermione e Ron,non si rivolsero la
parola.
Harry evitò accuratamente di restare solo con loro,e gli
ultimi giorni a Grimmauld Place trascorsero tranquilli e sereni,per quanto potesse essere considerato sereno continuare
a crogiolarsi nel ricordo di Sirius.
L'ultima sera prima della partenza,Harry dormiva nella sua stanza,inseguito e afflitto dai
suoi incubi come di consueto era accaduto nelle notti precedenti.
Accostata dietro la porta della sua camera,Hermione riusciva a sentire i suoi gemiti di dolore e
si sentì profondamente addolorata da ciò.
Si morse il labbro inferiore,le lacrime che le pungevano
dolorosamente gli occhi ,le dita sulla superfice liscia e levigata della porta.
Le lasciò scivolare dolcemente sulla maniglia fredda,piegandola appena incerta se entrare o meno per controllare se Harry stesse bene.
-Che ci fai qui?-
La giovane si asciugò gli occhi,amareggiata e una rabbia
incontrollabile si impossessò di lei come ogni
volta che Ron si permetteva di rivolgersi a lei come una criminale.
-Dobbiamo parlare-gli rispose prontamente Hermione voltandosi a guardarlo e accorgendosi di
quanto le fosse periocolosamente vicino.
-Io e te non abbiamo niente da dirci-
Aprì la porta cauto per evitare di svegliare un Harry
addormentato e sofferente.
Hermione lo afferrò per un braccio,con l'intenzione di
fermarlo, e rabbrividì al contatto con
i suoi muscoli tesi che si erano notevolmente sviluppati grazie all'allenamento
estivo di quidditch.Arrossì lievemente ma riprese il controllo di se
stessa,pensando che non aveva tempo di riflettere sui chiari segnali che il suo
corpo le aveva mandato a causa di quel breve contatto.
-Voglio parlare di Harry.Ha bisogno di noi.Sta soffrendo
e i nostri litigi non lo aiutano-rispose con chiara semplicità; la sua voce
fredda e concisa lasciava chiaramente trapelare il suo rancore nei confronti di
Ron.
-Continuamo così allora.Mi sembra che finora abbia
funzionato-replicò gelidamente il giovane.Hermione sussultò,sorpresa da tanta
ostilità nei suoi confronti.
-Non è non parlandoci più che aiuteremo Harry!-esclamò
indignata,alzando fin troppo la voce.Ron le lanciò uno sguardo di rimprovero
ricordandole che dormiva.
Hermione sospirò sentendosi davvero stanca di tutto ciò che le stava facendo passare a
Grimmauld Place.Cosa gli fosse preso,non era riuscita a capirlo,ma dal primo
giorno insieme nella casa di Sirius non aveva fatto altro che dimostrarle una
continua ed estenuante ostilità.
Improvvisamente,forse per il troppo carico di
preoccupazioni,sentì un vuoto allo stomaco.La vista le si annebbiò fino ad
oscurare il volto perplesso di Ron e le sue gambe cedettero sotto il peso di un
mancamento.
-Hermione!-
L'aria le mancò per qualche istante,e improvvisamente
sentì il braccio di Ron circondarle la
vita per evitare che si accasciasse a terra.
-Hermione...rispondi!Che cosa ti succede?-
Si aggrappò a lui,alle sue spalle,che scoprì essere un
appiglio piacevole,cercando di non cadere.Riuscì ad avvertire il respiro affannoso del ragazzo spaventato dal
suo improvviso cambiamento di salute.
Stranamente,per quanto rancore covasse nel cuore nei
confronti di Ron,si sentì al sicuro tra le sue braccia,il suo corpo caldo le donava una piacevole sensazione di
protezione.
-Stò..stò...bene...-mormorò confusa ,cercò di staccare le
mani dalle sue spalle al quale si era aggrappata fermamente,ma con scarso
successo.
-Chi..chiamo...qual..qual..cu...no?-
Mentre tutto si faceva più nitido,Hermione riuscì a
scorgere un rossore diffuso sulle guance e sulle orecchie di Ron.
Improvvisamente si sentii a disagio e quando riacquistò
lucidità,l'imbarazzo era insostenibile trovandosi completamente avvinghiata al
corpo del ragazzo.
-scusami...-mormorò allontanandosi da Ron,il quale aveva
assunto un colorito piuttosto vivace.Cercò di darsi un minimo di contegno,ma
non riuscì a non barcollare mentre senza una parola si allontanava con
l'intenzione di tornare nella sua stanza.
-As...aspetta...-Ron l'aveva raggiunta.Aveva assunto
l'aria da cane bastonato,e se prima questo sarebbe stato motivo d'orgoglio per
Hermione ora,vittima delle sue stesse emozioni che le suscitavano vergogna
per se stessa, quel giovane dalle gote e dalle orecchie arrossate lo
intenerì.
-Hai...hai bisogno di aiuto?-le chiese esitante.
Hermione lo guardò un pò incerta,si sentiva debole e
trasandata.Annuì stancamente,e l'imbarazzo calò nuovamente tra di loro.
Incerto sul cosa dovesse fare,Ron le circondò nuovamente
la vita con un braccio tremante
causando un avvampamendo che Hermione sperò non fu troppo evidente.
Diede colpa alla vulnerabilità di quel momento.
-Non ce la faccio a portarti al piano di sotto..ti porto
nella stanza accanto alla nostra...-Hermione annuì.Forse avrebbe dovuto fingere
di stare bene e scappare via,rifugiandosi sotto le coperte nella speranza di
addormentarsi per non pensare.
Ma la stanchezza e il suo malessere le impedivano di
sgusciare via dall'abbraccio di Ron.
Fu un sollievo raggiungere la stanza dal giovane indicata
e una volta entrati Hermione si lasciò docilmente cadere sul letto.
-Vu..vuo..i...ti serve qualcosa?-le chiese Ron.
Hermione si sentì sovrastare dalla sua figura alta e
snella,in piedi dinanzi a lei.
La giovane lasciò cadere lo sguardo la dove gli occhi di
una brava ragazza non dovrebbero mai cadere e si sentii davvero in colpa.
In quel momento desiderava soltanto che Ron se ne
andasse,per non dover sopportare più quegli orribili pensieri che la rendevano
stupida e superficiale nei confronti di
un amico di sempre.
Il fatto che
fosse notevolmente migliorato durante l'estate non le permetteva
certamente una tale comportamento da ragazzina immatura e sconsiderata.
-Ti porto un bicchiere d'acqua-disse il giovane e prima
che potesse effettivamente ribattere
era già scesco giù per le scale affrettandosi verso la cucina.
Hermione chiuse gli occhi sfiniti.Una battaglia contro se
stessa stava avendo luogo e non sapeva quale Hermione ne sarebbe uscita
vincitrice.Quella razionale o quella...
Per un attimo vide il volto di Harry,nei suoi sogni,che
piangeva e le chiedeva aiuto,lei che cercava disperatamente sui libri ma non
trovava nulla per aiutarlo,poi arrivava Ron e...
SBAM!
Hermione si svegliò di soprassalto.Ron era dinanzi a
lei,l'aria mortificata.
-Scusa...non volevo svegliarti...-mormorò a disagio.Aveva
un bicchiere in mano,ma non era acqua quello che le aveva portato.
-E' una pozione rinsanante-disse rispondendo alla chiara
perplessità che le si leggeva sul viso-...mio fratello Percy soffriva spesso
di mancamenti dovuti allo stress
e...mia madre ne prepara sempre un pò per abitudine...-
Glielo porse,Hermione mormorò un timido grazie,ancora
insonnolita e prese delicatamente il bicchiere tra le mani.Nel farlo le sue
dita sfiorarono quelle del ragazzo che arrossì maggiormente causandole una scarica di impulsi e brividi
.
Mentre beveva a
lunghe sorsate la pozione della signora Weasley,Ron le si sedette accanto e le
poggiò una mano sulla spalla,tremando lievemente.
Hermione sentì il suo malessere peggiorare.
-Come stai?-le domandò incerto.
Hermione staccò le labbra dal bicchiere costringendosi a
parlare
-Stò bene,grazie Ron,devo solo dormire un pò...e dovresti
farlo anche tu...-
Ron annuì ma boccheggiò un pò prima di chiedere-Sò che
non è il momento più adatto ma...di cosa volevi parlarmi ....?-
Hermione si sentiva esausta ma, in fondo Ron sembrava
davvero preoccupato per il suo stato di salute e quindi ben disposto ad
ascoltarla senza troppe repliche e
commenti taglienti che in un'altra situazione sarebbero sfociati in una lite furibonda.
Finì di sorseggiare la sua pozione ,un pò a disagio e non
più tanto sicura di ciò che aveva da dire.
Ron fece per alzarsi ma Hermione lo afferò debolmente per
il braccio e nuovamente l'assalì una scarica di brividi e impulsi.
-Harry.Soffre molto per i nostri litigi.L'unica cosa di
cui ha bisogno in questo momento è la nostra amicizia.quindi penso che dovremmo
finirla di...evitarci e litigare.Per quanto io non possa andarti a genio
Ron,dobbiamo farlo,per il suo bene-
Hermione aveva cercato
di mantenere la calma,ma lei stessa aveva sentito trapelare dalla sua
voce un ansia del tutto prevedibile.
Non era del tutto sicura della reazione di Ron e ciò, per
quanto lo conoscesse fin troppo bene, la metteva in agitazione.
-Io...-mormorò imbarazzato incappando perfino in ciò che
stava per dire,incapace di formulare una frase.Hermione si sentì a disagio
davanti a tanta incertezza e per un attimo desiderò non aver parlato.
-Ron voglio soltanto dei...chiarimenti.Tra noi c'è sempre
stata...come dire...molta ostilità...ma ho notato che la situazione qui
Grimmauld Place è diventata insostenibile...-
-Lo sò-rispose prontamente Ron,con insolita fermezza, che
la colse di sorpresa.
-E...ne sono dispiaciuto...se il tuo malessere è stato
causato dalla nostra lite...ecco io...sono... sono proprio stato uno
stupido...-mormorò quasi scomparendo nel rossore che gli imporporava guancie e
orecchie-Perdonami...-
L'incertezza e il disagio lasciarono spazio ad un piacevole stupore.
Hermione si aspettava
di tutto, ma non tanta premura e preoccupazione da parte di Ron.Si
sentiva ancora debole e trasandata ma nulla reggeva il confronto contro
l'incredulità e lo sbigottimento di ciò che le era appena stato confessato.
-Ora...ti lascio riposare...-
Hermione boccheggiò un pò,per la prima volta sul serio in
difficoltà,ed esclamò accumulando tutto il suo coraggio e mettendo da parte
quel poco orgoglio che le era rimasto-Non sei uno sbruffone...e...penso che
tu....sia diventato...davvero molto bravo a Quidditch...-
Ron restò a fissarla per qualche attimo sbigottito.Era
incredibile quanto, nel giro di pochi minuti, erano riusciti a sorprendersi
l'un l'altro.
Le sorrise con una tenerezza inaspettata.Poi
mormorò,notevolmente imbarazzato
-Grazie...-
Hermione ancora stordita dalla dolcezza che il ragazzo le
aveva saputo dimostrare,annuì dolcemente con il capo e lo seguì con lo sguardo mentre si
affrettava ad uscire dalla stanza visibilmente ansioso.
Hermione si lasciò
cullare dalla stanchezza, le mani di Ron la cercarono insistentemente
tutta la notte e il desiderio irrefrenabile di crollare nuovamente fra le sue
braccia si ripropose sotto molti aspetti facendola sudare e gemere
costantemente.
Tutto ciò si alternava ad una voragine scura,spirale e
testimone del suo senso di colpa,ad un vuoto allo stomaco che persisteva e le
lasciava una spiacevole sensazione di vergogna.
Ogni più piccola particella del suo essere sembrava
godere della dolce passione che la stava travolgendo e soffrire della dura e
insormontabile vergogna per se stessa.
Si svegliò di soprassalto.Le prime luci dell'alba
illuminarono il suo viso afflitto.
Si sfiorò il volto con le dita,bagnato di sudore.
Ron era un amico.Nulla di più.Un amico pasticcione con
cui litigava costantemente.
Una lacrima le solcò il viso.
"Basta con queste assurdità..."pensò stancamente,affondando
la testa nel cuscino e ripromettendosi di non formulare più simili pensieri.
Fine capitolo 1°