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Autore: _Elektra    03/11/2009    3 recensioni
«Just because everything's changing
Doesn't mean it's never been this way before»
The Call, Regina Spektor;
Esistono ricordi che si pensa di non riuscire a cancellare, asistono persone che, entrando nella nostra vita, reclamano uno spazio eterno ed incontaminato.
La nostra debolezza stà nel lasciarci sconfiggere dal passato.
Ti ringrazio, Nicholas, per avermi dimostrato che il buio fa meno paura, se si accende una candela;
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Goodbay

 

Hei, quanto tempo.

Sembra passato un secolo dall’ultima volta che ho parlato con te.

Adesso è inverno.

Sto rubando dieci minuti per scriverti alle centinaia di cosa che dovrei fare in casa. Non avrei mai pensato che gli impegni potessero essere tanti.

Indosso la sciarpa rossa di lana grossa che mi regalasti il nostro primo Natale insieme.

Oggi l’ho ritrovata in un cassetto e non ho saputo resistere al flusso dei ricordi. Erano troppi e troppo intensi, per poterli affrontare uno alla volta.

Ti chiedo scusa.

Scusa se ti ho seppellito in un cassetto, scusa se ho voluto dimenticarti, scusa se ha cancellato con una gomma invisibile qualcosa che avevo giurato sarebbe stato per sempre.

Davvero, mi dispiace, ma credimi se ti dico che non c’era altro modo perché io trovassi la forza.

Quella forza che mi ha spinta ad andare avanti senza di te.

Sai che nevica?

Già, nevica spesso.

E guardando mia figlia che gioca con i fiocchi bianchi penso che mi ricorda me e che “me” mi fa venire in mente “noi”.

Anche se forse, infondo, un vero noi non c’è mai stato.

Eravamo io e te.

Questo si, questo te lo riconosco.

Tu davanti e io che ti seguivo, ma non siamo mai stati insieme davvero, abbiamo soltanto voluto credere, per un po’ di non essere soli.

La guardo dalla finestra correre con indosso il suo cappottino rosso.

Dio quanto è bella! Dovresti vederla.

Apre la bocca, tira fuori la lingua e assaggia un fiocco di neve, vivendo l’incantesimo in cui si può credere solo alla sua età.

Alza lo sguardo e mi fa ciao con la manina, mi sorride.

Anche io la saluto e penso che tra poco, quando andrò a dirle che deve rientrare perché si sta facendo buio non mi vorrà più così bene.

Cosa vuoi che ti dica, non esiste solo il lato positivo di essere genitori.

Ma non sto arrivando al punto, ti scrivo per dirti una cosa, una cosa importante.

Oggi sono stata dal medico, c’era anche Nick con me.

Non manca mai neppure ad una visita, come non ha mancato quelle che hanno preceduto la nascita di Matisse.

Avresti dovuto vedere la sua faccia, mentre fissava il piccolo schermo che mostrava il cuoricino della nostra nuova gioia.

La sua voce mentre diceva, con tutto il calore dal mondo, “è una bambina”.

Si chiamerà Joy.

Semplice, conciso, lineare.

La vita è troppo complessa per avere un nome difficile.

Già, e tu avevi un nome difficile. Forse è per questo che non ci sei più.

Non penso di poter desiderare nient’altro.

Nient’altro se non questo.

Adesso devo andare, amore mio.

Si, perché non ho più paura di chiamarti amore mio, sarai sempre una parte importante del mio cuore, ma, ormai non la più importante.

Devo andare perché adesso, adesso che sono una moglie, una madre e che conosco una felicità non legata ad una qualche sostanza stupefacente so che devo accettare le responsabilità.

E so che se non preparo la cena il mio piccolo demonio, presto verrà a dirmi che ha fame.

Ti ho scritto tutto questo per dipingerti un momento della mia vita adesso, adesso che sei lontano e che non posso più vederti.

Non mi manchi, non volermene per questo.

Ti ho amato tanto che adesso sono certa che mi sia concessa la libertà dal tuo pensiero.

Ti ho scritto per salutarti, perché non credo che avrò più tempo, per te.

Goodbye, Sebastian.

Mai più tua,

                                                                                       Victoria

Angolino Dell’autrice:

Una piccola, minuscola shot scritta di getto in un momento che non so se catalogare tra i “si” o tra i “no”.

Specifico che non c’entra niente con la mia fan-fic, Neverland anche se i personaggi sono gli stessi.

Le due cose non devono essere considerate in alcun modo collegate.

Sarei molto felice di sapere cosane pensate.

A Te, che sei il mio Sebastian e che non la leggerai mai.

E ad Eleonora, che non potrebbe essere un’amica migliore e non dovrebbe dimenticarselo.

   
 
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