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Autore: Glance    05/11/2009    3 recensioni
Quante volte avevo desiderato vicino a lei di poter ancora appartenere al suo mondo, quante volte il freddo del mio corpo a contatto del calore del suo mi aveva fatto vergognare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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DESPERATE WISH




Immobile. Potevo restare così all’infinito se avessi voluto.
Non era mia consuetudine guardarmi allo specchio, ma capitava in alcune rare occasioni che rimanessi a fissare l’immagine che mi restituiva.
Non era qualcosa che mi piaceva fare. Ciò che la mia mente ricordava del mio aspetto non riuscivo a trovarlo in quei tratti così snaturati.
Il pallore della mia pelle che trasmetteva l’idea del freddo, così innaturale per un corpo che poteva dirsi vivo, ma io non ero più vivo da tanto tempo.
Ciò che ero, quello che era rimasto di me serviva a contenere qualcosa che non conoscevo. I miei occhi, il loro colore un tempo di un intenso verde smeraldo illuminati dai sogni che aspettavo di realizzare, dalle tante speranze.
Quegli occhi che erano stati il riflesso della mia anima, non c’erano più. Al loro posto, quelli di qualcuno o qualcosa con cui avevo imparato a convivere, ma mai accettato.
Erano passati dal rosso intenso dei primi tempi a quelli topazio di oggi intervallati dal nero della mia perenne sete.
Quello che vedevo era il guscio vuoto del me stesso di un tempo.
L’unico tratto che riconoscevo erano i miei capelli ramati che continuavo a tenere sapientemente spettinati. Forse l’unico vezzo che mi concedevo nel ricordo del ragazzo che ero stato.
Mi era sempre piaciuto il loro colore che si sposava così bene con il verde dei miei occhi.
Chissà se Bella sarebbe rimasta affascinata dai colori di quando ero umano.
Mi era capitato spesso in quegli anni di pensare a come ero stato un tempo, ma da quando lei era apparsa nel mio cielo a quel pensiero si accompagnava una fitta sorda di dolore e rimpianto.
Quante volte avevo desiderato vicino a lei di poter ancora appartenere al suo mondo, quante volte il freddo del mio corpo a contatto del calore del suo mi aveva fatto vergognare.
Un’altra notte era passata. E il mio sussurro recava la nota amara e disperata di un desiderio che non si sarebbe realizzato mai: “Se potessi diventare umano per te lo farei, a qualunque costo.”
  
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