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Autore: _Vergessenes Kind_    05/11/2009    2 recensioni
Andy Winchester si sta trasferendo in Inghilterra, sull'aereo incontra un ragazzo, Harry. E se Harry fosse suo fratello?? Cosa succede quando Harry prsenta alla sua nuova sorellina i suoi amici? Spero di avervi incuriosito un minimo... E spero che sarete clementi, visto che è la mia primissima ff... grazie a tutti!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti ( pochi) che leggete la mia ff... siamo al secondo capitolo, che per legge penso sia l'incontro con un altro dei McFly, Dougie. Quando appariranno nuovi personaggi (principali), nel prossimo capitolo metterò le foto (sperando che si vedano). Buona lettura!

 

Questa sarebbe Andy:  http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Andy.jpg

Questo invece Harry (anche se probabilmente lo conosciete già) : http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Harry.jpg

Capitolo 2

Ci stiamo dirigendo a casa Judd, in religioso silenzio, allora ripenso a cosa mi ha detto mia madre poco fa.

Flashback

“Tesoro, tu sai che io ti voglio bene vero?”
“Certo mamma, ma ti prego vai dritta al punto, lo sai che odio i giri inutili”.
“Va bene, prima ti faccio una domanda, cosa ne pensi di Dean?”
“Senti mami, se tu e lui state insieme, a me va bene.”.
“No… non è questo. Per favore, rispondimi”.
“Ok, mi è sembrato molto simpatico, e ha qualcosa di familiare, come se lo conoscessi già, come con Harry”.
“Bene, senti tesoro, ti devo dire una cosa, che spero non ti faccia cambiare idea sul bene che ti voglio, e viceversa…”
“Mamma, io non potrei mai smettere di volerti bene, qualunque cosa tu mi dirai, io ti vorrò bene come ho sempre fatto”
Lei, probabilmente rassicurata dal mio mini-discorso, prende un bel respiro.
“Deanètuopadre”
“Scusa mamma, ma non ho capito”
“Dean - è - tuo - padre” dice lei specificando ogni parola.
“Vedi, 16 anni fa ci siamo conosciuti e siamo finiti a letto insieme, però poi ho scoperto che lui aveva avuto un momento di crisi con sua moglie e che aveva un figlio, appunto Harry”.
Io mi giro a guardarlo, anche lui deve aver avuto ora la notizia e anche lui mi sembra piuttosto sconvolto.
“Ma… perché mi hai sempre raccontato un sacco di balle su mio padre …”.
“Mi dispiace, io credevo…” abbassa gli occhi “So, che ho fatto uno sbaglio, e mi dispiace tanto, spero che riuscirai a perdonarmi”
Faccio un bel respiro.
“Quindi Dean è nostro padre? Beh, sarà bello poter chiamare qualcuno papà” dico per sdrammatizzare cercando di sorridere.
Lei però non è tanto felice. “Beh, veramente è solo tuo padre".
“Come? Quindi, Tommaso e Emily non sono miei…” non riesco neanche a finire la frase.
“Sono fratellastri, come Harry” * è vero, quindi anche lui ora è mio fratello…*.
Silenzio, che fu interrotto da Emily, che iniziò a piangere.
Poi ci mettemmo in macchina.

Fine flashback

Non riesco a guardare in faccia nessuno. Ho solo incontrato per sbaglio gli occhi di Harry, mio fratello, devo ancora abituarmi all’idea di non essere più la maggiore.

Arriviamo di fronte ad una bella casa, tipicamente inglese, affiancata da altre tre casette più piccole.

Dean, * mio padre…*, ferma la macchina. Scendiamo, prendiamo le valige e entriamo in casa.

“Andy, se per te non è un problema dovresti dormire nella stanza di Harry. La stanza degli ospiti, la più grande, ho pensato di darla a tua madre e ai bambini” dice Dean.

Io annuisco.

“Papà, e io dove dormo?” chiede Harry.

“Nella tua stanza” risponde l’uomo, molto tranquillamente, “ Accompagna Andy e tira fuori il secondo letto” aggiunge.

Harry mi fa cenno di seguirlo. Saliamo le scale ed entriamo nella sua stanza. È piena zeppa di poster dei suoi cantanti e gruppi preferiti, immagino, è abbastanza piccola, ma accogliente, ha una marea di cd, fa concorrenza ai miei.

Lui tira fuori dal suo letto il mio.

“Scusa il casino. Comunque questo è il tuo letto, vado a prenderti il cuscino e le lenzuola” mi dice lui.

“Grazie, e scusa se ti disturbo”

Lui che è stato tutto il tempo serio, mi fa un sorriso.

“Tranquilla, non sei tu che mi disturbi, cioè … è che non sono abituato al pensiero di avere una sorella” mi spiega, sempre sorridendo, poi esce dalla stanza.

Mi siedo sul suo letto e una lacrima mi scende dagli occhi, sento dei passi, me la asciugo velocemente, ma non abbastanza, Harry entrando mi ha visto. Allora molla i cuscini sul letto e si siede vicino a me.

“Hey! Perché piangi?”

“Non sto piangendo” rispondo, consapevole che altre lacrime mi stanno bagnando le guance.

“No, infatti, è solo una mia impressione che le cascate del Niagara si siano trasferite nei tuoi occhioni verdi” mi prende in giro lui, e io non riesco a trattenere un sorriso, poi vedo che il suo sorriso si trasforma in un ghigno, e con uno scatto inizia a farmi il solletico.

“Ahahaha… Harry… smett… aahahaha…”.

Ora le lacrime di malinconia sono sostituite da quelle del troppo ridere. Il solletico finisce quando i due marmocchietti, attirati dalle risate, arrivano e iniziano a saltare sul letto, urlando che voglio giocare anche loro.

Giochiamo anche con loro, facendogli il solletico. Dopo un po’ di tempo salgono mamma e Dean, che quando ci vedono giocare come veri fratelli, si mettono a ridere, felici come non mai.

“Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma sarebbe ora di riposarvi, sono le …” Dean guarda l’orologio e si mette a ridere “sono le 5,30, che si fa?” chiede guardando prima la mamma e poi noi.

“Io non ho sonno” dicono in coro Emy e Tom.

“Sinceramente neanche io” dice Harry.

“Mi associo. Però ho una fame…” e per contribuire a ciò che dico, si fa sentire il mio stomaco.

“Anche noi… ” dicono i piccoli e Harry si aggiunge.

“Va bene… cosa volete una cena o una colazione?” chiede mia madre.

“COLAZIONE” diciamo tutti in coro.

Scendiamo le scale ridendo. Dean e Harry ci fanno strada verso la cucina. Dalle enormi finestre si inizia a vedere il chiarore dell’alba. Vedo il volto di Harry che si illumina.

“Papà posso portare Andy sul tetto?” chiede tutto felice.

“Si, ma solo lei, Emily e Tommaso sono ancora troppo piccoli” risponde.

Harry allora prende un pacco di biscotti al cioccolato, una bottiglia di latte e due tazze, poi mi prende per un braccio.

“Muoviti, ti devo far vedere una cosa” mi dice correndo su per le scale.

“Va bene, ma non correre, non riesco a starti dietro”.

Arriviamo in cima alle scale, dove c’è una porta. “Andy, apri tu, che non ci riesco”.

La apro e ci troviamo in un piccolo terrazzo, ci mettiamo a sedere.

“Allora cosa dovrei assolutamente vedere?” gli chiedo con un tono di sfida.

Lui allora sbuffa e mi fa segno di girarmi. Mi giro e vedo uno spettacolo che mi mozza il fiato. Sto guardando l’alba più bella che io abbia mai visto. Il cielo e le nuvole sono un mix di rosa, rosso, arancione e azzurro. Mi giro verso Harry, che mi guarda con aria soddisfatta.

“Wow!” riesco a dire solo questo.

“Già, bello vero? Io vengo qua durante mattine in cui mi sveglio presto”.

“È stupendo… sappi d‘ora in poi che mi troverai qui molto spesso” dico ancora affascinata.

Ci sediamo per terra e iniziamo a fare colazione, in silenzio.

“Andy, comunque ti devo fare una domanda” mi dice ad un certo punto.

“Dimmi, e che non sia niente di sconvolgente, perché il fatto di avere un altro fratello lo è già abbastanza”.

Lui sorride nervoso. “Vorrei farti conoscere i miei amici, però non so se presentarti come amica o… “

“... o sorella giusto?” concludo per lui perché mi sembra un po’ in difficoltà.

“Beh, si, volevo sapere… cioè insomma se preferivi… Uffa, non sono bravo con le parole…”

“Harry, stai tranquillo, va bene come vuoi tu, mi piacerebbe molto farmi conoscere come tua sorella, però se non ti senti pronto non importa” lo blocco facilitandogli il compito.

“Grazie, comunque, mi devo abituare ad avere una sorella, anzi una sorellina” mi dice.

“E io mi devo abituare a sentirmi chiamare sorellina e non sorellona” gli rispondo.

“Bene, allora è deciso, ti presenterò come la mia sorellina” a queste parole sorrido.

Finiamo di fare colazione e dopo un po' rabbrividisco.

“Harry, ora potremo scendere, sai va bene che siamo a Settembre, ma la mattina non fa tutto questo caldo” gli dico.

Lui mi guarda, sono vestita solo con una maglietta senza maniche e un paio di short di jeans.

“Certo”.

Scendiamo e io corro in camera a prendere una felpa, poi volo in cucina dove gli altri, compreso Harry che intanto è sceso, fanno ancora colazione.

“Mamma, la prossima volta devi venire anche tu, è stupendo, meraviglioso, bellissimo, è uno spettacolo…”

“Tesoro, riprendi fiato, comunque so già che è una cosa bellissima, Dean me l‘ha fatta vedere molto tempo fa” dice lei.

Lei guarda lui. Lui guarda lei. Si guardano.

“Dio, siete disgustosi, * senza offesa…* se dovete farvi gli occhi dolci uscite dalla cucina per favore…” diciamo in coro io e Harry.

Loro arrossiscono.

“Andy ci porti anche me dove sei andata ora?” mi chiede Tommy.

“Si, Andy, anche a me” si aggiunge Emily.

“Va bene, ma la prossima volta, OK?”

“Uffa” dicono in coro.

“Mamma, io porto i piccoli in camera loro” dico dopo uno sbadiglio di Tommaso “Harry, mi aiuti?” gli chiedo e gli faccio un occhiolino.

Lui capisce al volo. Ma non resiste alla tentazione di mettere i nostri genitori in imbarazzo.

“E voi, non fate niente di sconcio”.

Appunto. Loro diventano più rossi di un pomodoro maturo.

Saliamo le scale ridendo. Poi Harry mi mostra la stanza degli ospiti, dove ci sono un letto matrimoniale e due piccolini.

Tom e Emily si stendono sui loro lettini e ci chiedono il bacio della buona notte, nonostante siano le 6 di mattina.

Poi noi andiamo nella nostra camera e io non sapendo che fare mi metto a guardare la stanza di mio fratello, * mi fa ancora impressione…*.

Vedo sulla scrivania delle bacchette per suonare la batteria.

“Harry?” “Si?” “Suoni la batteria?” “Si, perché?” “ Curiosità, e non è che sai suonare anche la chitarra?” “No, perché?” “Beh… sai volevo imparare a suonarla, mi piace tantissimo la musica” rispondo.

“Allora conosco due persone che potrebbero insegnarti!” “Davvero? E chi sono?” “Beh, devi sapere che io faccio parte di una band, siamo quattro, due suonano la chitarra, uno il basso e come avrai capito io la batteria”

“Wow… come vi chiamate?” “Non abbiamo ancora un nome, ma abbiamo già scritto un paio di canzoni” risponde imbarazzato.

“Non vedo l‘ora di sentirle, e di conoscere i tuoi amici” dico “Ma ora il sonno mi sta chiamando, che ne dici se riprendiamo questo discorso tra un po‘?” chiedo tra uno sbadiglio e l’altro.

“Si, ok, buona notte, cioè… buon giorno… vabbè lasciamo perdere” dice lui uscendo dalla stanza per farmi cambiare.

Mi tolgo subito i vestiti e cerco nella valigia il mio pigiama, cioè una maglietta sformata di mia madre, che mi arriva sotto il sedere. Mi metto sotto le coperte e in un secondo cado tra le braccia di Morfeo.


Mi risveglio alle 9 e quando apro gli occhi una luce accecante mi acceca * scusate il gioco di parole…*.

Per coprirmi gli occhi riesco a cadere dal letto e a farmi un livido su una coscia e sul braccio.

“Wow, iniziamo bene” borbotto tra me e me.

Cerco a tentoni * ho ancora gli occhi chiusi * il letto e mi infilo sotto le coperte, poi ripenso a tutto quello che mi è successo questa notte e mi sveglio di colpo.

Mi alzo, stavolta senza cadere, mi metto un paio di pantaloncini e esco dalla camera.

Cercando il bagno incontro Dean.

“Buongiorno Andy, dormito bene?”

“ 'Giorno, si grazie. Mi potresti dire dov‘è il bagno?”

“Certo, la seconda porta dietro di te”.

“Grazie” rispondo laconicamente, di mattina mi ci vogliono almeno 3 caffè per carburare.

Faccio retro marcia, entro in camera, prendo asciugamano e beauty case, poi vado in bagno.

Mi faccio una bella doccia rigenerante, che dura più o meno un’ora. Esco dalla cabina, mi lego l’asciugamano intorno al corpo, ma mi accorgo di aver preso quello piccolo, tanto che mi copre lo stretto necessario. Mi spazzolo i capelli e mi appresto a uscire dal bagno.

Ma mentre esco mi incontro, anzi… scontro, con un’altra persona. Per fortuna l’asciugamano resiste all’impatto.

“Scusami, non ti avevo visto” dico, raccogliendo tutte le cose che mi sono cadute dal beauty nello scontro.

“Non importa” risponde l’altro, che ancora non ho guardato, chinatosi per aiutarmi.

Alzo gli occhi, la persona con cui mi sono scontrata è un ragazzo, che ha più o meno 20 anni, è biondo, abbastanza alto e dalla maglietta senza maniche si vede l’inizio di un tatuaggio che gli prende la spalla destra.

Quando alza il viso vedo due occhi di un azzurro splendente. Mentre ci alziamo arriva Harry.

“Buongiorno Andy, dormito bene?”

“Buongiorno. Sì tranquillo, a parte il risveglio, sono riuscita a farmi due lividi in due minuti. Ma tu non hai dormito?” gli chiedo, dimenticandomi del ragazzo con cui mi sono scontrata.

“No, sono abituato a fare le ore piccole. ”

“Ehm… ” il ragazzo cerca di farsi notare.

“Giusto, Andy questo è Dougie Poynter, il bassista di cui ti ho parlato…” dice presentandoci “Doug, questa è mia… sorella Andy Winchester” dice, un po’ preoccupato della reazione.

“Winchester? Come il fucile?…” poi si focalizza sulla presentazione e spalanca i bellissimi occhi azzurri.

“Judd, hai una sorella e non l’ hai mai detto?” dice.

“L‘ho scoperto stanotte. Comunque ti spiegherò tutto quando ci sono anche gli altri. Va bene?” chiede.

“Si, comunque, piacere” dice porgendomi la mano, che stringo sorridendo.

“Piacere. Ora se volete scusarmi,devo andare. Mi prenderò una polmonite se non mi metto qualcosa di asciutto” dico, e anche Harry si accorge, che addosso ho solo un asciugamano striminzito.

Li saluto con la mano e me ne torno in camera, ma riesco a sentire una cosa che mi fa arrossire.

“Doug, smetti di guardarla, è mia sorella” lo rimprovera Harry.

“Mica è colpa mia se ha un bel … ” non riesce a finire che il più grande gli ha dato una pacca sulla nuca.

Io, rossa come un pomodoro, entro in camera. In fretta mi vesto, scelgo un paio di short bianchi e una maglietta nera che li copre quasi completamente, mi lascio i capelli sciolti e ancora bagnati.

Esco e scendo in salotto, dove non c’è nessuno. Cerco allora per tutta casa, e alla fine trovo Harry e Dougie in giardino che chiacchierano.

“Hey ragazzi. Ma gli altri dove sono finiti?”chiedo sedendomi su una sedia vicino a loro.

“I piccoli dormono ancora e mio padre e Lisa sono andati a fare la spesa, tutto bene?” risponde Harry.

“Certo, voi che state facendo?”

“Stiamo pensando a un nome per la band. Ci potresti aiutare?” risponde Dougie.

“Se me ne viene in mente uno ve lo dico subito, promesso” dico mettendomi la mano sul cuore.

“Bene, Andy, sei pronta per conoscere il resto del gruppo?” mi chiede Harry.

“Certo, vado solo a controllare i miei fratellini”

“Ti accompagno ” dice Dougie. “Grazie”.

“Io intanto vado a prendere una cosa” dice Harry e lancia una strana occhiata al biondo.

Io e Doug entriamo in casa parlando, saliamo le scale. Sull’ultimo scalino inciampo e se non fosse per lui mi ritroverei per terra con un altro livido.

“Grazie, dovrai abituarti alla mia imbranataggine, riesco a cadere anche da ferma” lo informo, e lui si mette a ridere.

“Ora silenzio, se stanno dormendo è meglio non svegliarli” gli dico e lui fa segno di chiudersi la bocca e di buttare la chiave.

Io scuoto la testa rassegnata e apro la porta.

“Andy” gridano in coro i due marmocchi che stanno saltando allegramente sul letto.

“Come non detto, puoi parlare” dico a Doug che si mette a ridere.

“E voi due che ci fate sul letto, e se Dean si arrabbia?” gli dico, cercando di stare seria.

“Ma Dean e la mamma non ci sono” mi risponde intelligentemente Tommaso, che scende dal letto e va da Dougie.

“E tu chi sei?”

“Ciao, io sono Dougie. E tu?” gli risponde.

“Tom…” poi vede il tatuaggio “… e quello cos‘è?” chiede con gli occhi spalancati.

“È un tatuaggio, ti piace?” risponde.

“Si, è bellissimo”

“Bene, ora ragazzi mi dovete fare un piacere, Tommaso, tu devi aiutare la tua sorellina a vestirsi e poi scendete giù in salotto e vi mettete a guardare i cartoni, va bene?” chiedo.

“Si, Andy, ma tu dove vai?”

“Io, vado con Harry e Dougie a salutare delle persone e poi torno” dico, prendendo in braccio Emily e facendola scendere dal letto.

“Ci vediamo dopo, ciao piccoli” dico dandogli un bacio sulla guancia.

Doug li saluta con una mano. Scendiamo in salotto, dove ci aspetta Harry.

“Allora, andiamo?” chiede.

“Certo!” dico, impaziente di conoscere gli altri.

Usciamo di casa e ci dirigiamo verso la villetta a destra. Harry e Dougie entrano tranquillamente nel giardino e invece che bussare girano intorno all’edifico, li seguo. Siamo sul retro.

“Ragazzi, ma perché non entriamo come le persone normali, dalla porta principale?” chiedo, mentre loro stanno cercando qualcosa per terra.

“Noi quattro entriamo sempre da qua. E d’ora in poi anche tu.” risponde Dougie.

“Va bene, se lo dite voi” loro annuiscono e continuano a cercare.

2 minuti e non trovano niente. 5 e niente.

“Mi dite cosa cercate, così magari vi aiuto e non stiamo qui fino a domani?” chiedo stufa di aspettare.

“La chiave” rispondono in coro, Harry continua “… che quel maledetto di Jones nasconde sempre molto bene”. “Già” sospira Doug.

Mi metto a cercare anche io, e mentre guardo in un cespuglio, noto un po’ di terra smossa proprio sotto i piedi di Doug, e mi viene un’idea.

“Dougie, scommetti che la trovo in una sola mossa?” lui mi guarda, ma dato che non ho niente in mano dice.

“Facciamo che se non la trovi mi dai un bacio” Harry sta per intervenire, ma io lo blocco “e se la trovo?” “ beh…” “farai qualunque cosa mi venga in mente per una settimana, ci stai?” lui si guarda intorno per vedere se la trova, ma essendo il risultato negativo “Certo” ci stringiamo le mani, poi lo spingo via, mi abbasso, sposto un po’ di terra e…

“Eccola” mi alzo trionfante con la chiave in mano.

Harry si sta rotolando dal ridere, e Dougie invece ancora non ha capito che ha perso.

“Andy, sei un genio” mi dice tra le lacrime mio fratello.

“No, è malefica, non vale, le avevi già trovate, la scommessa è annullata” dice Doug, ma Harry lo interrompe.

“Ma lei non era sicura che la chiave fosse davvero li, quindi la scommessa è valida”.

Io mi avvicino al biondo, gli do un bacio sulla guancia e con un ghigno gli dico:

“Dai, sarò clemente con te, dopotutto mi stai simpatico”.

Poi, come se niente fosse, mi giro verso Harry e gli do la chiave.

“Allora mi fai conoscere gli altri o no?”.

“Subito signorina.” Gira la chiave, apre la porta e mi fa strada, mentre Dougie è ancora sconvolto.

“Non l‘avrò mica traumatizzato?” chiedo a Harry veramente preoccupata.

“No, no, sta tranquilla, fa solo scena” “Non è vero, mi ha traumatizzato, mi servirebbe un altro bacio per tornare normale” dice lui sghignazzando.

Allora gli tiro una pacca sulla nuca. “Ahi, sei manesca” dice.

“Esagerato, è solo una pacchina” rispondo io ghignando, “Allora Doug ti vuoi muovere?” lo riprende Harry.

“Si, arrivo” risponde “E tu stai diventando antipatica” dice passandomi accanto.

“Come, io ti sto antipatica…” mentre passa gli do un bacio sulla guancia “… anche ora?”

“Ora meno” risponde “Beh, ma tu ti approfitti della mia generosità” dico dandogli un altro bacio.

“Ora va bene” dice lui ridendo.

“Approfittatore!”

Harry scuote la testa rassegnato e finalmente entriamo. Siamo in un garage. Lo oltrepassiamo ed entriamo in casa.

Siamo in salotto, è molto carino, tutto sull’azzurro. Il divano è blu scuro, il tappeto azzurro più chiaro, le lampade sono verde acqua. Insomma, sembra di stare sul fondo del mare, ma l’effetto è veramente bello.

“Andiamo, la nostra meta è di sopra nella stanza di quell‘ idiota di Jones” dice Harry.

“Sapete ragazzi, a me non va di fare le scale, Dougie, non è che mi porteresti in braccio?”

“Perché lo chiedi a me, Harry è tuo fratello”

“Ricordati di una certa scommessa che hai perso pochissimo tempo fa” “ … e poi ti fa bene un po’ di ginnastica” aggiunge Harry già ridendo dell’idea.

“Siete due tiranni.” Io e Harry ci diamo il 5. Poi, all’improvviso Dougie mi mette una mano sotto le ginocchia e una alla vita e mi prende in braccio.

“Aaaahhhh, Doug io stavo scherzando, mettimi giù! Aaaahhhh” urlo, mentre lui sale le scale tranquillamente.

“Ormai l‘hai detto, e non scalciare che sennò cadiamo tutti e due” dice ridendo.

Mi fermo, * non voglio un altro livido da aggiungere alla mia collezione *. Arriviamo in cima alle scale e prima che lui mi metta a terra gli do un altro bacio.

“Così siamo pari” gli sussurro in un’ orecchio. Lo sento rabbrividire.

Mi mette giù e mentre Harry mi fa strada verso la camera di questo misterioso Jones sento gli occhi di un biondino a caso che mi fissano la schiena, mi giro. “Che fai, rimani li da solo?” gli chiedo.

“No-o arrivo” e mi raggiunge. Poi Harry entra in una stanza.

“Hey, abbiamo trovato due piccioni con una fava, ci sono tutti e due,gli idioti” urla mio fratello.

Sono tutti dentro la stanza, gli altri due, che sono entrambi di spalle alla porta non si sono accorti di me, che aspetto di essere presentata.

“Ragazzi, vi devo presentare una persona” annuncia Harry. “Questa…” e mi indica “… è Andy Winchester, mia sorella.” Ha sganciato la bomba.

I due si girano. “Winchester? Come il fucile? …” dice uno, poi si concentra sulla seconda parte della presentazione.

Mentre loro carburano la notizia, io li studio.

Uno ha i capelli biondi, lunghi fin sopra le spalle, occhi color nocciola, ha un’aria molto dolce, mi ricorda Tommaso, dolce, ma pestifero.

L’altro ha i capelli castani, che gli coprono gli occhi azzurri, dalla maglietta bianca si intravedono i muscoli.

Devo dire che in questa band senza nome ci sono dei gran bei pezzi di ragazzi. Mio fratello è molto bello; Dougie con quell’ aria da cucciolo non è da meno; e anche questi due non sono male, anzi.

Non si sono ancora mossi.

“Doug, ma stanno bene?” chiedo.

“Si devono riprendere dalla notizia”

“Judd, ma hai una sorella e non l‘hai mai detto?” dicono in coro.

Io scoppio a ridere “Ma siete sincronizzati nelle domande? Anche Dougie l‘ha fatta, dopo aver chiesto del fucile!” dico.

Quello biondo si alza, viene davanti a me “Piacere e scusa la maleducazione, io sono Tom Fletcher” si presenta e viene raggiunto subito dall’altro “Io invece sono Danny Jones” dice facendo un’ inchino.

Io mi metto a ridere, seguita da loro. “Piacere, finalmente conosco la band al completo, non vedo l‘ora di sentirvi suonare”

Gli occhi di tutti e quattro iniziano a brillare. “Non dovevi dirglielo” dice una voce alle mie spalle. È una ragazza anche lei dell’età di Harry e Tom, è molto carina, con una massa di riccioli castani che le arrivano fino a metà schiena.

Mi si avvicina. “ Piacere io sono Giovanna, la fidanzata di Tom, il biondino più grande, tu sei, se ho capito bene, la sorellina di Harry giusto?”

“Hai capito benissimo, piacere Andy” dico stringendole la mano.

“Perché non avrei dovuto dirgli che mi piacerebbe sentirli suonare?” chiedo.

“Ora diventerai la cavia sui cui sperimenteranno tutte le loro canzoni, sappilo”

“Tranquilla, se sono bravi mi candido a cavia da sola” rispondo sorridendo prima a lei e poi a loro, sulle quali facce si è stabilito un sorriso ebete.

“Però vi prego toglietevi quel sorrisetto dalla faccia” dice Giovanna.

“Si è offerta lei, quindi, signorina Andy, la prego di seguirci a casa mia ” dice Tom.

“Mi dispiace ragazzi, ma ci sono i miei fratellini a casa di Harry e vorrei andare a vedere come stanno”

“Perché non venite tutti di là e ce ne andiamo sul tetto? Così possono salire su anche Tommy e Emy” propone Harry.

“Per noi va bene” dice Tom dopo che Giovanna ha annuito.

“Anche per me” questo è Danny.

“Ci sono anche io” e Doug “certo che ci sei anche tu, sennò chi mi pota su e giù per le scale” lo prendo in giro.

Dato che gli altri non capiscono Harry, mentre torniamo in casa Judd, gli spiega della scommessa, alla fine della spiegazione Tom e Danny mi fanno i complimenti per aver zittito Dougie, che, a quanto ho capito è una cosa difficile, ma a me sembra tanto semplice… mah!

Entriamo in casa e i piccoli saltano in braccio a me e Harry, poi Tommaso vede Dougie e scende dalle sue braccia e va dall’altro che lo prende in braccio.

“Ragazzi, questi sono Tommaso e Emily” “Tommy, Emy questi sono Danny, Tom e Giovanna” li presento.

“Andy, lui mi ha rubato il nome” dice il piccolo indicando Tom.

“Tommy, intanto, dato che è più grande tu hai rubato il nome a lui e comunque potete chiamarvi così tutti e due” rispondo.

“Ma lui non si arrabbia se gli ho rubato il nome?” chiede il piccolo.

“No che non si arrabbia, vero Tom?” lo rassicuro poi girandomi verso il Tom grande.

Lui mette una mano sul cuore “Prometto di non arrabbiarmi, va bene piccolo Tom?” dice.

“Va bene, Dougie mi puoi mettere giù” il biondo obbedisce. Il piccolo Tom si avvicina al grande Tom e gli tende la mano “allora siamo amici?”.

Tom gli stringe la mano e lo prende in braccio “Certo”.

Dopo il teatrino del piccolo e grande Tom. “Hey piccoli, vi va di salire con noi sul tetto?” chiede Harry abbassandosi al loro livello.

I due iniziano a saltare tutti contenti. “Hey! Però buoni, sennò voi rimanete giù!” gli dico per fermarli, infatti, si bloccano sul colpo.

Harry va in cucina per prendere uno spuntino e al suo ritorno saliamo tutti su.

Ci sediamo in cerchio. Accanto a me ci sono a destra Tommy e Emy, accanto a loro Harry, poi Tom e Giovanna, poi Danny e dall’altro lato c’è Dougie.

Passiamo tutto il pomeriggio a parlare di tutto e niente e verso le cinque i piccoli si addormentano. “Ragazzi scusate, ma porto questi due a dormire, torno subito” dico.

“Ti aiuto” dice Dougie e prende Tom in braccio mentre io prendo Emily. Scendiamo e li mettiamo nei loro lettini.

“Vado un attimo in bagno, se vuoi salire fai pure”

“No, ti aspetto, e se ti serve una mano chiamami” dice sghignazzando.

“Contaci” dico e entro in bagno, lasciandolo con la bocca aperta.

“Ancora così? Ti si è bloccata la mascella?” chiedo ghignando quando esco.

Lui mi guarda male e fa l’offeso. Mi avvicino e gli do il quinto bacio del giorno * sulla guancia *.

“Povero Dougie ti sto torturando, da ora prometto di moderarmi” dico con una faccia da schiaffi “Andiamo a prendere qualcos‘altro da bere?” aggiungo.

“Va bene”

Andiamo in cucina dove trovo mia madre, le spiego che siamo sul tetto e che i piccoli stanno dormendo, prendiamo altre due bottiglie e saliamo di nuovo su.

Però appena metto un piede sul primo scalino inciampo e finisco addosso a Dougie, che non so come riesce a non cadere. Siamo in una situazione un po’ imbarazzante: lui è in piedi che si regge al muro con entrambe le mani, io nel cadere mi sono girata e le mie mani sono poggiate sul suo petto. Mi rialzo rossa come un pomodoro, lui mi da le bottiglie e mi prende in braccio.

“Che non diventi un‘abitudine però” dice per togliermi dall’imbarazzo.

“Perché non lo è già?” gli chiedo sorridendo.

Lui scuote la testa rassegnato e io ne approfitto per dargli un altro bacio. Arriviamo sul tetto acclamati come eroi alla vista delle altre bibite.

Io sono ancora in braccio a Dougie. Non dico niente per non metterlo in imbarazzo, ma ci pensa Danny “Hey Doug, hai già conquistato la piccola Andy?” gli dice facendoci arrossire.

Lui mi mette giù, alza il dito medio verso Danny e ci mettiamo a sedere.

“Ragazzi, ancora non ci avete raccontato di come vi siete conosciuti e avete saputo di essere fratelli” ci ricorda Tom.

“Harry, racconti tu o io?” chiedo.

“Io” risponde,mettendosi comodo.

Mentre Harry racconta delle nostre ‘avventure‘, io mi stendo a guardare il cielo, che ora è di un bellissimo azzurro, lo stesso colore degli occhi di Dougie. Mi addormento con in sottofondo il chiacchiericcio degli altri.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Allora? Che ve ne pare? Da questo capitlo può sembrare che la vitta delle mie grinfie sia Doug, ma... ok, non faccio spoiler.

Grazie a tutti coloro che hanno letto sia il primo capitolo che il secondo;

Grazie ai miei due angeli che hanno recensito;

TelefilmADDICTED: Si, certo Ale, guarda che non tutti sono curiosi come te. e comunuqe non credo proprio che avrà tanto successo questa ff, ma io non smetto. Perciò se ti dimentichi di recensiore anche due volte o tre a capitolo sappi che ti ucciderò, molto lentamente e dolorosamente... Muauauauau... *se ne va ridacchiando come Light pazzo...* *Poi torna e si rimette al computer, facendo finta di niente.. ma sapendo bene di aver fatto una figura di mer... inga*.

Oblivion96: Ma Cava... tu osa, anche solo pensarci, e io ti sgozzo..^^ Ma come ti sei scordata tutte le volte in cui ti mandavo pagine e pagine da leggere e tu le ignorai bellamente almeno finchè non arrivavo io e te le leggevi in 10 minuti?? Ma come!! Mi deludi... E comunque non ti preoccupare, ancora l'angolo delle cavolte non lo metto, perchè non ci sono recensioni... Sad... Vabbè... KKBB

Come ho già detto Grazie a chiunque ha letto la storia, anche senza averla recensita, anche se sicuramente preferirei che qualcuno la recensisse, ma per ora mi accontento che almeno qualcuno la legga.

OK, ora la smetto.

Baci a tutti dalla vostra _Vergessenes Kind_


*chiedo venia per tutti gli errori che compariranno in questo capitolo, ma sono stanca e non ho la forza di ricontrollare.


   
 
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