L'iris
e la rosa
01.Strani
incontri...
"Mi
sento strana... c'è qualcosa che non va.."
innervosita da quell'aria così tesa decisi di aprire la
finestra per prendere
una boccata d'aria... "aaah che bellezza!" stiracchiai le braccia
indolenzite, guardando l'enorme prato che mi trovavo di fronte,
illuminato solo
da pochi raggi di luna annebbiati da nuvole nere e minacciose...
Attenta
a non svegliare mio cugino uscì dalla camera e mi
diressi in soggiorno uscendo dalla porta-finestra.
L'aria
era gelida a primo impatto, ma ero abituata, mi piaceva
questo tempo cupo, freddo e scuro... mi rispecchiava in un certo senso.
Portai
lo sguardo all'albero di ciliegio che sovrastava la pianura... di notte
era
ancora più bello, mi ci avvicinai prendendo al volo qualche
petalo che danzava
soave nel vento. Al tatto con il petolo un brivido freddo mi percorse
la
colonna vertebrale... non era stato il petalo, avevo visto un qualcosa
di rosso
muoversi tra i rami, impaurita, pietrificata davanti a quell'albero non
sapevo
cosa fare... distinguevo solo una chiazza rosso acceso con ... c'era
qualcuno
non c'erano dubbi... raccolsi tutto il coraggio che mi trovavo in corpo
,( e
cen'era davvero poco) e decisi di parlare "c...chi è
là...?! " mi
uscì una vocina strozzata... nessuna risposta, con il cuore
che mi martellava
nella gabbia toracica decisi di chiedere aiuto così
indietregiai tornando verso
la villa continuando a guardare quel punto dell'albero, ma ben presto
mi
accorsi di un piccolo lampo rosso che mi passava dietro e mi bloccava
le
braccia tenendomi una mano sulla bocca... era fredda...troppo fredda!
Chi
diamine poteva essere?! Mugugnai alla presa troppo forte ai polsi che
mi
provocò una fitta... "tu non hai visto nulla..." Una voce
così calda
ma nello stesso tempo fredda, profonda ma allo stesso tempo vuota, era
evidentemente un'uomo... ma tralasciava qualcosa di strano... Annuì con la
testa... cos'altro potevo fare?
Sentii il suo respiro allontanarsi di scatto dal mio collo,
così seppi di
essere rimasta sola... Mi toccai le labbra, erano fredde anch'esse...
l'accaduto mi lasciò a
disagio per tutta
la notte non facendomi chiudere occhio.
La
mattina seguente mi feci una doccia veloce, avevo delle
occhiaie orribili... Feci colazione, salutai con un'inchino mio padre,
e con un
sorriso la mia sorellina, infine mi avviai a scuola con mio cugino.
Con
lui anni prima avevo avuto un rapporto orribile...
possibilmente lui era propenso ad odiarmi con tutto se stesso...
fortunatamente
tutto si era risolto nel migliore dei modi, ed ora... chissà
magari mi voleva
anche un minimo di bene!
Arrivati
a scuola entrammo subito, e ci dirigemmo in classe
sedendoci ai nostri posti.
Ero
ancora evidentemente turbata... Sakura-chan ed Ino-chan
sen'erano accorte subito...
Sak:
"Hina! Mi stai ascoltando?!"
Hina:
"e...eh? s...scusa ma non è giornata..." mi
stropicciai gli occhi per l'ennesima volta accompagnata da uno
sbadiglio
contagioso.
Shikamaru
il mio compagno di banco m'imitò.
Improvvisamente
il cuore cominciò a battermi forte... troppo
forte... lui era appena arrivato... quello splendido angelo biondo
dagli occhi
di cielo, con quegli strani segni sulla guancia, che lo rendevano
ancora più
carino.
Naru:
"Buongiorno Sakura-chan!!!!" Il biondo si
catapultò verso la rosa, che prontamente con un gesto
indifferente si spostò
facendolo cadere a faccia per terra.
Ino
si stava piegando in due dalle risate, Sakura sorrideva
soddisfatta... non sopportavo quando facevano così...
Mi
avvicinai tentennante e porsi una mano al biondo che tanto mi
faceva agitare..."N...Naruto-kun t..ti sei fatto male...?"
Naru:
prese la mia mano e si rialzò sorridente come
sempre,"si sono ancora tutto intero! Grazie Hinata! " mi
regalò uno
di quei suoi sorrisi da far venire il capogiro e si
allontanò andando a parlare
con Kiba. Quel lieve contatto durato così poco... mi aveva
fatto letteralmente
avvampare, Shikamaru sen'era accorto.
Shika:
"uuh quante storie per una stretta di mano" era
evidentemente divertito.
Io
mi sedetti con il volto in fiamme tenendolo chino.
L'ora
passò in fretta... al cambio d'ora si doveva cambiare
aula, così ci precipitammo nel corridoio, e perdendo di
vista le ragazze andai
a sbattere contro qualcosa, o come meglio dire qualchuno visto il
grugnito
provocato all'impatto. "s...scusami!" dissi infretta recuperando i
libri sparsi sul pavimento, una mano si sovrapponse alla mia per
aiutarmi a
prendere i libri..."stai attenta la prossima volta ragazzina..."
sussultai per il lieve tocco di quella mano gelida e di quella voce
così
familiare... mi guardai intorno agitata...era dinuovo lui...