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Autore: uchiha_girl e bloodnyar    07/11/2009    2 recensioni
Matt non chiedeva molto dalla vita: sigarette, un computer pronto ad aprirsi di fronte a lui come un fottuto Mar Rosso e, quando proprio andava di lusso, un divano. Un paio di birre il venerdì sera e sul divano ci avrebbe ballato.
Raccolta senza protagonisti fissi.
[Prompt: Picche (050), Interiorità (004), Esteriorità (005), Estranei (025), Figli (028), Troppo poco (034), Pioggia (066), Intermezzo(002).
BDT di Fanfic100_ita - Serie generale]
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie a Camilla per la recensione, parlerei di più però l’orda (?) selvaggia di compiti che incombe m’ha fatto passare la voglia di sproloquiare a lungo XDD.

Questa flash non è originale: [Spin-off di: «I don’t love you», Anis_Angel ©]
Ho modificato un poco la situazione; nella fanfic alla quale mi sono ispirata trascorrevano quattro anni fra partenza di Mello e nuovo incontro, qui ne sono passati decisamente di più, approssimativamente sei o sette.

Vi auguro una buona lettura ^^.


Prompt: Pioggia [066].
Pairing: Mello!Matt.
Citazione: My Chemical Romance.



Paranoid android,
«Hai avuto quel che meritavi?»



[ Non pensavi che ti avrebbe aspettato sul serio. ]
   Non pensava che te ne saresti andato sul serio.

Non credeva che lo avresti sul serio abbandonato in quello stupido rudere ad aspettare gli avversari, ad aspettare la morte.

«Fermo qui», sussurrasti.
E lui, stupido bambino spaventato, ha reagito alla maniera di uno stupido bambino spaventato, pronunciando stupide parole che trasudavano una stupida, fottutissima paura.
«D0ve vai?», gli occhi sgranati e le dita che artigliavano la tua manica sinistra.

Un bacio a sfiorare le sue labbra, poi l’ordine al quale non avrebbe potuto disobbedire, la voce che avrebbe seguito fino a quando non avesse sentito il pestilenziale fiato di Lucifero su di sé.

«Lasciami e sta’ fermo qui. Tornerò subito».

Oh, certo, saresti tornato subito – subito dopo esserti fatto beccare da un vecchio porco, subito dopo esserti scopato chi necessario per arrivare al cospetto di Rodd.
Grazie a dio, quando arrivò quel momento le numerose referenze ti avrebbero permesso di poter continuare a indossare i pantaloni.

[ Matt stava davvero aspettando che tu lo rintracciassi. ]

I pantaloni te li tolsero per un’altra ragione, una motivazione appena vitale: strano ma vero, in quegli anni Mail aveva mantenuto attiva la stessa scheda SIM.
Rapido nel rispondere, ancor più celere nel mandarti a quel paese con tanto di madre e sorella mai conosciute e la cui occupazione sperasti essere meno squallida.

Sbuffavi mentre il taxi attendeva che il semaforo diventasse verde – ti eri ridotto a prendere un taxi!, come minimo la ragione di quello stupido idiota avrebbe dovuto riguardare un trafficante argentino di cioccolata.

[ Matt sapeva che lo avresti cercato,
   perché avrebbe dovuto nascondersi? ]

Ma lei, lei, lei...
Lei aveva le scarpe blu, e dalle scarpe da tennis spuntavano delle piccole calze bianche; il resto era nascosto da un grembiulino scolastico sporco di pennarello.

[ Matt sapeva che non avresti sparato.
   E, quando si parlava di te, era lui il numero uno. ]

Lei aveva le scarpe blu e due piccole fossette sulle guance paffute.
Quelle non doveva averle ereditate dal padre: ricordi che il suo volto appariva liscio e morbido quando ti sorrideva, ancora due stupidi bambini circondati da informazioni troppo importanti, troppo serie.

[ Matt non sapeva cosa avresti fatto dopo. ]

Pioveva, quando te ne andasti.
Pioveva forte e faceva freddo, un freddo che ti impediva di avere la piena padronanza delle tue dita nelle tasca, dita che stringevano l’impugnatura della pistola.

La strada di fortuna che ti avrebbe portato all’appartamento regalatoti da Loss anni prima era piena di un fango che rallentava il passo.
Sembrava quasi il mondo fosse pronto a inghiottirti – forse davvero era così.

Ma non ti saresti lasciato trascinare a fondo così facilmente.
Avresti scalciato, avresti lottato, avresti portato con te quanta più gente possibile.

[ Non lo sapeva e non voleva immaginarlo, per non trovarsi
   a inseguirti sotto la pioggia come se fosse
vitale raggiungerti. ]



«Dispiace anche a me».

  
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