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Autore: Charlene    07/11/2009    8 recensioni
Camminava da ore. Aveva smesso di contarle. La neve gli arrivava alle caviglie, ma non gli importava. Se n'era andato, non era quello che voleva? Si, lo era. Ma non in quel modo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUEL CHE E' PEGGIO DELLA MORTE



Camminava da ore.

Aveva smesso di contarle.

La neve gli arrivava alle caviglie, ma non gli importava.

Se n'era andato, non era quello che voleva?

Si, lo era.

Ma non in quel modo.



Non ti sembra un po' egoistico, Kei Hiwatari, osare protestare? Non sono forse anni quelli trascorsi ad anelare alla libertà? Anni? ANNI.



Anni.

Non ricordava quanti.

Non ricordava chi era.

Non ricordava cosa fosse successo.

No.

In realtà non voleva ricordare.

Perchè il dolore era inumano.

Troppo anche per lui, che aveva saggiato sulla propria pelle i limiti estremi della crudeltà umana.

Non pensava che il suo cuore potesse essere dilaniato ancora.

Credeva di averlo rinchiuso.

Protetto fra mura di ghiaccio e fuoco.

Mura inespugnabili.

Come quelle entro cui era costretto.

Da anni.

Credeva di aver ridotto il suo cuore ad organo puramente pulsante.

Una funzione anatomica..

Credeva.

Si era sbagliato.

Il dolore che sentiva non era fisico.

Non era patologico.

Apparteneva alla sfera di sentimenti che aveva cercato di radiare da sè.



Ti fa male il cuore, Kei Hiwatari? E come mai? Non ti senti così maledettamente libero?



Camminava da ore.

La neve gli arrivava alle caviglie, ma non gli importava.

Cercava il vuoto.

Un vuoto nel petto sarebbe stato meglio.

Molto meglio, rispetto al dolore.

I sentimenti repressi emergevano tutti in una volta.

E non fu piacevole.

Rivide ogni cosa.

Rivide tutto quello che aveva vissuto.

Lo aveva vissuto estraniandosi, come se a passare pene infernali non fosse stato lui, ma qualcun'altro.

Rivisse tutto, e gli fece male.

Stavolta gli mancò la forza.

E le mura crollarono.



Sei libero! LIBERO! E' quello che hai sempre voluto. Non ti accontenti mai.



La prigionia era solo un ricordo.

Mai avrebbe detto di rimpiangere la realtà.

Perchè quel ricordo era straziante.

Il cuore dilaniato sanguinava sempre di più.

Poteva quasi vedere le macchie cremisi che lasciava sulla neve bianca.

Una distesa infinita cosparsa di sangue.

Gocce di dolore, un dolore mai provato.

Il suo dolore.



Vuoi tornare indietro?



No.

Questo no.



Ma quando eri Lì, il tuo cuore non era ferito.



Non lo era.

Non doveva andare così.

Doveva fuggire anche Lui.

Poteva quasi vedere le macchie cremisi sulla Sua mano bianca,.

Mano tesa verso di lui.

Sangue tutt' intorno.

La consapevolezza che non ce l'avrebbe fatta.

"Scappa."

Quell'unica parola, in punto di morte.

Pronunciata con una forza che non poteva appartenere a un moribondo.

"Tu non stai morendo."

"Scappa"

Quell'unica parola che eccheggiava nell'aria vuota e muta.

Non finiva mai.

Continuava a camminare, pensando a tutto.

E pensando a niente.

"Non posso"

"Kei... vai."

Vai. L'ultima parola che uscì dalla sua bocca.

Accompagnata da un rivolo rosso.

E l'aveva fatto..

Finalmente era scappato dal Monastero.

E Lui era morto.

Permettendogli di fuggire.

Non doveva andare così.

La Libertà doveva essere una conquista.

Se l'aspettava diversa.

Non aveva senso.

Rivoleva le sue mura, dentro.

Rivoleva la prigionia.

Quella non era la Libertà.

Non poteva esserlo.

Era troppo dolorosa.

Era assurda.

Aveva sbagliato tutto.



Yuri è morto, ma tu sei vivo. Vai e vivi. E' il suo ultimo desiderio.



No.

Voleva morire.

L'avrebbe rivisto.

E il suo cuore avrebbe smesso finalmente di piangere lacrime rubino.

Yuri era morto.

Lui era vivo.

Ma quello non era vivere.

Non poteva esserlo.

Non era vivere.

Voleva morire.

Non poteva essere peggio di quello.

Non poteva esserci nulla peggio di quello.

Aveva sbagliato tutto.

Aveva sperato in qualcosa, che aveva distrutto quel poco schifoso che si era costruito.

Lui era morto.

E quel cuore che aveva ridicolmente preservato doleva fino a impedirgli di respirare.

Aveva perso il suo tutto.

E camminava da ore.



E adesso?





§§§§§§§§§§§§§§§§§



Avevo voglia di qualcosa di estremamente triste. Ed ecco il risultato.

La trama mi sembra chiara, Kei e Yuri chiusi al solito inferno (il monastero), vogliono fuggire, Yuri muore ma Kei può scappare., grazie a lui. Ecco quello che rimane a Kei.

P.S: Quando parlo di Yuri avrete notato che uso l'iniziale maiuscola, per non fare troppo casino XD

Grazie in anticipo a chi leggerà, baci :D










  
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